Resistenza carbon film

Aperto da IZ8XLL, 12 Giugno 2012, 18:59:19

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IZ8XLL

Salve ragazzi, è il mio primo topic in questo forum. Vi seguo da molto, ancor prima di diventare OM, con molto interesse. Tempo fa ho letto alcune discussioni circa l'opportunità di cortocircuitare le antenne con delle resistenze al carbone onde evitare spiacevoli sorprese con le correnti statiche. Siccome sto costruendo un commutatore remoto vorrei aggiungere questa protezione. Ho chi mi ha consigliato, e non poco, ma siccome non voglio "avvilirlo" con le mie tante, troppe domande, giro la palla a voi.

La resistenza deve essere anti-induttiva, dunque al carbone. Ma va bene anche a "Film di carbone" oppure deve necessariamente essere "Impasto di carbone"?
Sul catalogo RS ho trovato queste, cosa mi dite?

http://it.rs-online.com/web/p/fissi-a-foro-passante/0131687/ 

Saluti
Luigi IZ8XLL


Rommel

Per cortocircuitare la tensione elettrostatica non è necessario che la resistenza sia antiinduttiva, l'importante è che non alteri il valore dell'impedenza dell'antenna.

Il discorso della resistenza antiinduttiva è valido se ti vuoi autocostruire un carico fittizio e vuoi che possa funzionare bene anche a frequenze abbastanza alte, oppure, in generale, se la resistenza deve essere percorsa da una corrente in altra frequenza.
In questo caso le correnti in alta frequenza devono essere più basse possibili, quindi la resistenza deve essere di valore alto, mentre per la tensione elettrostatica, che in pratica è una alta tensione continua con bassi valori di corrente erogabile, la resistenza, anche se di valore alto, rappresenta comunque un carico idoneo ad azzerare il differenziale tra polo caldo e polo freddo.


Saluti da Alberto

IZ8XLL

Ciao Alberto, e grazie per la replica.
In ogni caso la resistenza linkata è o non è anti-induttiva? A prescindere dall'opportunità, non mi costa nulla comprare quel tipo ed utilizzarla ed anche se non necessaria credo che male non fa non aggiungere induttanza, ti pare?

Grazie
Luigi



marcolino

Per le hf è antiinduttiva...la puoi usare tranquillo.....un  abbraccino....


Rommel

Le resistenze cosiddette ad "impasto" sono quelle tipicamente anti induttive, perché sono composte da un tubo isolante con agli estremi i due reofori ed all'interno l'impasto di carbone ed altre sostanze, la cui concentrazione stabilisce il valore della resistenza. Queste resistenze oltre che essere difficili da trovare, perché penso che non siano più prodotte, hanno anche una tolleranza abbastanza alta che può essere in media del 10% (fascia argento).

Quelle a film di carbone sono composte da un cilindro isolante con uno strato in superfice di carbone ed altre sostanze più o meno conduttive, più due cappucci metallici alle estremità per creare i contatti elettrici, ai quali sono connessi i reofori.

In questo caso il valore dipende in parte dalla concentrazione degli elementi conduttivi dello strato esterno, ma soprattutto da una specie di incisione a spirale, fatta su questo strato esterno.
E' chiaro che se le spire sono poche, la lunghezza dello strato resistivo rimarrà limitato e la larghezza della banda resistiva rimarrà abbastanza larga, quindi si avrà un valore resistivo basso.
Se invece l'incisione è composta da molte spire, la lunghezza dello strato resistivo sarà molto maggiore e la banda molto più stretta, quindi si avrà un valore resistivo molto più alto.

Nonostante questa incisione a spirale, sono ugualmente definite antiinduttive perché la spirale incisa, gira per metà resistenza in un senso e per l'altra metà in senso opposto. E' come se ci fossero due bobine in aria messe in controfase.

Queste possono essere fatte con tolleranze del 5% (banda oro) o con tolleranze più basse.

Naturalmente questo tipo di resistenze, quando si va su abbastanza in frequenza, cominciano comunque a mostrare una certa componente induttiva.

Se devi cortocircuitare l'elettricità statica, la componente induttiva non influisce perché è continua, mentre per l'alta frequenza non fa altro che limitare ulteriormente le correnti che percorrerebbero la resistenza diminuendo la sua influenza rispetto all'impedenza dell'antenna.

Se non erro in passato, per eliminare l'elettricità statica, veniva proposto l'utilizzo di una impedenza per HF che non è altro che una semplice bobina. In questo caso per la continua sarebbe quasi un cortocircuito (in pratica solo la resistenza del filo con cui è fatta), mentre per l'alta frequenza sarebbe una impedenza di valore elevatissimo tale da non influire in modo sostanziale con l'impedenza dell'antenna.

Quindi nel tuo caso confermi quanto detto da Marcolino, quella che c'è nel link va più che bene.


Saluti da Alberto




r5000

73 a tutti e ben arrivato IZ8XLL, concordo con Marcolino e Rommel che ha spiegato esattamente come sono fatte quelle resistenze che poi sono le solite che si usano con gli estremi leggermete bombate, mentre quelle a impasto sono propio cilindriche. per l'uso che ne vuoi fare si possono usare anche delle resistenze a filo metallico che risultano induttive ma propio perchè si mettono di valore elevato (qualche Kohm) sono composte da un filo sottile molto lungo avvolto su ceramica che è a tutti gli effetti una bobina con un alto valore resistivo in serie e quindi almeno per le hf dovrebbe presentare un'impedenza alta a sufficienza per non variare il ros visto dall'apparato, la prova è di controllare il ros e non deve variare ne in 160 mt che in 10 mt, se poi sali di frequenza allora potresti trovare la risonza dovuta alla capacità parassita tra le spire ma almeno fino ai 30 mhz non dovrebbero esserci problemi, è lo stesso se al posto di una resistenza metti un'impedenza rf che per la corrente continua è un cortocircuito ma per la radio frequenza è una resistenza di valore molto elevato e quindi non influisce sul funzionamento dell'antenna, se poi metti sia la resistenza che l'impedenza in parallelo e ci metti pure una lampadina al neon o uno scaricatore a gas hai più protezioni contro la statica e l'impulso emp causato dai fulmini caduti nelle vicinanze, ovviamente se un fulmine decide di far visita all'antenna non c'è protezione che tiene e resta solo da raccogliere i pezzi fusi...
non dare da mangiare al troll    https://www.rogerk.net/forum/index.php?msg=858599


IZ8XLL

#6
Grazie a tutti per le più che dettagliate risposte. Faccio tesoro di queste informazioni.
In sostanza sto costruendo un commutatore remoto e voglio aggiungere anche questa protezione che chiaramente non serve affatto per i fulmini - come evidenziato da r5000 - ma per le correnti statiche. Ho però un dubbio. Al commutatore devo collegare una Cubical Quad mono-elemento con i loop a massa se non utilizzati. In questa configurazione non serve la resistenza. Ove mai dovessi collegare dei dipoli filari senza Balun, se chiusi a massa quando non utilizzati, scaricano le correnti statiche. In uso invece necessitano della resistenza... giusto?

Grazie e Saluti
Luigi


r5000

73 a tutti, con le antenne cortocircuitare non serve la protezione per la statica ma se ci colleghi un'antenna non cortocircuitata sì  e quindi ha senso predisporre il commutatore per qualsiasi antenna, poi il costo è minimo e conviene aggiungere 4 componenti anche se non servono perchè usi un loop...
non dare da mangiare al troll    https://www.rogerk.net/forum/index.php?msg=858599

IZ8XLL

Ciao, dunque confermi che la resistenza serve metterla fra il centrale comune del commutatore e la massa. Tanto i filari a riposo, quindi a massa, scaricano a terra?

Saluti
Luigi



marcolino

Citazione di: IZ8XLL il 14 Giugno 2012, 10:12:11
Ciao, dunque confermi che la resistenza serve metterla fra il centrale comune del commutatore e la massa. Tanto i filari a riposo, quindi a massa, scaricano a terra?

Saluti
Luigi

Se tu la metti sul bocchettone dove si collega il cavo del rtx...qualunque antenna hai collegato sei protetto...altrimenti su ogni bocchettone del commutatore che vanno alle antenne ci vuole una resistenza...collegata tra il centrale e massa....