alim. stabilizzato come caricabatterie???

Aperto da plotino, 06 Febbraio 2012, 20:53:51

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plotino

salve a tutti,

come da titolo vi chiedo è possibile usare un alimentatore stabilizzato 13.8v / 3A come carica batterie per la batteria della moto al piombo-gel da 12 v / 9Ah???

si danneggiano entrambi? poichè sulla batteria c'è stampato il tempo di ricarica suggerito dice:
standard 0,9 A da 5-10 h
quick 4,5 A 1h

sinora l'ho fatto e non è successo nulla... infatti la tengo al max 2h consecutive  ???

grazzz
73
Luca
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Ugo da Norcia

Direi proprio di NO. è un alimentatore, non un caricatore. le batterie per essere caricate correttamente necessitano di un alimentatore con CORRENTE e non TENSIONE costante. il tuo alimentatore stabilizza la tensione a 13,8V. in realta a te necessita un caricatore che abbia una tensione variabile e una corrente costante. 0.9A come scritto sulla batteria. Normalmente si caricano ad 1/10 della capacità nominale per circa 12/14ore. 9A nominali, 1/10 la carica lenta, appunto 0,9A come scritto (miracolo). per ottenere ciò devi avere una tensione di partenza almeno 1,41 volte nmaggiore di quella che sarà quella finale (14,4 nominali). perciò 20 volt circa di tensione continua filtrata (2.200uf x A). dopodichè la formula, evinta dalla legge di ohm è semplice. R=V/I. ovvero
Vin-Vout (20-14,4 =  5.6)    V=5,6     I=0,9
R= 5,6/0.9 = 6.22ohm
ultima cosa, dove la mettiamo la dissipazione? quì. W=VxI  5,6x0,9 = 5 e scalderà come un fornello elettrico, meglio 10 o 20watt e attenzione a toccarla (magari 20W metallica su aletta)
ciao
PS: a LIDL vendono due/tre volte all'anno un caricatore con mantenimento a circa 10€, ottimo, lo scooter di mio figlio ne è entusiastain inverno nei periodo di fermo.
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Rommel

Si, si può fare solo che non sono certo se l'alimentatore che hai è adatto allo scopo, per i seguenti aspetti:

1) Un caricabatterie per batterie al piombo deve avere una tensione di uscita almeno di 14,5 V (13,8 sono un po' pochi) questo perché durante la fase di ricarica, oltre alla tensione della batteria stessa si aggiunge la caduta dovuta alla resistenza interna della batteria, quindi quando è in fase di ricarica e la batteria è quasi completa, si può misurare ai capi della batteria una tensione che supera i 14 V, che poi tornano subito a 13 - 13,5 appena interrompi la ricarica.
2) è necessario sapere come è limitata la corrente massima del tuo alimentatore. Se c'è un limitatore a 3 A allora OK, mentre se c'è qualche sistema di interruzione dell'uscita, tipo protezioni elettroniche o fusubili, corri il rischio che se la batteria è molto scarica la corrente assorbita dalla batteria potrebbe essere superiore ai 3 A quindi se si potrebbe interrompere il funzionamento dell'alimentatore.

Al giorno d'oggi ci sono molti alimentatori che potrebbero essere utilizzati come caricabatterie, perché hanno l'impostazione della corrente massima e naturalmente della tensione di uscita.
Se il carico assorbisse una corrente superiore a quella impostata, la tensione si abbasserebbe automaticamente per ristabilire il valore di corrente massima impostata.
In questo caso se la tensione impostata a vuoto (cioè senza ancora aver inserito la batteria) fosse quella massima della batteria carica (14 - 14,5V) la corrente si abbasserebbe automaticamente non appena si giunge alla carica massima.
Questo basso valore sarebbe esattamente quella necessario per il mantenimento della batteria carica.

Saluti da Alberto

plotino

grazie mille ad entrambi vedrò di procurarmi non appena possibile il mantenitore di carica... non avevo mai approfondito l'argomento...

grazie

Luca

HF addicted - Luca --- 1rgk380 >> 1rgk380@gmail.com


Vincenzo IZ2WMW (Brian)

Scusatemi, ma la domanda (e soprattutto la risposta) mi ha incuriosito.
Non so bene come funzioni la carica di una batteria, ma a naso l'ho sempre considerata simile alla carica di un condensatore (quella che studi a scuola sui libri di fisica).

Infatti ho avuto modo di caricare la batteria del portatile mediante il mio alimentatore a tensione variabile.
Mi è bastato regolare la tensione dell'alimentatore pari a quella della batteria, e la batteria è iniziata a caricarsi assorbendo un certo amperaggio che è andato man mano diminuendo asintoticamente esattamente come la carica/scarica di condensatore, fino ad arrivare ad annullarsi una volta raggiunta, la batteria, la stessa tensione dell'alimentatore.
Non so quanto questa prassi sia giusta, se ci sono controindicazioni, se ho avuto fortuna, se sto ignorando qualche aspetto. Quindi lascio a voi spiegarmi il perchè di quel "NO" lapidario di Ugo.

Come sempre grazie in anticipo.

shineime

emh....scusate...
ci sono batterie che richiedono TENSIONE COSTANTE ed altre che richiedono CORRENTE COSTANTE...dipende da che tipo di batteria hai. piombo gel vogliono TENSIONE COSTANTE. la corrente NON GLI INTERESSA.
quindi un alimentatore STABILIZZATO e quindi con tensione costante va bene.
un caricabatterie non è altro che un alimentatore progettato allo scopo di dare tensione o corrente costante e staccare quando la batteria è carica.
se usi la batteria in parallelo all'alimentatore di stazione, come faccio io da secoli, con una batteria da 12 V 100 AH tipo da auto ,che mi garantisce una continuità in caso di black out, non corri nessun rischio dato che anche essa lavora e quindi non subisce solo una carica costante senza lavorare.
io come detto , sono decenni che vado cosi, mai un black out , dal 1973 ...vedi tu.
ciao.
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Ugo da Norcia

ognuno ovviamente fa ciò che crede. ma non vogliateneme state semplificando un pò troppo il problema. (riguardano a nche aspetti di sicurezza non da trascurare). giustamente shineime dice che esistono vari tipi di batterie, e proprio quì stà il problema. rimaniamo nel campo circoscritto nella domanda. se ho ben capito vuoi caricare una batteria per la moto. al di là di casi particolari, le moto come le auto usano batterie al piombo con eletrolita e non gel liquido. questo perchè dette batterie hanno una elevata corrente di spunto (necessaria al picco di corrente all'acensione, specie a basse temperature, ma non apriamo un altro problem se non non ce la caviamo più). dette batterie per essere caricate correttamente richiedono corrente di carica apri ad 1/10 della capacità nominale, 12/14h di carica e tensione max 14,4, ma utilizzando una corrente pari ad 1/10 i 14,4v non li  passi in realtà mai. anche se te la dimentichi qualche ora in più non succede proprio nulla (FIDATI)
se la batteria non è della moto e ti sei espresso male all'inizio, cambia tutto, ma bisogna ben pur capirsi, se non diciamo cose a vanvera.
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plotino

Citazione di: Ugo da Norcia il 07 Febbraio 2012, 21:11:16....le moto come le auto usano batterie al piombo con eletrolita e non gel liquido....

aggiungo una correzione, come ho indicato in apertura topic la MIA moto monta una batteria al piombo-GEL,
giustificata anche dalla posizione di montaggio inclinata  ;-)


Luca
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Rommel

Salve.

Per quello che ne so io solo le vecchie batterie al nikel cadmio e quelle più moderne marcate Ni MH hanno bisogno di una carica a corrente costante.
Tutte le batterie al piombo, qualsiasi esse siano, necessitano di tensione costante.
L'unica accortezza è che se la batteria fosse molto scarica, potrebbe assorbire una corrente superiore a quella massima che può erogare un alimentatore e quindi potrebbe mandarlo in protezione.
Viceversa, in caso di alimentatore molto potente, la corrente di carica potrebbe essere all'inizio eccessivamente elevata e tale da far surriscaldare e danneggiare gli elettrodi interni, quindi se si avesse anche la regolazione della corrente massima si potrebbe evitare questo problema.

Saluti a tutti






plotino

grazie a tutti x i consigli, allora in attesa di trovare un buon mantenitore di carica, gli do ancora una caricata con l'alimentatore...  ;-)

Citazione di: shineime il 07 Febbraio 2012, 20:16:40....un caricabatterie non è altro che un alimentatore progettato allo scopo di dare tensione o corrente costante e staccare quando la batteria è carica.
se usi la batteria in parallelo all'alimentatore di stazione, come faccio io da secoli, con una batteria da 12 V 100 AH tipo da auto ,che mi garantisce una continuità in caso di black out, non corri nessun rischio dato che anche essa lavora e quindi non subisce solo una carica costante senza lavorare.
io come detto , sono decenni che vado cosi, mai un black out , dal 1973 ...vedi tu.
ciao.

questa cosa mi interessa non poco shineime  8)

quindi potrei tenere fisso collegata una batteria in parallelo fra l'alimentatore switching e l'850? direi che una da 25Ah dovrebbe essere sufficiente almeno x evitare lo spegnimento quanto "salta" il contatore... interessante  :up:

73
Luca
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CB900F

Citazione di: shineime il 07 Febbraio 2012, 20:16:40
emh....scusate...
ci sono batterie che richiedono TENSIONE COSTANTE ed altre che richiedono CORRENTE COSTANTE...dipende da che tipo di batteria hai. piombo gel vogliono TENSIONE COSTANTE. la corrente NON GLI INTERESSA.
quindi un alimentatore STABILIZZATO e quindi con tensione costante va bene.
un caricabatterie non è altro che un alimentatore progettato allo scopo di dare tensione o corrente costante e staccare quando la batteria è carica.
se usi la batteria in parallelo all'alimentatore di stazione, come faccio io da secoli, con una batteria da 12 V 100 AH tipo da auto ,che mi garantisce una continuità in caso di black out, non corri nessun rischio dato che anche essa lavora e quindi non subisce solo una carica costante senza lavorare.
io come detto , sono decenni che vado cosi, mai un black out , dal 1973 ...vedi tu.
ciao.


si possono usare anche alimentatori switching e mettere un diodo perchè la corrente dalla batteria non vada verso l'alimentatore?
Cosi facendo il diodo abbasserebbe il voltaggio ci circa 1volt.
Io ne ho uno cinese hoxin da 20ampers e lo volevo mettere in parallelo ad una batteria da auto da 70ampers...

Ugo da Norcia

Oltre il diodo, da almeno 5A, ci metterei anche una resistenza da 0,1/0,47ohm - 5/10W, in modo da limitare la corrente massima. Poi, secondo me non può mancare un fusibile. Le batterie, specie quelle al piombo delle auto, se messe in corto, scoppiano. Se il cavo è sottile lo sciolgono, ma se il cavo è in grado di sopportare randi correnti, scoppia la batteria.

Già visto un elettrauto provare empiricamente una batteria collegando un cavo per la ricarica ad un polo e toccando velocemente l'altro polo per vedere se faceva scitnille. Le ha fatte, e lui è finito al pronto soccorso. Il tutto, in particolar modo con il freddo. (ero in montagna di inverno)

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