Alimentatore 50 A

Aperto da turbomassi, 10 Aprile 2018, 20:43:05

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turbomassi

Buona sera a tutti e ben ritrovati, posseggo già una buona parte del materiale per costruire un alimentatore lineare come da link sotto:

http://iz4gjm.altervista.org/IZ4GJM%20NEW%20SITE/Alimentatore%2050%20A%20IZ4GJM.html

Mi chiedevo se c'erano in commercio dei transistor equivalenti ai MJ802 ma con contenitore TO220 o simile.

La richiesta è motivata dal fatto che posseggo già una aletta di raffreddamento molto grande che per questo progetto sarebbe perfetta ma è appunto per transistor TO220.

73 e un sincero ringraziamento.

P.S. In alternativa va bene anche un altro schema che usi transistor con contenitore TO220   
Un problema in quanto tale ha una soluzione se non ha soluzione non è un problema.

https://massimilianoseno.weebly.com/

SCUSATE SE RISPONDO SEMPRE IN RITARDO.


r5000

73 a tutti, certamente puoi usare transistor con il contenitore to220 ma siccome non possono dissipare la stessa potenza del contenitore to3 bisogna usare più transistor, e ognuno con la resistenza di emettitore per bilanciare le correnti, considera che più transistor ci sono (almeno 8 se non 10 transistor  rispetto ai 5 to3) più è difficile averli identici e la resistenza di compensazione  diventa più importante, invece di 0.1 ohm userei una 0.33 o meglio una 0.47 ohm propio per garantire la controreazione adeguata anche con transistor dalle prestazioni non propio identiche...
ps: se l'alimentatore verrà utilizzato con apparecchi costosi è d'obbligo una protezione da sovratensione crowbar, vale anche per circuiti banali ed economici ma se parliamo di 50 A presumo che ci colleghi qualcosa di costoso e non ha senso risparmiare pochi €...

turbomassi

Ok perfetto tra l'altro l'aletta se non ricordo male è già predisposta per 12 transistor.

Ma in soldoni mi sai dire la sigla di un transistor con le caratteristiche richieste?
Un problema in quanto tale ha una soluzione se non ha soluzione non è un problema.

https://massimilianoseno.weebly.com/

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r5000

73 a tutti, l'mje3055 con il contenitore to220 è l'equivalente del 2n3055 con il to3, se confronti i datasheet  vedi quanto è meno potente e quanti ne devi mettere in più per avere la stessa potenza, ora non sò quale transistor equivale all' mj802, di certo lo schema dell'alimentatore permette l'utilizzo di qualsiasi transistor di potenza, non è uno schema critico...


Abusivo

Progetto interessante, seguo sviluppi.

Rommel

Salve a tutti.

Secondo me questo alimentatore è un dispositivo a rischio d'incendio.

Faccio 2 semplici conti per far capire il rischio insito in questo alimentatore.

Un LM317 per poter stabilizzare correttamente la tensione impostata sulla sua uscita, ha bisogno di avere almeno 3 volt in più in ingresso.

Un alimentatore di questo genere per avere 24V stabilizzati ne dovrà avere 30 o più al suo ingresso, cioè ai capi del raddrizzatore.

Con 24V 50 A lo stabilizzatore dissiperebbe (30 - 24) x 50 = 300W

Se abbasso a 12 sempre con 50A dissiperebbe (30 - 12) x 50 = 900 W

Se volessi per esempio 1,25 V a 50 A (30 - 1,25) x 50 = 1435,7 W

Diciamo che alla tensione minima e corrente massima si potrebbe innescare una fusione nucleare.

Quindi per funzionare correttamente ci vorrebbe un trasformatore con almeno 2 o 3 prese intermedie in uscita ed un dispositivo elettronico che comanda dei relé con contatti in grado di sopportare almeno 50 x 1,41 = 71 A, che provvedono a commutare, a seconda della tensione di uscita, la presa che permette il minore riscaldamento dei transistor.

Oppure servirebbe un preregolatore switching che provvede ad abbassare la tensione di ingresso dello stabilizzatore portandolo sempre ad un valore non eccessivo rispetto alla tensione di uscita.

Nel tuo caso se ti servisse solo per 12V, conviene farlo a tensione fissa senza regolazione oppure con regolazioni molto inferiori, tipo da 10 a 15 V, utilizzando poi iun trasformatore con uscita proporzionalmente più bassa rispetto a quella del progetto iniziale.


Saluti a tutti da Alberto


Abusivo

Citazione di: Rommel il 11 Aprile 2018, 11:55:39
Secondo me...
E' possibile sfruttare questo schema con un trafo 18 V 10 A?


turbomassi

Per Abusivo secondo me si! Vedi articolo l'articolo di Marco IZ4GJM:

http://iz4gjm.altervista.org/IZ4GJM%20NEW%20SITE/Alimentatore%2050%20A%20IZ4GJM.html

può essere agevolmente sostituito con con uno di caratteristiche simili, con uscita compresa fra 18 e 24 Volt.



Però se qualcuno più ferrato di me in elettronica ti da una conferma è meglio...

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Per il progetto:

1) Se faccio un passo indietro e provo a costruire il tutto con tensione regolabile dai 10 hai 15 Volt.

2) Se uso MJE3055 ( 2N3055 TO-220 )

3) Mi accontento di non esagerare con il carico e allo stesso tempo installo molti transistor.

Secondo voi ottengo un risultato soddisfacente?

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Scusate se insisto ma vorrei cimentarmi in questa impresa, probabilmente me ne pentirò ma voglio iniziare ad impratichirmi con l'elettronica e senza pretese di diventare un mago della materia mi accontento molto umilmente di migliorare...

Visto che una buona parte del materiale lo possiedo, l'alimentatore lineare mi piace e anche se non lo uso su radio costose ( Vedi affidabilità, rischi guasti ecc... ) è comunque un oggetto che anche se raramente in "laboratorio" trova il suo perché
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Sicuramente online c'è di meglio ma volevo  segnalarvi questo sito:

http://www.datasheetcatalog.net/it/
Un problema in quanto tale ha una soluzione se non ha soluzione non è un problema.

https://massimilianoseno.weebly.com/

SCUSATE SE RISPONDO SEMPRE IN RITARDO.

turbomassi

Un problema in quanto tale ha una soluzione se non ha soluzione non è un problema.

https://massimilianoseno.weebly.com/

SCUSATE SE RISPONDO SEMPRE IN RITARDO.


Rommel

Citazione di: Abusivo il 11 Aprile 2018, 12:38:17
E' possibile sfruttare questo schema con un trafo 18 V 10 A?

Salve a tutti.

Si è possibile, naturalmente avrai limitazioni sulla tensione d'uscita e corrente in funzione del trasformatore.

Una cosa da tenere in considerazione è il valore di 10 A che hai indicato, cioè se il trasformatore fosse un 10 ampere MAX in alternata, quindi 10A RMS, significa che in continua potrai ottenere una corrente MAX di 10 : 1,41 =  7,09A, mentre la tensione massima a pieno carico dipenderà dalla reale tensione d'uscita del trasformatore sotto carico max.

Citazione di: turbomassi il 11 Aprile 2018, 21:33:06

Per il progetto:

1) Se faccio un passo indietro e provo a costruire il tutto con tensione regolabile dai 10 hai 15 Volt.

2) Se uso MJE3055 ( 2N3055 TO-220 )

3) Mi accontento di non esagerare con il carico e allo stesso tempo installo molti transistor.

Secondo voi ottengo un risultato soddisfacente?


Sicuramente si, perché limitando il salto tra tensione d'ingresso del circuito di stabilizzazione (quella dopo il raddrizzatore) e l'uscita, si può limitare la dissipazione dei transistor entro limiti accettabili.

Poi in fase di costruzione puoi anche fare dei test e vedere come funziona il tutto, misurare la temperatura del dissipatore ed applicare buone ventole che facilitino la dissipazione.

Saluti a tutti da Alberto

turbomassi

Un sincero ringraziamento a tutti ci metterò dei mesi ma con calma vediamo di ottenere il risultato.

Cercando ho trovato anche questi:

TIP3055 TO-Transistor 60 V 15A TO3P

Un problema in quanto tale ha una soluzione se non ha soluzione non è un problema.

https://massimilianoseno.weebly.com/

SCUSATE SE RISPONDO SEMPRE IN RITARDO.

r5000

73 a tutti, premesso che il post è lungo e chi ha un minimo di esperienza con i circuiti elettronici può trovare scontato il post mentre per chi inizia può essere utile, lo schema del link è semplice e si adatta a molteplici usi, chiaramente bisogna usare componenti dimensionati correttamente per quello che serve e quindi và rivisto in base alle propie esigenze, se poi i 50 A sono solo teorici perchè di fatto non c'è nulla che consuma tutta quella corrente e si vuole solo sovradimensionare il circuito per renderlo più affidabile direi che ha senso solo se si sà cosa si stà facendo, fare di testa propia spesso non porta allo stesso risultato ma bisogna pur cominciare e un circuito con pochi componenti è più semplice da capire rispetto al circuito pieno zeppo di componenti, quindi direi che per cominciare con un'alimentatore lineare è meglio con qualcosa di più contenuto, 5- 10 A al massimo, è già una buona palestra, se poi è propio il primo alimentatore direi che già arrivare a 3 A è tanto, mi ricordo il primo alimentatore fatto a scuola con 3 transistor e già così non era tanto banale... comunque in stazione e anche in laboratorio servono più alimentatori stabilizzati variabili e a tensione fissa, ora con pochi € si compra di tutto dalla cina e costruire l'alimentatore ha senso solo per imparare cosa è e per soddisfazione personale che per risparmio mentre anni fà aveva molto senso anche per poter mettere da parte i soldi per gli apparati, strumenti ecc... ora ad esempio non ha molto senso costruirsi un voltmetro amperometro a led, già fatti costano molto meno dei singoli componenti anche difficili da trovare (resistenze di precisione ecc...) ma l'alimentatore bisogna costruirlo prima o poi e di schemi ce ne sono tanti più o meno simili ma per cominciare e magari riutilizzare il trasformatore di un'alimentatore commerciale guasto bisogna partire con il misurare la tensione a vuoto del trasformatore e valutare come utilizzarlo, Rommel ha già fatto alcune considerazioni valide e cioè che l'alimentatore lineare dissipa energia in calore e se il secondario ha una tensione di 10 volt maggiore della tensione che ci serve per ogni Ampere prelevato scalderà 10 watt in più da smaltire con il dissipatore, ventole ecc...  allo stesso tempo non si può utilizzare un trasformatore con tensione uguale alla tensione d'uscita perchè bisogna tener conto della caduta di tensione provocata dal circuito stabilizzatore, di solito servono almeno 4 - 5 volt in più rispetto alla tensione d'uscita, questo valore dipende comunque dal circuito che a seconda dei componenti utilizzati può anche superare i 5 volt  o ridursi a 1 volt o meno negli stabilizzatori LDO che sono progettati apposta per poter stabilizzare tensioni con una minima caduta di tensione, spesso vengono utilizzati nei circuiti alimentati a batteria dove per esempio dai 3.6 volt nominali (che sono 4.2 volt a batteria carica...)  ricavano i 3.3 volt stabilizzati, comunque tornando all'alimentatore da costruire con i componenti disponibili bisogna sapere la tensione del secondario,  decidere se fare una tensione d'uscita fissa o variabile, se fare o meno un controllo della corrente regolabile,  se fare una protezione da corto circuito (sempre auspicabile, adesso poi con i fusibili autoripristinanti è banale...) se fare una protezione da sovratensione ( sempre auspicabile, il circuito crowbar salva il carico se per qualche motivo si guasta l'alimentatore e con i circuiti lineari vuol dire alimentare il carico alla tensione del secondario che spesso non è tollerata dal carico...) e per finire quando deve essere stabile e insensibile agli effetti della radiofrequenza, spesso circuiti buoni per alimentare circuiti digitiali ecc... non sono tanto buoni se utilizzati con trasmettitori o carichi che generano picchi di tensione e transienti (motori a spazzole, relè ecc...) e poi c'è anche da valutare i tempi di lavoro, se ad esempio è un'alimentatore da usare pochi minuti a pieno carico e molto tempo a carico minimo (tipico per gli apparati radioamatoriali in ssb) o se invece deve alimentare un trasmettitore broadcasting dove per tutto il tempo deve erogare la massima corrente prevista, tutto questo "ragionamento" serve per non sbagliare e sottodimensionare o sovradimensionare l'alimentatore che poi volendo si può sovradimensionare senza limiti ma alla fine consumerà corrente per nulla se bastava qualcosa di più piccolo, ad esempio pensare di utilizzare un trasformatore da 1000 watt per poi prelevare 100 watt massimi  e magari tenerlo acceso solo per un'apparato in ricezione che consuma 10 watt  vuol dire consumare molta più energia di un'alimentatore che utilizza un trasformatore da 100 watt giusto per quell'apparato che al massimo consumerà 100 watt  per pochi minuti, ovvio che poi lo posso utilizzare anche per altri apparati , lineari ecc... ma forse è meglio avere un'alimentatore piccolo da usare correttamente e l'alimentatore grosso spento da usare solo quando serve, comunque  deciso  quale trasformatore utilizzare o come utilizzare il trasformatore disponibile si pensa al circuito vero e propio, se a tensione fissa è meglio che il trasformatore ha il secondario con una tensione superiore di 5 volt alla tensione d'uscita, tipicamente per i 13.8 volt degli apparati radioamatoriali servono almeno i 18 volt di secondario, alcuni circuiti vogliono una tensione maggiore (20-22 volt) e si intuisce che dissiperano maggiore potenza in calore ma probabilmente saranno anche migliori a stabilizzazione e con un controllo della corrente impostabile mentre un circuito semplificato lavora correttamente con 5 volt ma ha solo la protezione da corto circuito e quindi la stabilizzazione sarà peggiore, sicuramente buona per l'utilizzo di apparati radioamatoriali ma se parliamo di vfo liberi o circuiti digitali forse non è la scelta migliore, se invece il secondario ha una tensione molto maggiore tipo 30- 40 volt e serve una tensione fissa a 12 volt direi che non è conveniente utilizzarlo ma si può utilizzare lo stesso sapendo bene che dovrà dissipare in calore un sacco di energia, se serve per pochi minuti  si può anche fare, se deve alimentare un lineare broadcasting direi propio di metterlo da parte e cercare altro... tutto questo ragionamento serve per capire prima di iniziare se può funzionare e non trovarsi alla fine con qualcosa di sbagliato e inutilizzabile, purtroppo per chi ha già le idee chiare  tutto quello che ho scritto lo sà già e ha perso tempo a leggere ma per chi non lo sà penso sia utile capire come fare più che copiare qualcosa di già fatto che però non corrisponde alle aspettative... 
voler utilizzare l'aletta di raffreddamento o un mobile particolare come "vincolo" si può fare se l'aletta è grande abbastanza per dissipare l'energia a pieno carico e se nel mobile ci riesco a far stare tutto senza problemi, cioè se la scatola è grande non ci sono problemi, sarà mezza vuota  a tutto vantaggio della circolazione d'aria , se invece devo appiccicare tutto in poco spazio i componenti come i condensatori elettrolitici ecc... si deteriorano prima e quindi possibili guasti o malfunzionamenti ecc... in questo caso io aggiungerei assolutamente il circuito crowbar e termostati di sicurezza e se possibile ventole termostatate, in un mobile mezzo vuoto basta prevedere delle aperture per la circolazione dell'aria e si possono evitare le ventole, il circuito crowbar e termostato di sicurezza alla fine non incidono sul costo finale e garantiscono la massima sicurezza in caso di guasto, cioè non evitano il guasto ma limitano i danni al minimo...  ovviamente almeno  un fusibile sul primario del trasformatore e un fusibile all'uscita (fà parte della protezione crowbar) sono d'obbligo, adesso sono disponibili a basso costo i fusibili autoripristinanti,  in pratica in caso di superamento della corrente di targa si interrompono e una volta raffreddati tornano conduttivi, hanno un tempo di risposta medio lento che vuol dire che il corto deve essere prolungato e non basta ad esempio far toccare i coccodrilli per un'attimo, li trovo assolutamente comodi all'uscita dell'alimentatore e in serie al secondario, in serie al primario preferisco la coppia di fusibili in vetro, in caso di guasto si apre il circuito e bisogna controllare il problema, se ci mettiamo gli autoripristinanti succede che intervengono più volte e magari arrostiamo il trasformatore perchè è saltato il ponte di diodi e diamo anche una bella scottata  ai condensatori di livellamento che si ritrovano la tensione alternata e non raddrizzata, si può sempre aggiungere un diodo di potenza adeguata in parallelo ai condensatori di filtro e limitare i danni al solo ponte di diodi e salvare il resto del circuito, soluzione difficilmente presente in alimentatori commerciali ma in un'autocostruito direi che incide poco sul prezzo finale ma limita i danni al minimo se salta il ponte di diodi... il dimensionamento dei diodi del ponte di diodi è da valutare guardando il datasheet del componente  e vedere la corrente di picco oltre alla corrente nominale, cioè se il ponte di diodi è questo kb406 http://dalincom.ru/datasheet/KBL406.pdf  regge 4 A continui e 200 A di picco singolo, sembra un'enormità ma se ci colleghiamo un condensatore elettrolitico di grande capacità ( ne ho alcuni di recupero da 100000µF...) il ponte avrà vita breve perchè ad ogni accensione il condensatore sarà visto come un corto circuito per alcuni secondi e se il trasformatore eroga pure lui una corrente maggiore di quella che può gestire il ponte di diodi è sicuro che in poco tempo ci troviamo il ponte guasto con tutte le conseguenze del caso, la soluzione è dimensionare correttamente tutto, trasformatore , ponte di diodi e condensatori di filtro, se il condensatore o più condensatori di filtro sono sovradimensionati "troppo" diventano fonte di problemi se non sono dimensionati uguale i diodi, anche il trasformatore se tirato al limite scalderà oltre modo e diventa meno affidabile e meno efficente, morale della storia i condensatori di filtro devono avere un valore minimo per contenere l'ondulazione (ripple) a valori gestibili dal circuito stabilizzatore senza esagerare per poi creare problemi di affidabilità al trasformatore e ponte di diodi, tipicamente si parla di 1000- 2000µF per Amper, poi se il circuito stabilizzatore è scarso o il carico è molto sensibile all'ondulazione residua bisogna modificare il circuito con uno migliore o filtrare meglio, al posto di un condensatore di filtro si usa più condensatori disaccoppiati con bobine o resistenze (tipico nelle radio a valvole dove l'alimentazione anodica ha correnti limitate...) oppure collegati brutalmente in parallelo per aumentare la capacità totale ma la soluzione migliore è disaccoppiare tra loro i condensatori , sollecita meno il ponte di diodi (e di conseguenza anche il trasformatore ) mentre con i condensatori di capacità maggiore bisogna dimensionare il ponte di diodi e il trasformatore ma nessuno riavvolge il  secondario con un filo di maggiore sezione e quindi anche se il ripple si riduce il trasformatore scalderà di più e consumerà di più...
la scelta dei transistor finali e il loro numero và ragionata in modo che la corrente richiesta viene divisa tra i transistor finali considerando che ogni transistor che aggiungo avrà bisogno di essere pilotato e quindi maggior corrente di pilotaggio, questo in genere riduce le prestazioni assolute come guadagno, banda passante e stabilità, in fin dei conti un'alimentatore stabilizzato è un circuito amplificatore controreazionato al massimo per avere il funzionamento assolutamente stabile pur avendo variabili sia il segnale d'ingresso che il carico in uscita, un buon circuito stabilizzatore deve mantenere stabile la tensione d'uscita sia alla variazione del carico che alla variazione della tensione d'ingresso, partiamo dal circuito più semplice e intuitivo, è composto da un diodo zener e una resistenza, dò per scontato che già sapete cosa è un diodo zener, semplificando è un diodo particolare che sfrutta l'effetto valanga delle giunzioni in un semiconduttore  e il risultato è che viene comodo propio per fare il circuito stabilizzatore più semplice, una resistenza e un diodo, non serve altro ovviamente con tutti i limiti del caso, i circuiti stabilizzatori a transistor sono l'evoluzione del circuito stabilizzatore  a diodo zener e capito questo si passa oltre, in rete o sui libri di elettronica si trova tutto spiegato in modo preciso e corretto, io semplifico al massimo ma volendo approfondire è tutto spiegato nei minimi particolari, comunque si può provare come funziona semplicemente, il circuito di prova è semplice, un paio di resistenze variabili e uno zener da 5.1 volt, lo schema è  una pila da 9 volt o un'alimentatore di bassa potenza, una resistenza da 100 ohm in serie  tra la batteria  e i  due trimmer da 4700 ohm e il diodo da 4.7 volt o 5.6 volt (i valori di tensione  sono standard, ad esempio non si trovano facilmente diodi zener da 5 volt o sono da 5.1 volt o 4.7 volt) collegato come da schema, cioè con il catodo tra i due trimmer e l'anodo al negativo della batteria, il valore dei trimmer è indicativo,

volendo si può usare anche un diodo diverso, 9 o 12 volt ecc... l'importante è avere il diodo con una tensione di lavoro a metà del valore della batteria o alimentatore, la resistenza da 100 ohm è di protezione per evitare che il diodo brucia se mettiamo a zero ohm il trimmer dal lato batteria, ed evita di bruciare i trimmer se mettiamo a zero ohm anche il trimmer verso il negativo della batteria, ora se colleghiamo in parallelo al diodo un multimetro e posizioniamo i trimmer alla massima resistenza misuriamo  una tensione dipendente dal partitore di tensione formato dai due trimmer, a far le cose per bene servirebbero due amperometri, uno in serie al diodo zener e uno in serie al trimmer verso massa , semplificando ne possiamo fare comunque a meno, misuriamo la tensione ai capi del diodo,  per ipotesi è 1 volt, regoliamo il trimmer verso la batteria, cioè riduciamo la sua resistenza, dai 4700 ohm passiamo a 2000 ohm,  il multimetro indicherà sicuramente una tensione maggiore di prima, 2 volt, regoliamo ancora il trimmer a 1000 ohm, il multimetro indicherà sicuramente una tensione maggiore, 3 volt, regoliamo ancora il trimmer e il multimetro indica 4.7 volt, aumentiamo ancora e indica ancora 4.7 volt, aumentiamo ancora e indica sempre 4.7 volt, vuol dire che il diodo in questione è un diodo zener da 4.7 volt e variando la resistenza del trimmer da 1000 ohm a 100 ohm ( la resistenza di protezione è da 100 ohm) non cambia nulla perchè ormai l'effetto valanga ha mandato in conduzione la giunzione del diodo che varia la corrente circolante nel diodo mantenendo stabile la tensione di giunzione, variando la tensione d'ingresso entro certi limiti definiti dove il diodo di fatto stabilizza la tensione e il multimetro segna sempre 4.7 volt per qualsiasi tensione applicata, infatti se invece di variare il valore del trimmer modifichiamo la tensione d'ingresso ad esempio con un'alimentatore variabile da laboratorio che fà da 0 a 30 volt vediamo che sotto i 5 volt la tensione del multimetro segue quella dell'alimentatore, superati i 4.7 volt resta praticamente stabile fino alla massima tensione dell'alimentatore, di fatto abbiamo riprodotto il funzionamento del circuito stabilizzatore collegato al condensatore di filtro del nosto alimentatore da costruire, ora se sostituiamo il diodo zener da 4.7 volt con uno da 12 volt e proviamo con l'alimentatore variabile da laboratorio abbiamo lo stesso comportamento, cambierà solo il valore segnato dal multimetro, sotto i 12 volt la tensione ai capi del diodo seguirà la tensione dell'alimentatore variabile, sopra i 12 volt resterà stabile, a fare i precisini avremo 12 volt con una tensione dell'alimentatore variabile maggiore perchè c'è la caduta di tensione  ai capi della resistenza di carico, i pochi mA che scorrono nel diodo per x ohm della resistenza fanno la differenza tra la tensione d'ingresso e quella stabilizzata dal diodo, ne più ne meno lo stesso principio che vuole quei 5 volt minimi in più tra la tensione raddrizzata e tensione d'uscita dell'alimentatore da costruire,  tutto questo è stato provato con la resistenza in parallelo al diodo di valore massimo, se riduciamo la resistenza del trimmer e controlliamo la tensione del diodo sicuramente passando dai 4700 ai 1000 ohm non cambia nulla, il diodo zener riduce la corrente circolante nel diodo per mantenere costante la tensione che di fatto poi è la tensione d'uscita del circuito stabilizzatore, riducendo ulteriormente la resistenza del trimmer arriveremo al punto in cui la tensione del diodo scende perchè il partitore di tensione tra le due resistenze sbilancia l'equilibrio e nel diodo non circola più corrente, a questo punto abbiamo superato la massima corrente che il circuito stabilizzatore può erogare  e se avevamo i due amperometri si capiva  la potenza del diodo stabilizzatore ecc... ma comunque quello che conta per ora è capire che il circuito stabilizzatore modifica il funzionamento in funzione della tensione d'ingresso e della corrente d'uscita, il passo successivo è aumentare la corrente d'uscita, ridurre il consumo di energia a vuoto ( con lo stabilizzatore a diodo zener la corrente e quindi potenza dissipata è uguale sia a vuoto che a pieno carico...) e fare im modo che l'alimentatore sia talmente equilibrato da non avere interferenze e malfunzionamenti con i circuiti a radio frequenza e o fortemente reattivi...

Abusivo

Ammazza che "pezza"!
Leggerò volentieri l'intervento di r5000 questa sera con calma.


inge_simo

che bel post!! posso dire la mia che contrasta un poco con cio che si vuole realizzare ma è solo spunto di ragionamento?!
premetto che di alimentatori lineari ne ho fatti a tonnellate (dal peso dei trasformatori e dissipatori) e di tutte le taglie possibili e immaginabili, ma in un mondo green  dove si cerca di minimizzare la dispersione della corrente, quindi calore, quindi entropia inutile, sembra quasi un controsenso lo sviluppo di un lineare di queste potenze. Come già ampiamente detto da tutti l'acqua calda è la bassa resa del sistema. Da qui il mio ragionamento, perchè non andare a capire come filrare uno switching per eliminare le armoniche che tanto ci annoiano rispetto alla realizzazione di un alimentatore da 50A con tutti i pro e contro che r5000 ha pazientemente elencato?!
personalmente ho ripiegato su uno switching cinese e ho cercato di capirne i limiti e le potenzialità migliorandolo e sinceramente dopo un choke in modo comune e un paio di condensatori da 470uF e un altro paio da 10n a 100n l'ho iper filtrato e secondo l'analizzatore di spetto non emette alcun che in hf verso la dc.
Deviazione professionale, lineare si o no, il rumore puo essere trasportato dalla rete al dc bus in uscita, va filtrato dalle frequenze condotte e indotte,senno tutto lo "sbattimento" viene vanificato!

in questo momento per lavoro sto sviluppando un alimentatore dc dc con bus in ingresso a 560Vdc  e uscita 0-560Vdc 30Adc... sto morendo con l'algoritmo SMPS ma comuque in uscita non ho rumori di alcun tipo sempre grazie al santo choke di modo comune.
scusate l'ot ma ripeto, solo un punto di ragionamento.
Simone

Abusivo

Letto con piacere l'intervento di r5000 e quello di Inge-simo.
Mi permetto solo di spiegare il mio interesse a questo progetto.
Ho un alimentatore datato con controllo di tensione e corrente che vorrei riesumare.
Non riesco a trovare il suo driver originale e vorrei, quindi, fare un up-grade!

conte dracula

 :up: :up: :up: :up: :up:
Complimenti  r5000!
Unica cosa,come già fatto notare,preferisco i fusibili"veri"...in vetro....quelli ripristinabili hanno troppa caduta di tensione e"forse"funzionano bene solo in casi specifici.
Anch'io preferisco gli alimentatori lineari....e chi ha provato a riparare qualche sw sa cosa intendo... :sfiga: :sfiga: :sfiga: :sfiga:

r5000

#16
73 a tutti, d'accordo che gli alimentatori switching dissipano molto meno energia in calore ma sicuramente sono parecchio fuori portata per l'hobbysta o appassionato di elettronica, per chi lo fà di lavoro non sono banali figuriamoci per chi comincia o non ha già basi solide con i circuiti lineari, poi se si vuole provare circuiti switching benissimo ma prima si parte con le cose semplici, sul discorso che un'alimentatore di grossa potenza dovrebbe essere solo switching concordo con Inge_simo ma purtroppo il rumore generato è sempre presente anche nel miglior alimentatore switching e non è per nulla semplice o economico contenerlo, si vede tutti i giorni montagne di circuiti economici che disturbano all'invero simile quando esistono apparati radio che funzionano senza grossi problemi pur avendo all'interno almeno un'alimentatore switching, è vero che se andiamo a fondo nel cercare il rumore si trova sempre ma con gli alimentatori switching ben filtrati e schermati spesso il rumore generato è inferiore al rumore di banda e passa del tutto inosservato ( anche se c'è non dà fastidio come per un banale carica batteria da cellulare...) io ho risolto con un compromesso  a parer mio valido, uso un'alimentatore lineare piccolo per alimentare il ricevitore e accendo con il ptt  l'alimentatore switching "grosso" (C.E.P da 25 A) solo per andare in trasmissione, considerando che il tempo di accensione dell'alimentatore da 25A che uso con l'apparato da 100 watt è di pochi millisecondi e servono un paio di relè in sequenza funziona senza problemi a tutto vantaggio della ricezione, lo schema è semplice, l'alimentatore lineare da 5A e 12.8 volt sempre alimentato che fà funzionare l'rtx in ricezione, il  ptt del microfono comanda un relè che accende l'alimentatore switching da 13.8 volt 25 A, i due alimentatori sono collegati tra loro tramite un grosso doppio diodo a bassa caduta di tensione, il risultato è che l'apparato funziona a 12.6 volt in ricezione e 13.6 volt in trasmissione, i 0.2 volt di caduta nel doppio diodo sono del tutto insignificanti e l'apparato funziona regolarmente, un secondo relè collegato all'alimentatore switching (prima del doppio diodo) chiude il contatto ptt dell'apparato e giusto per avere una sequenza affidabile ho ritardato con una cella rc la commutazione del relè per fare in modo che l'apparato và in tx dopo che l'alimentatore switching si è acceso e stabilizzato correttamente, si evita che l'alimentatore durante l'accensione con il carico applicato và in blocco perchè pensa a un cortocircuito in uscita o comunque un funzionamento anomalo, in pratica quando premo il ptt l'apparato và in trasmissione  500 ms dopo,  se però  uso l'apparato in ricezione  per una giornata intera senza mai trasmettere l'alimentatore switching resta sempre spento se invece ci trasmetto tutta la sera si accende e spegne in continuazione e non disturba minimamente la ricezione, se decido di lasciarlo sempre acceso escludo il circuito  cambiando semplicemente il microfono, capita sopratutto nelle bande basse 160 e 80 mt di sentire i disturbi provocati dall'alimentatore che è tutto schermato e filtrato ma un minimo di rumore lo genera sempre, lo schema a blocchi è questo e funziona da 10 anni, all'inizio avevo dubbi sulla durata dell'alimentatore ai continui accendi spegni ma vuoi per la buona qualità dell'alimentatore o che l'alimentatore si accende sempre senza avere un carico elevato non ha mai sbagliato un'accensione...

ps:  nello schema a blocchi non c'è il circuito crowbar che invece è presente, l'ho insertito nello scatolino del filtro d'alimentazione del 706, in questo modo l'apparato è protetto dalle sovratensioni anche se lo alimento in auto o con altri alimentatori che potrebbero dare più dei 15 volt tollerati dall'apparato...