Potenza dissipata dall'accordatore

Aperto da davj2500, 03 Maggio 2019, 10:44:32

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

davj2500

Ciao a tutti.

Ne approfitto per pubblicare un'anteprima di una ricerca che sto conducendo.

Quella visualizzata sotto è la potenza dissipata da un accordatore a "T" tipo un classico MFJ manuale a 7.1 MHz in base ad ogni combinazione di R e X del carico (se la cliccate diventa più grossa e si legge meglio).



Come si vede, si devono evitare impedenze in cui R sia molto basso e/o X sia negativo e molto grande.
Se si dispone di un analizzatore di antenna, si può controllare l'impedenza risultante alla base della scaletta. La misura va fatta rigorosamente DOPO un balun 1:1 altrimenti i dati sono completamente falsati dal fatto che l'analizzatore è sbilanciato e sbilancia la linea.
Nel caso capitino dei casi sfortunati (quelli in arancione-rosso) si può allungare o accorciare un po' la scaletta ottenendo trasformazioni diverse più favorevoli all'accordatore.
Ricordo che nelle le zone blu (<=0.5dB) l'impatto dell'accordatore è praticamente invisibile.
Nelle zone rosse e superiori significa che quasi tutta la potenza è dissipata dall'accordatore (10dB signfica che l'accordatore dissipa il 90% della potenza).

Ciaoo
Davide


Franco Balestrazzi

#1
Davide non e' che puoi eseguire una prova con un Magnum MT3000 ? Anche lui e' un T e la soluzione a T e' conveniente perche' accorda senza problemi su tutti e 4 i quadranti ma dissipa di piu', nei limiti che hai mostrato, di un LC o CL. Se hai usato un MFJ per le prove avrai notato con che risparmio vengono costruiti. Mi piacerebbe vedere la stessa analisi eseguita su un Magnum MT3000A o simile (anche questo e' un T) per capire quanto incidono i materiali costruttivi e il loro dimensionamento. Il comportamento agli estremi sara' simile in quanto T e' e T resta ma se la dissipazione cambia in termini di percentuali di valore assoluto rispetto all'MFJ. Ovviamente a parita' di condizioni di potenza impiegata.

PS per DAVIDE: finalmente e' e' arrivato, a dorso di cammello, ma e' arrivato e lo sto montato a pezzi e bocconi tempo permettendo. Secondo me e' un bell'oggetto, tra l'altro, quando vedo graficata la carta di Smith con l'indicazione del segno della reattanza mi sale "l'adrenalina". L'avessi avuto 40 anni fa'... . Se ti interessa ho trovato il sw SIMSMITH.jar completamente gratuito che e' veramente divertente da usare, richiede Java, ma e' molto leggero ed intuitivo da usare senza la necessita' di un manuale.

73'

davj2500

Ciao Franco,

Citazione di: IK4MDZ-Franco il 03 Maggio 2019, 12:13:59
Davide non e' che puoi eseguire una prova con un Magnum MT3000 ? Anche lui e' un T e la soluzione a T e' conveniente perche' accorda senza problemi su tutti e 4 i quadranti ma dissipa di piu', nei limiti che hai mostrato, di un LC o CL. Se hai usato un MFJ per le prove avrai notato con che risparmio vengono costruiti. Mi piacerebbe vedere la stessa analisi eseguita su un Magnum MT3000A o simile (anche questo e' un T) per capire quanto incidono i materiali costruttivi e il loro dimensionamento. Il comportamento agli estremi sara' simile in quanto T e' e T resta ma se la dissipazione cambia in termini di percentuali di valore assoluto rispetto all'MFJ. Ovviamente a parita' di condizioni di potenza impiegata.

L'immagine mostrata sopra non è frutto di un MFJ ma di un calcolo matematico basato su dei dati assunti in maniera arbitraria (Q dei condensatori pari a 2000, Q dell'induttore impostato a 100).
Mostra le aree in cui un accordatore a T va in difficoltà.
In generale i componenti rilevanti in questo tipo di analisi sono i condensatori e l'induttore.
I grossi condensatori ad aria hanno un Q così elevato che misurarne l'ESR è quasi impossibile. Il loro ruolo nella dissipazione di energia è insignificante.
Diverso è il discorso dell'induttore, ma è un po' complicato dal fatto che gli induttori variabili (o con commutatore o roller) hanno la frequenza di prima autorisonanza che cambia. Ad esempio, l'induttore dell'MFJ nella posizione "A" (massima induttanza) va in autorisonanza a 8MHz, per cui può essere usato di fatto fino in banda 80m e non oltre.
Anche il Q dell'induttore è abbastanza variabile: ho misurato il Q dell'induttore tra 80 e 120 per cui tenere un valore fisso di 100 come riferimento è ragionevole.

Quindi in sostanza i condensatori in aria di qualità migliore possono tenere tensioni più elevate per via del maggiore isolamento ma poco possono fare per aumentare l'efficienza visto che sono già a livelli elevatissimi.
Invece gli induttori di qualità migliore possono migliorare il Q e quindi l'efficienza generale. Però c'è da rilevare che con il livello di qualità di un MFJ:
- nelle aree favorevoli, le perdite sono già nell'ordine dei decimi di dB e quindi, anche potendo migliorale, il guadagno finale è di poco conto;
- nelle aree sfavorevoli, dove la corrente sull'induttore è elevatissima, le perdite sono così catastrofiche che per quanto si possa migliorare, rimangono catastrofiche;

Quindi secondo me un diagramma del genere rimane significativo sulle impedenze da evitare avendo un accordatore con quella configurazione, al di là della marca.

Citazione di: IK4MDZ-Franco il 03 Maggio 2019, 12:13:59
PS per DAVIDE: finalmente e' e' arrivato, a dorso di cammello, ma e' arrivato e lo sto montato a pezzi e bocconi tempo permettendo. Secondo me e' un bell'oggetto, tra l'altro, quando vedo graficata la carta di Smith con l'indicazione del segno della reattanza mi sale "l'adrenalina". L'avessi avuto 40 anni fa'... .

Infatti mi stavo chiedendo che fine avesse fatto!

Ciaoo
Davide

Franco Balestrazzi

#3
Le perdite nel T sono in percentuale a carico dell'induttore e quantificabili intorno all'80%, pertanto migliorando il Q, e penso che l'induttore del Magnum, che non e' un roller) abbia rispetto all'MFJ un Q decisamente maggiore. Il comportamento del TEE, come lo chiamano gli americani, e' sicuramente lo stesso in quanto la circuitazione e la medesima, ma il Magnum ha in ingresso un condensatore a farfalla del quale la prima sezione va a massa. Insomma non e' un TEE puro e dovrebbe migliorare un po' il suo funzionamento, tipo il Palstar. In giro c'e' un documento che accludo che da' una visione generale dei tipi di tuners e il loro studio mediante la carta di Smith. Molto interessante e ritengo abbastanza completo.Conoscendo la Z da adattare allora sarebbero preferibili l'LC o il CL rispetto al Tee ma quest'ultimo offre un range di adattamento molto maggiore e quindi preferibile a livello commerciale. Anche lui pero' ha i suoi limiti dettati nei casi limite dalla dissipazione interna.
Per l'FA ho acquistato anche la valigetta ma non i tappi di calibrazione di precisione fino a 600MHz, vedro' in seguito. Il display ovviamente e' piccolo e fa quello che puo' ma se collegato al PC, potendo usare il SW del DG8, la musica cambia. Ovvio, ha solo il DUT ma nell'uso portatile e per lo scopo per cui e' stato progettato va piu' che bene.
73'


Franco Balestrazzi

#4
Davide ti invio un foglio di calcolo di DJ0IP che ha gia' raccolto i test dell'ARRL durante gli anni per una serie di tuners.
73'

Franco Balestrazzi

#5
Questa e' l'analisi fatta da DJ0IP per quanto riguarda le perdite interne relative ad un accordatore. Da notare che se Z<20 o Z>1200, al variare della banda si puo' incorrere in situazione di perdita interna elevata.



Questo e' quanto riportato da DJ0IP:
The green area represents its Sweet-Spot, where internal losses are less than 10%.  The orange area is where the internal losses are between 10% and 35%.  The red area is where the internal losses are greater than 35%.

Se si vede bene concorda con quanto hai misurato Davide. Da aggiungere che il T come accordatore ha molti punti di accordo ma non tutti hanno una perdita ragionevole. Il T e' quello che commercialmente piu' venduto in quanto quando non si sa con che antenna si ha a che fare, con il T e' piu' facile coprire i 4 quadranti. Il problema pero' e' che ha la perdita interna maggiore di un LC o CL.
Esiste un metodo per trovare il punto di accordo piu' favorevole per il T e cioe' il punto a minimo SWR e con le perdite interne minori tra tutti gli altri punti possibili. Occorre ricordare che il migliore punto e' quello con la maggiore capacita' di uscita e cioe' con il condensatore tutto chiuso. Infatti le condizioni di partenza sono :
-Cout tutto chiuso alla MAX capacita'
-Cin aperto al 50-75%
-L (il roller) al minimo
Lasciando fermo Cout si cerca il dip minimo per l'SWR lavorando sulla L. Unavolta trovato si prova a variare Cin in un senso e se l'SWR cala si ritorna a lavorare sulla L, in caso contrario si ruota Cin in senso opposto per cercare il dip minimo dell'SWR. Poi si torna a lavorare sulla L. Cos' fino a che si raggiunge una condizione stabile dove variando sia Ci che L l'SWR non cala piu'. A questo punto si cala leggermente Cout e si lavora sulla L per cercare l'SWR minimo. E' una procedura un po' lunga ma assicura di trovare il punto di accordo con le perdite interne piu' basse tra i tutti.
73'


davj2500

Citazione di: IK4MDZ-Franco il 03 Maggio 2019, 20:22:16
Davide ti invio un foglio di calcolo di DJ0IP che ha gia' raccolto i test dell'ARRL durante gli anni per una serie di tuners.

Ciao Franco.

Grazie. DJ0IP raccoglie un sacco di link interessanti: ha sul suo sito anche link a roba mia!  [emoji1]

In ogni caso i test sulle impedenze fatti in quel modo, secondo me, non vanno bene ed è la ragione per cui ho scritto un software apposito per fare questi calcoli.
La ragione è presto spiegata.
Molte delle misure che si trovano in giro utilizzano un solo valore di impedenza: ad esempio dicono i costi di accordo accordando un'impedenza di 12 ohm, una di 50, una di 1000 ecc.
Però l'impedenza è un numero complesso, per cui non esiste una "impedenza di 50 ohm", dev'essere necessariamente sottointeso qualcosa. Ad esempio o è sottointeso X=0 (R=50 X=0) o è sottinteso il modulo |Z|=SQRT(R2+X2)

Nel primo caso si escludono tutte le impedenze reattive, cioè praticamente la totalità delle impedenze che i radioamatori accordano di solito.
Nel secondo caso, invece, per ogni |Z| != 0, esistono infinite combinazioni di R e X che la producono e le perdite non sono uguali per ogni combinazione.

Faccio un esempio con un T avente QC=2000 e QL=100 in banda 40m:
- |Z| = ~2000 dato da R=2000 X=0: perdita 0.29dB
- |Z| = ~2000 dato da R=1 X=2000: perdita 3.56dB.
- |Z| = ~2000 dato da R=1 X=-2000: perdita 16.24dB

Il diagramma che ho fatto io mostra come l'accordatore abbia molte più perdite accordando antenne con R bassa e X fortemente capacitiva, che poi è il caso delle antenne corte usate nelle bande basse.

Quindi come fai a stabilire una perdita per |Z|=2000 quando con tre varianti di |Z|=2000 passi da 0.29dB a più di 16dB di perdita?

Ciaoo
Davide


Franco Balestrazzi

Ho provato a simulare una Z=1-j2000 con QC=2000, QL=100 il tutto a 7MHz. Il risultato che ho ottenuto sul T ha prodotto valori non impossibili. Con quella Z siamo ptraticamente sulla cfr. esterna della carta e nel quarto quadrante. I valori che mi risultano sono : Cout 400pF, L=24.7uH, Cin=9.9pF. E' vero, la L e' alta ed e' li che si possono evidenziare le maggiori perdite ma non e' un valore cosi' estremo. Svelami l'arcano Davide.
73'


davj2500

#8
Citazione di: IK4MDZ-Franco il 06 Maggio 2019, 08:16:56
Ho provato a simulare una Z=1-j2000 con QC=2000, QL=100 il tutto a 7MHz. Il risultato che ho ottenuto sul T ha prodotto valori non impossibili. Con quella Z siamo ptraticamente sulla cfr. esterna della carta e nel quarto quadrante. I valori che mi risultano sono : Cout 400pF, L=24.7uH, Cin=9.9pF. E' vero, la L e' alta ed e' li che si possono evidenziare le maggiori perdite ma non e' un valore cosi' estremo. Svelami l'arcano Davide.

Ciao Franco.

Io risolvo il circuito in AC in serie parallelo calcolando la corrente che si sviluppa su ogni componente. Da questo ottengo la potenza dissipata da ogni componente.

Come controprova, ho calcolato un tuner mettendo i tuoi parametri (Cmax=400pF, QC=2000, QL=100, F=7 MHz, ZL=1-2000j) e l'ho realizzato in SPICE:



Ho inserito le ESR risultanti dal calcolo del Q di ciascun componente.
Come vedi il generatore eroga 0.5V (Vgen) e 0.01A I(V1). I due valori sono praticamente esattamente a 180° l'uno dall'altro, che è quello che ci si aspetta dal carico puramente resistivo che il circuito accordato presenta.
Vediamo quindi che la potenza erogata è di 0.5*0.01=0.005W=5mW.
L'impedenza vista dal generatore è R=V/I, 0.5/0.01=50 ohm, esattamente quello che ci si aspetta dal nostro circuito di accordo.

SPICE ci dice anche la corrente che circola su ciascun componente. Prendiamo la resistenza di carico "RL" da 1 ohm su cui scorre una corrente di 0.0110169A. Sapendo che P=I2R, P=0.0110169A2*1=0.000121372W che divisa per la potenza erogata dal generatore, 0.005W, fa 0.024274417122, pari esattamente a -16.15dB.

Vediamo che i 0.0210156A che scorrono sulla L1 fanno dissipare ai suoi 10.78192 ohm di ESR la bellezza di oltre 0.00476W, che sono il 95.2% degli 0.005W erogati dal generatore. Facendo gli altri calcoli, si vede che C1 dissipa 0.000113W e C2 quasi niente.

Infine, prendiamo una terza fonte indipendente (TunerSimulator) e chiediamogli lo stesso accordo con gli stessi dati:



Anche lui concorda su tutto.

Ciaoo
Davide

Franco Balestrazzi

#9
Non posso che darti ragione, con QL=100 a 7MHz e L=24.7uH la R risultante della induttanza e' :
XL/Q= (6.28*7e6*24.7e-6)/100 = 10.8 OHm.
I conti tornano, l'induttanza e' il componente che piu'e' sottoposto a dissipazione.
Grazie

73'

HAWK

#10
Facendo un'osservazione leggermente più casalinga, detta della serva, su 100 watt applicati, in accordo, viene mangiato dal dispositivo dai 10 ai 15 watt del totale...quindi un 10 % circa dissipato...

[emoji56]  [emoji85]  [emoji40]

davj2500

Citazione di: IZ1PNY il 07 Maggio 2019, 11:19:31
Facendo un'osservazione leggermente più casalinga, detta della serva, su 100 watt applicati, in accordo, viene mangiato dal dispositivo dai 10 ai 15 watt del totale...quindi un 10 % circa dissipato...

Ciao Carmelo.

Noi istintivamente cerchiamo delle regole semplici per poter prendere delle decisioni: il frutto rosso è buono, quello verde è cattivo. Gli anglofoni chiamano questo tipo di regole semplice e approssimative "rules of thumb", cioè "regole del pollice": in merito, l'etimologia (mitologica) narra che questa frase derivi dal fatto che in passato ad un uomo sarebbe stato permesso picchiare la propria moglie a patto che avesse usato un bastone non più grande del suo pollice.

Il problema è che la realtà è molto più complessa ed articolata di così: vi sono frutti verdi buonissimi ed altri rossi che ti fanno passare una settimana sul cesso.

Secondo la mia analisi, in base all'impedenza accordata e alla frequenza in uso, il mio accordatore campione dissipa da un minimo del 2% ad un massimo del 99% della potenza che riceve. Risulta anche che il massimo di dissipazione si ha quando il carico ha bassa resistenza e reattanza molto capacitiva, che è proprio il caso delle antenne corte usate nelle bande basse, cioè uno dei casi più frequenti nel campo radioamatoriale.
Infatti è difficile che uno abbia un dipolo lungo 100m e lo voglia usare a 28MHz: di solito hanno uno stilo da un metro e lo vogliono usare in 160m, che è esattamente il caso in cui l'accordatore dà il peggio di sé.

Assumere in generale che un accordatore perda il 10% (o qualunque altro x% fisso scelto come "rule of thumb") rischia di far prendere delle grandi cantonate.

Ciaoo
Davide

HAWK

#12
Ciao Davide,
si capisco il quanto, la mia battuta era un modo di mettere le cose nel modo più semplice e diretto, su RK non sono tutti con conoscenza matematica delle basi radiantistiche specifiche.
Una mia pessima abitudine di semplificare...

Tuttavia, ti posto delle foto, fatte ora, il setup provato tra le radio della stazione, è un

Kenwood TS850 SAT...
Strumento Revex
Carico della MFJ

Ora, dando  100 watt in portante fissa, con l'ATU inserito mi da 85/90 scarsi watt.
Con l'ATU disinserito mi da in pieno i 100 watt.
Questo anche dopo aver "accordato" il carico.

Ho perfettamente 1.1 con ATU e 1.1 senza ATU.

Cavi MEPFLEX 10 da 90 cm.
PL originali Amphenol.


davj2500

Citazione di: IZ1PNY il 07 Maggio 2019, 15:47:14
Ciao Davide,
si capisco il quanto, la mia battuta era un modo di mettere le cose nel modo più semplice e diretto, su RK non sono tutti con conoscenza matematica delle basi radiantistiche specifiche.
Una mia pessima abitudine di semplificare...

Ciao Carmelo.

Innanzitutto osserviamo subito che il tuo 10% (pari a -0.45dB) è in linea con i calcoli considerando che stai accordando un carico già accordato di suo, per cui nella tabella va cercato R=50 e X=0 e, decimo di dB più o meno, ci siamo.

Riguardo al semplificare, secondo me è assolutamente doveroso. Vorrei sottolineare che i calcoli matematici ci sono perché Franco mi ha chiesto di spiegare perché un certo accordo dava una certa perdita.

Il primo post del thread, invece, è una tabella colorata il cui uso è possibile a chiunque anche digiuno di conoscenze:
- usando un analizzatore d'antenna (che ormai hanno tutti) si misura la R e la X viste dal cavo che sta per connettere all'accordatore
- si cerca la riga corrispondente alla X
- si incrocia con la colonna corrispondente alla R
- si cerca nella legenda la perdita in dB di quell'accordo

Poi non sarà ovviamente precisamente quella perché ogni accordatore ha performances un po' migliori o un po' peggiori, ma se un certo accordo è ottimo o catastrofico per un dato tipo di accordatore, lo sarà anche per il nostro esemplare.

Ciaoo
Davide

r5000

73 a tutti, il risultato della misura di Iz1pny con il suo accordatore è corretto e valido per farsi un'idea di massima sulla qualità dell'accordatore, nello specifico il fattore di merito "Q" della bobina usata nel circuito a T determina la perdita d'inserzione dell'accordatore, se c'è una bobina fatta con filo argentato di sezione notevole avvolta in aria o su supporto di ceramica il fattore di merito Q è elevato (100 nella simulazione) la perdita è insignificante, se il Q è molto basso (5 e 10 nella simulazione) perchè ad esempio si usa il filo di rame molto sottile o un supporto di plastica poco adatto alla radiofrequenza o il caso tipico di toroidi dalla mescola "sbagliata" le perdite diventano significative, accettabili o meno a seconda dei casi, chiaramente con l'antenna che funziona con ros 1:1 l'accordatore non serve, se voglio trasmettere in 40 mt ma l'antenna a mia disposizione ha ros elevato poco importa se perdo 0.1 dB ma anche 1 dB o più se non ho modo di fare un'antenna specifica per i 40 mt,  in fin dei conti siamo abituati a pensare che l'antenna irradia tutta la potenza dell'apparato ma in pratica i collegamenti si fanno anche con meno potenza e la prova evidente è nel qrp dove con pochi watt e antenne efficienti i collegamenti si fanno comunque, poi anche se uso un'antenna corta e accordatore che perde 3 dB il collegamento lo faccio comunque, chiaro che se al posto dello stilo di 5 mt metto un dipolo và meglio e posso usare 20 watt al posto di 100 watt ma se non ho spazio ecc... uso lo stilo con l'accordatore e mi diverto, poi andando avanti nel discorso le perdite dell'accordatore sono una parte delle perdite del sistema antenna, probabilmente le meno significative rispetto ad altre dovute all'installazione dell'antenna stessa, l'altezza dal suolo, ostacoli e oggetti vicini all'antenna ecc... "pesano" ben più dell'accordatore ma le scopri solo quando cambi in modo significativo l'impianto...
ps: notare nelle simulazioni che i valori dei componenti sono identici, cambia solo il fattore di merito Q propio per dimostrare quanto influisce sulla qualità dell'accordatore...
non dare da mangiare al troll    https://www.rogerk.net/forum/index.php?msg=858599

Franco Balestrazzi

Il T e' il tuner che accorda tutto ma purtroppo permette anche falsi accordi ove le perdite sono piu' elevate. Sarebbe da preferirsi un LC o CL, posto al piede di alimentazione dell'antenna, evitando cosi' anche le perdite lungo la linea di alimentazione coax. La scelta tra CL o LC dipende essenzialmente dall'impedenza dell'antenna e questo e' piu' facile conoscerla se questa e' una monobanda. Piu' che tuners o accordatori io li definirei trasformatori di impedenza. Gli LC/CL non hanno la capacita' di accordare su tutti e quattro i quadranti se rapportati al T ma esibiscono perdite minori pertanto se conosco l'impedenza dell'antenna io li preferisco al T. Ponendoli nel punto di alimentazione dell'antenna occorre remotizzarli ma questo non e' un grosso problema. Se non sbaglio alcuni, in questo caso, accordatori della TEN TEC erano degli LC.
Una nota a parte per quanto riguarda la necessita' dell'uso di un accordatore in stazione. L'utilizzo di antenne multibanda non permette di avere SWR sempre bassi su tutte le gamme e pertanto molti usano l'accordatore in stazione per evitare di arrostire i finale del nuovo e bellissimo apparecchio di ultima generazione. Questo perche' l'energia riflessa viene dissipata sullo stadio finale. Premesso questo, se analizziamo gli apparecchi ultima o penultima generazione notiamo che hanno la protezione  in trasmissione che riduce la potenza di uscita quando l'SWR e' > 2.0/2.5. Il perche' e' presto detto, lo stadio finale e' calcolato per lavorare con una certa dissipazione e non oltre. Se qualcuno si ricorda i TEN TEC, questi potevano lavorare in TX con SWR=3 senza battere ciglio in quanto la progettazione del loro stadio finale era stata pensata per tale scopo. Il tutto quindi si riduce ad una questione econonomica. Il problema non sussisteva quando si usavano quelli che gli americani chiamano boatanchor che avevano lo stadio finale a valvole e con capacita' di accordo grazie al pigreco di uscita (entro certi limiti). Pertanto vuoi il trasmettitore con stadio finale allo stato solido allora te lo fornisco con anche un accordatore interno e se non basta te ne comperi uno esterno da usare in stazione. E questo vale anche per i "lineari" allo stato solido di ultima generazione che ti permettono di non accordare piu' variando la banda e anzi, grazie al collegamento con il TX  spostano l'accordo automaticamente se si cambia banda. Oltre alle protezioni in temperatura per la variazione dl bias, riducono automaticamente la potenza di uscita se l'SWR si incrementa. E tutto questo per non perdere nemmeno un secondo durante i contest. Sara' giusto cosi' pero' io continuo a preferire il mio vecchio TS830 e il mio Henry 2K con le due 3-500Z che non fanno una piega se l'SWR aumenta da 2 a 2.5. Di sicuro non sara' al passo con i tempi come ricevitore : non ha DSP, non ha filtri di roofing, non e' un SDR ma non mi ha mai deluso un 40 anni. Ovvio che se non hai la possibilita' di utilizzare antenne adatte alla frequenza d'uso fai come puoi, pero' poi occorre sempre tenere in conto che i miracoli non esistono.
Scusate la tirata forse anche OT.
73'

BarboneNet

Grazie per il materiale e i test eseguiti! Veramente utile;)

Sono riuscito a valutare anche se l'antenna multibanda che sto realizzando, potesse essere accordata con efficacia da un accordatore da palo!

Ecco i valori, e da cio che ho visto dovremmo farcela:D

Grazie mille Bairam IU4PSD
Radio: Yaesu FT-710 | Yaesu FT-891 | Yaesu FT-100
Antenne: T2LT 11-10m | Sirio Performer P2000 11-10m | Rybakov 60-10m | DeltaLoop 37° 11m | DeltaLoop 60° 11-10m | DeltaLoop 60° 40-6m | Skypper 11-10m | Skyrex 11m
Tuner: MFJ-998 | ATU-100 | MFJ-945E
Lineari: RM KL 805 Plus | RM HLA-300V Plus HP | RM KL 505V
Microfoni: MH-31 Full Modded | Astatic RoadDevil Modded | Zetagi M93
Canale YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCXQxTF1vOZ4CLUg30DLPppg

HAWK

Rileggo con interesse tale 3D, eppure a fronte degli autorevoli scritti, ho sentito in HF, giorni fa dei fior di Radioamatori, IK2TDXXXX, zona 2 mi pare che affermano che gli accordatori NON mangiano le potenze, ne in via diretta che in via dissipativa, dicono sono fandonie...e loro essendo di tarda età lo sanno bene.

Certo che è molto bello e vario il mondo degli Old Man...

trodaf_4912

#18
E' un eufemismo chiamarli "fior di radioamatori" visto le corbellerie che dicono. Anche io sono in tarda eta' ma la fisica non e' un'opinione, mentre lo e' per chi non la conosce.
È molto più facile ingannare la gente che convincerla che è stata ingannata


HAWK

Ciao Trodaf, sono gli stessi che sono a 3650 + o - stessi appartenenti del gruppo di discussione; zona 2 e zona 1...diciamo che in forma indiretta, sono quasi della stessa epoca di inizio, il nominativo attuale è l'ultimo da residenze precedenti, 1980, con qualcuno di loro, ma volo sempre basso, le mie spiegazioni sono semplicistiche ne altosonanti e tecnicose.

Mi hanno insegnato da giovane a dire e fare tutto a prova di somaro, per un immediata comprensione indubbia, poi si approfondisce o deve essere nell' interesse di chi deve apprendere; diversamente si perde solo del tempo da ambo le parti, chi insegna a trovare modi, esempi, studi e tecniche per spiegare, chi deve imparare se non ha voglia, perde tempo a non ascoltare...


Essendo stato un buon allievo, ho fatto mia questa teoria e la trovo buona, certo che per chi mi legge, posso sicuramente passare per un mezzo ignorante, incapace di tecnicismi, vero possibile...accetto la critica nel caso e incasso.

Ma dover sentire Old Man a 2 lettere e 3 lettere, se hai capito  chi sono, li ascolti anche tù, dunque hanno scienza e conoscenza per profusione da ruolo...

Quindi, domani mi compro un camice bianco, uno stetoscopio, indosso  et voilà sono un medico e so tutto della medicina.
Scienza profusa dalla patente di radio operatore... [emoji85] [emoji86] [emoji87]

Grazie ciao.

trodaf_4912

#20
Visto che hai seguito l'intero 3D, arrivo a dire che non e' nemmeno necessario essere degli esperti ma solo leggere ed interpretare la tabella iniziale postata da Davide ed inoltre almeno leggere le tabelle, gia' scritte, della conversione dB-W. Inoltre e' palese, anche dalle misure da te fatte su un carico da 50OHm. E dove potra' finire quella differenza se non trasformata in dissipazione a carico dei componenti dell'accordatore. Quindi chi afferma che l'accordatore non dissipa afferma che 2+2 non fa 4.
È molto più facile ingannare la gente che convincerla che è stata ingannata