Radio d'epoca "Phonetta"

Aperto da Rommel, 06 Aprile 2012, 18:20:47

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Rommel

Salve a tutti.

Sono da sempre un appassionato di elettronica ma ho sempre "girato a largo" alle apparecchiature e radio a valvole, anche per timori legati alle alte tensioni in gioco.

Ultimamente mi è capitata, in regalo, una radio d'epoca che riporta, sulla scala parlante "Ph" poi "Phonetta". Per Ph avevo pensato Philips oppure Phonola, ma cercando in internet non ho trovato nessuna corrispondenza.
Ho iniziato a ripulire il mobile esterno di bachelire e ad incollare alcune rutture evidenti, poi ho sostituito il cavo di alimentazione, malridotto, e la corda di sintonia.

Dopo una prima prova di funzionamento, che si è conclusa con la bruciatura di un fusibile che avevo precauzionalmente messo sulla 230V, ho sostituito i condensatori elettrolitici che erano la causa certa del malfunzionamento, ed alcuni altri condensatori che erano malridotti.

Ora il fusibile non salta più e la radio ed i filamenti delle valvole si accendono regolarmente, solo che ancora la radio non funziona.

Siccome ho la certezza che in passato è stata riparata ed anche manomessa volevo sapere se qualcuno ha per caso lo schema.

Allego alcune foto della radio fatte con il cellulare.













La radio monta le seguenti valvole:

UY 41 come raddrizzatrice;
UL 41 come amplificatore audio;
UBC 41 e UF 41 nella catena di media frequenza;
UCH 81 nel blocco di sintonia/alta frequenza.

Spero che qualcuno che frequenta questo sito abbia già avuto a che fare con questa radio e mi possa fornire qualche informazione utile.

Saluti a tutti


stefano3

Ciao Rommel.
Hai iniziato ad alimentarla a 110 V. oppure l'hai subito attaccata alla 220?
Forse c'è qualche altro condensatore da sistemare.....

pask

Ciao Rommel ti linko un forum di radio d'annata poi se hai problemi posso darti la mail di riparatore serissimo e sopratutto onesto marchigiano...

http://www.radiomuseum.org/

marcolino

Rommel....anche in questo link si parla della tua radio...http://universoradio.it/


Rommel

#4
Salve a tutti.
Per quanto riguarda la prova del fuoco, si l'ho alimentata direttamente a 220V, perché a parte un elettrolitico da 10mF dal quale era uscita qualche sostanza chimica ed ho subito sostituito, il dubbio principale era il doppio elettrolitico da 50 + 50 mF 350Vl che si trova subito dopo la valvola raddrizzatrice.
Provandolo con un capacimetro sembrava OK, poi applicandogli + 30V con un alimentatore sembrava tutto in regola.
L'unico dubbio era in che modo si sarebbe comportato con l'alta tensione di funzionamento normale, vista la sua notevole età. Quindi ho optato per la 220V diretta ma con un fusibile da 2 A in serie per evitare fenomeni imprevedibili.
Infatti appena attaccata la 220 V, per qualche secondo si è accesa poi si è sentito il classico sparo dei condensatori ed il fusibile si è immediatamente interrotto.
Ho sostituito il doppio condensatore con due separati ma sicuramente funzionanti, poi ho visto che propio in parallelo alla 220V c'era un condensatore da 10 nF (quelli con tubetto di vetro e riempimento con una sostanza nera simile al catrame) e l'ho sostituito per precauzione, stessa cosa anche per un'altro condensatore da 10 nF dal quale era fuoriuscito quella specie di catrame.
In questo momento, dopo queste sostituzioni, la radio si accende ed il fusibile non salta più, l'unica cosa è che dall'altoparlante escono una serie di tonfi brevi e ritmati come se la valvola di amplificazione oscillasse a frequenza bassissima (tipo 1Hz). Poi mi sono accorto che la valvola amplificatrice si riscalda molto rapidamente e molto di più delle altre valvole.
Tra le mie cianfrusaglie ho trovato varie valvole vecchie di cui 4 con la stessa sigla di quelle presenti nella radio (anche se non sono certo del loro funzionamento).
Ho provato a sostituirle una alla volta per vedere se ci fosse qualche variazione, ma niente, la radio ha sempre lo stesso funzionamento con il tonfo ritmato.

Siccome sono certo che nel passasto questa radio è stata riparata e forse anche manomessa, mi servirebbe lo schema elettrico, in modo da poter controllare uno per uno tutti i componenti e verificare se sono giusti e se sono funzionanti.

Sul sito di RadioMuseum è difficile accedere alle informazioni utili, bisogna iscriversi o a pagamento oppure sottoponendosi ad una serie di condizioni molto complesse.

Per quanto riguarda l'altro sito, l'avevo già visto, ma c'è solo la foto di una radio simile, ma non c'è lo schema elettrico.

Avevo trovato anche un'altro sito in cui era presente una radio simile, ho inviato una mail ma non mi ha risposto.

Attraverso internet mi sono accorto che il nome Phonetta tra le radio d'epoca era molto diffuso, infatti ce ne sono tante con questo nome ma non assomigliano per niente alla mia.

Proverò a cercare i datasheet delle valvole per vedere se posso ricavare qualche informazione sui loro parametri di funzionamento e, se possibile, confrontarli con quelli della mia radio in funzione.

L'unico problema è che un capo della 220V è collegata direttamente allo chassis di metallo quindi quando si vanno a fare delle misure è necessario avere una prudenza estrema.

Chissà come facevano in passato ad usare queste radio senza rimanere folgorati dalla 220V. Basterebbe lo sfilamento di una manopola (cosa non impossibile) per trovarsi a portata di mano un perno di metallo che poteva anche essere collegato con la fase della 220V.

Grazie a tutti per l'aiuto.

Saluti da Alberto

r5000

73 a tutti, io per evitare danni metto in serie al 220 volt una lampadina da 45 watt e se tutto funziona  a dovere si illumina poco e la radio funziona, se c'è un corto o un'assorbimento anomalo (2 A di fusibile sono decisamente troppo come protezione, equivale a 440 watt e quelle radio al massimo consumano 100 watt...) si illumina quasi come se fosse alimentata a 220 volt ma salvo il trasformatore d'uscita o d'alimentazione nel caso ci sono guasti... ora che la tua  finale audio scalda è normale, bisogna vedere quanto scalda e sopratutto quanta corrente circola, misura la tensione sul catodo o metti un'amperometro in serie all'anodica per vedere se il consumo quadra con il datasheet delle valvole, per testare la bassa frequenza dovresti iniettare un segnale al potenziometro del volume ecc... fai molta attenzione perchè di sicuro quella radio ha il telaio sotto tensione, il trasformatore al 99% è un'autotrasformatore e c'è il 50% di probabilità di avere la fase a massa... un trasformatore isolatore aggiuntivo sarebbe d'obbligo ma se non lo fai di mestiere dubito che ne hai uno...  alla buona puoi usare due trasformatori identici da 100 watt e collegarli con i secondari tra loro, un primario và alla radio e l'altro primario al 220 volt, in questo modo isoli il telaio e lo puoi maneggiare in sicurezza e collegarci generatore e oscilloscopio... per lo schema devo guardare ma ti consiglio di scaricare i vecchi schemari da http://www.introni.it/riviste.html e certamente ci trovi schemi che usano le stesse valvole...
non dare da mangiare al troll    https://www.rogerk.net/forum/index.php?msg=858599


spiderman

Salve a tutti lo schema dovrebbe essere questo

per quanto riguarda la uch81 è una equivalente del uch42 per ulteriori info prova a cercare Allocchio-bacchini 415 le due radio a parte qualche variazioni sono molto simile
Un esperto è una persona che sa sempre di più su sempre di meno, fino a sapere tutto di nulla.(Max Weber)


dantinca

Faccio un pò il provocatore  :mrgreen: Io personalmente non ci perderei tempo più di tanto. Per l'epoca, erano radio della fascia più economica, come dimostrano la scelta dell'autotrasformatore (molto comune in quegli anni) e la qualità generale dei componenti impiegati e della costruzione. A meno che non si punti al piacere unico di sentire di nuovo uscire suoni e voci da una piccola radio di ormai 50 anni fa, che è sempre qualcosa di impagabile  :mrgreen: :up:
73  :birra:
D.

Rommel

Grazie a Spiderman.
Anche se lo schema non fosse perfettamente identico alla mia radio ci si avvicina di molto e penso che la maggior parte delle differenze siano dovute proprio alle manomissioni che ha subito in passato più che ad una differenza effettiva della circuiteria.

E' interessantissimo anche il sito che ha indicato r5000 con quella miriade di vecchie riviste disponibili. Anzi, avendone molte anche io, verificherò se ne ho qualcuna che manca alla loro collezione e provvederò ad inviargliela.

Per quanto riguarda il trasformatore di isolamento, si è vero, con quello si correrebbero molti meno rischi.
Io ne ho uno da 500 VA ed ho anche un piccolo variac da collegarci, ma il loro inserimento in un apposito mobile per poterlo sfruttare in laboratorio è uno dei lavori che ho in lista ma che non ho ancora messo in pratica.

Forse è meglio che dia precedenza a questo, prima di iniziare un serio controllo della radio.

Per quanto riguarda la fascia economica della radio, io non sono in grado di rendermi conto di questo perché, come detto in precedenza, "ho sempre girato a largo dalle apparecchiature e radio a valvole", quindi non ho, al riguardo, una conoscenza specifica.
Visto che mi è stata regalata da mio padre e che è rimasta abbandonata in cantina probabilmente da prima che nascessi io (quindi da più di 50 anni), il riuscire nella difficile impresa di rimetterla in funzione sarebbe una bella soddisfazione.


Grazie a tutti e soprattutto Buona Pasqua a tutti.


Saluti da Alberto


r5000

73 a tutti, certamente non c'è da aspettarsi un ricevitore esagerato anche se è a valvole ma anche il più brutto ha un suono tanto bello rispetto alle radioline attuali che merita certamente qualsiasi riparazione a tempo perso, ovvio che se lo fai di mestiere non è molto conveniente ma per il valore affettivo ed esperienza personale merita parecchio e anche se messa male puoi sempre ricostruire quello che manca o è bruciato...
non dare da mangiare al troll    https://www.rogerk.net/forum/index.php?msg=858599

dunn

ti consiglio di usare un signal tracer ed un oscillatore, parti dalla griglia dell'amplificatore di BF stacchi la circuteria a monte e vai a ritroso, e buona fortuna. io ho sul tavolo in cantina da anni una radio sonora in attesa di essere riparata..........e mi sa che può attendere. ti consiglio altri due siti : le radio di sophie e radiopistoia.

Rommel

Si, è proprio quello che pensavo di fare.
Prima, però, volevo predisporre il trasformatore di isolamento ed il variac che ho, inserendoli in un contenitore, in modo da correre meno rischi quando andrò a maneggiare la radio.
Questi giorni sto convertendo un amperometro in continua da 40 mA fs in un amperometro in ac con portate da 40 mA, 400 mA e 4 A  fs da incorporare nel contenitore per avere sotto controllo anche la corrente di uscita (il voltometro per misurare la tensione lo ho già).

Saluti a tutti

Rommel

Salve a tutti.

Volevo porre un quesito a qualche esperto di radio d'epoca.

Premesso che:

1) ho sostituito sulla radio tutti i componenti difettosi che sono: l'elettrolitico da 50 + 50 uF 350Vl sull'alimentazione, l'elettrolitico da 10 uF e la resistenza da 150 ohm tra il catodo e massa dell'amplificatore UL 91, un condesatore da 100 nF sulla valvola RF UCH 81 sicuramente in perdita, più alcuni altri condensatori connessi sull'alta tensione sostituiti solo per precauzione;












2) ora la radio funziona e riceve regolarmente i segnali dal generatore RF del mio laboratorio sia in OM che in OC;

Quando sono andato a fare la prova di ricezione effettiva portandola in casa, (nel mio laboratorio in garage non arriva quasi nessun segnale), per le onde corte Ok, si ricevono vari segnali a dimostrazione del regolare funzionamento, mentre per le onde medie purtroppo ricevo solamente un disturbo che da molto tempo ricevo su queste frequenze, anche sulle radio più moderne, che dovrebbe dipendere da qualche alimentatore switching made in china di qualche vicino di casa.

Purtroppo il segnale RAI più vicino è trasmesso dal monte Conero che si trova a nord di Castelfidardo, mentre la mia abitazione si trova nella collina di Castelfidardo nel versante sud. In pratica anche con una radio moderna, il segnale di radiouno può essere ricevuto, ma si ha in sottofondo il ronzio del disturbo.

I quesiti per gli esperti di radio d'epoca sono i seguenti:

1) il semplice filo di antenna della radio Phonetta è sufficiente per ricevere le onde medie (nelle radio normali solitamente c'è la bacchetta di ferrite che funge da antenna, in questo caso invece no)?
2) Il disturbo che ricevo potrebbe coprire ed interferire in modo determinante sulla ricezione del segnale RAI che arriva comunque molto attenuato (anche se ricevibile dalle radio moderne)?
3) visto che (come giustamente segnalato sul sito radiopistoia) le radio d'epoca sono in pratica pericolose quindi se ne consiglia l'uso solo come oggetto ornamentale, può valere la pena andare a fare controlli sul circuito di ricezione per verificare se si può migliorare la ricezione delle onde medie?
4) Le radio d'epoca, specialmente come la mia che dovrebbe essere una sottomarca scadente dell'epoca, potrebbero avere comunque una ricezione scadente da cui deriva l'inutilità di ricercare una taratura migliore per migliorare la ricezione?

Saluti a tutti


r5000

73 a tutti, secondo me il rumore diffuso che ascolti è l'adsl... a me succede se uso una radio am con l'antenna in ferrite se non metto la radio vicino alla finestra ma la metto sul mobile dove c'è pure il telefono e quindi l'adsl... se stacco i cavi dalla cantina si riceve regolare se li ricollego si sente un rumore che copre tutte le onde medie rai compresa, considera che in zona c'è la 20 mb (che io non voglio perchè costa troppo e non mi serve...) e il problema è cominciato propio quando hanno cambiato la linea, prima il qrm si notava solo in onde lunghe e non dava noia se si utilizza l'antenna esterna mentre ora c'è e per ascoltare come prima devo staccare la connessione, comunque tornando alla tua radio se con il generatore riesci a sentire il segnale alla pari di altri ricevitori non  credo sia la radio ma un riallineamento fà sempre bene se i nuclei delle bobine si riescono a muovere, se sono propio bloccati e corri il rischio di romperli lascia perdere e metti un filo esterno come antenna, sulla pericolosità delle vecchie radio non esiste se c'è il mobile plastico e non puoi toccare l'interno, ovvio che durante la riparazione servono i normali accorgimenti per non restar fulminato (trasformatore isolatore, mai mettere entrambe le mani nella radio ecc...) ma per l'uso normale non vedo problemi consumo a parte, se ora un ricevitore moderno consuma meno di 4 watt con le valvole come minimo ne consumi 40 watt...
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