E' il caso di parlare in inglese?

Aperto da IK3OCA, 24 Maggio 2020, 14:39:51

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IK3OCA

Ciao a tutti, premetto che non rimprovero nessuno, ma intendo solo aprire un tema che potrebbe interessare a tutti.

Ci sono competenti radioamatori italiani che tengono un sito in lingua inglese ma non in italiano: tanti complimenti, io fortunatamente (sì, è fortuna) conosco la lingua, ma da quanto sento in giro fra radioamatori / radioappassionati italiani l'inglese non è inteso con la facilità sufficiente che permette di scorrere il testo in un sito, e allora tanti, per non affrontare il fastidio di industriarsi con un traduttore, lasciano perdere.

Ma questo non fa bene né a chi scrive né a chi legge.

Da parte di chi tiene il sito è legittimo il desiderio di venire letto anche all'estero con quella lingua internazionale che è l'inglese e di evitare agli stranieri il medesimo fastidio che hanno gli italiani di dover tradurre l'inglese, ma allora perchè non seguire l'esempio di altri?

Tedeschi e Olandesi, che hanno lingue poco frequentate come è l'italiano, fanno siti in cui cliccando si ottiene il testo in inglese, oppure fanno testi bilingue affiancati.

Questo sarebbe un problema da niente, perché se uno sa scrivere in inglese sa anche scrivere in italiano, per cui fare siti o testi bilingue sarebbe proprio semplice.
E si farebbero contenti tutti.

Che ne dite?

73 Rosario


IT9ACJ ROBERTO

l'inglese dovrebbe essere obbligatorio alemno saperlo leggere e cercare di capirlo (almeno per quelle poche parole). mio papà in 3 anni che e stato a oxford ha portato a casa un bagaglio di parole di circa 3000-4000 vocaboli. ma lui appena tornato in italia ha preso ruolo di insegnante di inglese. lui parlava l'inglese come seconda lingua.
roberto it9acj
www.qrz.com/db/it9acj
qrx: 145.500 diretta acireale
145.700 r4 acireale subtono 127.3 hz
145.475 ir9bl 127.3 hz
430.125 ur5 acireale subtone 127.3 hz
icom ic f 1010 145.762,5 qrx

ik2nbu Arnaldo

Rosario,

se usi Chrome x navigare, la traduzione te la fa lui in automatico (con qualche strafalcione)
devi solo selezionare la lingua prescelta quando apri la pagina web.

L'italiano è la + bella lingua del mondo insieme a quelle neolatine, e ci sono giapponesi che ti sanno persino cantare le opere liriche di Verdi e Puccini, ma l'Inglese e da alcuni anni lo Spagnolo, sono in testa alle classifiche del web (e degli affari), a scuola e nelle università sono oggi prassi comune anche senza andare all'estero.

Piuttosto mi ricordo che in HF negli anni 80 si parlava solo inglese, la lingua nazionale era usata solo per i QSO locali.

Ultimamente le stazioni dell'est europa stanno "lecitamente" riempendo le frequenze, ma col cavolo che si preoccupano
di essere comprensibili a noi dell'europa occidentale [emoji85] [emoji86] [emoji87] e causa propagazione assimetrica, spesso ti parlano sopra facendo finta di non capire la lingua,  anche quando gli dici "PSE QSY FREQUENCY in USE".

Dal mio punto di vista non solo la lingua Inglese è necessaria, ma dovrebbe essere OBBLIGATORIA in HF !

73 Arnaldo ik2nbu

UnoDellaZonaUno

Ciao Rosario,
come giustamente dici tu si tratta di siti hobbistici, per cui se l'autore vuole scriverli in latino, inglese o esperanto sono fatti suoi e non penso stia facendo un torto a chicchessia.
Non mi è mai capitato di leggere blog personali multilingua, caso invece frequente nella comunicazione di tipo aziendale.
Fa molto piacere incontrare testi scritti da radioamatori italiani in inglese corretto ed eloquente, fa ben sperare per l'evoluzione del radiantismo oltre la monotonia dei QSO con i soliti quattro gatti amplificati.

Del resto imparare o migliorare una lingua è parte di quell'insieme di attività di "addestramento individuale, di intercomunicazione e di ricerca tecnica" che stanno alla base del servizio di radioamatore.


HAWK

#4
@ 1dellaZona1 quoto il post. [emoji106]


Ma anche qualcosa di scritto da altri.
In altre occasioni, ho avuto modo di dire che, a mio sindacabile parere, ovviamente, colpa della mia nascita di base professionale, in concomitanza al settore HAM;
mi porta a pensare, ascoltando per milioni di ore le HF, come le VU per non di meno, ed una tolleranza la accetto sui siti web non tecnici almeno, quindi parliamo di HAM che una base di inglese sia necessaria.

Necessaria, sia per capire le apparecchiature, manuali, indicazioni universali tra QSO internazionali, fino a poter, cosa obbligatoria per legge, gestire e coordinare una eventuale chiamata di soccorso ascoltata.
La quale con grande potenzialità sarà in lingua straniera, inglese sicuramente, dovendo tenere il collegamento in piedi e chiedere evento e coordinate, per riferirle alle autorità militari o di P.S., se sconosce questa base, è oltremodo ingenuamente colposo il fatto.

Certo che non conoscendo nulla di inglese, se ci standardizziamo su questa lingua,  ovviamente non avrà mai consapevolezza di avere ricevuto una richiesta di soccorso, BEATA INGENUITA' che fa sentire non colpevoli.

Sono dei fatti a cui qualche volta ho assistito, ma cosa gli vuoi dire, abbiamo Radioamatori che neanche l' italiano sanno parlare...ed altri con la 5 elementare regalata al serale, eppure hanno superato un esame.

Poi li senti, non capisco perché non mi risponde nessuno, o quando io entro in QSO se ne vanno tutti...beata nuova ingenuità.

Magari un Mayday verrà scambiato per MayWay di Frank Sinatra e pace fatta.

Per i siti, se si vuole essere trendy e dare informazioni internazionali, di fatto un Radioamatore è un operatore super partes, super borders, per definizione, quindi almeno anche in inglese è necessario scrivere.
La moltitudine di terminologie in lingua inglese imperano...nel mondo delle TLC ed elettronica varia.

Questo è il mio obiettivo parere, sulla necessità di sapere un accettabile conoscenza almeno della lingua inglese...per un operatore radio, anche per mero Hobby, (cosa che gli O.M. non sono cmq), senza offendere nessuno, ma tale è la realtà, sia di spinta a migliorarsi per chi legge e ritiene utile il suggerimento, male non fa.

chio

Ciao,
direi che più che sia "il caso", sarebbe opportuno, necessario...
Sto facendo degli sforzi ultimamante (visto la mia non più giovane età) per impararlo; ho scoperto un particolare: leggendo alcuni testi (a fatica devo ammetterlo) le argomentazioni vengono capite molto più facilmnte che non se scritte in italiano...forse mi sbaglio ma è questa l'impressione che ho avuto.
Approfitto di questo post per andare un pò fuori tema, una richiesta particolare: come detto sto studiando questa lingua utilizzando libri di grammatica. Questi libri hanno un secondo testo chiamato chiave degli esercizi per vedere se ovviamente gli esercizi che si svolgono sulla grammatica sono corretti e quindi capirli...sono però difficilissimi da trovare. Se qualcuno degli amici ne ha notizie mi farebbe cosa gradita sapere dove prenderli o fare anche delle copie essi sono:
Engram - Chiave deli esercizi.
Words into forms - Chiave degli esercizi.


IK3OCA

Signori grazie di avermi dato attenzione e prendo atto dei vostri utili e sensati punti di vista.

Mi pare però che andiamo leggermente fuori tema, forse per colpa mia che ho messo quel titolo, meglio sarebbe stato se avessi intitolato: "Perché siti da italiani solo in inglese?"

Sicuramente l'inglese è la lingua internazionale e dovremmo conoscerla tutti, ma, vedete, quando vado all'estero e sento parlare gli italiani spesso, moooolto spesso, in un inglese assolutamente approssimativo e strafalcionato, io mi guardo attorno per nascondermi dietro a una pianta per non far capire che sono italiano anch'io.

Quindi vero è che dovremmo tutti conoscere l'inglese, è necessario, ma generalmente lo si conosce a sufficienza? Perché, se non fosse così, e se molti dei radioappassionati italiani non fossero generalmente atti a comprendere agevolmente il sito in inglese, per quale motivo privarli della facilitazione di leggere anche nella nostra lingua?

Il paragone dello scarno linguaggio radioamatoriale (pure lì ci sono gli strafalcioni, ma si perdonano, li fanno anche gli altri) secondo me non regge: il numero di vocaboli e locuzioni in radio è assolutamente minimo rispetto a quanto si può incontrare anche in un sito radiotecnico-amatoriale.

Vogliamo fare una prova? Prendete qualche vostro amico radioappassionato a caso e chiedetegli di leggere nel sito in un tempo decorosamente breve: probabilmente ci metterà molto, e se dovesse decidere da solo, forse lascerebbe perdere e nemmeno userebbe Chrome.
Vogliamo che accada questo?

Io non sono affatto contro all'inglese, guai a non conoscerlo, leggo di radio da anni in inglese e per mia fortuna, visto che in italiano l'informazione di radio è scarsa rispetto a quella in inglese; amo la nostra lingua e la so usare, ma chiediamoci: un sito viene redatto per destinarlo solo agli anglofoni, o invece è destinato a tutti, italiani compresi?
O i radioappassionati italiani non sufficientemente preparati in inglese vanno tagliati fuori?
Questo merita una risposta.

E' vero, fa piacere leggere i nostri connazionali in inglese e meno male che certi lo sanno fare, ma chiediamoci: come mai io mi do così da fare presentando questo argomento?

La risposta che do è che siccome generalmente i nostri colleghi radioappassionati sono insufficientemente preparati in cose di radio (a chi mi contraddice su questo punto gli faccio il woodoo [emoji1]) e poiché chi frequenta questo forum lo fa anche per aiutare altri, allora io mi sento di aiutare i nostri amici appassionati di radio raccomandando chi scrive di radio di usare anche una lingua a loro comprensibile, in modo che la maggior parte di chi abbia difficoltà in inglese si possa avvantaggiare di quell'informazione.

Qualche sito parzialmente bilingue (non ho cercato tanto):

http://ok1ufc.nagano.cz/KV_anteny/pa0fri_ng.htm  (cliccare sopra  O anténach per cechi)

http://www.pa0fri.com/  (cliccando la bandiera inglese si arriva a leggere l'intenzione bilingue)

https://www.dj0ip.de/  (a sinistra cliccare auf Deutsch per germanofoni)

Al piacere di rileggervi,

73 Rosario

p.s. per Chio: l'inglese nei libri di grammatica si impara poco purtroppo, io l'ho fatto a scuola per 5 anni e sono uscito che non sapevo parlare... ho imparato dopo facendo due corsi personalizzati e mi ha agevolato andando all'estero; l'uso di Chrome ti aiuterebbe molto e anche un corso d'inglese su cd o su Youtube. Se tu trovassi una persona anglofona che ti aiutasse (ce n'è tante in giro e anche per pochi soldi) sarebbe super.



davj2500

Ciao a tutti.

Non so perché si debbano sempre portare esempi virtuosi stranieri e sminuire gli sforzi italici. Tra l'altro non so quanti italiani ci siano che scrivono articoli solo in inglese, al momento non me ne vengono in mente molti.

Per esempio, il sito iz2uuf.net gestito da me che sono italiano, è in due lingue: inglese e italiano. Gli articoli sono presenti in entrambe le lingue e sono dapprima scritti in inglese e poi "riscritti" in italiano (non tradotti con Google). Uniche eccezioni alcuni articoli molto vecchi o altri diretti ad un determinato ambiente che in genere sono solo in italiano.



Devo però confessare che quando mi metto a tradurre in italiano un articolo che ho appena finito di scrivere in inglese ho una sensazione un po' di fastidio. Non perché queste traduzioni, che comunque costano tempo ed energia, siano dirette non a chi non mastica l'inglese (e ci starebbe anche), ma sopratutto perché sono dirette a chi non mastica l'inglese e non ha neanche voglia di aprire Google translate e farsi tradurre il sito.
Io uso normalmente Google Translate per leggere sia documentazione in lingue a me ignote (come il cinese) ma addirittura per leggere interventi in forum in lingua colloquiale: non dico che le traduzioni siano perfette, ci mancherebbe, ma si capisce facilmente il senso. Le traduzioni automatiche di testi scritti in maniera più formale sono molto buone.
Ci sono personaggi in ambito radioamatoriale che spacciano per loro articoli copiati pari pari tradotti in italiano con Google Translate senza cambiare una virgola e riscuotono notevoli apprezzamenti, segno che la traduzione con Google Translate alla fine non è così menomante.

Ciaoo
Davide

ik7Max

Semplice:

Cinese mandarino: oltre 955 milioni di madrelingua
Spagnolo: oltre 405 milioni di madrelingua
Inglese: oltre 360 milioni di madrelingua
Arabo: oltre 295 milioni di madrelingua

saluti
"Un uomo che non è più capace di stupirsi ha praticamente cessato di vivere"
Albert Einstein


IK3OCA

[emoji1] Piano, Davide, capiamoci: ti spiego che ho messo i links di siti bilingue per rispondere a qualcuno che diceva che non ne aveva mai visti, e non affatto per sminuire gli sforzi dei nostri, te compreso.
Che, oltretutto, tieni un sito bilingue, proprio come proponevo. Come mai? [emoji12]

Sarebbe sciocco tentare di umiliare con dei paragoni, questo non era nel mio pensare e nelle intenzioni.

Il cuore del problema per come lo vedo io sta nel decidere se offrire l'informazione anche a quelli che non conoscono l'inglese e nemmeno usano Google o altro traduttore per qualsiasi motivo, pigrizia compresa.

Vanno tagliati fuori?

Che imparino la lingua, che si sveglino e usino il traduttore, che comprino libri e imparino?

Siamo liberi di tutto, è una questione di punti di vista e di scelte, tutte legittime.

Personalmente se lo scemo del villaggio mi chiede perchè l'antenna non si collega direttamente al 220 volt e invece al baracchino, io glielo dico.

[emoji2] 

73 Rosario

davj2500

Citazione di: IK3OCA il 24 Maggio 2020, 22:11:36
[emoji1] Piano, Davide, capiamoci: ti spiego che ho messo i links di siti bilingue per rispondere a qualcuno che diceva che non ne aveva mai visti, e non affatto per sminuire gli sforzi dei nostri, te compreso.
Che, oltretutto, tieni un sito bilingue, proprio come proponevo. Come mai? [emoji12]

Ciao Rosario.

Io mi riferivo a questo:

CitazioneCi sono competenti radioamatori italiani che tengono un sito in lingua inglese ma non in italiano[...]
Da parte di chi tiene il sito è legittimo il desiderio di venire letto anche all'estero con quella lingua internazionale che è l'inglese e di evitare agli stranieri il medesimo fastidio che hanno gli italiani di dover tradurre l'inglese, ma allora perchè non seguire l'esempio di altri?
Tedeschi e Olandesi, che hanno lingue poco frequentate come è l'italiano, fanno siti in cui cliccando si ottiene il testo in inglese, oppure fanno testi bilingue affiancati.

Mi sembrava che il discorso si incentrasse su una tendenza degli autori italiani a scrivere in inglese senza traduzione in italiano a differenza di quelli di altre nazioni, che pubblicano in due lingue. Forse non ho capito bene.
Tra l'altro devo confessare che al momento non mi vengono in mente siti di radioamatori italiani che pubblicano materiale originale in inglese... se hai tempo e voglia, me ne indichi qualcuno che vado a curiosare?

Citazione di: IK3OCA il 24 Maggio 2020, 22:11:36
Il cuore del problema per come lo vedo io sta nel decidere se offrire l'informazione anche a quelli che non conoscono l'inglese e nemmeno usano Google o altro traduttore per qualsiasi motivo, pigrizia compresa.
Vanno tagliati fuori?
Che imparino la lingua, che si sveglino e usino il traduttore, che comprino libri e imparino?
Siamo liberi di tutto, è una questione di punti di vista e di scelte, tutte legittime.
Personalmente se lo scemo del villaggio mi chiede perchè l'antenna non si collega direttamente al 220 volt e invece al baracchino, io glielo dico.

Beh, penso che la cosa sia decisamente soggettiva. Per quanto mi riguarda, quando scrivo qualcosa, non lo faccio gratis: il mio "guadagno" è la gratificazione di esser riuscito a trasmettere qualcosa ad altri interessati a quell'argomento.
Quando percepisco che l'interlocutore non ha fatto nessuno sforzo per comprendere il mio lavoro ma è solo a caccia della pappa pronta a minimo sforzo, non è gratificante per me e quindi non sta pagando il prezzo richiesto per fruire di questo lavoro. Quando mi arrivano le mail di quelli che, con vari giri di parole, di fatto dicono "non ho voglia di leggere tutta la pappardella che hai scritto, ma visto che sembra che ne capisci, mi dici quanto lungo devo fare il radiale risonante... ecc." mortificano il mio sforzo e non mi rendono propenso a rispondere.
In un certo senso dovrebbero anche entrarci quelli che non hanno voglia manco di usare il traduttore ma pretendono che l'autore gli fornisca tutto bello pronto su misura per loro.
Mi chiedo: le ore impiegate per agevolare i pigri traducendo qualcosa che sarebbe già fruibile a loro tramite traduzione automatica, non sarebbero invece meglio spese a scrivere nuovi contenuti a favore di chi si dà da fare?

Ciaoo
Davide

ik2nbu Arnaldo

Quoto al 1000 x 1000 la risposta di Davide IZ2UUF [emoji106]

Io ho il sito in Inglese (soli i testi) , mentre i progetti scaricabili al 99% in Italiano.
Alcuni sono stati replicati da radioamatori Italiani ed altri da oltre alpe, che mi hanno scritto direttamente via mail,
quando vedo che il loro interesse è reale e non stiamo a perder tempo inutilmente, fornisco loro supporto volentieri.

73 Arnaldo www.ik2nbu.com

kz

#12
tutto dipende dalla platea cui ci si rivolge: l'inglese dà sicuramente una visibilità internazionale anche se la quantità di letteratura è notevole, però l'italiano può aiutare a migliorare il livello medio della produzione documentale nazionale.
in altre parole per avere un buon pubblico in inglese bisogna scrivere articoli di tutto rispetto, come ad esempio IZ2UUF, mentre scrivere in italiano, essendo rarefatta la produzione recente di documentazione radiantistica di buon livello, potrebbe permettere di spiccare facilmente nel magro panorama nazionale.
personalmente preferisco sempre leggere in italiano un po' per pigrizia, un po' per  separare le letture per diletto da quelle professionali, un po' per affezione; poi non disdegno l'uso del traduttore o addirittura la fruizione nella lingua originale, tanto quando si tratta di documentazione tecnica ci si arrangia in qualunque modo sia stata scritta (una quindicina di anni fa riuscii a ricostruire e riscrivere il firmware di un cellulare motorola dopo aver passato giorni su forum russi e ucraini, però le immagini e i termini in inglese mi aiutarono molto).


IK3OCA

Salve a tutti e ciao Davide, mi scuso per il ritardo nel rispondere e confermo che il discorso si incentrava sull'omissione del testo in italiano di italiani che scrivono online in inglese.
Non ho voluto e non voglio additare "colpevoli" perché intendevo proporre un tema generale e non  rimproverare, semmai proporre.

Riguardo al cuore del problema come l'ho visto io, che sta nel decidere se offrire o no l'informazione anche a chi "non la merita", come i pigri che nemmeno usano Google o altro per tradurre, dicevi, Davide, che è una scelta soggettiva.

Sì, è soggettivo decidere se aiutare il pigro, lo scansafatiche, chi fa lavorare altri al posto suo, chi non legge né traduce e chiede se si può fare una ground plane di legno; è soggettivo anche decidere se rimproverarlo per la sua scandalosa insipienza, o invece rispondergli ugualmente, ritenendo che la sua preziosa evoluzione non gli abbia consentito di fare di meglio.

Io scelgo la seconda opzione perché ritengo che non siamo tutti uguali, né che possiamo diventarlo; ritengo che ciascuna persona abbia proprie limitazioni e che ciascuna persona, per le sue limitazioni, agisce al massimo delle sue possibilità.

Questo significa che chi non legge o non traduce è perché non arriva a doverlo fare.
Perché non siamo tutti uguali.

Allora che si fa? Se i colti che hanno potuto studiare e sanno leggere e scrivere anche in altre lingue si limitano al biasimo di chi viene visto come uno scansafatiche che si comporta come non dovrebbe, restiamo chiusi in un pensiero sterile.

Dato che, fatto il biasimo, dopo che succede?
Se si rimprovera uno perché non legge, dopo leggerà? Probabilmente no. Se no l'avrebbe già fatto. E se si rimprovera uno per il mancato uso dei traduttori, li userà? Forse ancora no.

Così non basta e c'è di meglio, che è aiutare anche lo "scansafatiche" e chi altro per qualsiasi motivo chiede, per facilitare e diffondere in ogni modo la conoscenza fra radioappassionati.
Non per stupido buonismo, ma per la stretta logica di fare ciò che è meglio e più opportuno.

Perché si vuole bene agli altri radioappassionati. Come fai anche tu, Davide, che dopo di aver spiegato a cosa servono i balun con precisione, ampiezza e linguaggio per tutti, affronti il rischio di sentirti dire, "scusa Davide, grazie per le belle spiegazioni, allora vorrei mettere un balun sul cavo del microfono Behringer da studio modello B-1 così diminuisco il ROS del microfono: ci va il 1:1 o il 9:1?" [emoji1]

Ecco perché per la logica di dare ciò che la persona coi suoi mezzi difficilmente otterrà, nemmeno frustandolo coi rimproveri, se uno mi chiede se il cavo di alimentazione del baracco CB va avvolto a mo' di balun o no, io gli rispondo dicendogli che può farne a meno.
Forse nemmeno mi crederà   [emoji1]

73 Rosario

ik2nbu Arnaldo

Rosario ti faccio 2 proposte...a Gratis ! Oggi è il giorno delle offerte speciali

Proposta Numero 1:
Ma lo sai che esistono le università per la terza età ? [emoji33]  persino a Noale !
https://corsidia.com/scuole-lezioni-corsi-inglese-noale-venezia

Anche la gloriosa scuola Radio Elettra (che di radiotecnica non insegna + niente [emoji35] ) fa corsi Inglese in 8 livelli:
http://www.scuolaradioelettra.it/corsi_online.asp#

Iscriviti ad un corso di inglese, non è mai troppo tardi, [emoji106] così ci farai tutti partecipi dei tuoi progressi !!
Mi raccomando studia ! e noi saremo felicissimi  [emoji1]

Proposta Numero 2: 
In alternativa ri-fonda la rubrica in italiano:  " L'Angolo di Pierino "
che occupava le pagine anni 70 di molte riviste radiotecniche ormai scomparse [emoji22]

Insomma comunque vada, ne hai di cose da fare per tenerti occupato.
Mi raccomando sempre in gamba... che non sei + un "tosatèlo".

OPS:  E' il caso di parlare Veneto ? [emoji33]

73 Arnaldo ik2nbu

IK3OCA

 [emoji1]

Caro Armando, le gocce!

Hai dimenticato di prenderle, quelle della memoria!

Perchè, se le avessi prese, avresti ricordato che ripetutamente ho detto che l'inglese lo conosco benino.

O non avevi letto?


73 Rosario

ik2nbu Arnaldo

Hazz, domani cambio il colore della pillola !

73 Arnaldo ik2nbu