Esposizione Radiofrequenza per Radioamatori

Aperto da ik2nbu Arnaldo, 15 Dicembre 2021, 22:16:08

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thomas benassi



1vr005

Leggendo un altro forum radiantistico (e ultimamente, a volte, anche questo) mi pare che in alcuni casi compaiano effetti dell'esposizione alla rf nelle aree corticali preposte al controllo dell'aggressività.  [emoji1] Nell'altro forum c'è probabilmente maggior tendenza al QRO e gli effetti sono più visibili e sistematici.  [emoji1] [emoji1]

ik2nbu Arnaldo

Che ci vuoi fare....
invece che focalizzarsi sull'argomento tecnico che in questo caso non è affatto di poco conto,  vince sempre il Bar Sport [emoji18] !

73 Arnaldo www.ik2nbu.com

Troposcatter

 Sante parole 1vr005 e Arnaldo!
Il problema è sempre il solito: invece di dibattere civilmente sul contenuto oggettivo di una qualsiasi tematica interessante, si scivola subito sul piano personale, in una triste gara su chi c'è l'ha più lungo e chi avrà l'ultima battuta. Facciamocene una ragione.


kz

guardate che c'è un metodo infallibile: continuare il dibattimento ignorando i disturbi.
(cosa che, personalemnte, non riesco quasi mai a fare)

per torrnare on topic: se ricordo bene era stato prevista qualche norma del genere anche da noi, anni fa, e si era parlato di attività regolamentari e ispettive da parte delle ARPA sulle attività radioamatoriali similmente a quello che avviene per altri campi (l'ovvio riferimento è la telefonia cellulare); poi la cosa è fortunosamente rientrata perché, vado a memoria, le attività radioamatoriali hanno carattere discontinuo.
per una volta che ci è andata bene e che il legislatore/regolatore ha avuto il buon senso di non imporre una cosa assolutamente inutile ci stiamo a lamentare?


165RGK591

ma vi immaginate  se dovessero controllare uno per uno tutte le stazioni di radioamatore???
Bisognerebbe sapere quante e quali difficoltà hanno le squadre del mise per effettuare un controllo... io li ho visti andare in giro solo sui grandi siti di trasmissione e per controllare, su richiesta di qualche "concessionario", gli eventuali disturbi lamentati.
e anche quando fanno queste verifiche hanno difficolta a muoversi, per cose anche banali tipo il pieno di carburante sui mezzi, tenendo anche conto che l'intervento è pagato dal concessionario che lamenta il disturbo.
stazione Archimede operatore Paolo in Cagliari.
IS1054SWL


AZ6108

Citazione di: 165RGK591 il 19 Dicembre 2021, 10:45:48
ma vi immaginate  se dovessero controllare uno per uno tutte le stazioni di radioamatore???
Bisognerebbe sapere quante e quali difficoltà hanno le squadre del mise per effettuare un controllo... io li ho visti andare in giro solo sui grandi siti di trasmissione e per controllare, su richiesta di qualche "concessionario", gli eventuali disturbi lamentati.
e anche quando fanno queste verifiche hanno difficolta a muoversi, per cose anche banali tipo il pieno di carburante sui mezzi, tenendo anche conto che l'intervento è pagato dal concessionario che lamenta il disturbo.

Ciao, in effetti la regolamentazione inglese dovrebbe servire anche a quello, ossia, chi "genera RF" è tenuto a compilare la dichiarazione, a quel punto gli organi preposti effettuano controlli periodici "a campione" e chi viene trovato in difetto...

Per quanto riguarda le rilevazioni effettuate dal mise, credevo che, nel caso in cui l'interferenza venisse effettivamente rilevata e fosse al di fuori dei limiti di legge. fosse il "reo" a dover pagare la rilevazione, ma forse mi sbaglio
Presa di terra :
manciata di terriccio che, cosparsa sulle apparecchiature elettroniche, ne migliora il funzionamento


Troposcatter

Tornando on topic, credo occorra operare un distinguo tra RFI (Radio Frequency Interference) e SAR (Specific absorption rate - "Tasso d'assorbimento specifico"), anche se comunque in qualche modo collegate.

Semplificando, il SAR va a valutare l'impatto di un campo elettromagnetico (con frequenza compresa tra compresa tra 100 kHz e 10 GHz) sul tessuto biologico. L'analisi è piuttosto articolata, ma ha lo scopo di verificare che una certa emissione radio non superi delle soglie predefinite, oltre le quali l'assorbimento (tempo all'esposizione) sul medio/lungo termine sia potenzialmente dannosa all'organismo umano.

Esempio concreto dei limiti: potrete trovare un'esauriente tabellina riassuntiva QUI con i limiti per 6 minuti di esposizione. Questi limiti possono essere triplicati in caso di un'esposizione di soli 10 secondi.

Per quanto riguarda invece la RFI non mi dilungo perché tutti gli appassionati di radio ben conoscono i problemi di interferenza radio verso TV, strumenti di misura ecc.

Anche per la RFI un paio di esempi concreti: il multimetro digitale di Arnaldo che andava in palla quando passava in trasmissione, oppure il mio notebook che si impallava di brutto mentre provavo una loop con 25W a circa 3 metri di distanza.

Ora, tornando all'inizio di questo thread, mi pare di capire che  l'iniziativa in U.K. sia legata a ragioni di SAR e non di RFI.

HAWK

#33
L' argomento ha una sua valenza, i dubbi possono arrivare ad un eventuale operatore, amatore, della radio.
Derivanti da letture, discorsi e notizie lette anche sui giornali.

Materialmente, alla pratica, l' amico KZ, ha menzionato l' ARPA, per i controlli eventuali a RF ed emissioni varie.

Questo incarico è a macchia di leopardo, non uniforme in tutto lo Stato, alcune regioni non operano in tal modo, altre sì, altre come zona 1
Piemonte, l' ARPA ad installazione di stazione di C.B. o Radioamatore, ha chiesto l'invio di un formulario, per conoscenza al comune di residenza, indicando che tipo di stazione radio  si installa, SE LE TRASMISSIONI SONO CONTINUE O DISCONTINUE, LE POTENZE USATE.

Poi qualche controllo c'è stato, ma rigidamente non da piano ministeriale ma su segnalazione di eventuale denuncia complementare di cittadini che si sentono colpiti dalle emissioni del vicino radiante.

Mettono un treppiede con un dispositivo di rilevazione a RF, nel balcone del denunciante, puntato sul radiante, tengono lì qualche giorno funzionante H24, poi leggono i valori rilevati.
Lasciano copia di verbale di rilevazione al denunciante, al loro ufficio, nel caso utile anche al radiante se scopre di essere controllato, cosa che a volte non ne sa nulla, almeno ha una documentazione che può essere di sua utilità.
Non tutti i mali vengono per nuocere, un documento ufficiale di Ente neutrale è un lascia passare nei problemi.
Poi dipende dal MiSE, paga chi ha chiesto l'intervento, non il dante causa se nelle emissioni previste.

Quindi si conclude che in queste zone, l' ARPA si basa essenzialmente nel man leva della autocertificazione prodotta dal radiante per le regolari emissioni e valori dedotti dalle potenze usate e tempi trasmissivi.

Ma so che qualche C.B. ed O.M. non  comunica nulla all' ARPA/COMUNE di residenza.

Un sospetto potrebbe derivare dalla cattiva informazione popolare, basata sulle onde di frequenza delle reti cellulari, ma lì tocchiamo la stupidità, fumatori incalliti, bevitori generosi, col fegato ingrossato o il pancreas a banane dall'alcool che si attaccano alle antenne del radiante per la tutela della propria salute.

Negli ospedali i radiologi hanno i corpetti anti radiazioni dei macchinari usati, MA, negli stessi ospedali si fanno le cure col sistema Marconiano, le Radio terapie, arrivando alle litotripsie, con energia elettrica indotta a onda d'urto, ed altro ancora di cure a radiofrequenza.

Quindi di cosa parliamo ?

Del tutto e del nulla, allo stesso tempo; la esposizione alle RF possono potenzialmente dare dei danni ai tessuti umani, MA, siamo immersi nella RF costante, ovunque e dovunque, sistemi di allarme, cellulari, radio libere, ospedali, ETICHETTE DI MERCE con sistemi RFI antifurto...

Non si ha nessun vincitore ne vinti, su questo argomento, solo una piacevole discussione tra amici, dove tutti portano tutto ed il contrario di tutto, alla luce della diversità soggettiva di ogni persona alla risposta fisica alla RF...

Rimane cmq. un interessante argomento.

73'.