Standard C160

Aperto da IW3HQD, 13 Settembre 2023, 16:10:52

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IW3HQD

Altre mie brevi considerazioni postate tempo fa su altro portale.
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Parliamo del "piccolino" di casa Standard. Piccolo, ma "peperino"!

Anche in questo caso si tratta di un portatile VHF approdato in Italia all'inizio del 1990 e passato alla storia per un perfetto connubio di dimensioni (le più piccole della categoria, solo 300 grammi di peso) e di ottima ricezione dei segnali. La gestione della radio era affidata a una CPU interna che poteva essere anche programmata esternamente tramite PC.

Commercializzato in Italia con la lettera E (C160-E), la stessa serviva a distinguerlo dalla versione A che era sprovvista della nota di chiamata a 1750 Hz. Era dotato di tastiera multifunzione che richiedeva un minimo di pratica e poteva risultare di impiego malagevole se l'utilizzatore aveva mani grandi.

Ciò che lo rese davvero unico fu anche la durata del pacco-batterie al Ni-Cd che, grazie a un consumo di soli 950mA a 5W, lo rendeva un fedele compagno di escursioni. Per chi poi voleva esagerare, esistevano anche pacchi batteria maggiorati a 7,2V / 1000 mA.

Dotato di ben 20 memorie suddivise in 2 "banchi", permetteva anche di impostare valori diversi di shift. La sua gamma originaria (144 - 147 Mhz) poteva essere espansa con un TX-RX fino a 173 Mhz. Inoltre, un ulteriore ampliamento consentiva per la sola ricezione una copertura addirittura da 70 a 900 Mhz, anche se naturalmente la qualità del segnale non era garantita.

Permetteva un passo di duplice compreso tra 5 e 50 Khz. La scheda toni subaudio era anche in questo caso opzionale.

Grazie alla funzione encoder/decoder già abilitata, questo apparato poteva essere comodamente utilizzato anche come cercapersone e poteva essere impiegato con sequenze programmabili di toni DTMF che funzionavano come una sorta di selettiva e che consentivano di creare gruppi-radio "privati", come si è già visto per il più grandicello C520. Un'ulteriore funzione chiamata CSQ permetteva di gestire chiamate indirizzate a una sola delle radio di gruppo, o solo ad alcune, lasciando le altre silenziate.

L'antenna commerciale, pure se di ottima fattura, era forse troppo grande rispetto al corpo dell'apparato: molti radioamatori ne acquistarono di misura inferiore oppure adattarono altri gommini tramite accorciamento delle spire.

Purtroppo anche questa radio, sebbene più evoluta delle sue omologhe, patì la scelta commerciale di Standard nell'impiegare condensatori elettrolitici che alla lunga finirono col perdere acido rovinando le piste interne. Un recap era naturalmente impossibile se questo danno aveva interessato la CPU.

QUI il manuale di servizio (rarissimo).

Credits: per la foto si ringrazia Radioamatori Ham Spirit
73 de IW3HQD