LETTERA APERTA AL MINISTRO ON. GIANCARLO GIORGETTI, AL DIRETTORE GENER

Aperto da ik0zcw, 26 Maggio 2022, 19:39:03

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ik0zcw

LETTERA APERTA AL MINISTRO ON. GIANCARLO GIORGETTI, AL DIRETTORE GENERALE DELLA DGSCERP E AL DIRETTORE DELLA DGAT.

IN DATA 26/05/2022 LE ASSOCIAZIONI:

773 RADIO GROUP - AFFILIATA A EURAO

C.I.S.A.R. - AFFILIATA A EURAO

ONDA TELEMATICA

RNRE - RAGGRUPPAMENTO NAZIONALE RADIO EMERGENZA

ASSOCIAZIONE RADIOAMATORI E COMPUTERISTI

AFFILIATE A EURAO

Gruppo Rete ItalyNET

Hanno inviato la seguente lettera aperta all'ON. MINISTRO DEL MISE GIANCARLO GIORGETTI, al DIRETTORE GENERALE della DGSCERP e al DIRETTORE della DGAT:

Vogliamo portare a conoscenza dell'On. Ministro Giorgetti, del direttore generale della DGSCERP e di tutti i destinatari di questa lettera, di alcuni episodi che riteniamo discriminanti e lesivi per le attività radioamatoriali regolarmente autorizzate.

PREMESSO CHE

-        L'art.134 del Codice delle Comunicazioni, definisce l'attività di radioamatore come un servizio svolto in linguaggio chiaro, o con l'uso di codici internazionalmente ammessi, esclusivamente su mezzo radioelettrico anche via satellite, di istruzione individuale, di intercomunicazione e di studio tecnico, effettuato da persone che abbiano conseguito la relativa autorizzazione generale e che si interessano della tecnica della radio-elettricità a titolo esclusivamente personale senza alcun interesse di natura economica.

-        L'allegato 26 all'articolo 12 comma 4, recita: È consentita l'interconnessione delle stazioni di radioamatore con le reti pubbliche di comunicazione elettronica per motivi esclusivi di emergenza o di conseguimento delle finalità proprie dell'attività di radioamatore. (riconoscendo di fatto l'utilità anche in emergenza del servizio di radioamatore)

-        L'allegato 26 all'art. 9 comma , recita: L'autorizzazione generale per l'installazione e l'esercizio di stazioni ripetitrici automatiche non presidiate al di fuori del proprio domicilio di cui all'art. 143 del Codice, da utilizzare anche per la sperimentazione, ha validità fino a dieci anni e, al pari del relativo rinnovo, si consegue senza oneri, mediante presentazione o invio all'ispettorato del Ministero, competente per territorio, della dichiarazione di cui al modello sub allegato I al presente allegato. Per le singole persone fisiche, l'autorizzazione generale di cui all'art. 1, comma 1, costituisce requisito per il conseguimento dell'autorizzazione generale per stazioni ripetitrici automatiche non presidiate.

-        L'art. 141 del Codice delle Comunicazione recita: L'Autorità competente può, in caso di pubblica calamità o per contingenze particolari di interesse pubblico, autorizzare le stazioni di radioamatore ad effettuare speciali collegamenti oltre i limiti stabiliti dall'articolo 134. (confermando che il radioamatore è utile anche in caso di emergenza, quindi se passasse la modifica all'allegato 25, e se si confermasse la circolare del 16 maggio 2022, non solo saremmo costretti a pagare per mettere a disposizione gratuita i nostri impianti ma dovremmo anche spegnerli (oltre 400 impianti sottratti alla pubblica utilità) perché messi fuori legge da una circolare).

-        Abbiamo contattato il dott. Paolo D'Alesio, pregandolo di intervenire prima di portare alla firma l'allegato 25 tramite lettera firmata da varie organizzazioni con risposta dalla DGAT con protocollo PEC nr: 39242 - del 17/03/2022 - AOO_AT - AOO_Attività territoriali Chiarimenti sulle modifiche all'allegato n.25 al d.lgs. 259/2003 (Codice delle comunicazioni elettroniche)  ma lo stesso oltre ad aver chiamato ad un solo unico tavolo da noi sollecitato, solo le associazioni CISAR e ARI e nessun rappresentante delle altre scriventi che si erano organizzate in merito, promettendo anche di organizzare più tavoli decisionali prima di andare avanti, ha preferito portate alla firma del Ministro la grave modifica dell'allegato 25 che ulteriormente lede i diritti dei radioamatori italiani tutti.

-        E' attiva una petizione, on-line (https://chng.it/ydSGnBqh al 26/05/2022,  da oltre 1.170 radioamatori, contro i provvedimenti di seguito elencati.

-        Nel marzo del 2021, il MISE ha modificato l'allegato 26 del Codice delle Comunicazioni, senza interpellare tutte le associazioni radioamatoriali, riconosciute e non (In Italia non esistono soltanto ARI e CISAR).

-        La DGSCERP del MISE ha portato alla firma dell'Onorevole Ministro Giorgetti, il 26 aprile 2022, un provvedimento, (pare respinto per un difetto di forma), per la modifica dell'allegato 25, che prevederebbe, fra le altre modifiche, l'inserimento di un contributo annuale sulle licenze di ponti ripetitori amatoriali (già gravati da oneri di energia, apparecchiature, etc. a carico di chi li installa e messi a disposizione in forma gratuita per tutta la comunità); contributo che andrebbe in contrasto con la natura di sperimentazione sulla quale si basa il servizio radioamatoriale, utile anche durante le emergenze in ausilio alla popolazione, alle prefetture e alla Protezione Civile e che di fatto verrebbe equiparato ad un utilizzo commerciale delle frequenze.

-        La DGSCERP del MISE ha emesso una circolare il 16/05/2022 che dal 1° giugno 2022, mette di fatto, fuori legge la maggior parte de ponti ripetitori radioamatoriali italiani regolarmente autorizzati dallo stesso MISE, quando, fino ai primi di maggio 2022, prima la DGSCERP, poi gli ispettorati territoriali del MISE (dopo oltre 6 anni di inattività - infatti molti ripetitori hanno lavorato in regime di SCIA senza disturbare nessuno), hanno rilasciato regolare autorizzazione generale e nominativo – approvando le relative schede tecniche - anche per tutti quei ripetitori che operano in ricezione sulla banda dei 435 MHz, non tenendo presente per primi la modifica dell'articolo 9 dell'allegato 26.

-        L'Ari, non rappresenta tutti i radioamatori italiani.

-        La IARU, non è l'unica associazione internazionale affiliata ITU e non rappresenta tutti i radioamatori ma soltanto quelli che appartengono ad associazioni che aderiscono alla sua organizzazione e da lei riconosciute, in Italia soltanto ARI.

-        A parere delle scriventi, il MISE, prima di effettuare modifiche al servizio di radioamatore, avrebbe dovuto convocare i rappresentanti di tutte le associazioni italiane legalmente riconosciute e non, per evitare discriminazioni di sorta.

-        A livello internazionale esiste anche EURAO, altra associazione affiliata ITU che di fatto non riconosce, se non in SPAGNA - perché voluto dalle associazioni locali di quella nazione - il BAND PLAN IARU.

-        IARU nella regione 1, della quale fa parte anche l'Italia, indica frequenze che nella nostra nazione non sono destinate all'uso radioamatoriale come da attuale PNRF.

-        all'art. 104 lettera C punto 1, del Codice delle Comunicazioni, si evidenzia il fatto che le frequenze ad uso collettivo, come quelle radioamatoriali, non possono essere protette da disturbi di utenti delle stesse bande.

EVIDENZIAMO CHE:

-        Non siamo d'accordo sull'eliminazione del contributo annuale dei 5 euro, in quanto questo provvedimento snaturerebbe il servizio radioamatoriale portandolo al pari di quello privato.

-        Nella redazione della modifica dell'allegato 26 (avvenuta senza interpellare le associazioni radioamatoriali, cosa che avrebbe evitato i problemi riscontrati), ci siano degli evidenti errori, Infatti, l'articolo 9 recita: Le stazioni ripetitrici automatiche non presidiate di cui al comma 1 devono operare sulle frequenze attribuite dal piano nazionale di ripartizione delle frequenze al servizio di radioamatore e rispettare le allocazioni di frequenza, per le varie classi di emissione, previste dagli organismi radioamatoriali affiliati all'Unione internazionale delle telecomunicazioni (UIT) (Riferendosi come poi palesatosi sulla circolare al BAND PLAN IARU, riconosciuto appunto da IARU ma non da EURAO) Quando anche EURAO, emetterà un suo BAND PLAN, a quale deve affidarsi in Italia un radioamatore? Riteniamo inoltre che questo ultimo paragrafo dell'articolo 9, sia in netto contrasto con le premesse di cui sopra ed in particolare per il fatto che come detto, IARU ed EURAO – organismi radioamatoriali affiliati ITU - la pensano in modo differente sul BAND PLAN, infatti IARU che ha emesso questo regolamento e ne consiglia l'utilizzo, ovviamente lo riconosce, mentre EURAO non lo riconosce e lascia la libertà ai suoi affiliati di applicarlo o meno.

-        Sia l'articolo 9 dell'allegato 26, sia la circolare del 16/05/2022 (che oltre che a discriminare e ledere le libertà di tutti quei radioamatori - che in Italia rappresentano la maggioranza - non aderenti a IARU e ARI, presenta anche diversi refusi – cosa che non dovrebbe esistere su un atto pubblico che andrebbe letto e riletto prima di essere emesso), firmata dal sig. Direttore Generale del DGSCERP, Egr. dott. Francesco Soro, siano in contrasto con l'art. 104 lettera c punto 1, del Codice delle Comunicazioni, dove si evidenzia il fatto che le frequenze ad uso collettivo, come quelle radioamatoriali, non possono essere protette da disturbi di utenti delle stesse bande. Come può, quindi, l'allegato 26 obbligare l'utilizzo di un BAND PLAN (realizzato da un gruppo di associazioni) che in teoria "protegge" le bande di frequenza assegnate ai radioamatori dettandone in dettaglio l'utilizzo in base ai servizi?

-        In particolare, la circolare emessa dalla DGSCERP, recita: la canalizzazione protegge le porzioni di banda assegnate, in via esclusiva, al servizio di radioamatore via satellite (435‐438 MHz).

Assegnate da chi? Visto che l'attuale PNRF, Assegna e non in via esclusiva, per questo servizio, la banda 436-438 mentre la banda 435-436 è assegnata sia per il servizio di radioamatore, sia per il servizio di radioamatore via satellite?

Inoltre, facciamo presente che il BAND PLAN IARU, assegna ai radioamatori la porzione di banda 438-440 anche per uscita ripetitori (digitali e non), permettendo un shift a 7,6 MHz. Il Mise ha intenzione di assegnarci questa porzione di frequenze? Perché se è così, possiamo parlarne...

Nella circolare è anche riportato quanto segue: Peraltro, per quanto riguarda i compiti di vigilanza e controllo degli ispettorati territoriali sulle autorizzazioni generali in corso di validità, si terranno nella debita considerazione gli eventuali oneri di adeguamento tecnico delle stazioni ripetitrici, in conformità alla presente circolare, a carico dei radioamatori interessati. Poiché il PNRF è in corso di aggiornamento, saranno forniti successivi aggiornamenti operativi in presenza di eventuali variazioni sostanziali alle attribuzioni di frequenza delle bande di frequenza assegnate, sia in statuto primario sia in statuto secondario, al servizio di radioamatore.

Cosa significa? Il MISE ci paga il costo di adeguamento impianti o dobbiamo aspettarci ulteriori sorprese?

COSA CHIEDIAMO

Per i motivi di cui sopra, chiediamo al Sig. Ministro del MISE, ON. Giancarlo Giorgetti, la cortesia di non firmare alcuna modifica, prima che tutte le associazioni vengano chiamate a decidere insieme al MISE, di intervenire sull'operato dei suoi dirigenti, di invitare a far modificare questi atti lesivi e discriminanti per le libere attività di tutti i radioamatori non aderenti a IARU e ARI e che fino ad oggi, nel pieno rispetto del Piano Nazionale di Ripartizione delle Frequenze, si sono autoregolamentati senza arrecare disturbo a nessuno.

Chiediamo altresì, al Direttore Generale della DGSCERP del MISE, Egr. Dott. Francesco Soro, di fermare ogni modifica all'allegato 25, di rivedere l'allegato 26 all'articolo 9 e di far convocare i rappresentati di tutte le associazioni scriventi (e non soltanto ARI e CISAR) nei futuri tavoli tecnici al fine di evitare ulteriori e imbarazzanti provvedimenti emessi dai suoi uffici.

Facciamo anche presente che nel caso in cui questi provvedimenti non vengano fermati e modificati al più presto, ricorreremo – per tutelare i nostri diritti - alle istituzioni competenti e qualora necessario, anche alla Corte Europea in virtù del principio di primauté del diritto dell'Unione europea sul diritto nazionale.
IK0ZCW Alberto Devitofrancesco Presidente CISAR sezione di Roma
www.cisarroma.it - www.ik0zcw.it - www.qrz.com/db/ik0zcw


www.radiomercato.com


www.cisar.it


HAWK

Ma !
Mi sembra una missiva redatta da un ragazzino lamentoso che si sente estromesso, discriminato  e pone, vorrebbe dare, dei diktat.
Mi appare molto infantile.

L' appartenere a ARI o CISAR o pinco pallino, non esula che sono tutti Radioamatori, usano radio e frequenze, se ARI ottiene, ottiene per tutti non solo per ARI associati.

Il menzionare a livelli ministeriali una associazione come ARI, storica e con decreto di ente morale, faccia, FORSE, la differenza, come rappresentante di chi usa le radio, associati o no, quindi rappresentante naturale di tutto il mondo HAM e delle associazioni con le stesse finalità.

Pensiero sindacabile ovviamente, ma tanto è.

Gli manderanno a Natale un PL in regalo ?
Giusto per la buona volontà a scrivere.

dattero

quali sarebbero gli "ALTRI" affiliati ad ITU??? ahhh EURAO !! che non ha neanche emesso un BAND PLAN

TUTTO (quasi) il modo segue le direttive IARU , perchè mai noi non dobbiamo??

io non associato a nessuno ,ma ho sempre seguito cosa dice IARU.

Avete esagerato fino a ieri grazie al MISE, era ora che si "ripigliava" e metteva un pò d'ordine , visto che noi non siamo stati in grado

AZ6108

Citazione di: dattero il 26 Maggio 2022, 20:41:55
quali sarebbero gli "ALTRI" affiliati ad ITU???

TUTTO (quasi) il modo segue le direttive IARU , perchè mai noi non dobbiamo??

io non associato a nessuno ,ma ho sempre seguito cosa dice IARU.

Avete esagerato fino a ieri grazie al MISE, era ora che si "ripigliava" e metteva un pò d'ordine , visto che noi non siamo stati in grado

quoto e concordo in toto, la non aderenza a normative riconosciute come sovranazionali a livello mondiale è, secondo me, una stupidaggine; d'altro canto, chi DECIDE in certi ambiti dovrebbe, al contempo, avere voci altrettanto INTERNAZIONALI, se si vuole che le decisioni siano RECEPITE ED ACCETTATE, in caso contrario...
Presa di terra :
manciata di terriccio che, cosparsa sulle apparecchiature elettroniche, ne migliora il funzionamento


Antenna

Io sono a favore di regole dettate per dare "ordine e disciplina" in ambito delle frequenze ...anche se queste regole sono dettate da organi non istituzionali o comunque al di fuori dell'Italia .

Però l'Italia , se vuole apparire "bella" e che si mette a seguire o cercare di far seguire determinate linee guida , NON può fare le cose a pezzi!!!
E cioè , se vuoi seguire una ripartizione di frequenze extranazionali, allora devi comunque lasciare la possibilità di usare tutte le frequenze amatoriali in uso anche al di fuori dai confini italici !!!

Ed ecco che tutte le polemiche spariranno !!!!

Parliamoci chiaro , il vero problema sono i ponti uhf con spaziatura di 5MHz...
Che se venissero creati intelligentemente , per dare meno disturbo possibile avrebbero dovuto avere le frequenze di up link in banda satellite ,e non viceversa !!..

Ma se l'Italia concedesse le frequenze amatoriali europee/mondiali ,invece di approvare solo i "paletti", tutto questo casino non si verificherebbe!!!


Poi come sempre in Italia : " la locomotiva fuma...mio nonno fuma la pipa...quindi per lo stato italiano mio nonno é equiparabile ad un treno!!!"


Inviato dal mio iPhone utilizzando RogerKApp

Marco De Caprios

Sono inscritto ad una associazione che è parte di RNRE ma non sono affatto d'accordo con quanto asserito nella lettera.

inviato M2004J19C using rogerKapp mobile



ik2nbu Arnaldo

Ho scoperto oggi che esiste EURAO [emoji33]

i fondatori promotori sono queste persone di 7 differenti Nazioni:

https://www.eurao.org/it/node/411

Mi sembra un progetto sensato che ha come obbiettivo di avere una gestione Europea " IARU indipendent", ma invero un tantino ambizioso, dal momento che la materia radiocomunicazioni è spesso fonte di contrasti anche all'interno della stessa Europa.

Di quello che succede alle nostre frequenze, fra un paio di generazioni non gliene fregherà più niente a nessuno, questa è la triste realtà. I vari "privilegi di utilizzo " di cui i radioamatori hanno goduto a partire dagli anni 60, oggi sono difficilmente sostenibili in sede politica ed amministrativa.


Pieschy

Assurdo sono senza parole. Però se mi andate a rileggere l'avevo pronosticato con certezza che anche se non si paga nulla per i ripetitori, che viene finalmente riconosciuto il band plan iauru che più di qualcuno si lamentasse. Ci becco sempre magari avessi sta fortuna con il lotto sarei milionario. 
Ma addirittura scrivere un papello del genere al Ministro, azz si vede che c'è gente che non ha nulla da fare nella vita di più costruttivo se non di lamentarsi a prescindere da qualsiasi cosa si decida.
Euraro o come si chiama? Che è un nuovo Virus? Ma chi se la ca... chi l'ha mai sentita? Ora a dir del Sig.r dovremmo ascoltare anche quello che dice Mirko di Radio+ (parodie di Crozza lasciam stare..) e recepirlo malgrado ci siano enti riconosciuti a livello mondiale? Apposto siamo.
Bellissima la parte sul "siamo oberati dal costo delle apparecchiature, energia,etc." ma por...a paletta ma non c'è scritto da nessuna parte che sei obbligato ad avere un ripetitore e se mi parlli di mera sperimentazione ti basta fartelo come gli hotspot da 10mw il principio è eguale ed il risultato in piccolo identico ai fini della sperimentazione..cosa ci mancano propio quei filtri a cavità sui quali si voglion risparmiare soldi? E no n.c.s.p (non ci siamo propio). 
Se si ha la voglia di coprire...si paga, se le cose si fanno si fanno bene o non si fanno. Ripeto spendere per un ripetitore non è prescritto dal medico.
Il PNRF...beh la circolare l'ha dettagliato per lo scopo in oggetto cosa quindi significa che dovrebbero fare il copia&incolla sul PNRF2015/18 giusto per far contenti quei pochi che immediatiamente avrebbero qualcosa da ridire?

Se poi alla serie di opinabili recriminazioni aggiungiamo leggere che l'abolizione dei 5 euro simbolici "declassa" il servizio di radiomatore ...ma pensa te...allora gratis declassa, 100 è un furto, la proposta di far pagare per l'allocazione di una coppia di frequenza un latrocinio anche se non avvenuto...

Che scenda l'SWR sulle antenne degli stolti, anzi il ROS perchè SWR non è IARU ahah ,amen :-)

ik0deq

Citazione di: HAWK il 26 Maggio 2022, 20:07:36
Ma !
Mi sembra una missiva redatta da un ragazzino lamentoso che si sente estromesso, discriminato  e pone, vorrebbe dare, dei diktat.
Mi appare molto infantile.

L' appartenere a ARI o CISAR o pinco pallino, non esula che sono tutti Radioamatori, usano radio e frequenze, se ARI ottiene, ottiene per tutti non solo per ARI associati.

Il menzionare a livelli ministeriali una associazione come ARI, storica e con decreto di ente morale, faccia, FORSE, la differenza, come rappresentante di chi usa le radio, associati o no, quindi rappresentante naturale di tutto il mondo HAM e delle associazioni con le stesse finalità.

Pensiero sindacabile ovviamente, ma tanto è.

Gli manderanno a Natale un PL in regalo ?
Giusto per la buona volontà a scrivere.

Concordo. Ma chi l'ha scritta 'sta lettera? Veramente pessima, nei contenuti e nel tono. Meglio così  [emoji1]

73


pat0691

Citazione di: HAWK il 26 Maggio 2022, 20:07:36
Ma !
Mi sembra una missiva redatta da un ragazzino lamentoso che si sente estromesso, discriminato  e pone, vorrebbe dare, dei diktat.
Mi appare molto infantile.

L' appartenere a ARI o CISAR o pinco pallino, non esula che sono tutti Radioamatori, usano radio e frequenze, se ARI ottiene, ottiene per tutti non solo per ARI associati.

Il menzionare a livelli ministeriali una associazione come ARI, storica e con decreto di ente morale, faccia, FORSE, la differenza, come rappresentante di chi usa le radio, associati o no, quindi rappresentante naturale di tutto il mondo HAM e delle associazioni con le stesse finalità.

Pensiero sindacabile ovviamente, ma tanto è.

Gli manderanno a Natale un PL in regalo ?
Giusto per la buona volontà a scrivere.
Quoto totalmente !!!

kz

malgrado non condivida i toni e buona parte dei contenuti della lettera, mi fa piacere che le associazioni l'abbiano scritta e si stiano muovendo per dialogare con il MISE.
per quanto la nostra sia una democrazia imperfetta, finché ci sono cittadini che si associano e si facciano ascoltare dalle istituzioni, rimarrà democrazia.
per entrare nel tema della lettera: preferirei continuare a pagare il contributo annuale, anzi, sarei favorevole al suo aumento, tutto quello che viene concesso gratis, purtroppo, viene valutato come "tendente a zero", sia dalla gran parte dei cittadini sia dalle istituzioni.
per lo stesso motivo sarei favorevole al rilascio di concessioni di stazioni ripetitrici non presidiate esclusivamente alle associazioni e dietro pagamento di un contributo annuale non esoso.

HAWK

@ KZ non posso non condividere anche il tuo pensiero, sapendo che la signorilità e carattere della tua persona.

In prima battuta, dobbiamo ringraziare il collega IK0ZCW che ci ha onorati ed informati di questa realtà, sconosciuta ai più.

Poi non è egli lo scrittore, la buona fede di postazione ci sta tutta, facendo parte di un gruppo, ha lo spirito associativo.

Volevo concludere con una nota, alla luce di  triplice esperienze lavorative, non mono tematiche e di cultura a senso unico e specifico, nei confronti degli uffici statali e enti locali...e privati.

Il diritto associativo è garantito e legale, chiunque può farsi una associazione, a livelli voluti, con statuti e norme, registrate e protocollate.

Una libertà inalienabile e sacro santa, la quale è una strada per molti quando non si trovano bene in un sodalizio e ne creano uno fatto a loro piacimento; ovviamente con le parti dovute per legge.

Il rovescio della medaglia, si pone, per chi sta dal di qua della scrivania statale o locale, guardando davanti il cittadino, singolo a rappresentativo, di un tema.

Dello stesso tema ci sono anche altre realtà, se codesto signore si pone in modo collaborativo ponendo ponti tra la sua ed altre associazioni, toglie problemi al titolato su cosa fare, finanziamenti, sgravi, appoggi, fa un decreto che unicamente copre tutti gli interssati, Pippo, Pluto, Topolino...e si viaggia, godendone tutti, ed ogni uno a casa sua.
Quando dal titolato si presentano in modo sparso ed ogni soggetto reclama diritti parlando male di altri magari, facendo vedere che c'è discordia, litigi, invidie, ed altro; diventa lunga a chi dare retta, le carte ritardano e si mette tutto per il momento nel cassetto...NESSUN VINCITORE.

Quando il soggetto va via, il titolato penserà, che banda di sfigati invidiosi che litigano tra loro, meglio che non appoggi ne uno ne l'altro, faccio bella figura così.

O altra strada, basarsi sulla storica, nel bene e nel male più grande e rappresentativa, di stesso argomento come definito anche se non designato, di argomento, per trattare e comunicare e decidere, virtù di anzianità, storicità di personaggi avuti, rappresentatività mondiale affermata.

Io direi, ma sono un emerito asino che è meglio non fare casino, far fare a chi è chiamato, beneficiando tutti per lo stesso interesse.

Far vedere una frammentazione, non è mai positiva, piaccia o no.
Ricordo che a volte le Prefetture, chiedevano e possono chiedere anche informazioni tramite le FF.OO. sui presidenti, soci e quanto altro sulle associazioni, le quali magari si propongono al loro credito, ed a volte c'è da ridere nei risultati presso i casellari giudiziari ed altro.

Finisco i miei stupidi scritti...ritengo inutile parlare di corda in casa dell'impiccato.

Scusate se ho scritto castronate magari  [emoji18] e buona giornata.

Pieschy

Totalmente d'accordo con Kz e lo avevo scritto qui e lì anche se son troppo logorroico.
Personalmente d'accordo all'aumento del canone OM ma, non essendo del tutto fesso, a patto che dall'altra parte ci sia un ritorno in termini di efficenza burocratica,ascolto della categoria e se possibile recepimento delle indicazioni degli interessati. Su questo pur inimicandomi molti mi piace pensare che gli interessati sono tutti, nessuno escluso. Io,tu,lui non per forza gli associati a quella o altra associazione. Io non sono iscritto a nessuna associazione perchè non condivido fin troppe cose (non ne escludo nessuna) ma non credo che non possa in sede dovuta poter dire la mia anche senza essere rappresentato da coloro che non rappresentano le mie idee. Vero è che non ci si può rappresentare tutti singolarmente sarebbe un gran casino però vedere che su alcune cose neanche le associazioni parlano all'unisono mi tiene lontano. Do ut des, 12/20 euro l'anno non cambierebbero la vita a nessuno a patto quanto scritto sopra ma non di certo per onoris causa del tipo il "servizio ha prestigio perchè la gente paga, non pagare = contar zero". Sui ripetitori idem. Fermo restando che quando si coprono kmq. le installazioni devono essere vicine alla perfezione lasciando da parte la mera personale sperimentazione per non andare on-air tanto per, ritengo corretto che chi in una zona geografica sia per legge leggittimato ad utilizzare in modo esclusivo una coppia di frequenze debba pagare. Se ammetto senza ombra di dubbio che i ripetitori sono molto importanti in V/U di contro conosco migliaia di OM che non solo non utilizzano gli stessi ma che per fare una diretta devono combattere per trovare una freq. libera visto ormai lo spezzettamento delle stesse. Non solo mi viene da pensare a me che vorrei installare un RU7 (esempio) su Milano ma non potrei perchè prima di me hanno preso quella frequenza e molte altre sono occupate...perchè loro si ed io no? Semplice perchè arrivati prima..ci stà ma allora ci stà che paghino visto che la possono usare solo loro in tutta la prov. di MI.
Ni per "solo le associazioni". Anche no scusate se io ho le possibilità tecniche ed economiche di installare un ponte anche migliore di quello che può installare l'associazione X a spese mie o di un gruppo di amici perchè se tutto rispetta la "regola d'arte" ed il pagamento di cui sopra non dovrei poter farlo?
Per il resto si chiacchera, è normale che non ci si trovi d'accordo con tutti, alla fine siamo menti pensanti, almeno quello :-)


IW4BJG

Vorrei far notare che  lasciare solo i ponti radio gestiti dalle associazioni significa lasciare zone geografiche importanti senza nessun ponte e zone cittadine con decine di ponti.
"L'egoismo comune cagiona e necessita l'egoismo di ciascuno" ( G.Leopardi)
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I.Asimov)
"Siamo tutti dilettanti.Non viviamo abbastanza per diventare di più."  (C.Chaplin)

dattero

Citazione di: IW4BJG il 28 Maggio 2022, 10:30:46
Vorrei far notare che  lasciare solo i ponti radio gestiti dalle associazioni significa lasciare zone geografiche importanti senza nessun ponte e zone cittadine con decine di ponti.
basterebbe solo che le varie associazioni parlando tra di loro e soprattutto con i gestori "privati" si accordano nel lasciare attivi i ponti in modo strategico !! e soprattutto nella porzione di frequenza adibite.

Secondo quello che dici tu visto che a oggi ci sono ancora zone non coperte da ponti andrebbero installati altri ponti.....  e dove andremmo a finire???

Antenna

Citazione di: IW4BJG il 28 Maggio 2022, 10:30:46
Vorrei far notare che  lasciare solo i ponti radio gestiti dalle associazioni significa lasciare zone geografiche importanti senza nessun ponte e zone cittadine con decine di ponti.

Io aggiungo anche,oltre a quello che dici, che spesso nelle stesse associazioni ci sono litigi e/o campanilismi interni, che portano spesso a lasciare andare le cose ...
Qui dalle mie parti, ci dovrebbero essere tre ponti, di cui due su ottime postazioni!!

Beh , mi ricordo sia la vecchia tecnologia quasi arrabattata su, deviazioni a 25khz e nessun tono...disturbi a badilate da altri ponti seppur lontani ...
E spesso perché ci si ostinava ad impegnarli con i gloriosi "ft23"....

Io e il mio ex capo (ditta di telecomunicazioni ),nonché iscritti a tale associazione,
Ci eravamo proposti sia di ammodernare le tecnologie e di mantenerle GRATUITAMENTE (spesso per noi i ponti radio erano ritirati per scadenza omologazioni dalle ditte /accesso alle postazioni in contemporanea ad attività lavorative/ecc ecc)....

Ma nulla, eravamo le pecore nere ,gli "anticristi".....o semplicemente non eravamo con la lingua piena dei peli del culomb di qualche politicante di zona...


Allora ben venga al privato che tecnicamente /tecnologicamente e spesso anche economicamente sia in grado di fare e gestire un ponte !...


Inviato dal mio iPhone utilizzando RogerKApp

dattero

Citazione di: Antenna il 28 Maggio 2022, 11:18:48



Allora ben venga al privato che tecnicamente /tecnologicamente e spesso anche economicamente sia in grado di fare e gestire un ponte !...


Inviato dal mio iPhone utilizzando RogerKApp
certo ben venga , ma con criterio non a "mussa".

Per le ostilità delle associazioni purtroppo ci sono in tutte, soprattutto se sono sempre quei 4 vecchi (senza offese) che se la girano.

P.S. senza fare nominativi ci sono sezioni che per usare le radio installate bisogna fare domanda in carta bollata !!!  "" ahh no , ma sei matto !! non si può !! bisogna chiedere il permesso al presidente""

AZ6108

direi che quanto riportato qui

https://swling.com/blog/2022/05/a-practical-application-of-ham-radio-the-commuter-assistance-network/

sia un esempio di come l'uso di ponti e la collaborazione tra radioamatori ed altre entità possa essere un valido aiuto all'intera comunità
Presa di terra :
manciata di terriccio che, cosparsa sulle apparecchiature elettroniche, ne migliora il funzionamento

Pieschy

AZ purtroppo non possiamo prendere gli americani come esempio perchè siamo indietro di almeno 30 anni rispetto a loro.
Dico a livello di civiltà e di cultura della comunità. Lungi da me inneggiare agli yankees ma è un dato di fatto che abbiano maggior senso della comunità e del rispetto del prossimo e da molto tempo.
Si aggiunge poi il fatto che molti anni fà ma credo anche adesso per l'enormità di alcuni stati usare la radio era necessità e non diletto..ma i film insegnano. Ergo hanno un rispetto per la radio che noi ci sognamo.
Si che da noi certe iniziative potrebbero mai attecchire. Vige mania di saccenza e protagonismo che ovviamente quasi sempre sfocia nel faccio tutto per me o per dimostrare che so farlo.
Vale spesso sia per privati che per associazioni che ad oggi,ahimè spesso, son diventati club o peggio circoli ricreativi.

Ovviamente e fortunatamente ci sono eccezioni che rendon meno amara da digerire la realtà.


kz

Citazione di: IW4BJG il 28 Maggio 2022, 10:30:46
Vorrei far notare che  lasciare solo i ponti radio gestiti dalle associazioni significa lasciare zone geografiche importanti senza nessun ponte e zone cittadine con decine di ponti.

e perché?
il caos deriva proprio dalla concessione a pioggia di autorizzazioni.
vengono al pettine decine di anni di lassismo dell'amministrazione, ma i nodi sono tutti a carico degli utenti.

Citazione di: Antenna il 28 Maggio 2022, 11:18:48
Allora ben venga al privato che tecnicamente /tecnologicamente e spesso anche economicamente sia in grado di fare e gestire un ponte !...

sperare che l'intervento privato generosamente risolva una necessità collettiva è abbastanza ingenuo.
la legalizzazione dei ponti ripetitori è stato un percorso lungo e collettivo, non la volontà di qualche illuminato benefattore.

AZ6108

Pieschy

mi rendo conto, avendo lavorato oltreoceano per un tempo piuttosto lungo, che le realtà siano diverse (sia in male che in bene, ci mancherebbe), quello che volevo cercare di evidenziare è il come, superando campanilismi e mentalità "da parrocchietta", sia possibile superare anche pastoie burocratiche e mettere in opera qualcosa di veramente utile
Presa di terra :
manciata di terriccio che, cosparsa sulle apparecchiature elettroniche, ne migliora il funzionamento

Pieschy

Citazione di: AZ6108 il 28 Maggio 2022, 18:25:28
Pieschy

mi rendo conto, avendo lavorato oltreoceano per un tempo piuttosto lungo, che le realtà siano diverse (sia in male che in bene, ci mancherebbe), quello che volevo cercare di evidenziare è il come, superando campanilismi e mentalità "da parrocchietta", sia possibile superare anche pastoie burocratiche e mettere in opera qualcosa di veramente utile

D'accordissimo con te ma purtroppo cambiare la mentalità delle persone è praticamente impossibile. Nel nostro campo poi, non è mica offesa, l'età media spesso supera i 50 (mi ci metto anche io che ne ho 50) se non i 60 diventa quindi impossibile far capire le cose a chi sempre le ha viste in un'unico modo. Nel mio piccolo ci ho provato ma mi son preso solo astii e discriminazioni....ci vorrebbe una generazione di nuovi om più aperti mentalmente e con più ham spirit...ma forse se esite la vedrò nella prossima vita.

Antenna

Citazione di: Pieschy il 28 Maggio 2022, 18:41:23
D'accordissimo con te ma purtroppo cambiare la mentalità delle persone è praticamente impossibile. Nel nostro campo poi, non è mica offesa, l'età media spesso supera i 50 (mi ci metto anche io che ne ho 50) se non i 60 diventa quindi impossibile far capire le cose a chi sempre le ha viste in un'unico modo. Nel mio piccolo ci ho provato ma mi son preso solo astii e discriminazioni....ci vorrebbe una generazione di nuovi radioamatore più aperti mentalmente e con più ham spirit...ma forse se esite la vedrò nella prossima vita.
Condivido e posso dire di esserci anche passato di persona


Inviato dal mio iPhone utilizzando RogerKApp

Maurizio Angelini

Citazione di: AZ6108 il 28 Maggio 2022, 12:00:08
direi che quanto riportato qui

https://swling.com/blog/2022/05/a-practical-application-of-ham-radio-the-commuter-assistance-network/

sia un esempio di come l'uso di ponti e la collaborazione tra radioamatori ed altre entità possa essere un valido aiuto all'intera comunità
In Italia,non è possibile,dal momento che i qso dovrebbero vertere su argomenti strettamente legati al radiantismo,e non infotraffico.Certo,il più delle volte si sentono qso tipo "Gambero Rosso",e relative "amatriciane",ma tant'è!

IK3OCA

Salve, un'osservazione: é veramente indispensabile che il Ministero debba interpellare TUTTE le associazioni del nostro settore?
Si tenga presente che per costituire un'associazione necessita solo 1 mattinata di lavoro, 2 persone e pochi soldi, per cui viene ad esistere un'enorme quantità di associazioni di infima rappresentatività, che renderebbe praticamente ultralaborioso o impossibile da parte del Ministero costituire un tavolo di discussione con TUTTE le associazioni.

Oltretutto il c.d. "riconoscimento" consiste nell'aver ottenuto la "personalità giuridica" da parte dello Stato, di cui la stragrande maggioranza delle associazioni, anche se in ogni caso giuridicamente valide, non è dotata, e che tale riconoscimento non è affatto necessario al fine della tutela dei diritti.

Credo che le piccole associazioni, per ottenere una pesante rappresentatività, dovrebbero costituirsi di volta in volta in  comitato per determinati temi quando dovessero avere a che fare con gli organi dello Stato.

73 Rosario