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lunghezza cavo antenna->rtx

Aperto da sysman, 08 Dicembre 2021, 12:06:42

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sysman

salve a tutti, sono, per il momento, un radio ascoltatore in bassa frequenza, a breve mi piacerebbe prendere brevetto per poter trasmettere, al momento sto "studiando" e provando soluzioni di antenne , volevo porre un quesito da neofita, ho acquistato una matassa da 30mt di cavo RG8mini e ho un antenna dipolo Wisdom "gipsy" piazzata in giardino, in realtà sto ancora cercando di installarla nel migliore dei modi, le frequenze che mi interessano sono dai (40mt)20mt ai 10mt. Ai "capicorda" della matassa (30mt) ho applicato un PL259 ma l'utilizzo che ne faccio (almeno per ora) in termini di lunghezza da balun al ricevitore è tra i 10mt e i 20 a seconda se mi trovo in una stanza piuttosto che in un'altra, la mia domanda è questa, come vi regolate con le lunghezze dei cavi? so che la lunghezza incide quindi non dovrei usare tutti i 30mt ma mi chiedevo se è una procedura "valida" quella di creare spezzoni di cavo e giuntarli tramite relativo connettore, oppure non è una pratica consigliabile e allora occorre avere il cavo esattamente dimensionato per la frequenza di "lavoro" ? ripeto, le mi variabili sono: frequenza di ascolto NON fissa e locale "operativo" che può cambiare in distanza. Voi come vi regolate con le lunghezze dei cavi coassiali? E' possibile che devo adattare per forza lunghezza cavo coax con frequenza di risonanza dell'antenna? Grazie a tutti e mi scuso in anticipo per eventuali inesattezze.



AZ6108

la lunghezza del coassiale deve essere tale... da arrivare dal punto di alimentazione dell'antenna fino al ricevitore  [emoji1] lascia perdere le menate sulle lunghezze, non hanno alcun senso, piuttosto aggiungi delle choke al coassiale
Presa di terra :
manciata di terriccio che, cosparsa sulle apparecchiature elettroniche, ne migliora il funzionamento

IW4BJG

Citazione di: sysman il 08 Dicembre 2021, 12:06:42
salve a tutti, sono, per il momento, un radio ascoltatore in bassa frequenza, a breve mi piacerebbe prendere brevetto per poter trasmettere, al momento sto "studiando" e provando soluzioni di antenne , volevo porre un quesito da neofita, ho acquistato una matassa da 30mt di cavo RG8mini e ho un antenna dipolo Wisdom "gipsy" piazzata in giardino, in realtà sto ancora cercando di installarla nel migliore dei modi, le frequenze che mi interessano sono dai (40mt)20mt ai 10mt. Ai "capicorda" della matassa (30mt) ho applicato un PL259 ma l'utilizzo che ne faccio (almeno per ora) in termini di lunghezza da balun al ricevitore è tra i 10mt e i 20 a seconda se mi trovo in una stanza piuttosto che in un'altra, la mia domanda è questa, come vi regolate con le lunghezze dei cavi? so che la lunghezza incide quindi non dovrei usare tutti i 30mt ma mi chiedevo se è una procedura "valida" quella di creare spezzoni di cavo e giuntarli tramite relativo connettore, oppure non è una pratica consigliabile e allora occorre avere il cavo esattamente dimensionato per la frequenza di "lavoro" ? ripeto, le mi variabili sono: frequenza di ascolto NON fissa e locale "operativo" che può cambiare in distanza. Voi come vi regolate con le lunghezze dei cavi coassiali? E' possibile che devo adattare per forza lunghezza cavo coax con frequenza di risonanza dell'antenna? Grazie a tutti e mi scuso in anticipo per eventuali inesattezze.


nel tuo caso la lunghezza del cavo non è importante. In altri casi invece si.
"L'egoismo comune cagiona e necessita l'egoismo di ciascuno" ( G.Leopardi)
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I.Asimov)
"Siamo tutti dilettanti.Non viviamo abbastanza per diventare di più."  (C.Chaplin)

AZ6108

Citazione di: IW4BJG il 08 Dicembre 2021, 12:51:37
nel tuo caso la lunghezza del cavo non è importante. In altri casi invece si.

quali altri casi ? potresti fare qualche esempio ?
Presa di terra :
manciata di terriccio che, cosparsa sulle apparecchiature elettroniche, ne migliora il funzionamento


IW4BJG

Citazione di: AZ6108 il 08 Dicembre 2021, 13:21:58
quali altri casi ? potresti fare qualche esempio ?

si usano cavi di lunghezza calcolata per adattare le impedenze. Per esempio sul nostro duplexer a cavità usato sul nostro ponte radio locale i cavi di collegamento li abbiamo fatti a 1/2 onda .se non fossero così ci sarebbero disadattamenti che provocherebbero attenuazione del segnale. Altro esempio è l'accoppiamento di antenne: si fa con spezzoni di cavo di lunghezza calcolata in modo da ripristinare i 50 ohm da far vedere al tx
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"Siamo tutti dilettanti.Non viviamo abbastanza per diventare di più."  (C.Chaplin)

dattero

Citazione di: IW4BJG il 12 Dicembre 2021, 04:47:37
  si usano cavi di lunghezza calcolata per adattare le impedenze. Per esempio sul nostro duplexer a cavità usato sul nostro ponte radio locale i cavi di collegamento li abbiamo fatti a 1/2 onda .se non fossero così ci sarebbero disadattamenti che provocherebbero attenuazione del segnale. Altro esempio è l'accoppiamento di antenne: si fa con spezzoni di cavo di lunghezza calcolata in modo da ripristinare i 50 ohm da far vedere al tx
Be certo in questi casi il cavo non è solo per trasportare il segnale ma , come hai scritto, serve anche come adattatore.
Ma in antenne "normali" dove al pl troviamo valori di impedenza attorno ai 50 Ohm il coassiale serve solo come mezzo di trasporto della rf, non deve adattare niente.
Credo che AZ intendeva questo

inviato M2007J22G using rogerKapp mobile



1ng101

Infatti rileggendo il messaggio, dice che nel suo caso la lunghezza non conta, mentre in altri casi di cui ha fatto anche un esempio "richiesto" si.
"Antenne 11Mt" - (Omnidirezionale) Mantova Turbo - (Direttiva) Yagi 4 elementi - "Alimentatore" 40A solid state EuroCom PS 500F - Locator JN64EE


trodaf_4912

#7
La lunghezza del cavo non e' importante se hai una Z=50 OHm con parte reattiva nulla ai capi dell'antenna. Se non e' cosi', il cavo introduce una trasformazione dell'impedenza. In realta', poiche' i  cavi non sono ideali, una trasformazione della impedenza la eseguono anche nel caso di carico con 50OHm puri. Questa trasformazione e' minima, ma esiste, cosi' come esiste la attenuazione dovuta alla resistenza del cavo e al suo dielettrico.
Un esempio : Freq=28MHz, 20 metri di cavo RG213 Belden 8267, 50 OHm di impedenza al carico. All'altro estremo del cavo avremo una Z=50.107-J0.351. Di fatto una variazione trascurabile ai fini della misura dell'SWR, ma che esiste. Cosi' come esiste una attenuazione dovuta alle due componenti costruttive del cavo citate e corrispondenti a 0.606dB e cioe' 13.022W. Pertanto trasmettendo 100W, al carico arrivano 86,978W.
Se avessimo avuto sul carico una Z=50+J50 la situazione sarebbe la seguente al termine del cavo : Z=22.023+J0.263 con un SWR pari a 2.3 che e' minore dell'SWR sul carico 2.618 ed entra in gioco anche l'attenuazione introdotta dalla potenza riflessa. Alla fine, se tramettessimo 100W, in tali condizioni, avremo una potenza sul carico di 82.213W con un SWR=2.3. In altre parole il cavo, che non e' ideale ma ha una sua capacita' e induttanza distribuita, introduce sempre e comunque una trasformazione di impedenza.
Se non vi convince quanto ho descritto potete verificarlo utilizzando la Carta di Smith.
Se qualcuno ti dedica del tempo apprezzalo sempre perché lo toglie al suo per dedicarlo a te

trodaf_4912

#8
Aggiungo, inoltre, che in molti pensano che allungando o accorciando il cavo si possa trovare una coppia di R e X tali per cui l'SWR in stazione risulti contenuto. Questo e' vero, ma vale solo per quella frequenza ed e' la medesima soluzione dell'uso di un accordatore di antenna in stazione, ne piu' ne meno, stante pero' il fatto che sul carico, l'antenna, le cose stanno diversamente.
Come fare quindi per conoscere la Z del carico  nel suo punto di alimentazione ?. La tecnologia di oggi ci viene in aiuto, abbiamo a disposizione analizzatori di antenna a prezzi abbordabili e abbastanza precisi nelle loro misure a patto che il carico non sia estremamente disadattato. La soluzione e' questa : portare il piano di misura nel punto di alimentazione dell'antenna.  Come fare ?. Prima di issare l'antenna si prende il cavo coassiale che si utilizzera' per il collegamento tra RTX e l'antenna stessa e lo si collega all'analizzatore di antenna. Successivamente si prende l'altro estremo del cavo, quello che andrebbe collegato all'antenna, e su quel connettore si esegue la calibrazione SOL dell'analizzatore utilizzando i tre "tappi" (short, open, 50OHm) ottenendo cosi' l'avere spostato il piano di misura al connettore di antenna. In pratica e' come se aveste posto l'analizzatore esattamente attaccato al connettore di antenna. Da quel momento l'impedenza che leggerete sullo strumento e' quella che leggereste direttamente nel punto di alimentazione dell'antenna. A questo punto potete issare l'antenna collegando il terminale del cavo sul quale avete fatto la calibrazione e il gioco e' fatto.
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AZ6108

Citazione di: IW4BJG il 12 Dicembre 2021, 04:47:37
  si usano cavi di lunghezza calcolata per adattare le impedenze. Per esempio sul nostro duplexer a cavità usato sul nostro ponte radio locale i cavi di collegamento li abbiamo fatti a 1/2 onda .se non fossero così ci sarebbero disadattamenti che provocherebbero attenuazione del segnale. Altro esempio è l'accoppiamento di antenne: si fa con spezzoni di cavo di lunghezza calcolata in modo da ripristinare i 50 ohm da far vedere al tx

si, ovvio non ci pensavo, se si usa una tratta di coassiale per variare impedenza/fase la lunghezza della stessa è importante, ma se parliamo di una tratta di coassiale che connette un tx/rx all'antenna, la lunghezza della tratta, avendo adattamento corretto ad entrambe le estremità e non avendo CMC, sarà arbitraria, e l'unica differenza riscontrabile sarà l'attenuazione introdotta dal cavo
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HAWK

#10
Ringraziando TRODAF, il quale ha emesso un utile propedeutico ad oc sul fatto, ricordo che;
su antenne non tarabili, uscite di fabbrica con determinate dimensioni non tagliabili per fattura e progettazione, usavamo accordare l' SWR tagliando il cavo, mezzo cm. o 1 cm. alla volta.

Come ad esempio le G.P. Sigma VR6, MA DICO ANCHE DI ALTRO.

Non voglio dire che si trasmette col cavo...non vorrei essere frainteso.

A tal merito, non ho adesso le prove da pubblicare, su un libro di Nerio Neri, sulle costruzioni di antenne, li ho in cantina, da ricercare, c'era una pagina dove scriveva che, in qualche capitolo, pagina a destra, il cavo doveva essere tagliato a multipli o sottomultipli della frequenza usata.
Lo ricordo perfettamente...
Grazie buona giornata.

AZ6108

Hawk, se modificando la lunghezza del coassiale di alimentazione di un'antenna, il punto di risonanza della stessa cambia, credo sia difficile negare il fatto che il coassiale, in quel caso, sia parte del sistema radiante; cosa questa che, personalmente, cerco di evitare per quanto possibile
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trodaf_4912

#12
Se l'antenna non produce correnti di modo comune, non vedo perche' il cavo entri a fare parte del sistema radiante. Entrerebbe a farne parte se ci fossero correnti di modo comune e non perche' la Z dell'antenna non e' "accordata" sulla frequenza voluta. Il cavo esegue una trasformazione di impedenza e basta. Il punto importante e' che occorre che la Z nel punto di alimentazione sia composto dalla sola parte reale in modo che la eventuale trasformazione di impedenza prodotta dal cavo, sia minima. In ogni caso, a causa dell'attenuazione introdotta dal cavo l'SWR letto in stazione e' sempre minore si quello ai capi dell'antenna.
Se, per ipotesi il cavo fosse ideale, cioe' senza attenuazione e non senza le costanti distribuite, nel caso descritto con Z=50+J50 l'SWR misurato nel punto di alimentazione sarebbe 2.618 e coinciderebbe con l'SWR misurato in stazione e la potenza irradiata sarebbe 100W. L'unica differenza e' che sul carico abbiamo Z=50+j50 mentre lato trasmettitore abbiamo Z=19.138-J2.111 OHm. A tale proposito il grafico sulla Carta di Smith che descrive la situazione in esame. Se si prende una resistenza da 50OHM e la mettiamo in serie ad una induttanza che produce una XL=50OHm a 28MHz (284nH) e colleghiamo tale serie ai capi del cavo coassiale da 20 metri otteniamo questa situazione e senza correnti di modo comune. E' una semplice trasformazione di impedenza che si "svolge" lungo la linea.
Se qualcuno ti dedica del tempo apprezzalo sempre perché lo toglie al suo per dedicarlo a te


HAWK

#13
Corretto AZ...ma stiamo alle GIUSTE teorie tecniche, nei fatti materiali a volte ci sono dei risultati che sono divergenti alquanto.
E' mio pensiero equitativo, dare importanze alla teoria tecnica, accentando sul campo che quello che in teoria non dovrebbe funzionare,  funziona.

Te lo scrive un signore che cha collegato negli anni '80, la base ONU di Cipro, con l'ambasciata italiana a Beirut con la rete da letto, tipo parabola...con anche il reparto Recotra del battaglione "Governolo" di Angioni, (non più esistente), di stanza accanto il campo da calcio della medesima città...segnali ottimi e congrui...

Che significa questo, significa he ho visto delle cose nella RF, non pensabili, teoricamente non valutabili, lascio perdere le rilevazioni subacquee con il periodo a Maricosom...nelle VLF...con Km. di antenne filari, sono altra stupefacente roba...HI.

Attenzione, non ero ne sono un radiomontatore ne un riparatore, mi valuto con ottimo operatore tecnico, sulle segnalazioni TLC.

[emoji106] [emoji106]
73'.

trodaf_4912

#14
Nel calcolo dell'SWR in stazione non ci sono magie o trucchi, basta applicare le formule corrette. Peraltro, avendo l'analizzatore di antenna, le letture della Z come parte reale e immaginaria si possono rappresentare nel parametro di scattering S11 che e' esattamente il parametro che un analizzatore di antenna, avendo solo la porta DUT, permette di calcolare. S11 e' il coefficiente di riflessione Γ. In ogni caso il modulo di S11 si puo' esprimere come :
Γ = ( Z- 50 ) / (Z +50)
La Z in stazione vale Z=19.1- J2.11
Adesso si puo' calcolare Γ che e' un numero complesso come la Z
Γ = ( Z - 50 ) / (Z +50)
ottenendo 0.447.
Da qui il calcolo dell'SWR in stazione :
SWR = (1+|Γ|)/(1-|Γ|). 
dove |Γ| e' il modulo di Γ.
L'SWR calcolato risulta 2.617, molto vicino a 2.618. Quindi tutti conti tornano senza magie o trucchi.
Avendo un analizzatore di antenna che mostri il diagramma polare, il modulo del vettore risultante in forma cartesiana rappresenta il modulo di S11.
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AZ6108

#15
Citazione di: trodaf_4912 il 12 Dicembre 2021, 14:22:45
Se l'antenna non produce correnti di modo comune, non vedo perche' il cavo entri a fare parte del sistema radiante.

Perchè, evidentemente, nell'esempio fatto esistono correnti di modo comune su quel coassiale, a meno che non parliamo di una relativamente breve tratta di cavo usata per l'adattamento di impedenza dell'antenna, ma credo ci si stesse riferendo alla linea di alimentazione non ad un sistema di adattamento di impedenza
Presa di terra :
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trodaf_4912

#16
Boh, non so come fai a dire a priori che esistono correnti di modo comune nel caso del primo post. L'utilizzo di uno strumentino come questo che Davide ha costruito
https://www.iz2uuf.net/wp/index.php/2016/01/24/amperometro-rf/
potrebbe dare la risposta, in caso contrario se durante la trasmissione non hai fenomeni di rientro di RF, non hai spikes o variazioni dell'SWR nel toccare la carcassa dell'rtx, secondo me, non ci sono i presupposti per l'esistenza di correnti di modo comune di intensita' apprezzabile.
Se il cavo fosse ideale e cioe' senza attenuazione, variando la sua lunghezza non inciderebbe sull'SWR che rimarrebbe lo stesso misurato nel punto di alimentazione dell'antenna. L'unica cosa che cambia sono le coppie R e X ma ai fini pratici il coefficiente di riflessione Γ non cambia e come tale l'SWR avvicinandoci o allontanandoci dal carico. Allungando o accorciando il cavo ci si muoverebbe sulla circonferenza (in verde nel grafico) dell'SWR che si ha ai capi dell'antenna.

Se invece il cavo non e' ideale e quindi introduce una attenuazione, la circonferenza diventa una spirale concentrica dove, all'aumentare della lunghezza del cavo, l'SWR ai capi del trasmettitore risulta inferiore a quello misurato ai capi dell'antenna.
Se qualcuno ti dedica del tempo apprezzalo sempre perché lo toglie al suo per dedicarlo a te

AZ6108

Citazione di: trodaf_4912 il 13 Dicembre 2021, 14:27:40
Boh, non so come fai a dire a priori che esistono correnti di modo comune nel caso del primo post.

Facevo riferimento al post di Hawk, ossia questo

Citazione di: HAWK il 12 Dicembre 2021, 11:17:52
su antenne non tarabili, uscite di fabbrica con determinate dimensioni non tagliabili per fattura e progettazione, usavamo accordare l' SWR tagliando il cavo, mezzo cm. o 1 cm. alla volta.

detto ciò

Citazione
se durante la trasmissione non hai fenomeni di rientro di RF, non hai spikes o variazioni dell'SWR nel toccare la carcassa dell'rtx, secondo me, non ci sono i presupposti per l'esistenza di correnti di modo comune di intensita' apprezzabile.

certo, e non solo in TX, in ricezione le CM aumentano il livello di rumore indesiderato, per principio tendo ad usare comunque delle choke sul coassiale, visto che non solo non fanno male, ma permettono anche di prevenire/evitare problemi con le CM

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trodaf_4912

#18
Insomma sei un "missionario del choke" ed espleti la tua opera di evangelizzazione. Non dico che non siano utili i choke ma quando esiste la reale necessita'. Ad esempio su una EFHW senza un contrappeso (come molti costruttori suggeriscono per l'installazione di questo tipo di antenne), mettere un choke nel punto di alimentazione e' controproducente in quanto il suo funzionamento si basa proprio sull'esterno della calza del cavo coassiale come secondo elemento radiante. Anzi, se il choke fosse perfetto, non irradieresti nulla in quanto la corrente sarebbe bloccata e, non trovando il percorso all'esterno della calza del cavo coassiale, tende a fondere il choke soprattutto se avvolto su toroide ad alta permeabilita'.
Il choke lo inserirei prima di entrare in stazione in modo da rendere "fredda" la carcassa dell'rtx, avendo sfruttato la calza dei metri di calata come secondo elemento radiante.
Chiedo pertanto perdono e l'assoluzione per i miei peccati commessi sulla mancanza del choke sempre e comunque  [emoji2].
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AZ6108

Citazione di: trodaf_4912 il 14 Dicembre 2021, 07:17:51
Insomma sei un "missionario del choke" ed espleti la tua opera di evangelizzazione.

[emoji23]

No, seriamente, è solo che sia per esperienza diretta che dopo essere stato "evangelizzato" [emoji2] dal mio amico Rick (DJ0IP) sono convinto che sia un'ottima cosa evitare/ridurre le correnti di modo comune sul coassiale ed i relativi problemi sia in trasmissione che in ricezione, a questo punto, invece di mettermi a scrivere dei problemi, credo sia meglio rimandare a quanto ha scritto Rick al proposito

https://www.dj0ip.de/common-mode-chaos/

Citazione
Non dico che non siano utili i choke ma quando esiste la reale necessita'.

Ci mancherebbe, ma siccome installare qualche choke ben fatta sul coassiale non crea problemi, preferisco l'approccio che gli americani chiamano "belt and suspenders", alla fine non complica le cose ma può evitare problemi e, per esperienza, spesso lo fa

Citazione
Ad esempio su una EFHW senza un contrappeso (come molti costruttori suggeriscono per l'installazione di questo tipo di antenne), mettere un choke nel punto di alimentazione e' controproducente in quanto il suo funzionamento si basa proprio sull'esterno della calza del cavo coassiale come secondo elemento radiante. Anzi, se il choke fosse perfetto, non irradieresti nulla in quanto la corrente sarebbe bloccata e, non trovando il percorso all'esterno della calza del cavo coassiale, tende a fondere il choke soprattutto se avvolto su toroide ad alta permeabilita'.

Mi dispiace per il costruttore, ma in quel caso andrei ad installare un contrappeso e metterei chokes sul coassiale, per quanto riguarda il numero di choke, direi una al punto di alimentazione, una nel punto dove il cavo arriva al suolo (o, se sospeso, a circa metà cavo) ed una terza nel punto dove il cavo entra nello stabile, a quel punto l'antenna irradierà normalmente ed avrò anche dato una bella sistemata alle correnti di modo comune, inoltre, visto che una end-fed non è esattamente "silenziosa" in ricezione, direi che eliminare il rumore di modo comune non sia una cattiva idea, anzi, non lo è neanche per altre antenne, dato che anche un'antenna teoricamente bilanciata può, a causa di accoppiamenti indesiderati con oggetti circostanti, diventare sbilanciata, per cui... meglio una choke in più e parecchi problemi in meno

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trodaf_4912

#20
Per forza la EFHW e' rumorosa, utilizza la parte esterna del cavo coassiale come secondo elemento radiante e quindi raccoglie tutto il rumore prodotto circostante. Forse sarebbe da usarsi per attivita' in zone libere e senza dispositivi elettronici intorno.
Per quanto riguarda DJ0IP condivido molti dei suoi punti di vista ma, anche se il parmigiano reggiano e' buonissimo, non e' detto che sia adatto da grattugiare su ogni cibo.
Occorre sempre entrare nel merito del problema senza generalizzare tout court, questo ovviamente secondo il mio umile punto di vista.
Ad esempio alla  tabella Loss-Table of a TYPICAL MATCHBOX
https://www.dj0ip.de/antenna-matchboxes/perfect-matchbox/
preferisco quella piu' dettagliata e proposta da Davide IU2UUF
http://www.arifidenza.it/FORUm/topic.asp?TOPIC_ID=369455
Insomma il "verbo" non esiste ma va coniugato caso per caso e cum grano salis e cioe' non preso alla lettera.
Non me ne volere.
73'
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AZ6108

#21
Citazione di: trodaf_4912 il 14 Dicembre 2021, 11:25:27
Per forza la EFHW e' rumorosa, utilizza la parte esterna del cavo coassiale come secondo elemento radiante e quindi raccoglie tutto il rumore prodotto circostante.

Non se si usa con un sistema di contrappeso, in quel modo si riduce un poco il rumore, ma il problema è che le endfed sono antenne abbastanza "rumorose" in ricezione, e la soluzione più efficace è quella di usare un'antenna di ricezione separata, soluzione che è comunque utile anche nel caso di altre antenne, anche perchè in tal modo è possibile ottimizzare il sistema, dopodutto quello che serve in un'antenna di sola ricezione è un buon rapporto segnale/rumore

Citazione
Per quanto riguarda DJ0IP condivido molti dei suoi punti di vista ma, anche se il parmigiano reggiano e' buonissimo, non e' detto che sia adatto da grattugiare su ogni cibo.

Ci mancherebbe altro !

Citazione
Ad esempio alla  tabella "Loss-Table of a TYPICAL MATCHBOX" https://www.dj0ip.de/antenna-matchboxes/perfect-matchbox/
preferisco quella piu' dettagliata e proposta da Davide IU2UUF http://www.arifidenza.it/FORUm/topic.asp?TOPIC_ID=369455

Per i dettagli, sullo stesso sito (di Rick) trovi diverse pagine relative ai vari tipi di reti di adattamento che spiegano in dettaglio pro e contro di ciascuna, la pagina che hai citato, è semplicemente un sommario

[edit]

Tra l'altro, leggendo quanto riportato nel post di IU2UUF, vedo questo

"Questa tabella indica le dissipazioni calcolate per varie combinazioni di R e X su un accordatore delle prestazioni medie dei nostri"

"Il grafico è calcolato su 7.1MHz ma è uguale su tutte le bande"

ora, se parliamo di un generico accordatore "ideale" collegato ad un carico fittizio potremmo anche starci, ma se parliamo di un accordatore reale e di un'antenna reale, è impossibile che il grafico sia uguale su tutte le bande.

Per il resto, il fatto che un accordatore lavori meglio su valori R/X alti che su valori bassi, dipende dalla topologia della rete di adattamento, ad esempio una rete ad "L" con la possibilità di selezionare tra varie topologie di collegamento di L e C permette di lavorare senza problemi anche con bassi valori R/X

Presa di terra :
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davj2500

Citazione di: AZ6108 il 14 Dicembre 2021, 11:41:53
ora, se parliamo di un generico accordatore "ideale" collegato ad un carico fittizio potremmo anche starci, ma se parliamo di un accordatore reale e di un'antenna reale, è impossibile che il grafico sia uguale su tutte le bande.

Per il resto, il fatto che un accordatore lavori meglio su valori R/X alti che su valori bassi, dipende dalla topologia della rete di adattamento, ad esempio una rete ad "L" con la possibilità di selezionare tra varie topologie di collegamento di L e C permette di lavorare senza problemi anche con bassi valori R/X

Ciao a tutti.

Sarebbe molto utile vedere una rete di adattamento ad "L" con la migliore topologia per accordare a 7MHz in maniera efficiente a 50+j0 l'impedenza di R=1 X=-1000 usando condensatori con Q=2000 e induttori con Q=100 (cioè con le medesime caratteristiche del diagramma linkato).

Grazie e ciao
Davide

P.S. I test di DJ0IP sono svolti con carichi puramente resistivi, che sono una situazione ottimale per un accordatore e praticamente mai verificata su casi reali quando si accorda.


trodaf_4912

#23
Ben riletto Davide. Per rispondere al tuo quesito dove  R=1 X=-1000 usando condensatori con Q=2000 e induttori con Q=100, occorre non LC ma un CL, ma mi risulta estremamente critico l'adattamento.


Il problema dell'LC e' che non lavora su tutti e 4 i quadranti e necessita di conoscere orientativamente la Z che deve accordare. Si puo' modificare in CL oppure utilizzare una disposizione di questo tipo

Sono pienamente in accordo con te che il T dissipa piu' dell'LC/CL, d'altronde ha anche un elemento in meno. Il problema del T e' che permette piu' punti di accordo e non e' detto che siano tutti favorevoli alla minima dissipazione. A tale proposito W4ULD in un articolo di QST del Gennaio 1995 ha riportato la metodologia da seguire per trovare il punto di accordo a minore dissipazione. A tale proposito allego il draft.
DJ0IP ha riportato la medesima procedura sul suo sito.
Se qualcuno ti dedica del tempo apprezzalo sempre perché lo toglie al suo per dedicarlo a te

AZ6108

#24
Citazione di: IZ2UUF (davj2500) il 14 Dicembre 2021, 13:48:06
Ciao a tutti.

Ben letto, Davide !

Citazione
Sarebbe molto utile vedere una rete di adattamento ad "L" con la migliore topologia per accordare a 7MHz in maniera efficiente a 50+j0 l'impedenza di R=1 X=-1000 usando condensatori con Q=2000 e induttori con Q=100 (cioè con le medesime caratteristiche del diagramma linkato).

Vedo che hai scelto, volutamente, dei valori piuttosto estremi; mi chiedo a quale antenna reale possano corrispondere e chi, avendo un'antenna del genere, voglia usarla a tutti i costi anche se con un accordatore.

Ma per risponderti, direi che no, una "L" come anche altre topologie di rete, non possa riuscire a trovare un accordo, a meno di non realizzare la rete appositamente per quel tipo di carico usando valori abbastanza estremi

Citazione
I test di DJ0IP sono svolti con carichi puramente resistivi, che sono una situazione ottimale per un accordatore e praticamente mai verificata su casi reali quando si accorda.

Non credo, ma se vuoi posso chiederlo a Rick senza alcun problema, anzi, se vuoi mandami un messaggio con un indirizzo e-mail valido e non avrò problemi nel metterti in copia, così potrai leggere direttamente anche tu le risposte, detto questo e tornando alla rete ad "L", partendo dal link postato da "trodaf" (ossia questo) basta seguire i links alle pagine successive (è una "miniserie" sugli accordatori) per arrivare a questa

https://www.dj0ip.de/antenna-matchboxes/asymmetrical-matchboxes/

che, oltre a mostrare le quattro topologie di rete ad "L" contiene anche la seguente nota

Citazione
To cover the same impedance matching range as the T-Filter, it requires some pretty extreme component values, AND. . .
It also requires re-configuration of the inductor and capacitor to all 4 circuits shown above.
In practical applications, achieving the extreme component values needed requires switching the capacitor back and forth between the input and output side of the network, switching multiple capacitors in parallel with the main tuning capacitor, and swapping the positions of the inductor and capacitor.

che chiarisce bene come, la rete ad "L" richieda la possibilità di cambiare la topologia tra una delle quattro possibili e di inserire L/C aggiuntive per raggiungere valori piuttosto estremi nel caso in cui si debbano adattare valori limite R/X, dopodichè, come scritto al link postato da "trodaf", non esiste un accordatore miracoloso in grado di adattare qualsiasi cosa

Per il resto, che io sappia, Rick nel corso degli anni ha sperimentato di persona (oltre ad antenne ed altro) tutta una serie di accordatori (sia commerciali che autocostruiti) per cui tendo a dare credibilità a quanto scrive

Ciao

[edit]

Dimenticavo, per quanto riguarda la rete ad "L", per uso con antenne reali, questo è un esempio di circuito



che ha il vantaggio, con un'oculata scelta dei valori dei componenti, di funzionare piuttosto bene e di coprire una bella gamma di valori R/X (ovviamente non fa miracoli)



Presa di terra :
manciata di terriccio che, cosparsa sulle apparecchiature elettroniche, ne migliora il funzionamento