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Alimentatore ZG HP mod 1250-S

Aperto da lucius63, 30 Ottobre 2019, 17:01:46

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r5000

73 a tutti, bene per la prova con una resistenza, se già così non hai più tensione vuol dire che la corrente di fuga è minima e quindi ok, per la revisione direi di sostituire i condensatori elettrolitici , in particolare tutti quelli che riguardano l'l200 mentre i condensatori di filtro sul ponte di potenza sono da verificare per la caduta di tensione a  pieno carico ma bisognerebbe essere sicuri che quell'alimentatore da nuovo dava veramente 45 A stabilizzati, io non ci scommetterei... guardando il datasheet dell'l200 la misura della corrente è tra i pin 5 e 2 , nell'alimentatore il circuito è più complesso ma siamo lì, verifica comunque l'alimentazione dell'integrato, se all'accensione non è alimentato correttamente ovviamente non funziona correttamente e sempre oscilloscopio alla mano sarebbe da verificare anche se all'accensione sono presenti spike che non dovrebbero esserci e se l'alimentazione ai morsetti arriva dopo un tot tempo già stabilizzata o se invece sale in modo impulsivo, negli alimentatori "buoni" la tensione di uscita è praticamente stabilizzata da subito mentre con alimentatori scarsi vedi una serie di rimbalzi fin che non raggiunge la stabilizzazione e questo non è un bene quando c'è di mezzo microprocessori costosi ecc...
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max power

#26
Ciao a tutti,
per onor di causa ieri sera ho fatto qualche prova sul fratello minore Zetagi 1240s sempre presente nel mio shack.
Purtroppo non avevo sotto mano il 1250s di cui ho parlato perchè era smontato e non presente fisicamente in quel momento e quindi intanto ho voluto almeno vedere "dove andavo a finire" con questo 1240s che ritengo essere perfettamente funzionante, anche per avere poi la possibilità di fare un eventuale confronto se il 1250s dovesse comportarsi in modo strano.

Come suggerito da r5000 ho connesso l'oscilloscopio sull'uscita dell'alimentatore cercando la presenza di eventuali spike all'accensione.
Quello che noto è un minimo spike negativo di qualche volt nell'immediata accensione e un non indifferente tempo di salita (~300ms) verso la tensione nominale. Mi direte cosa ne pensate ma credo comunque si tratti di un comportamento più o meno normale, non vedo rimbalzi o tentennamenti nella regolazione.
A presto per la stessa misura sul 1250s, di seguito le misure del 1240s (sono 3 in totale, ognuna con scala dei tempi diversa):

20200914-204258" border="0

20200914-204756" border="0

20200914-205019" border="0
._.. .. .._. .

r5000

73 a tutti, bene per la misura all'accensione, è un pò lento a raggiungere la tensione d'esercizio ma se non ha spike positivi e incertezze nella stabilizzazione và bene, non è un'alimentatore da laboratorio professionale quindi ok... ora sarebbe da provare quando spegni l'alimentatore se la tensione d'uscita crolla in modo repentino o se ha picchi fuori controllo e direi che si può migliorare e farlo diventare "ottimo" aggiungengo una protezione crowbar e un relè che ritarda il collegamento al carico dopo che l'alimentatore ha raggiunto la tensione d'esercizio, basta un relè alimentato con un propio ponte , resistenza limitatrice e condensatore di filtro per avere il ritardo necessario all'accensione e lo stacco del carico prima dello spegnimento dell'alimentatore, chiaramente il relè deve essere dimensionato per la corrente erogata, si potrebbe anche usare mosfet di potenza come interruttori ma il circuito si complica e con l'rf  non c'è nulla di meglio di un relè...
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max power

Grazie r5000 per i suggerimenti, ricordo che l'alimentatore testato non è quello incriminato ma il fratello minore 1240s (prove fatte solo per avere un termine di confronto).
A breve rifarò le prove anche sul 1250s, anche in spegnimento.
Ok anche eventualmente per il circuito secondario di accensione, ottima idea e direi molto meglio anche per me mediante relè.
Ciaoo!
._.. .. .._. .


max power

#29
Ciao a tutti, finalmente sono riuscito a fare qualche prova sul 1250s.

Questa è la curva all'accensione, simile al fratello minore ma mi sembra sia visibile uno spike positivo in corrispondenza di un altro negativo. La curva di stabilizzazione mi sembra simile anch'essa, se non fosse per quella rampa retta iniziale, che ne pensate?

20200920-111152" border="0

Allo spegnimento invece è presente (mi sembra) un oscillazione che dura qualche microsecondo, non so però anche questa se andrebbe interpretata come pericolosa o meno, vista comunque la bassa entità.
Di seguito la scansione in due basi dei tempi più o meno lunghe:

20200920-111740" border="0

20200920-111728" border="0

Infine come suggerito sempre da r5000 ho misurato la corrente di dispersione tra i poli e massa, per entrambi gli alimentatori non supera i 7microA.

Per quanto riguarda la regolazione della tensione, secondo voi dovrei approfondire facendo ulteriori misure attorno all'L200?

Un saluto!
._.. .. .._. .

Franco Balestrazzi

#30
Non hai specificato se queste letture le hai fatte sotto carico o no. A me sembra siano fatte a vuoto. Per quanto riguarda lo spegnimento basterebbe mettere in parallelo una resistenza di bleeder tra i capi di alimentazione in modo che l'anello di regolazione sia sempre caricato da un minimo di corrente. Se le misure le hai fatte a vuoto e non sotto carico ti conviene inserire un carico resistivo che faccia assorbire la medesima corrente dei dati di targa. In questo modo potrai verificare la tensione di ripple (5mV come riportato sui dati di targa) e, cosa molto importante, quando l'alimentatore e' caricato e prossimo alla massima corrente, staccare il carico istantaneamente. In questo caso puoi misurare il ritardo dell'anello nel seguire la variazione di carico che deve essere molto contenuta, cioe' non devi vedere spikes positivi anche di breve durata che superano la tensione di uscita. Perche' sia cosi' occorre inserire una resistenza, anche di valore elevato (47K), tra la base del primo darlington e massa in modo da drenare la corrente accumulata sulla capacita' tra base ed emitter. Probabilmente in questo caso non sara' necessario in quanto il guadagno di anello non e' elevato mancando un pilota, questo probabilmete limitera' il tempo di risposta alla variazione del carico. Insomma tutte le misure devono essere fatte con il carico simulato procurandoti delle resistenze di valore e potenza adeguata (ad esempio realizzare 0.3 OHm con serie e parallelo in modo da raggiungere una potenza di almeno 200W, sono resistenze cementate che sembrano dei bastoncini di 6cm), occhio che c'e' da scottarsi in quanto la dissipazione con 50A dovrebbe essere 750W e 200W fanno in fretta a scaldarsi). Inoltre verifica che la tensione di droutput sia sempre intorno ai 2.5V altrimenti se si abbassa  il regolatore non funzionera' correttamente. Sempre dai dati di targa, caricando con 50 ampere dovrai notare una caduta di tensione massima di 0.5V.
Buon lavoro.
73' Franco


r5000

73 a tutti, concordo, bisogna misurare anche con un carico equivalente per il ripple e e spike a pieno carico ma  gli alimentatori possono dare malfunzionamenti con correnti minime, tipicamente l'apparato rtx in rx o spento con il propio pulsante ma alimentato comunque e quindi l'alimentatore deve risultare stabile anche con carichi minimi...
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Franco Balestrazzi

Ecco perche' di solito si inserisce un minimo bleeder.

max power

#33
Grazie Franco ed r5000 per i consigli, appena possibile ripeterò le prove con il carico nominale. Posso dire soltanto che una prova con 45A l'avevo già fatta e misurando la tensione a carico questa andava a circa 11V contro i 13V impostati, mentre con 20A la tensione rimane pressochè invariata.

Ripeterò comunque le prove postando i risultati.
._.. .. .._. .


IK8 TEA

Citazione di: IK4MDZ-Franco il 22 Settembre 2020, 07:14:52
Ecco perche' di solito si inserisce un minimo bleeder.

Carissimo Franco buongiorno e buona settimana.

Ho letto il tuo intervento che condivido al 100% tanto che a conferma posso dire che ho sempre collegata una lempadinetta da 12V/5W, di uso automobilistico, sull'uscita del mio Alimentatore ZG 1220s cui ho aggiunto un pò di "bottigliette" opportunamente collegate fino a raggiungere i 234000μF/48V per attenuare sull'Alimentatore lo stress dei picchi di assorbimento nelle trasmissioni in SSB alla massima potenza del mio Kenwood TS440s/AT.

Ho notato l'uso tecnicamente raffinato e perfetto della parola "Bleeder" che, a meno di conoscenza particolarmente esperta dell'Inglese Tecnico o la disponibilità di un Dizionario Specialistico quale quello Scientifico e Tecnico di Zanichelli potrebbe mandare in crisi qualche lettore.

Anche via Internet, infatti, è difficile trovare la corretta interpretazione tecnica di questa espressione pertanto, e  senza voler assolutamente offendere alcuno mi permetto, pensando possa essere utile, di allegare la pagina 14 del Dizionarietto Inglese-Italiano di Elettronica che faceva parte del Corso di Radiotecnica a pubblicazione settimanale Edito nel 1961 da Edizioni Radio e Televisione-Milano e con il quale sono cresciuto tenendolo sotto il cuscino.

Un saluto cordiale per tutti ed a te Franco con la stima ed il rispetto che meriti.

Massimo IK8 TEA
NON FATE DOMANDE SE NON SIETE IN GRADO DI CAPIRE LE RISPOSTE...(Oscar Wilde)
In mancanza di sufficienti conoscenze dell'argomento, è più saggio tacere ed evitare, con affermazioni improprie, un azzardo.

kz

allo zio IK8TEA bisognerebbe dare gli applausi 10 alla volta

Franco Balestrazzi

#36
Grazie Massimo, come sempre sei un signore. Questo termine me lo porto dietro dall'universita' quando nel corso di elettronica 2 progettavamo alimentatori e circuiti in AC con triac e scr, a quel tempo non esistevano i PC ma solo un microprocessore Intel 8080 e un microcontrollore Intel 8085 sul quale basai la mia tesi "Controllo di velocita' per motori c.c utilizzando un regolatore Dahlin" e confrontando i risultati con un classico PID, il tutto con il FW in codice macchina.
Per ritornare all'alimentatore che cala a 11V con 45A di carico i casi possono essere diversi:
1- Intervento precoce della limitazione di corrente. Ponticellando la resistenza serie
  composta da tante piccole spire di filo non isolato e ripetendo la prova se si
  abbassa ancora la tensione allora non e' quella il colpevole.
2- Lettura della tensione di uscita riportata al circuito di retroazione interno
  all'L200  non eseguita direttamente sulle boccole di uscita. Tieni presente che 45A
  moltiplicati anche solo per una resistenza di 0.03 OHm dei fili che portano alle
  boccole vale 1.35V x 2 = 2.7V di caduta che non sono recuperati dall'anello. Questa
  problematica per correnti fino a 10 A non e' sentita ma quando le correnti sono
  elevate va presa in considerazione nel progetto. Questo pero' implica che se si sta'
  alimentando carichi che possono fare rientrare RF sulle boccole va curato molto
  bene il disaccoppiamento per evitare rientri RF che destabilizzano il guadagno di
  anello.
3- Verificare, e questo e' semplice, che la tensione dopo il ponte raddrizzatore e sui
  condensatori filtro rimanga sotto carico superiore di almeno 5 V rispetto la
  tensione di uscita (Vce dei 2N3055) affinche possano lavorare ancora in regime
  lineare e non saturare e di conseguenza regolare la corrente al carico. In pratica
  il collettore deve essere maggiore di almeno 5V rispetto all'emitter.
4- E' quello  un po' piu' complicato, in pratica il guadagno di anello e' basso e quindi
  bisognerebbe inserire un driver tra l'L200 e la base dei Darlington. Ma questo e' un
  caso molto remoto.

Occorre tenere presente che 50A diviso 6  (2N3055) = 8A ciascuno. Da specifiche quando il 2N3055 eroga 8A (dissipato correttamente), il suo HFE decade a solo 10/20. quindi se ipotizziamo 15 come media , dovra' assorbire in base 0.5 A che moltiplicati per 6 fanno 3 A che gli devono essere forniti dall'L200. Questa situazione e' un po tirata per il collo, ecco perche' sarebbe necessario interporre un driver, ad esempio un altro 2N3055 che permetta di aumentare il guadagno di anello fornendo lui stesso i 3A e scaricando l'L200 da questa situazione facendolo lavorare non al limite.
In pratica solo una questione economica da Zetagi.

73'

denis751

 e se al posto dei 3055 mettessimo dei bei mosfet ?
I cimiteri sono pieni di quelli che portano la pistola senza colpo in canna....


Franco Balestrazzi


max power

Calma calma!!  [emoji1]

Prima di tutto devo andare avanti con le prove che mi avete consigliato  [emoji1]

Spero in qualche pomeriggio poco impegnato di questi di poter fare tutto con un po' di calma.

Ovviamente ringrazio ancora IK8TEA e Franco per i consigli! Vorrei metterli in pratica quanto prima.

Un saluto e buona giornata!
._.. .. .._. .

lucius63

#40
Abusivo, scusa il ritardo nel risponderti, i due potenziometri sono entrambi per la tensione di uscita, uno per la fine. Sono arrivato alla concusione che ci sono due condensatori probabilment in perdita sulla parte finale, nella schema si trovano in parallelo prima dell'uscita.uno da 100n e l'altro elettrolitico da 47mf 25 volt

bergio70

hai strani condensatori su quell'alimentatore...

lucius63

Un errore di tracrizione, 47 mf 25 volt

bergio70

Sicuramente loro non gli impediscono di funzionare

inviato Redmi Note 5 using rogerKapp mobile



lucius63

Penso di aver risolto, ho sostituito il condensatore elettrolitico da 2200mf e isolato il pilota 2n3055 dalla placca di raffreddamento. In sostanza lo chassis del transistor andava direttamente a massa con la piastra di raffreddamento. Chi ci aveva messo le mani prima di me ha tolto gli isolatori dalle viti di serraggio.
Ho quindi collegato un inverter da 1200 VA e un trapano a percussione, il risultato è stato che l'intensità di corrente assorbita era di 35A con tensione di alimentazione in cc di 13V e le tensioni parassite ( se così le vogliamo chiamare ) che precedentemente erano presenti sul connettore giallo/nero - giallo/rosso sono sparite. Tenuto acceso con inverter e trapano per più di 10 minuti il tutto ha funzionato alla grande e tutti transistor appena tiepidi. Alimentatore sistemato.

bergio70


max power

#46
Ciao a tutti!
Riprendo come promesso questa discussione, solo in questi giorni ho avuto tempo e ispirazione per tentare la rimessa in sesto dello Zetagi 1250s.

Ricapitolo brevemente: il problema principe di questo alimentatore è che all'accensione, se ai morsetti è già connesso un carico, non c'è tensione. Mentre se parte a vuoto e solo successivamente ci si connette il carico allora la tensione all'accensione viene stabilizzata a quella impostata e mantenuta poi anche sotto carico.
Inoltre, se a metà carico (25A) si ha una caduta di tensione lieve ma non trascurabile (0,2V), a pieno carico (45A circa) ci sono 2 volt di caduta, quindi in entrambi i casi non rispetta le caratteristiche di targa.

A questo punto seguendo anche i vostri consigli mi sono messo a smontare, sostituirò sicuramente tutti i condensatori elettrolitici, vi chiedo però se, già che ci sono, mi conviene sostituire anche altri componenti circostanti, ad esempio, il regolatore L200 E IL 2N3055 pilota li sostituisco?
Una volta ripristinato vorrei fare tutte le verifiche che mi avete elencato sopra e se è tutto in regola come terza parte inizierò con le migliorie consigliate, quindi:
-resistenza bleeder
-circuito crowbar
-accensione ritardata mediante relè
-Eventuale condensatore all'uscita anti RF

Nei post precedenti mi consigliavate anche di verificare il valore delle resistenze nel circuito di regolazione (per verificarne un eventuale degrado), vale effettivamente la pena farlo?

Vi lascio qualche foto. Un saluto!

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._.. .. .._. .

denis751

Ciao max power....cito il tuo scritto e ti rispondo :
Inoltre, se a metà carico (25A) si ha una caduta di tensione lieve ma non trascurabile (0,2V), a pieno carico (45A circa) ci sono 2 volt di caduta, quindi in entrambi i casi non rispetta le caratteristiche di targa.  Ricordati che è uno ZG. Ti consiglio questa semplice verifica con il tester in misura tensione DC. Puntale nero sul mosetto nero ( negativo di uscita ) e puntale ROSSO sul corpo si un qualsiasi 2N3055 finale. Segnati la tensione misurata a vuoto ( senza carico ) con un carico di 25 Amps e con un carico di 40 amps e poi fammmi sapere. Grazie
Tensione di collettore a vuoto =
Tensione di collettore con carico di 25 ampere =
Tensione di collettore con carico di 40 ampere =

A questo punto seguendo anche i vostri consigli mi sono messo a smontare, sostituirò sicuramente tutti i condensatori elettrolitici, vi chiedo però se, già che ci sono, mi conviene sostituire anche altri componenti circostanti, ad esempio, il regolatore L200 E IL 2N3055 pilota li sostituisco?
  Sostituisci tutti gli elettrolitici presenti, i regolatori L200 ed i transistor non è necessario; se proprio vuoi ti suggerisco di mettere dei trimmer e potenziometro ( se presente quello per la regolazione della tensione ) nuovi.
I cimiteri sono pieni di quelli che portano la pistola senza colpo in canna....

acquario58

#48
ma siamo sicuri che ha un uscita da 45-50 amp...e non una da 40 effettivi?  la ZG è nota x i valori dichiarati non conformi..
con n.6 2n3055....la vedo dura la stabilità x gli Amp. dichiarati..

max power

#49
@ Denis,
grazie per i consigli, sicuramente riferiro le misure ma ora avendo tutto smontato non potrei farle!
Poi, per il "ricordati che è ZG", sento spesso dire questo e dal mio punto di vista (comunque sicuramente da non esperto), è costruito si con un progetto semplice e di vecchia concezione, però mi sembra anche che il suo dovere lo faccia eccome. Vorrei capire quindi, ma se ZG ha questa reputazione, CEP, microset ecc che soluzioni tecniche usano? Sono cosi differenti da questa? O è solo una questione di protezioni aggiunte che lo ZG così come esce di fabbrica non ha?
Comunque una volta sostutiti tutti gli elettrolitici vedrò come si presenta la situazione e cercherò di capire se il problema può derivare da altro verificandone anche se rispetta le prestazioni dichiarate.

@ Acquario,
allora, effettivamente ZETAGI specifica sul fronte dell'alimentatore che 50A sono previsti con duty cycle 50%, quindi 1min ON / 1 min OFF, pertanto dovrebbe essere circa un 40A nominale, diciamo che a uso radio non la vedrei così critica.

Un saluto!
._.. .. .._. .