2/6/2008 (13:6) - POLEMICA - LA CENTRALE ORDINA «LASCIATE LIBERA LA LINEA GRATUITA»
Rabbia al 118: "Ci fanno
pagare le telefonate"
La centrale operativa del 118 a Grugliasco
I volontari infuriati minacciano: «Spegneremo i nostri cellulari»
MARCO ACCOSSATO
TORINO
Volontari del soccorso sul piede di guerra contro il «118» che da martedì vieta, per le comunicazioni interne, l’utilizzo del numero gratuito dell’emergenza sanitaria, il 118 appunto, senza scatto alla risposta né ulteriori addebiti. Medici, infermieri e personale sulle ambulanze dovranno comporre, d’ora in poi, uno dei sette numeri urbani che iniziano con 011-4018... per comunicare con gli operatori della centrale. Numeri a pagamento. «E il tutto - protesta Walter Grassi, uno dei tanti uomini della Croce Verde - a spese dei volontari, che sempre più spesso pagano di tasca propria per garantire un servizio alla collettività ».
Il problema nasce dal fatto che le radio di servizio vengono utilizzate sempre meno: «Essendo a canale aperto, e quindi facilmente intercettabili - prosegue Grassi - ci viene richiesto di specificare nomi e cognomi, patologie e altri dettagli telefonicamente». Ma questo ha un prezzo: anche 2 euro a chiamata, per un numero imprevedibile di chiamate durante ogni turno di servizio.
«Finora - polemizza Grassi, parlando a nome di tanti volontari come lui - si è fatto uso dei cellulari e delle Sim personali componendo il 118. Anche perché sovente i tempi della risposta dell’operatore sono lunghi, e altrettanto lunga è l’attesa in linea prima di parlare col medico o l’infermiere di centrale».
E’ polemica. Gran parte dei soccorritori minaccia di non utilizzare più il proprio cellulare: «E quando ci sentiremo chiedere dalla centrale “Chiama via cavoâ€, risponderemo “No†e ci limiteremo a portare il paziente all’ospedale più vicino, senza altri dettagli». Volontari sì, «Pantalone no», è lo slogan già coniato.
Il dottor Danilo Bono è il responsabile della centrale operativa. Conferma e precisa: «L’uso del numero “118†per le chiamate di servizio è un malvezzo che non sarà più tollerato. Occuparlo per le comunicazioni di servizio significa intasare una linea che deve essere a disposizione del cittadino per le chiamate di servizio». Bono minaccia denunce penali a chi non rispetterà l’ordine di servizio.
«Saremo irremovibili - sottolinea Bono -. L’uso dei cellulari personali non sarà più consentito: le associazioni di volontariato che collaborano con noi possono benissimo acquistare i cellulari, scaricando sia il costo del telefono, sia quello delle telefonate. Per quanto riguarda le associazioni convenzionate per il cosiddetto «servizio h 24» (cioè i turni ventiquattr’ore su ventiquattro) abbiamo già comprato 150 telefonini che forniremo sulle ambulanze». Non solo: «Dal prossimo 9 giugno sarà potenziato anche il canale radio della provincia. I soccorritori dovranno reimparare a utilizzare soprattutto le radiotrasmittenti».
SENZA PArole