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VHF vs UHF

Aperto da fdarata, 06 Marzo 2017, 00:49:47

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carlo_forever

Però io mi ricordo che c'era molta più sperimentazione sul canale 23 CB nel 1978 che oggi in tutti i 40 metri. Secondo me è il radiantismo che sta andando a gambe all'aria.
Oggi sento sui ponti V/U discorsi su futuri contest, su passati contest, su come fare per fare il prossimo contest anche in 160, e così via. E ovviamente ci sta tutto. Poi sento, sempre sui ponti V/U (analogico) discorsi su quanto era bello quando era più bello, che c'è la crisi, e vai. E a questo punto arriva spesso Gigetto a ruttare e insultare. E vai. Allora passo a sentire in 40 mt. e sento che la modulazione del 7300 col microfono XYZ è molto meglio che col ZHQ, io lo so, perché di 7300 ne ho avuti 3, naturalmente affiancati dal 991, che però in 30 metri è un po' più sordo, e ovviamente da due 817 come portatili, che non si sa mai, adesso dimmi se la mia modulazione è meglio in posizione tre o in posizione quattro. Ovvio che qui Gigetto ci si tuffa... (ma scusate, in 40 metri, la crisi non c'è mai stata? Neanche Berlusconi si potrebbe permettere stazioni come hanno certi IT9 o I8! Boh?!?).
Restano i DX, ma se la propagazione va in sciopero bianco, ti tocca fare DX coi Teteschi ti Crante Cermania. Val sui 20 metri, tutto è superspecialistico, vai sulla vecchia cara 27, si apre un po' la propagazione, arriva El Capitan con le sue baggianate stupide, fritte e rifritte, se vado sui ponti digitali mi tocca spendere un sacco di pippi a comprare un coso per fare una specie di telefonia, e presumo sentire com'è bella la tua modulazione, la tua invece strappa, ti ricordi il contest del 1987 dalla Paganella (non so, tiro a bocciare...).
Al giorno d'oggi va così. Chi ha sete, gli tocca bere da botte.

Carlo.
Inter poenas et tormenta
vivit anima contenta
casti amoris
sola spe


Pieschy

Carlo stavolta l'applauso te lo sei meritato (ed io generalmente ne faccio pochissimi). Hai centrato in pieno.
Diciamola tutto e' come dici tu ormai di sperimentazione zero. I discorsi tecnici sono proprio quelli : arrivo meglio cosi' ..meglio coli' ho alzato il mic a 3..no allontanati o avvicinati. Idem in digitale oltre la mera descrizione degli apparati che si usano qualche nozione su come usare il nuovo sistema o dove trovare il menu' dell'apparato (ma dico io sperimentare non vuol dire leggere,studiare,provare? Ora tutti vogliono lo shortcut pure x andare a fare pipi') ... beh si Carlo x alcuni la crisi non c'e' ...si vedono shack da decine di migliaia di euro e poi non c'e' lavoro..governo ladro...mi sà che piange sempre chi ha la pancia piena.

E' vero pochissimi sperimentano. Scusate ma se i discorsi tecnici sono quelli citati da Carlo e da me preferisco il semplice "come stai, tutto ok, che mi racconti" sarà da bar ma e' più interessante ed e' l'ultimo limite prima di mandare in qrt per altri 20 anni la radio...e meno male che non ci spendo soldi :-(

JOSKER

Condivido entrambi, ma vorrei buttare ancora un paio di bistecche sul fuoco...
Prima di tutto credo che dobbiamo essere positivi. Anche noi abbiamo qualche anno in più rispetto ai tempi del CB. Si lavora, si ha famiglia. Abbiamo anche altri cazzi a cui pensare che fare conversazione e metterci d'accordo su come passare il pomeriggio.
Quindi è una questione anche generazionale.
Detto questo per me la radio rimane prima di tutto un divertimento. Che ci sia una legge che mi dice di cosa posso parlare alla radio me ne sbatto i coglioni e scusate il francesismo. Se devo stare alla radio per intristirmi vado al cimitero a trovare i morti così non posso parlare con nessuno e il ministero delle comunicazioni è tranquillo.
Girassero i soldi che girano sulla telefonia e su internet potremmo dire il cazzo che vogliamo. Vi immaginate se su internet si potesse parlare solo di protocolli HTTP/HTTPS o se meglio HTML5 con CSS o PHP con Javascript o se è meglio Oracle o SQLServer....2/3 del traffico e degli introiti svanirebbero...
E i dispositivi? Apple e Samsung ogni 6 mesi buttano fuori un nuovo device da 800 euro...La yaesu da quanti anni vende gli stessi prodotti? Ogni quanto ne tira fuori uno nuovo?
Poi però ha anche un senso al di là dei soldi...Su internet è più facile bloccare gli stronzi. Alla radio è più difficile. Si potrebbe usarla per fomentare l'odio razziale, per fare pubblicità commerciale o politica. Due cose che cmq su internet si fanno...
Io penso che la radio sia per sua natura "democratica" molto più della rete e che sia stata inventata per comunicare non per celebrare se stessa. Obbliga a una "cordialità" fisiologica perché semplicemente se non sei cordiale o passi il tempo a ruttare con te non ci parlo. Quindi obbliga e insegna il rispetto nei confronti degli altri (almeno per me è stato così la prima volte che ho detto brekko). Un altro vantaggio rispetto la rete.
Insomma, per me la radio non ha perso il suo fascino ha semplicemente trovato un posto diverso rispetto a quando stavo nella CB.

JOSKER

Citazione di: StratocasterDG (IU2IJZ) il 10 Marzo 2017, 13:39:46
Citazione di: JOSKER il 10 Marzo 2017, 12:12:27

Assolutamente d'accordo. Ci sono tante frequenze. Mi fa solo tristezza perché probabilmente è una persona "sola" (fuori o dentro) e oltre che non avere amore per la radio e per il prossimo non lo ha neanche per se stesso. Certo rimane l'opzione che semplicemente sia scemo (nel senso volontario della cosa).


Il simpaticone in questione credo che a volte vada in diretta sulla frequenza di uscita del ponte, perchè altrimenti non mi spiegherei il contemporaneo ricevimento della sua voce e di chi sta transitando, appunto, sul ponte.

In realtà tutte le sere sento OM (si scambiano nominativo) che parlano su quella frequenza e sotto sento la voce che da le info sul rpt...Mah...
A parte che a volte mi sembra che facciano una specie di duplex parlando e ascoltando su 2 frequenze diverse perché mentre ascolto uno che parla sento più basso sempre nella sua portante qualcuno che già gli risponde...


StratocasterDG

Citazione di: JOSKER il 13 Marzo 2017, 12:18:57
In realtà tutte le sere sento OM (si scambiano nominativo) che parlano su quella frequenza e sotto sento la voce che da le info sul rpt...Mah...

questo credo sia per impostazione del ponte

Citazione di: JOSKER il 13 Marzo 2017, 12:18:57A parte che a volte mi sembra che facciano una specie di duplex parlando e ascoltando su 2 frequenze diverse perché mentre ascolto uno che parla sento più basso sempre nella sua portante qualcuno che già gli risponde...

probabilmente; comunque stamattina ha avuto problemi con un apparato perchè usciva per 1-2 sec e poi solo portante; evidentemente ne aveva uno di scorta perchè dopo 5 minuti è tornato in pieno più incattivito che mai. Secondo me deficita di  :287716_Tromba:
Francesco - IU2IJZ

Abusivo

Citazione di: carlo_forever il 11 Marzo 2017, 09:31:54
Però io mi ricordo che...
Purtroppo Carlo ha ragione!
Citazione di: Pieschy il 11 Marzo 2017, 11:18:51...E' vero pochissimi sperimentano...
Mi ritengo uno dei pochi appartenente ad una specie in via di estinzione!


Ugo da Norcia

Citazione di: Pieschy il 11 Marzo 2017, 11:18:51...E' vero pochissimi sperimentano...
Mi ritengo uno dei pochi appartenente ad una specie in via di estinzione!

Mi associo, infatti avendo poco o nulla da sperimentare in questo periodo in V e U, ed essendo dedicatomi quasi completamente al sistema ADS-B a 1.090Mhz, in radio sono sparito. Più nulla da sperimentare.
Invece a 1.090Mhz sono atttivissimo con più postazioni. Ho ancora tutto da imparare e sperimentare a questa frequenza, e mi diverto come un matto.
WWW.SEISMOCLOUD.COM

Grossissimo problema, Einstein è morto, Beethoven pure, e io non sto per nulla bene


davj2500

#107
Ciao a tutti.

In tutta sincerità a me paiono in estinzione solo quelli che si ostinano ad usare la radio come mezzo sociale obsoleto per chiacchierare ed intrattenersi.
Sperimentare non significa parlare di cose tecniche in radio. Significa interessarsi ad argomenti tecnici approfondendo, provando, costruendo, capendo e scambiando esperienze con chi ha gli stessi interessi. Io sono sicuramente tra questi, come lo sono, tra quelli che conosco personalmente, Ugo da Norcia, Brian, Saturno V e tanti altri che scrivono su questo forum. E ne conosco a decine anche che frequentano la sezione ARI di Milano e sono tutti instancabilmente attivissimi.
Per me discutere in radio di questi argomenti è solo una scocciatura: serve la radio, l'antenna; serve che siano presenti tutti gli interlocutori in un dato momento. E sopratutto in radio è certa l'incursione dei chiacchieratori che, disinteressati all'argomento, sviano su altri discorsi di bla bla o infarciscono di battute di spirito, rendendo la conversazione inutile ed irritante.
Molto ma molto meglio parlarne di persona in sezione o in un bel gruppo Whatsapp o Telegram, dove si è certi che tutti quelli che partecipano sono interessati all'argomento. Dove si può scrivere quando si vuole e gli altri leggono quando possono senza obbligo di contemporaneità. Dove si può postare una foto o un filmato se sono utili al discorso. Sono iscritto a diverse chat in vari argomenti inerenti il radiantismo e sono super attivissime e veramente stimolanti.

Molti, specialmente quelli che arrivano dalla CB storica, dimenticano che il radioamatore, come definito dagli organi competenti, non è uno a cui è stato dato accesso all'etere perché possa chiacchierare e socializzare (cosa addirittura vietata fino a non molti anni fa), ma affinché possa mettere a frutto e verificare quanto imparato, concepito o realizzato nel suo percorso di auto-apprendimento.

Spesso leggo che il vero radioamatore non usa Whatsapp ma parla in radio: scusatemi, ma è una emerita fesseria.
Con tutto il rispetto, sono coloro che tutte le mattine usano la radio sul ponte per chiacchierare nel tragitto casa-lavoro ad essere lontani dalla definizione di radioamatore, non quelli che passano un mese su Whatsapp a mettere a punto i dettagli tecnici che culminano in un collegamento radio di 10". Sarebbe un controsenso per un radioamatore, amante del progresso, della novità, dell'evoluzione tecnologica continuare ad usare per le comunicazioni di servizio un mezzo obsoleto come la radio, abbandonato da tutti in favore di tecnologie più moderne. L'ostinarsi ad usare un mezzo obsoleto e superato dai tempi è una caratteristica del conservatore nostalgico, non certo del progressista come il radioamatore. Infatti non per niente quelli che usavano la radio come mero mezzo di comunicazioni e non come fine di una passione tecnica, stanno scomparendo inesorabilmente.

Ciaoo
Davide

IZØYES (Calindro)

Citazione di: fdarata il 06 Marzo 2017, 00:49:47
Salve,
sto passando agli apparati bi banda portatili per ragioni di lavoro.
Ho un polamar db10 ed un intek 980hp.
ho notato che molto spesso non riusciamo a parlare in VHF ma soltanto in UHF.
stasera ho effettuato un Test. Ad  una distanza misurata su gmaps di 13.5 Km non si riusciva a ricevere nessun segnale sulla banda VHF (145.015) mentre si riusciva a parlare chiaramente senza alcun problema sulla UHF  (433.075). la zona è pianeggiante senza troppi ostacoli... non riesco a capire questa differenza. entrambi i palmari sono settati per trasmettere a piena potenza. 10W/8w per il VHF e 9/7w per l'UHF. qualcuno può spiegarmi questa differenza?
grazie.
fabi
Ciao . Per prima cosa devi mettere delle condizioni paritetiche per fare un confronto.
LIbere nello spazio probabilmente faranno la stessa distanza ma con  tutti i vincoli che si hanno con una trasmissione portatile il discorso cambia e di molto.
Le VHF godono da parte loro di un effetto "diffrattivo" che le uHF non hanno o ne hanno molto meno. Questo fa si che sorpassando un ostacolo alto le VHF si piegano un pochino in basso riuscendo ad arrivare poco dietro un ostacolo mentre in UHF la zona sarebbe muta. Necessitano pero' di antenne piu' grandi a parità di resa per essere irradiate.

Come dice Davide giustamente il near field  pari a circa 1/2 onda è di circa 1 metro ed è molto facile che in quel metro si possano trovare oggetti disturbatori.
Le UHF invece vengono piu' facilmente fermate nella "penetrazione" semplice ma riescono ad effettuare rimbalzi per cui spesso alla fine arrivano a destinazione.
Inoltre come già detto da Davide la resa  in condizioni portatili è a perita di condizioni molto favorevole alle UHF, per cui alla fine sono piu' adatte perchè piu facile usarle correttamente.
In condizioni contrarie cioè in base fissa con l'antenna correttamente dimensionata ed installata è possibile  invece in VHF superare ostacoli insormontabili in UHF.

Per capire meglio il concetto in maniera "potabile"prova a pensare alla luce come un onda radio di frequenza elevatissima, la fermi con un semplice foglio nero,  ma se la dirigi verso un oggetto riflettente rimbalza fino ad arrivare in posti diversi.
Pensa a quante case hanno un corridoio senza finestra ed aprendo la porta di una stanza comunque pur non essendo irradiati dalla luce del sole sono illuminati.
Buona giornata
La differenza tra un uomo ed un bambino...sta solo nel prezzo dei loro giocattoli.

Legge di Dunn.
Nessuna attenta pianificazione potrà mai sostituire una bella botta di CUL0 !!!

Io non perdo mai !!! O vinco o IMPARO !!!



IZØYES (Calindro)

Citazione di: IZ2UUF (davj2500) il 13 Marzo 2017, 15:30:10
Ciao a tutti.

In tutta sincerità a me paiono in estinzione solo quelli che si ostinano ad usare la radio come mezzo sociale obsoleto per chiacchierare ed intrattenersi.
Sperimentare non significa parlare di cose tecniche in radio. Significa interessarsi ad argomenti tecnici approfondendo, provando, costruendo, capendo e scambiando esperienze con chi ha gli stessi interessi. Io sono sicuramente tra questi, come lo sono, tra quelli che conosco personalmente, Ugo da Norcia, Brian, Saturno V e tanti altri che scrivono su questo forum. E ne conosco a decine anche che frequentano la sezione ARI di Milano e sono tutti instancabilmente attivissimi.
Per me discutere in radio di questi argomenti è solo una scocciatura: serve la radio, l'antenna; serve che siano presenti tutti gli interlocutori in un dato momento. E sopratutto in radio è certa l'incursione dei chiacchieratori che, disinteressati all'argomento, sviano su altri discorsi di bla bla o infarciscono di battute di spirito, rendendo la conversazione inutile ed irritante.
Molto ma molto meglio parlarne di persona in sezione o in un bel gruppo Whatsapp o Telegram, dove si è certi che tutti quelli che partecipano sono interessati all'argomento. Dove si può scrivere quando si vuole e gli altri leggono quando possono senza obbligo di contemporaneità. Dove si può postare una foto o un filmato se sono utili al discorso. Sono iscritto a diverse chat in vari argomenti inerenti il radiantismo e sono super attivissime e veramente stimolanti.

Molti, specialmente quelli che arrivano dalla CB storica, dimenticano che il radioamatore, come definito dagli organi competenti, non è uno a cui è stato dato accesso all'etere perché possa chiacchierare e socializzare (cosa addirittura vietata fino a non molti anni fa), ma affinché possa mettere a frutto e verificare quanto imparato, concepito o realizzato nel suo percorso di auto-apprendimento.

Spesso leggo che il vero radioamatore non usa Whatsapp ma parla in radio: scusatemi, ma è una emerita fesseria.
Con tutto il rispetto, sono coloro che tutte le mattine usano la radio sul ponte per chiacchierare nel tragitto casa-lavoro ad essere lontani dalla definizione di radioamatore, non quelli che passano un mese su Whatsapp a mettere a punto i dettagli tecnici che culminano in un collegamento radio di 10". Sarebbe un controsenso per un radioamatore, amante del progresso, della novità, dell'evoluzione tecnologica continuare ad usare per le comunicazioni di servizio un mezzo obsoleto come la radio, abbandonato da tutti in favore di tecnologie più moderne. L'ostinarsi ad usare un mezzo obsoleto e superato dai tempi è una caratteristica del conservatore nostalgico, non certo del progressista come il radioamatore. Infatti non per niente quelli che usavano la radio come mero mezzo di comunicazioni e non come fine di una passione tecnica, stanno scomparendo inesorabilmente.

Ciaoo
Davide
Ciao Davide, vedo altresi' interessante , la sera davanti al saldatore o all'oscilloscopio lavorando sulla propria passione condividere il proprio lavoro con altri del gruppo scambiando reciprocamente dati del lavoro e magari facendo subito prove sul campo.
Per le discussioni tecniche o meno è piu' facile trovarsi ,ognuno da casa sua, davanti alla radio e chiacchierare magari in mutande o aiutando il bimbo a finire i compiti piuttosto che trovare il tempo che spesso non si ha per andare al bar o in sezione cha magari è dall'altra parte della città ( abitando a Roma o Milano le distanze diventano proibitive a volte) .
Comunque sta definizione dei radioamatori che continua .....come avrebbe detto Sandra Mondaini...uffa che barba che noia che vita vuota che vuota vita ;-) 
La differenza tra un uomo ed un bambino...sta solo nel prezzo dei loro giocattoli.

Legge di Dunn.
Nessuna attenta pianificazione potrà mai sostituire una bella botta di CUL0 !!!

Io non perdo mai !!! O vinco o IMPARO !!!


davj2500

Citazione di: IZØYES (Calindro) il 13 Marzo 2017, 15:47:41
Comunque sta definizione dei radioamatori che continua .....come avrebbe detto Sandra Mondaini...uffa che barba che noia che vita vuota che vuota vita ;-) 

Capisco sia una noia, ma è altrettanto una noia sentirsi sempre inclusi in proclami sull'estinzione dei "radioamatori" solo perché i CB con o senza patente, tanto in voga nel secolo scorso, sono scomparsi.
Giocare con le radio è divertentissimo e da quando c'è internet su cui reperire e condividere informazioni ed esperienze, è ancora più divertente. Io ho cominciato a giocare con le radio nel 1980 e mi ricordo benissimo che per avere un'informazione dovevi sperare di trovarla su un libro, una rivista o che conoscessi qualcuno in grado di dartela. Coi mezzi di oggi, con materiali reperibili anche a basso costo grazie ai siti online e ai cinesi, con informazioni di tutti i tipi e a tutti i livelli a distanza di un click, con la possibilità di scambiare esperienze con gente di qualunque punto del globo, per un'appassionato è il bengodi, altroché estinzione.

Ciaoo
Davide

mcd

Condivido con Davide.....è più bello che mai oggi.... :up:
Marco

Pieschy

Davide ho letto e riletto il tuo post. Ci sono molti spunti interessanti e lungi da me definire cosa significhi radioamatore pero' non nego che (malgrado la mia posizione sui discorsi tecnici sia nota e affrontata) ce mi stupisce sentirti dire che escludi anche quelli (sempre che tecnici si possano definire).
Se il radiantismo si riduce esclusivamente a condividere la propria passione in sezioni o su whatsapp e la portante si preme solo per vedere se quanto fatto funziona....beh allora più che altro la definirei passione per l'elettronica.

Penso che essere radioamatore implichi non solo la passione per la radio intesa come oggetto elettronico e per il modo in cui si propagano le onde radio e i segnali rf di qualsiasi tipo ma anche l'utilizzo della radio stessa.

Se costruisco qualcosa solo per dire l'ho fatta/ci sono riuscito ma poi nei fatti la poso sullo scaffale e passo a costruire altro di fatto ho costruito qualcosa di inutile nel senso che non usandolo nella pratica oltre ad avermi fatto passare il tempo non serve a nulla.

Forse iperbolizzo perche' non credo che tu non usi le radio ma e' per enfatizzare il fatto che sperimentazioni a parte la radio serve a parlare o meglio a comunicare (cw,modi digitali,etc.) e da sempre e' stata usata per questo che sia autocostruita o che sia il cinesino comprato e pronto ad andare on air.

Non credo che Marconi abbia speso la vita solo per dire "che bello ci sono riuscito" ma per permettere alle persone di comunicare...cosa che puntualmente fanno e penso facesse anche lui in primis.

Che sia un modo di comunicare obsoleto nell'era dei PC puo' anche starci ma non le toglie fascino anche per le semplici 4 chiacchere da bar o come dir si voglia.

Ovviemente il mondo e' bello perche' vario e siamo tutti "radioamatori" perche' la parola raggruppa sotto lo stesso cappello migliaia di differenti concezioni e filosofie ...c'e' spazio per tutti fortunatamente.






davj2500

#113
Citazione di: Pieschy il 13 Marzo 2017, 17:32:38
Davide ho letto e riletto il tuo post. Ci sono molti spunti interessanti e lungi da me definire cosa significhi radioamatore pero' non nego che (malgrado la mia posizione sui discorsi tecnici sia nota e affrontata) ce mi stupisce sentirti dire che escludi anche quelli (sempre che tecnici si possano definire).
Se il radiantismo si riduce esclusivamente a condividere la propria passione in sezioni o su whatsapp e la portante si preme solo per vedere se quanto fatto funziona....beh allora più che altro la definirei passione per l'elettronica.

Penso che essere radioamatore implichi non solo la passione per la radio intesa come oggetto elettronico e per il modo in cui si propagano le onde radio e i segnali rf di qualsiasi tipo ma anche l'utilizzo della radio stessa.

Se costruisco qualcosa solo per dire l'ho fatta/ci sono riuscito ma poi nei fatti la poso sullo scaffale e passo a costruire altro di fatto ho costruito qualcosa di inutile nel senso che non usandolo nella pratica oltre ad avermi fatto passare il tempo non serve a nulla.

Ciao Pietro.

Il mio discorso si riferisce ad un post più indietro dove si asserisce che i radioamatori sperimentatori sono scomparsi perché in 40m e sui ponti al massimo si parla di contest e prove microfono. Che sui 40m e sui ponti la situazione sia quella è innegabile.
Il mio discorso è principalmente di terminologia. Uno può prendere una bicicletta e chiamarla "trattore", ma poi quando farà discorsi tipo "andare in trattore in salita è faticoso" o "con un trattore non si può certo trainare un aratro" è logico che scatenerà quanto meno una certa perplessità tra gli agricoltori.
Il termine radioamatore è stato definito addirittura dalle leggi sin dagli anni '40: esso era un personaggio a cui veniva concesso di trasmettere solo per un rapporto d'ascolto e al più descrizione delle condizioni operative. Ci sono in rete e nei racconti degli anziani storie di sanzioni comminate perché due OM erano stati intercettati dal servizio di ascolto mentre discutevano non sulla ricetta del sugo, ma di modifiche da fare ad un'apparecchiatura radio. "Per scambiare opinioni tecniche, c'è la corrispondenza postale, non si usa la radio" si diceva. Già allora si faceva distinzione tra i rapporti d'ascolto e le altre informazioni, che dovevano essere veicolate con i normali mezzi, che allora erano la posta ed oggi sono anche i servizi su internet.

Quindi, volenti o nolenti, il termine "radioamatore" storicamente identifica una persona che può fare qualunque attività che in radio si limiti a nome, QTH, RST e condizioni operative: cioè DX, contest, sperimentazione di apparecchiature. Quello che tu definisci "al massimo appassionato di elettronica" è stata l'unica condizione vigente e legale per cinquant'anni. Quindi, secondo il tuo ragionamento, i radioamatori non sono mai esistiti.

Ora, uno, così come può chiamare "trattore" la propria bicicletta, può chiamare "radioamatore" uno che chiacchiera sui ponti, che parla di antenne in 40m o che discute dei massimi sistemi via satellite - e va beh, amen.
Però poi non può dire che "i radioamatori sperimentatori" stanno scomparendo perché non li sente in 40m parlare di roba tecnica perché è totalmente falso:  basta entrare nei luoghi fisici e virtuali frequentati dai radioamatori sperimentatori per accorgersi quanto l'attività sia vivace più che mai.
Poi se uno, come te ed altri, trova poco stimolante l'attività del radioamatore "classico" e predilige il contatto radio in stile CB è liberissimo di farlo e ora anche completamente legittimato, nessuno gli dice niente: peccato per lui che questo tipo di attività sia in continua diminuzione. Però non si può continuare a dichiarare scomparsi o, peggio, poco "radioamatoriali" quelli che per la propria passione fanno esattamente ciò che è sempre stato nei limiti del radioamatore.

Ciaoo
Davide

P.S.: Whatsapp sui cellulari viaggia su una rete radio dalla complessità e capillarità straordinaria, fruibile ad ogni cittadino anche di ceto bassissimo. Sono sicuro che qualunque spirito altruistico Guglielmo Marconi, membro del Gran Consiglio del Fascismo dal 1930, possa aver avuto nel creare le sue invenzioni, sia più che soddisfatto.

Pieschy

Citazione di: IZ2UUF (davj2500) il 13 Marzo 2017, 18:28:05
Citazione di: Pieschy il 13 Marzo 2017, 17:32:38
Davide ho letto e riletto il tuo post. Ci sono molti spunti interessanti e lungi da me definire cosa significhi radioamatore pero' non nego che (malgrado la mia posizione sui discorsi tecnici sia nota e affrontata) ce mi stupisce sentirti dire che escludi anche quelli (sempre che tecnici si possano definire).
Se il radiantismo si riduce esclusivamente a condividere la propria passione in sezioni o su whatsapp e la portante si preme solo per vedere se quanto fatto funziona....beh allora più che altro la definirei passione per l'elettronica.

Penso che essere radioamatore implichi non solo la passione per la radio intesa come oggetto elettronico e per il modo in cui si propagano le onde radio e i segnali rf di qualsiasi tipo ma anche l'utilizzo della radio stessa.

Se costruisco qualcosa solo per dire l'ho fatta/ci sono riuscito ma poi nei fatti la poso sullo scaffale e passo a costruire altro di fatto ho costruito qualcosa di inutile nel senso che non usandolo nella pratica oltre ad avermi fatto passare il tempo non serve a nulla.

Ciao Pietro.

Il mio discorso si riferisce ad un post più indietro dove si asserisce che i radioamatori sperimentatori sono scomparsi perché in 40m e sui ponti al massimo si parla di contest e prove microfono. Che sui 40m e sui ponti la situazione sia quella è innegabile.
Il mio discorso è principalmente di terminologia. Uno può prendere una bicicletta e chiamarla "trattore", ma poi quando farà discorsi tipo "andare in trattore in salita è faticoso" o "con un trattore non si può certo trainare un aratro" è logico che scatenerà quanto meno una certa perplessità tra gli agricoltori.
Il termine radioamatore è stato definito addirittura dalle leggi sin dagli anni '40: esso era un personaggio a cui veniva concesso di trasmettere solo per un rapporto d'ascolto e al più descrizione delle condizioni operative. Ci sono in rete e nei racconti degli anziani storie di sanzioni comminate perché due OM erano stati intercettati dal servizio di ascolto mentre discutevano non sulla ricetta del sugo, ma di modifiche da fare ad un'apparecchiatura radio. "Per scambiare opinioni tecniche, c'è la corrispondenza postale, non si usa la radio" si diceva. Già allora si faceva distinzione tra i rapporti d'ascolto e le altre informazioni, che dovevano essere veicolate con i normali mezzi, che allora erano la posta ed oggi sono anche i servizi su internet.

Quindi, volenti o nolenti, il termine "radioamatore" storicamente identifica una persona che può fare qualunque attività che in radio si limiti a nome, QTH, RST e condizioni operative: cioè DX, contest, sperimentazione di apparecchiature. Quello che tu definisci "al massimo appassionato di elettronica" è stata l'unica condizione vigente e legale per cinquant'anni. Quindi, secondo il tuo ragionamento, i radioamatori non sono mai esistiti.

Ora, uno, così come può chiamare "trattore" la propria bicicletta, può chiamare "radioamatore" uno che chiacchiera sui ponti, che parla di antenne in 40m o che discute dei massimi sistemi via satellite - e va beh, amen.
Però poi non può dire che "i radioamatori sperimentatori" stanno scomparendo perché non li sente in 40m parlare di roba tecnica perché è totalmente falso:  basta entrare nei luoghi fisici e virtuali frequentati dai radioamatori sperimentatori per accorgersi quanto l'attività sia vivace più che mai.
Poi se uno, come te ed altri, trova poco stimolante l'attività del radioamatore "classico" e predilige il contatto radio in stile CB è liberissimo di farlo e ora anche completamente legittimato, nessuno gli dice niente: peccato per lui che questo tipo di attività sia in continua diminuzione. Però non si può continuare a dichiarare scomparsi o, peggio, poco "radioamatoriali" quelli che per la propria passione fanno esattamente ciò che è sempre stato nei limiti del radioamatore.

Ciaoo
Davide

P.S.: Whatsapp sui cellulari viaggia su una rete radio dalla complessità e capillarità straordinaria, fruibile ad ogni cittadino anche di ceto bassissimo. Sono sicuro che qualunque spirito altruistico Guglielmo Marconi, membro del Gran Consiglio del Fascismo dal 1930, possa aver avuto nel creare le sue invenzioni, sia più che soddisfatto.

Come sempre ottima e dettagliata spiegazione Davide, grazie :up:
A presto,
Pietro.

IZØYES (Calindro)

Citazione di: IZ2UUF (davj2500) il 13 Marzo 2017, 16:48:58
Citazione di: IZØYES (Calindro) il 13 Marzo 2017, 15:47:41
Comunque sta definizione dei radioamatori che continua .....come avrebbe detto Sandra Mondaini...uffa che barba che noia che vita vuota che vuota vita ;-) 

Capisco sia una noia, ma è altrettanto una noia sentirsi sempre inclusi in proclami sull'estinzione dei "radioamatori" solo perché i CB con o senza patente, tanto in voga nel secolo scorso, sono scomparsi.
Giocare con le radio è divertentissimo e da quando c'è internet su cui reperire e condividere informazioni ed esperienze, è ancora più divertente. Io ho cominciato a giocare con le radio nel 1980 e mi ricordo benissimo che per avere un'informazione dovevi sperare di trovarla su un libro, una rivista o che conoscessi qualcuno in grado di dartela. Coi mezzi di oggi, con materiali reperibili anche a basso costo grazie ai siti online e ai cinesi, con informazioni di tutti i tipi e a tutti i livelli a distanza di un click, con la possibilità di scambiare esperienze con gente di qualunque punto del globo, per un'appassionato è il bengodi, altroché estinzione.

Ciaoo
Davide
Esatto Bengodi è la parola giusta. Google internet ecc...pensate a 25 anni fa!!!!!
La differenza tra un uomo ed un bambino...sta solo nel prezzo dei loro giocattoli.

Legge di Dunn.
Nessuna attenta pianificazione potrà mai sostituire una bella botta di CUL0 !!!

Io non perdo mai !!! O vinco o IMPARO !!!


JOSKER

Citazione di: IZ2UUF (davj2500) il 13 Marzo 2017, 15:30:10
Ciao a tutti.

In tutta sincerità a me paiono in estinzione solo quelli che si ostinano ad usare la radio come mezzo sociale obsoleto per chiacchierare ed intrattenersi.
Sperimentare non significa parlare di cose tecniche in radio. Significa interessarsi ad argomenti tecnici approfondendo, provando, costruendo, capendo e scambiando esperienze con chi ha gli stessi interessi. Io sono sicuramente tra questi, come lo sono, tra quelli che conosco personalmente, Ugo da Norcia, Brian, Saturno V e tanti altri che scrivono su questo forum. E ne conosco a decine anche che frequentano la sezione ARI di Milano e sono tutti instancabilmente attivissimi.
Per me discutere in radio di questi argomenti è solo una scocciatura: serve la radio, l'antenna; serve che siano presenti tutti gli interlocutori in un dato momento. E sopratutto in radio è certa l'incursione dei chiacchieratori che, disinteressati all'argomento, sviano su altri discorsi di bla bla o infarciscono di battute di spirito, rendendo la conversazione inutile ed irritante.
Molto ma molto meglio parlarne di persona in sezione o in un bel gruppo Whatsapp o Telegram, dove si è certi che tutti quelli che partecipano sono interessati all'argomento. Dove si può scrivere quando si vuole e gli altri leggono quando possono senza obbligo di contemporaneità. Dove si può postare una foto o un filmato se sono utili al discorso. Sono iscritto a diverse chat in vari argomenti inerenti il radiantismo e sono super attivissime e veramente stimolanti.

Molti, specialmente quelli che arrivano dalla CB storica, dimenticano che il radioamatore, come definito dagli organi competenti, non è uno a cui è stato dato accesso all'etere perché possa chiacchierare e socializzare (cosa addirittura vietata fino a non molti anni fa), ma affinché possa mettere a frutto e verificare quanto imparato, concepito o realizzato nel suo percorso di auto-apprendimento.

Spesso leggo che il vero radioamatore non usa Whatsapp ma parla in radio: scusatemi, ma è una emerita fesseria.
Con tutto il rispetto, sono coloro che tutte le mattine usano la radio sul ponte per chiacchierare nel tragitto casa-lavoro ad essere lontani dalla definizione di radioamatore, non quelli che passano un mese su Whatsapp a mettere a punto i dettagli tecnici che culminano in un collegamento radio di 10". Sarebbe un controsenso per un radioamatore, amante del progresso, della novità, dell'evoluzione tecnologica continuare ad usare per le comunicazioni di servizio un mezzo obsoleto come la radio, abbandonato da tutti in favore di tecnologie più moderne. L'ostinarsi ad usare un mezzo obsoleto e superato dai tempi è una caratteristica del conservatore nostalgico, non certo del progressista come il radioamatore. Infatti non per niente quelli che usavano la radio come mero mezzo di comunicazioni e non come fine di una passione tecnica, stanno scomparendo inesorabilmente.

Ciaoo
Davide
Ciao,
premesso il massimo rispetto nei tuoi confronti perché si "sente" dai tuoi post sia la competenza che la passione mi permetto da ex fruitore del "CB Sociale" di fare un paio di considerazioni.
Tutti gli hobby, perché la radio è un hobby giusto?, se ci infila dentro si apre un mondo tecnico (e contestualmente anche di chiaccheroni).
Dagli orologi, le macchine fotografiche, le armi, il taglio e cucito, la zappa e la terra...
Io partecipo a gruppi e forum di Arti Marziali e si parla un sacco di tecnica. Si discute se è meglio il karate o il brazial ju jistu (tipo se è meglio le onde corte o quelle cortissime).
Se la difesa personale è cosa diversa dagli sport da combattimento o se meglio fare pugilato e sparring invece di forme e balletti. Poi si prova sul campo le tecniche di cui si è discusso per epurare le stronzate da ciò che invece funziona veramente. Anche qui si sperimenta.
Uguale sui forum di macchine fotografiche. Faide, campanilismi e tanto tanto tecnicismo. Sperimentazione, prove. Gruppi su whatsapp e su facebook.
Al poligono trovo quello che spara con la GLOCK e ha a fianco uno che spara con l'avancarica. Entrambi sanno tutto di calibri, polvere da sparo. Si fanno le munizioni, preparano le canne, bilancieri, mire e tacche di mire...
Accessori costruiti da loro o acquistati. Sperimentano, provano. Si divertono. Ma la GLOCK è comunque avanti 10 anni rispetto a loro. Io non ci capisco un cazzo, sparo e basta perché mi diverte.
Sulla telefonia poi non ne parliamo proprio. Questo forum, forse uno dei più grandi, ha diciamo 15.000 iscritti. Il forum di telefonia del famoso sito italiano ne ha più di mezzo milione e quelli che capiscono di "radio" rx/tx celle e ripetitori sono più o meno...15.000?

Ma di tutto questo, tecnicismi radio compresi, il progressismo dove sta e rispetto a cosa?
Per quanto riguarda i computer poi ci campo. Ho scritto tonnellate di codice, forum. Test su test per verificare quale algoritmo sia il più veloce. Montaggio di pc raffreddati a liquido o meglio quelli con case tipo radiatore. Memorie, cpu, rom e ram e tonnellate di codice.
Nel frattempo che io sperimento da qualche parte spendono 1 miliardo di dollari e fanno il PC quantico. Qui sono avanti 1000 anni rispetto a me.
Divertirsi all'interno di uno spazio non significa che al di là di quello spazio ci sia il nulla.
Il progressismo rispetto a cosa?

Poi l'accesso all'etere non me l'ha dato nessuno tranne il padre eterno e se non lui sicuramente la fisica.
Che poi qualcuno abbia voluto regolamentare qualcosa che la natura ci ha concesso ben venga, ma anche no perché "progressismo" vuol dire, per me, anche rifarsi sempre a un altro principio oltre quello comunemente accettato.
Che sia stato democraticamente scelto o che sia stato obbligato.
Se metto la carta stagnola dietro l'antenna per vedere che succede sono progressista altrimenti sono un chiaccherone? Vedi, io nella radio ci vedo per esempio tanta filosofia. Che è quella che ho fatto fino a questo momento. Adesso vorrei essere più pratico.

Il tuo atteggiamento nei confronti della radio sembra molto il mio nei confronti del PC. Per anni ho smesso di "usarlo" perché mi divertiva e trovavo molto più utile "creare il prodotto" che "usare il prodotto". Tutt'oggi ritengo una perdita di tempo usare il PC a scopo prettamente ludico. Piuttosto scrivo codice, faccio test, verifico algoritmi. Mi diverte di più sviluppare un gioco che giocarci. Infatti c'è una definizione per quelli come me: tecnico del computer (sviluppatore, analista).
Io sono un tecnico del computer, tu sei un tecnico della radio. Uso il computer come mezzo per verificare un lavoro che del computer spesso ha fatto, per grande parte della fase di progettazione, a meno. Quindi il computer, per me, e la radio, per te, come mezzo e non come fine. Ma il fine in realtà esiste, ma a me interessa di più quello che ci sta dietro. Il risultato finale mi interessa solo come verifica. L'MD5 che è un algoritmo hash di crittografia oneway creato da matematici sulla carta. Manco lo hanno usato il PC. Eppure è diventato uno degli algoritmi di crittografia delle password più usato.
Poi la rete: se per per la radio trovi un mondo, per l'informatica trovi un universo. Una fonte inesauribile di informazioni. Ma se poi non c'è nessuno che gioca ad "assassin's creed" a che minkia serve? Se poi non c'è qualcuno che usa il mio programma cioè usa il mio prodotto a che minkia serve averlo fatto?
Non è che semplicemente all'aumentare della conoscenza di qualcosa la passione e quindi anche il piacere si spostano di piano? Bho, forse, non lo so.
Di sicuro ci vogliono quelli che costruiscono e quelli che usano.

IZ8XOV

A mio modesto parere la passione per la radio (da qui il termine "radio amatore"), si identifica in diversi modi di approcciarsi alle radio comunicazioni: c'è chi è maggiormente affascinato (alla vecchia maniera), dallo sperimentare il rapporto radio in base alle apparecchiature (radio, antenne, amplificatori), che utilizza-costruisce-modifica, c'è colui che è maggiormente preso dalla discussione tecnica al fine di migliorare le sue conoscenze grazie alla condivisione delle esperienze altrui e c'è chi identifica nella radio un semplice modo per socializzare. A mio parere queste diverse tipologie di radioamatori possono convivere, l'aspetto essenziale è il rispetto degli altri.

Non a caso le maggiori critiche che si leggono/ascoltano sono mosse nei confronti di chi usa male la radio (disturba, usa potenze fuori norma, non rispetta il Qrp, non fa ascolto prima di fare chiamata). Le bande sono tante e c'è spazio per tutti, se un Qso non mi piace semplicemente cambio frequenza e partecipo laddove i partecipanti si identificano col mio modo di far radio.

Personalmente sono abbastanza aperto di vedute quindi non disdegno la discussione tecnica così come la sperimentazione dei segnali lontani idem per le semplici 4 chiacchiere spensierate. Del resto la radio è anche un modo per socializzare, lo abbiamo appreso quando eravamo Cb e la radio era un po il social network di quegli anni.

Francamente non penso che la rete rubi i radioamatori alla radio, anzi la rete ci consente uno scambio di informazioni, foto, video, recensioni, molto più immediati e che soprattutto restano li per anni con la possibilità di rivederli/rileggerli. Chi preferisce internet alla radio semplicemente non è un radioamatore. Il problema non sono le novità ma come esse vengono vissute.

Su un altro forum ho addirittura letto che le bande sono deserte perché i radioamatori preferiscono stare su internet. In verità internet è più immediato, se hai pochi minuti apri un thread leggi e rispondi, al contrario un Qso/Dx necessità di una partecipazione più vasta e di maggior impegno.

Buona radio a tutti :up:
Il radioamatore è una persona affascinata dal comportamento delle onde radio e da tutto ciò che serve ad esplorarle. E' uno sperimentatore che opera nel rispetto delle leggi e che ama condividere con gli altri le proprie conoscenze, Michele IZ8XOV

LA MIA STAZIONE RADIO: www.qrz.com/db/IZ8XOV

Pieschy

Condivido con Michele e poi il tutto stà nella parola "amatori" cioe' che amano.
Come nella vita e per qualsiasi cosa la si puo' amare in tanti diversi modi e vivere l'amore in altrettanti e sfaccettati modi.

E, scusate il paragone, come per un vero amore c'e' la fase di infatuamento, passione, maturità del rapporto e "aggiustamento" dello stesso ovviamente con i suoi alti e bassi e in tutto o meno le sue sfaccettature.

La passione non e' l'amore, l'amore invece contempla anche e non solo la passione ma la stessa (passione) puo' avere oscillazioni ma questo non significhi che non c'e' l'amore alla base come collante.

Io ho cominciato per passione, in cb, quella che ti porta a stare fino a notte tarda nelle "ruote", a portarti la radio anche in macchina, per poi montarti l'antenna e fare i dx eccitato quando tirava la propagazione...a mandare e ricevere qsl, a mettere la spanna sui country collegati. Questa era la mia fase di "passione" e come tale e' stata vissuta intensamente ed in modo appunto "passionale".

Poi una lunga fase di totale separazione...durata 20 anni dovuta a situazioni contingenti quali spostarsi di casa, città, lavoro, etc....

Poi addirittura dall'estero leggendo che i bibanda erano arrivati a prezzi abbordabili ho avuto un ritorno di fiamma;  perche' si..anche senza patente ma per il solo piacere di avere la radiolina "da grandi" avevo un Kenwood th78 e prima ancora il monobanda in v...non ricordo si chiamava 28...20 anni. Più per il piacere di averli e per fare swl sulle misteriose V/U piene di nominativi.

..cosi' comprai prima 1 poi 2 cinesini e non nego che li usai anche in quel caso in ascolto o per dire il famoso "cala la pasta" alla ragazza di turno....

Tornato a casa presi la patente ...il resto lo sapete già.

Ecco l'amore e' li' e lo era anche prima, magari sopito ma c'era ed e' tornato.
A me piace anche solo guardarla una radio, sapere che c'e' , se voglio portarmela dietro.
Poi magari non modulo ma so' che c'e'.

Non c'è più la passione a senso un'unico di una volta, non faccio più i dx, ma la radio e' qui accanto a me. Ed ogni tanto la mia vocina si fà sentire nell'etere...non importa se su un ponte in analogico o su un link echolink..o sul c4fm..ma non importa neanche che di radio ne scrivo più di parlarne...

E' amore? Penso di si e questo basta :-)


lake

mi piacciono gli interventi di IZ8XOV e di Pieschy, mi piacciono meno gli interventi di chi è troppo INTEGRALISTA, anche io quando sento certi qso sui ponti, mi viene il latte alle ginocchia, cmq come detto c'è spazio per tutti, se a uno non piace un qso, basta girare la manopola e la banda
Monitor R1A IR2CL  145.637,5
https://ik2zlj.jimdo.com/ir2cl-fm/
ik2zlj-r virtual server ovh

iw2moq

Dico anche io la mia
In un certo senso non si può negare che internet sia stata un po' un rovina per tutti noi che amiamo la Radio ma da un altro lato ci è venuta incontro permettendo collegamenti che anni fa erano fantascienza o quasi. Vedi il vecchio e ancora valido echolink che dopo diversi anni di attività è ancora un buon sistema chi mi conosce sa qui sono di parte ma ciò non toglie il collegamento punto punto che da sempre soddisfazioni specialmente quando si è in condizioni non favorevoli in particolare se non si ha un antenna adeguata ma ci si ingegna per farla risuonare anche dove non dovrebbe.
Tornado alla rete anche se personalmente non mi piacciono molto vedi sistemi digitali dal D-star fino ad arrivvare al.DMR
vero si sfrutta la rete ma è sempre piacevole essere a spasso con un portatile che sia cinesi o blasonato sentire il corrispondente anche dall'estero ripeto tutto questo grazie alla rete e alla nostra sperimentazione
Io personalmente mi diverto e mi ritengo soddisfatto quando installo un ponte Radio e cerco di farlo funzionare al mio meglio ma credetemi le soddisfazioni maggiori in questo caso è quando viene usato dalla collettività e a fine qso sento la frase " un sentito ringraziamento ai manutentori"
Il Radioamatore è in via di estinzione?
No io non credo con la tecnologia di oggi abbiano ancora un mondo da scoprire proprio come quando da ragazzini si chiaccherava sulla cb.
Non resta che scoprire cosa ci riserverà il futuro sperimentare.
Buona Radio a tutti



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