Scatole per circuiti

Aperto da 1vr005, 12 Giugno 2023, 09:06:36

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1vr005

Dopo il Tasker C 123, ho provato un altro cavetto di collegamento fra frequenzimetro e presa rf, realizzato stavolta con cavo sat CCS 36 Digital a 75 ohm che è emerso dalla scatola di cianfrusaglie assieme al Tasker.
Pare funzionare perfettamente. L'apparato collegato ora non mi permette di scendere sotto 1.5W e a quella potenza il frequenzimetro legge senza problemi (con partitore 15k/220 ohm e cavo lungo 60 cm).

Questo è il cavo.
http://www.itc-belden.com/webcat2/getTS.aspx?Lang=ita&id=SA-36BI

E questo è il Tasker che ho provato in precedenza, che pare andare ugualmente bene ed è anche più gradevole al tatto.


Insomma pare che non ci siano particolari esigenze di cavo; penso che basti che sia schermato, e con queste lunghezze va bene anche cavo audio per microfoni. Si potrebbe farne uno in RG58, che per la sua relativa rigidità non è però molto maneggevole e potrebbe esercitare qualche forza sulle saldature degli RCA.


AZ6108

@1vr005

gli RCA sono accettabili, ma personalmente preferisco i BNC, rapidi da connettere e disconnettere, e non si sfilano "per sbaglio" tirandoli [emoji56]
"If at first the idea is not absurd, then there is no hope for it"

1vr005

Citazione di: AZ6108 il 13 Gennaio 2024, 19:14:40@1vr005

gli RCA sono accettabili, ma personalmente preferisco i BNC, rapidi da connettere e disconnettere, e non si sfilano "per sbaglio" tirandoli [emoji56]

Sì sarebbero preferibili i BNC. Ho optato per gli RCA perché quello già avevo sullo Zetagi C57 e ricordo vagamente di aver avuto qualche baracchino in passato con un RCA per il frequenzimetro - ma non ricordo quale.
Devo avere qualche BNC in giro. Prima o poi provo a montarlo. Ormai per le uscite rf-tap e le entrate dei frequenzimetri tengo gli RCA ma per altre cose sarebbero migliori, e credo anche più robusti essendo di metallo.

Intanto mi è venuto in mente un motivo per preferire quel cavo CCS 36 al Tasker: il secondo è nero ed entrando in radio e frequenzimetri sul lato posteriore può strisciare la pittura dei muri. Il CCS 36 è bianco e segni sui muri non ne lascia. Da me tutte le volte che imbianco c'è da fare una passata preliminare con carta vetrata fine per togliere i segni neri dell'rg213 dai muri. [emoji1]

AZ6108

#403
vedi tu, personalmente, ormai da un pezzo, preferisco usare dei connettori "standardizzati", ad esempio BNC per la RF, avio per BF ed alimentazione a basso voltaggio...

d'altronde costruire cavetti adattatori richede veramente poco ed una volta "standardizzato" il tutto si evita di trovarsi con il classico "cavetto mancante"
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1vr005

Una volta quando nei negozi si trovava quel che si trovava, non c'era l'e-commerce, i cataloghi erano solo cartacei e in bianco e nero, e internet lo usavano solo poche università (le reti accessibili al pubblico a quei tempi erano i FIDO, le bbs, e per un periodo frequentavo spesso Fido Livorno), usavo degli RCA per mettere e togliere il President Jackson in auto. A quei tempi già avere un secondo cavo di alimentazione per averne uno in casa e uno in auto non era scontato, e per non dover usare morsetti tipo mammuth (che in pochi usi deteriorano l'estremità del cavo e i capi vanno tagliati e spellati nuovamente) avevo applicato due RCA maschi all'apparato e due femmine al cavo che veniva dalla batteria, ognuno collegando il cavo al solo pirulo centrale per prevenire contatti accidentali. In questo modo potevo togliere l'apparato dall'auto e portarlo in casa con tanto di cavo di alimentazione. Anche in casa avevo un cavetto che usciva dall'alimentatore e i due fili terminavano con RCA rosso e nero femmina. Il grave rischio era l'inversione di polarità facendo in questo modo, visto che gli RCA rossi sono uguali a quelli neri e differiscono solo per il colore, ma non è mai successo.
Poi mi è capitata un'occasione per un Lincoln di seconda mano e ho risolto la questione in modo da non dover più spostare apparati di qua e di là: ne ho lasciato uno in casa e uno in auto. A quell'età ero abbastanza kamikaze. L'Unione Sovietica si era sciolta e c'era meno preoccupazione per eventuali stazioni di spionaggio, ma le auto con antenna davano ancora nell'occhio. [emoji1] [emoji61]
E questo spiega perché ho RCA in giro per casa da più di 30 anni. E questo a sua volta spiega ulteriormente perché ho usato gli RCA: oltre a essere conformi ad esempi che conoscevo già, ce li avevo anche già pronti in casa. Suppongo che non fossero cinesi di fascia bassa, perché la plastica non si è sgretolata e sono ancora come nuovi.

AZ6108

Che ricordi !

le BBS, FIDOnet, ARPAnet, ITAPAC...

mi hai "sbloccato" un mucchio di ricordi [emoji1]
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1vr005

Aspettando cambio olio, gomme, convergenza eccetera ho ammazzato un po' di tempo al brico accanto all'officina, cercando tra l'altro delle vitine di ottone da M3 - che ovviamente non c'erano - per recuperare uno stilo di antenna magnetica bibanda per auto in modo da fissarla su una basetta e farne una specie di ground plane per V e UHF per base fissa. Andrebbe bene anche inox, ma nema, non c'era neanche quello in M3.
A ogni modo c'era un espositore di lastre di plexiglass e ho trovato pezzi trasparenti non colorati di 20x40 cm con spessore 3 mm che costavano 2.75€. Meno di farsele spedire dalla Cina. Se bisogna muovere l'auto e andarci apposta non conviene rispetto alla Cina, ma se si hanno da fare vetrini per strumenti e si passa vicino a un negozio di quel tipo, entrando qualcosa di buono si trova.



1vr005

Ne è uscito un altro modello.
Qualcuno ha voglia di provarlo?

https://it.aliexpress.com/item/1005006443616334.html


1vr005

Segnalazione di un problemino. Collegando un frequenzimetro con modulo PLJ-6LED (quello con display rosso e scatola grigia visto in questo topic) a un Alan 48, mi entra un fischio in ricezione, che ricorda un rumore di processore  o oscillatore come quelli dei computer di una volta.
Con President Jackson, CRT Alpha, 7900 e 9900, Lafayette Typhoon 2, e Icom IC-7300 questo non succede.
Non impedisce il traffico, ma è sgradevole.

1vr005

#409
Se a qualcuno interessa collegare un frequenzimetro internamente a un apparato, qui c'è uno schemino. C'è solo da trovare dove prelevare il segnale. Così, settata la IF, dovrebbe dare anche la frequenza di ricezione.




r5000

73 a tutti, lo schema è corretto ma il funzionamento dipende tutto dal circuito della radio e dalla sensibilità del frequenzimetro, può essere che la modifica "carica" troppo il circuito della radio e abbassa il livello di segnale con la conseguenza di possibili malfunzionamenti o riduzione di potenza e per risolvere eventuali problemi può essere utile aggiungere uno stadio amplificatore separatore ad alta impedenza d'ingresso (un fet ad esempio...) con una capacità di accoppiamento di valore più basso, 2-5 pF contro i 15 pF attuali, a memoria nelle galaxy non dotate di frequenzimetro usavo 4.7 pF ma per ovviare al rumore generato dal frequenzimetro aggiungevo sempre lo stadio separatore, ovviamente dipende dal frequenzimetro se genera disturbi o meno ma 30 anni era un "difetto"abbastanza comune, quasi tutti i frequenzimetri si basavano sullo stesso integratone tc5032 ecc...
non dare da mangiare al troll    https://www.rogerk.net/forum/index.php?msg=858599

1vr005


1vr005

Aggiornamento.
Dopo eoni mi sono deciso a realizzare un rf-tap per il frequenzimetro con la visualizzazione a matrice di punti come quello nell'immagine allegata, che promette copertura, secondo i vari annunci di vendita, fino a 500 o 1200MHz. Collegandolo all'rf-tap con partitore resistivo e resistori da 15K e 220 ohm (che va bene con i frequenzimetri a led tipo PLJ6LED e PLJ8LED) risultava eccezionalmente sordo e con 5W non misurava niente in VHF, e ce ne volevano 25 per misurare la frequenza.
freq_punti.jpg
Allora ne ho realizzato uno in scatoletta di tonno, tenendo i connettori SO-239 più vicini di quanto non fossero nell'esemplare precedente, in modo che il conduttore interno di bypass fra i due poli caldi sia molto corto. I resistori utilizzati sono da 4.7K e 100 ohm e potenza 2W. Ho badato anche a tenere della minima lunghezza i reofori dei resistori.
Non posso ridurre la potenza più di tanto in 2 metri e 70 cm e ho fatto le prove in carico fittizio e con Kenwood TM-V71, trovando che aggancia bene alla potenza minima dando lettura rispettivamente di 145.549,4 (in 145.550) e 433.398,3 (in 433.400). Non avendo nessuna prova che il Kenwood sia a posto in frequenza mi accontento.
Quello che non va molto bene è che malgrado tutte le connessioni le più corte possibili, in 70cm le stazionarie salgono a 1.5. L'architettura con partitore resistivo non è ideale per le UHF. In 2 metri invece le stazionarie risultano di 1,1-1,2.
In 27 MHz con CRT SS7900V - ben piantato e centrato in frequenza - ho lettura 27.214,9 (in 27.215). A mio avviso per un uso di monitoraggio senza pretese della frequenza, tanto per vedere se si sta trasmettendo nel MHz giusto e che non ci siano scherzi o deterioramenti delle memorie o vedere al volo se lo shift impostato è corretto eccetera, è accettabile. In 27 MHz aggancia bene e dà lettura stabile con meno di 1W.

Ricapitolando, con resistori 4.7K e 100 ohm, il frequenzimetro di questo tipo aggancia e dà lettura stabile con meno di 1W in 27MHz, con meno di 5W in 2 metri e 70cm (non ho potuto provare con meno), ma si ha un aumento apprezzabile per quanto ancora tollerabile delle stazionarie in 70cm.




r5000

73 a tutti, come si sale di frequenza i collegamenti e i componenti stessi diventano una sorta di circuito complesso anche se fatti con due resistenze di numero, sicuramente le capacità e induttanze parassite di fanno sentire mentre sono trascurabili fino alle vhf, la soluzione è usare componenti adatti alle frequenze di lavoro ed è fondamentale usare accorgimenti per i collegamenti e non ultimo và studiata una rete di compensazione se ad esempio si devono usare resistori di potenza che ovviamente hanno dimensioni tali da avere comunque componenti  reattive anche se in teoria sono resistori antiinduttivi, infatti si usa mettere in paralello o in serie più resistori piccoli per compensare e tenere sotto controllo le parti reattive che in pratica esistono sempre, per questo viene comodo usare il nanovna e valutare la componente reattiva quando misuri ros elevato in uhf, banalmente si potrebbe risolvere con un trimmer capacitivo o allungando opportunamente un collegamento o disponendo i componenti in modo differente, entra in gioco anche dove saldi a massa il resistore, il percorso del segnale lungo la scatola come schermo è un'induttanza tutt'altro che trascurabile e per questo motivo viene utilizzato un piano di massa completo con i circuiti stampati a doppia faccia, pochi cm di distanza tra due masse non sono la stessa massa in uhf...
ps: spesso se non sempre in uhf si usano accoppiamenti capacitivi o induttivi al posto dei resistori dove tarando la distanza si attenua quanto serve e si adatta le impedenze con meno problemi...
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1vr005

Per evitare complicazioni eccessive e fuori dalla mia portata, credo che in futuro proverò anche a infilare un centimetro o due di sondino non saldato a niente nel rosmetro VHF-UHF sperando che agganci a potenze ragionevoli senza sballare l'impedenza.
Nel frattempo ho provato a collegare il frequenzimetro con display a cristalli liquidi a un rosmetro con RF-tap 15K/220 Ohm interno e Icom IC-7300, e con circa 5W o poco meno aggancia e misura su tutte le HF e anche in 6 metri. Troppi per me, ma per chi non è dedito al QRP, la ricetta sviluppata nei post precedenti può funzionare. Notare tuttavia che i frequenzimetri a led a 6 e 8 cifre danno lettura stabile con potenze molto inferiori. Poiché quello a cristalli liquidi ormai costa quanto gli altri due, potrebbe non offrire più vantaggi visto che dà solo un decimale ed è molto più sordo.

AZ6108

"If at first the idea is not absurd, then there is no hope for it"

1vr005

Risultato finale. Neanche malaccio.
Lo ho completato solo perché avevo il modulino già pronto in casa, acquistato quando costava 9€ spedito. Ora costa quanto un 8 cifre a led e non ne vale più la pena.
freq_crist_liq_completo.jpg
Naturalmente ho aspettato che l'ultima cifra traballante si fermasse per un attimo a 0, per una foto con frequenza tonda degna di qrz.com  [emoji1]

1vr005

Aggiungo che il modulo prevede tensione di alimentazione 9-12V e per alimentarlo a 13-13.8V ho messo un 7809 nella scatola. L'assorbimento dichiarato è di 55mA.
Ho anche osservato che se durante la misurazione avvicino lo smartphone per fotografare da vicino, le cifre iniziano a ballare.

sirbone

prova a schermare la scatola con dell'alluminio da cucina, è orrendo ma va bene anche fuori; se funzionasse puoi pensare a schermare l'interno della scatola con l'alluminio autoadesivo oppure con l'alluminio da cucina incollato.


r5000

Citazione di: 1vr005 il 26 Febbraio 2025, 19:36:35Aggiungo che il modulo prevede tensione di alimentazione 9-12V e per alimentarlo a 13-13.8V ho messo un 7809 nella scatola. L'assorbimento dichiarato è di 55mA.
Ho anche osservato che se durante la misurazione avvicino lo smartphone per fotografare da vicino, le cifre iniziano a ballare.
73 a tutti, esteticamente mi piace e funziona con i suoi limiti, se  senza attenuatore e cavi collegati balla con il telefono vicino c'è poco da fare, entri direttamente sulla scheda del frequenzimetro e andrebbe schermato tutto, anche il display con una rete metallica sottile (quella dei colini da thè...) se invece dipende dai collegamenti esterni bisogna provare con cavi schermati migliori e schermare l'attenuatore ma è probabile che dipende dalla scheda del frequenzimetro...
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1vr005

Spulciando in AliExpress ho ritrovato la scatola utilizzata per il frequenzimetrino con display a cristalli liquidi.

https://it.aliexpress.com/item/1005004522800117.html

La scatola è quella con dimensioni 108x56x40. Nelle scatole alte 30 mm il frequenzimetro non entra. All'epoca devo averla pagata attorno a 3€ spedita, ricevendola in una quarantina di giorni. Adesso costa 4.60€ spedita.
Non mi pare robustissima e si chiude a incastro senza viti. A forza di aprire e chiudere, qualche dentino di fissaggio finisce per rompersi. Va bene per shack statici e ordinati. Se si è casinisti come me con tutto buttato a mo' di ecocentro con fili volanti ed equilibri precari, prima o poi cade e si rompe. Forse è meglio spendere due lire in più per una scatola più robusta. Delle aperture di ventilazione però ci vogliono, perché il display del frequenzimetro scalda abbondantemente.
Notare che stanti le dimensioni del pannellino posteriore ho dovuto usare uno di quei connettori da pannello DC infernali con il bordino metallico collegato al negativo, che fanno saltare il fusibile ogni volta che si infila il connettore di alimentazione volante in presenza di tensione. Uno di quelli con tutta plastica all'esterno non ci stava.

1vr005

Già che ci sono, spiego anche come ho tagliato la finestrella per il display, che per me è sempre fonte di tribolazioni.
Ho ritagliato un pezzo di blister trasparente e ci ho appoggiato il modulo frequenzimetro con il display a faccia in giù sulla sua superficie. A quel punto ho segnato con un pennarello il profilo del display sul blister. Poi ho tagliato la finestrella sul blister e ci ho inserito il display. Così è stato possibile segnare sul blister i punti esatti per i fori delle viti.
Infine è bastato attaccare con lo scotch di carta il blister sulla scatola per riprodurre con un uniposca il perimetro della finestrella per il display e segnare i punti per i fori delle viti sulla scatola. Infine dremel Lidl con rotellina da taglio a giri non troppo alti per non far fondere la plastica, e punta per forare per i buchi delle viti.
Al solito, aspetto delle viti nere per completare in modo definitivo. Le viti zincate sul pannello nero sono un dito in un occhio.

r5000

73 a tutti, io sono arrivato ad usare viti colorate apposta per vederle perchè non ne posso più tv ecc... dove nascondo le viti sotto a coperchi, tappi ed etichette che devi sempre rovinare per aprirli e il tutto per non far vedere le viti che ci sono comunque ma è un mio problema, quindi se vuoi vedere le viti nere più estetiche ok, fai conto che ho usato le viti nere pur di vederle sul pannello di alluminio perchè non si notavano con la testa conica...
non dare da mangiare al troll    https://www.rogerk.net/forum/index.php?msg=858599

1vr005

Con le viti nere. [emoji1]
Poi ho aggiunto anche le due viti sul lato superiore del guscio. Al mio occhio con le viti nere risulta più guardabile.

r5000

73 a tutti,  và molto  bene così, la vite nera  se esposta o visibile piace anche a me, non capisco il motivo di metterci un tappo o adesivo per nasconderla nei notebook, TV ecc... 
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1vr005

Citazione di: r5000 il 07 Marzo 2025, 13:08:3773 a tutti,  và molto  bene così, la vite nera  se esposta o visibile piace anche a me, non capisco il motivo di metterci un tappo o adesivo per nasconderla nei notebook, TV ecc...
Penso che serva a fini di design e in certi elettrodomestici semplici, per prevenire le riparazioni casalinghe e favorire l'avviamento alla discarica dei beni riparabili ma non riparati. In questa idea però potrebbe esserci una vena di pensiero complottardo. Infatti un'azienda che produce un bene come un phon non può essere sicura che se non potrò riparare il mio prodotto da lei, ne acquisterò un altro di sua produzione e non di un concorrente. Se il cliente poi compra un phon di un altro produttore, l'azienda che ha realizzato quello guasto ha affrontato complicazioni progettuali e di componentistica senza guadagnarci niente...


1vr005

Circa tablet, smartphone, PC portatili eccetera, penso che oltre al design conti una certa ergonomia. Le viti che sporgono sul pannello inferiore possono graffiare i tavoli, e spesso le mettono sotto i gommini dei piedini di appoggio. Quelle sugli altri lati possono impigliarsi agli abiti, bucarli a forza di attriti sempre negli stessi punti, graffiare le persone eccetera.
Circa i buchi sui vestiti, in un'azienda della mia zona c'è un reparto i cui addetti si riconoscono a prima vista dai fori sulle magliette. Non c'è niente che graffia, ma lavorano per ore con la pancia appoggiata a una superficie composta da due pannelli accostati fra loro, con una minima fessura tra i due, e a forza di appoggiarsi si formano buchi sul davanti degli abiti [emoji1] 

r5000

73 a tutti, se pensi alle viti anti manomissione che si sono inventati (si possono solo avvitare e non le sviti più...) la dice lunga sulla volontà di non riparare i prodotti, ok riguardo alle viti esposte che possono graffiare la scrivania ecc... ma usano le viti con la testa piatta e quando  sotto l'adesivo o gommino  le vedo probabilmente fischiano le orecchie a chi ha progettato il gommino... che poi le fanno anche incassate e il tappo "serve" solo per non vedere il buco, per l'estetica non penso perchè stò parlando del fondo o schienale dell'elettrodomestico e non del frontale ma è così... sono curioso di vedere quando applicheranno la direttiva europea per le batterie sostituibili (come una volta...) senza necessità di smontare il dispositivo, forse lo vedrò prima di andare in pensione ma ci credo poco...
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1vr005

Up. Nota di servizio. Il frequenzimetro col display a cristalli liquidi mi dà un super-innesco (o ci spara un super-disturbo) nell'Astatic 575-m6. [emoji35]
Col Sadelta Bravo Plus no, con un microfono ceramico autocostruito col circuito del Silver Eagle no, ma col 575 appena accendo il frequenzimetro compare un forte fischio che sovrasta la modulazione. C'è da provare a mettere qualche condensatore ceramico fra positivo e negativo dell'alimentazione in ingresso o fare qualche giro di rosario.

r5000

73 a tutti, anelli di massa tra alimentazione e segnale microfonico? prova ad alimentare il microfono a batteria, prova anche ad alimentare il frequenzimetro a batteria, se il disturbo resta và capito da dove arriva, ad esempio dal cavo di ingresso del frequenzimetro che è collegato alla massa dell'antenna ecc... Se l'innesco lo fa' solo con un microfono è possibile che sia cablato in modo differente dagli altri ( massa segnale e massa alimentazione?) e non è da escludere  che sia particolarmente soggetto a inneschi, dopo aver provato tanti microfoni  preamplificati anche tu ti sarai fatto l'idea che alcuni sono più facili all'innesco di altri...
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1vr005

Citazione di: r5000 il 01 Maggio 2025, 12:34:3673 a tutti, anelli di massa tra alimentazione e segnale microfonico? prova ad alimentare il microfono a batteria, prova anche ad alimentare il frequenzimetro a batteria, se il disturbo resta và capito da dove arriva, ad esempio dal cavo di ingresso del frequenzimetro che è collegato alla massa dell'antenna ecc... Se l'innesco lo fa' solo con un microfono è possibile che sia cablato in modo differente dagli altri ( massa segnale e massa alimentazione?) e non è da escludere  che sia particolarmente soggetto a inneschi, dopo aver provato tanti microfoni  preamplificati anche tu ti sarai fatto l'idea che alcuni sono più facili all'innesco di altri...
Grazie @r5000. Le istruzioni di cablaggio dicono di saldare insieme come massa la calza e il filo blu, e così ho fatto.
A ogni modo quel frequenzimetro in alcuni apparati (Alan 48) mi dà un leggero fischio in ricezione. Quello stesso suono, con Lafayette Typhoon II e Astatic 575 entra forte anche in trasmissione. Col CRT 7900 niente, nessun disturbo. Sempre con Lafayette Typhoon ma Sadelta Bravo Plus e la mia versione di Silver Eagle con la lampada da tavolo che usavo come abat-jour quando ero ragazzino invece non entra nessun disturbo. Sospetto che il 575 sia più sensibile di altri microfoni alla specifica rf prodotta da quel frequenzimetro.
Alimentare il frequenzimetro a batteria per me è problematico (ma si può sempre provare con qualche serie fra pile varie) mentre i tre microfoni erano tutti alimentati a batteria.
Per prima cosa provo un paio di 100nF fra + e - di alimentazione. Dovrebbero uscirne reattanze capacitive sotto i 2 ohm in tutto lo spettro HF. Sperando che il disturbo sia originato in quel range...

r5000

73 a tutti, se il disturbo lo senti in ricezione và provato ad abbassare l'RF gain per capire se arriva dall'antenna o passa direttamente sulla bassa frequenza o alimentazione, ricordo un frequenzimetro esterno ( non era marcato zg ma RMS o falkos...) che si collega tra apparato e antenna e qualche fischietto lo generava, modificato con alimentatore separato e spira captatrice  ( quindi niente massa in comune ecc...) avevo risolto poi l'ho cambiato con un frequenzimetro professionale HP e con questo non c'era nessuno disturbo ma ci sono 20 kg  di schermi in più... Anche davanti ai display ( nixie) c'è una retina che fa' da schermo ... alimenta a batteria il frequenzimetro, poi se il disturbo sparisce si pensa a filtrare molto bene l'alimentazione con condensatori e bobine...
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