installazione di un condensatore

Aperto da acquario58, 30 Agosto 2009, 22:21:07

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acquario58

su un forum di professionisti del suono, mio figlio mi ha fatto notare che ha letto questo in merito a dei problemi avuti con un amplificatore audio.........secondo voi è giusto  le teoria di questi (di inserire la lampadina o una res.), o avete dei consigli in merito

installazione di un Condensatore

Se nel tuo impianto, hai problemi di, cali di tensione quando vengono riprodotte note di basso gravi, o se la risposta ai transienti del tuo amplificatore è inaccettabile, con l'installazione di un condensatore questi problemi possono essere risolti. La formula comunemente accettata per determinare la taglia del condensatore è di usare 1F/Kw (un Farad per ogni KiloWatt), ad sempio se il mio sistema eroga 500 Watt, dovrei installare un condensatore da 0.5 F (500.000 uF). Quando viene installato un condensatore, non deve essere collegato semplicemente al cavo positivo e negativo vicino all'amplificatore, esso assorbirà grandi quantità di corrente dalla batteria e potrebbe bruciare i fusibili. E' meglio inserire una piccola resistenza (25 ohm, 1/2 watt) o una lampadina da 12/Vdc tra il cavo positivo ed il condensatore, e quindi caricarlo. Se si usa una lampadina in serie con il condensatore, quando la lampada si spegne , il condensatore è carico. Quando si è caricato il condnsatore, puoi rimuovere attentamente la resistenza facendo molta ATTENZIONE A NON FAR TOCCARE il negativo e il positivo tra loro. Puoi ora installare in modo permanente il cavo del condensatore in parallelo al tuo amplificatore (state attenti a non mettere in corto circuito i poli!).



eurodani

Secondo me e' corretto.

Stiamo parlando, pero', di impianti audio con alte potenze in gioco.
Daniele - Romania

CBias

Salve a tutti, pure io li ho visti usare solo in impianti stereo di un certo livello, e se non sbaglio li fanno anche pagare...
73 a tutti

LuckyLuciano®

Citazione di: acquario58 il 30 Agosto 2009, 22:21:07
su un forum di professionisti del suono, mio figlio mi ha fatto notare che ha letto questo in merito a dei problemi avuti con un amplificatore audio.........secondo voi è giusto  le teoria di questi (di inserire la lampadina o una res.), o avete dei consigli in merito

installazione di un Condensatore

Se nel tuo impianto, hai problemi di, cali di tensione quando vengono riprodotte note di basso gravi, o se la risposta ai transienti del tuo amplificatore è inaccettabile, con l'installazione di un condensatore questi problemi possono essere risolti. La formula comunemente accettata per determinare la taglia del condensatore è di usare 1F/Kw (un Farad per ogni KiloWatt), ad sempio se il mio sistema eroga 500 Watt, dovrei installare un condensatore da 0.5 F (500.000 uF). Quando viene installato un condensatore, non deve essere collegato semplicemente al cavo positivo e negativo vicino all'amplificatore, esso assorbirà grandi quantità di corrente dalla batteria e potrebbe bruciare i fusibili. E' meglio inserire una piccola resistenza (25 ohm, 1/2 watt) o una lampadina da 12/Vdc tra il cavo positivo ed il condensatore, e quindi caricarlo. Se si usa una lampadina in serie con il condensatore, quando la lampada si spegne , il condensatore è carico. Quando si è caricato il condnsatore, puoi rimuovere attentamente la resistenza facendo molta ATTENZIONE A NON FAR TOCCARE il negativo e il positivo tra loro. Puoi ora installare in modo permanente il cavo del condensatore in parallelo al tuo amplificatore (state attenti a non mettere in corto circuito i poli!).




Nino, io di impianti ne ho montati parecchi, a volte anche con 2 o 3 condensatori.
Però c'è da dire che sono REALMENTE indispensabili solo in impianti che scendono sotto i 2 ohm. Quindi con grandi correnti da gestire, e dove si usa l'auto come "vetrina" ovvero con impianto in funzione per ore ed ore.
Su impianti "umani" non ho notato differenze sostanziali se non un leggero spunto superiore sulla sezione subwoofer.
Non si può descrivere la passione, la si può solo vivere®
La stanchezza passa, le ferite guariscono, la gloria...è eterna©
Homines, dum docent, discunt™


eziolat

Saluti.
Ciao acquario58, sono curioso di sapere qualcosina un pò approfondito su quanto, da te riportato.
Dunque il condensatore elettrolitico (polarizzato) penso che il riferimento sia a questo, immagazina quantità definità di cariche elettriche, più s'avvicina al Farad ed enormi quantità saranno disponibile nel tempo (dipendente dal carico, più è alta la resistenza di questo più permangono cariche elettriche nel condensatore).
Per raggiungere alte capacità, a volte si creano batterie (serie-parelleli) di condensatori, in maniera tale da disporre di grosse quantita di correnti nell'istante in cui vengono richieste, il più delle volte proprio nel caso di un uso in ampli audio di non comuni dimensioni per resa acustica, talvoltà usati anche per HIFI mobili dove sembra essere traslocato un impianto da discoteca, tanti sono i watt resi, magari in una cinquecento o una panda.
Siffatti condensatori (io, per esempio monto 4 da 41.000 uF/ 40 vdc nel mio alimentatore da 112Amper 13.8 VDC) costano l'euro di Dio e vanno protetti sia nella carica che nella scarica, cioè và si, inserita una resistenza di Shunt nel mio caso per far caricare lentamente e ugualmente la coppia e permettere allo spegnimento la scarica equilibrata (dippérsè lunga) in maniera tale che uno con carichi l'altro, accorciandone la vita.
Nel caso proposto da te (tuo figlio) può essere che montino delle resistenze (Shunt) per permettere quanto sopra, ma che poi sono scollegate lo ritengo molto improbabile, (non foss'altro per la modalità complicata e con i pericoli derivanti) presupponendo che tali "serbatoi di energia elettrica" (leggi condensatori) sono posizionati (dove?) sull'alimentazione duale dei finali, sull'alimentazione dopo la rettifica o in parallelo alla batteria dell'auto (?), in quest'ultimo caso non credo si alimenti un impianto, necessitante di cotanta capacità con una batteria da 30A io ne ho una da 100A con un impianto normalissimo da 20W (tale potenza, per il mio debole udito è piùcchè-sufficiente), pertanto un 300 W (rms ?) Audio disponibili in impianti mobili (auto) lavoreranno sulla batteria dell'auto, o su qualche inverter (?) chissà se gli audiofili risponderanno.

Tornando all'origine, con grosse capacità si usa shuntare ogni condensatore specialmente se (batterie serie o paralleli) e voltaggio di lavoro di questi il doppio della max tensione di lavoro del carico.

Il concetto è stato velocemente descritto, però qualsiasi libro di elettronica (teoria) è più chiaro, poì passando alla sperimentazione come suol dire un mio amico autodidatta nel montaggio di impianti HIFI:

In aì-fai è tutto n'altro paio di mani!


Ciao, Carmine.

acquario58

ciao CARMINE,
si dovrebbe collegare in parallelo sull'alimentazione tra batterie(n.2 x 90 amp.in parallelo) e ampli, ......
ma quello che chiedeva è: è necessario mettere questa resistenza in serie al condensatore x caricarlo e staccarle durante il funzionamento dell.ampli.,........ se rimangono inserite come si comporta.....


eziolat

Buonasera, anzi tra qualche minuto.....Buongiorno, Acquario.

Beh!, un'impianto alimentato da due batterie da 90A cd. (dopo qualche decina di minuti tutto l'ambaradan ritorna alle acustiche dei comuni mortali), per capire chi ricarica queste batterie, un alimentatore  con conversione (rete pubblica/Bassa tensione) oppure nel caso di autoveicoli, un alternatore con i relativi problemi??????

A parte le mie domande (dubbi),  si montano "obbligatoriamente" le resistenze di shunt, tanto maggiore obbligo quanto vi sono collegamenti di questi in serie /parallelo, quello che non capisco è perchè andrebbe staccato, una volta caricato il condensatore, questa resistenza se è stata (giustamente) messa lì a proteggere  non il fusibile  (che salta, se salta, per un'altro motivo) ma il condensatore, per il fatto che nell'istante in cui viene collegato, e sottoposto a carica,è un "load" come L'impianto oggetto ultimo utilizzatore, cioè se si applica o non si applica un carico al condensatore, ma lo si collega in parallelo alla linea di alimentazione questo va fatto  con opportuni accorgimenti, quando le capacità son grandi, proprio con resistenze, che proprio perchè inserite a protezioni vanno lasciate nella loro posizione anche quando và in scarica pur se per millisecondi, ma sempre di scarica e carica si parla, non è mica un generatore (batteria), esso, il condensatore "stabilizza" la richiesta di cariche elettriche rendendo stabile, quanto possibile l'offerta.
Secondo me, in conclusione la resistenza và inserità e lasciata lì, ma non in serie all'alimentazione del condensatore (suppongo al positivo) ma inserita in parallelo al condensatore stesso e vista come carico dalla batteria (così non vi è il problema del salto-fusibile) proteggendo il condensatore e il fusibile, l'uso descritto all'inizio del post, non saprei risponderti anche perchè un'uso del genere è fuori dalla mia logica (del condensatore che all'inizio decido di caricarlo, magari con una chiave  gli dò alimentazione attraverso la resistenza e una volta carico giro la chiave, disinserendo la resitenza).

Se la resistenza, rimane inserita essa farà passare la corrente (calcolata, in 1/100 fino a qualche millesimo di quella disponibile a monte del condensatore) per i motivi esposti precedentemente, salvando lo stesso da vita breve e la cui resa sul "load" in amper non risente di alcunchè di apprezzabile.

Ciao, Carmine.


Lino

Buona giornata.

A me sembra che la nota postata da "acquario58" si riferisca alla classica problematica che si deve affrontare quando si tratta di dare tensione a condensatori di altissima capacità e di limitarne le correnti di carica nel momento dell'accensione, e questo spiegherebbe perchè l'autore parla di inserire in serie tra i condensatori e l'alimentatore un carico resistivo adeguato.

Ma, evidentemente, durante il normale funzionamento a regime la richiesta di energia dell'impianto è tale da poter essere soddisfatta anche con l'interposizione di quel carico resistivo.

In altri casi invece, si pensi agli alimentatori per ampli lineari per radiofrequenza, all'accensione la corrente di carica dei condensatori viene limitata con vari dispositivi ma, trascorsi pochi secondi, il circuito di limitazione viene by-passato e la corrente fluisce direttamente sul carico.

Saluti, Lino   

acquario58

Citazione di: eziolat il 31 Agosto 2009, 00:28:50
Buonasera, anzi tra qualche minuto.....Buongiorno, Acquario.

Beh!, un'impianto alimentato da due batterie da 90A cd. (dopo qualche decina di minuti tutto l'ambaradan ritorna alle acustiche dei comuni mortali), per capire chi ricarica queste batterie, un alimentatore  con conversione (rete pubblica/Bassa tensione) oppure nel caso di autoveicoli, un alternatore con i relativi problemi??????

A parte le mie domande (dubbi),  si montano "obbligatoriamente" le resistenze di shunt, tanto maggiore obbligo quanto vi sono collegamenti di questi in serie /parallelo, quello che non capisco è perchè andrebbe staccato, una volta caricato il condensatore, questa resistenza se è stata (giustamente) messa lì a proteggere  non il fusibile  (che salta, se salta, per un'altro motivo) ma il condensatore, per il fatto che nell'istante in cui viene collegato, e sottoposto a carica,è un "load" come L'impianto oggetto ultimo utilizzatore, cioè se si applica o non si applica un carico al condensatore, ma lo si collega in parallelo alla linea di alimentazione questo va fatto  con opportuni accorgimenti, quando le capacità son grandi, proprio con resistenze, che proprio perchè inserite a protezioni vanno lasciate nella loro posizione anche quando và in scarica pur se per millisecondi, ma sempre di scarica e carica si parla, non è mica un generatore (batteria), esso, il condensatore "stabilizza" la richiesta di cariche elettriche rendendo stabile, quanto possibile l'offerta.
Secondo me, in conclusione la resistenza và inserità e lasciata lì, ma non in serie all'alimentazione del condensatore (suppongo al positivo) ma inserita in parallelo al condensatore stesso e vista come carico dalla batteria (così non vi è il problema del salto-fusibile) proteggendo il condensatore e il fusibile, l'uso descritto all'inizio del post, non saprei risponderti anche perchè un'uso del genere è fuori dalla mia logica (del condensatore che all'inizio decido di caricarlo, magari con una chiave  gli dò alimentazione attraverso la resistenza e una volta carico giro la chiave, disinserendo la resitenza).

Se la resistenza, rimane inserita essa farà passare la corrente (calcolata, in 1/100 fino a qualche millesimo di quella disponibile a monte del condensatore) per i motivi esposti precedentemente, salvando lo stesso da vita breve e la cui resa sul "load" in amper non risente di alcunchè di apprezzabile.

Ciao, Carmine.


ecco questo è quello che dicevo io a mio figlio ,che non serviva  staccare le resistenze......


eziolat

Buongiorno.

Caro Acquario58, stiamo parlando di condensatori elettrolitici, vero?

Si!, bene, a mio modesto avviso, resta comunque un componente nato per funzioni diverse da quelle pretese in "simili circuiti", girando in rete cercando proprio questo tipo di componentistica ho trovato questo:





con le dotazioni "di bordo" sottelencate:

"
  Condensatore elettrolitico alta capacità, 1.0 Farad, circuito elettronico di controllo della carica, accensione e spegnimento automatici, protezione dalle inversioni di polarità, voltmetro digitale su display a 4 cifre, led blu di accensione, terminali dorati ecc.

  Listino ufficiale: € 180,00


Come dicevo su, l'uso per cui stiamo discorrendo, al di fuori delle canoniche funzioni di un elettrolitico, può trovare nel campo della progettazione (sperimentazioni di circuiti) Audio, e in particolare in Ampli dove la potenza resa è alta (sia in Db che in Watt) funzioni improprie, teoricamente poco appropriate, ma che funzionino nella pratica.
L'elettrolitico ha subito anch'esso qualche trasformazione, costruttiva, negli utimi anni, arrivando ad alcuni Farad (basse tensioni di Lavoro, però!) ad esempio per il mantenimento di memorie in assenza dell'alimentazione principale, ecc. ecc.
Però l'uso di questo per mantenere una riserva di energia ad un amplificatore audio, di tal genere,  presuppone una fonte di alimentazione e capacità superiore o al limite parimenti al condensatore (visto come accumulatore di cariche) alla fine basta dimensionare, e penso sarai daccordo, l'alimentatore, curando nei dettagli e nella componentistica il fabbisogno energetico da rendere disponibile, che poi lo sovvradimensioniamo di due terzi o del doppio della quantità (amper) a noi occorrenti, beh! dipende dai gusti e dai dollari a disposizione, io sono partito da questo concetto e quanto scritto alla fine è stato basato, da parte mia, solo su questo dato di fatto.

Concludendo, che fattivamente è possibile aggiungere in parallelo alla fonte di energia questi tipi di "accumulatori di energia" (perche poi alla fine di questo si tratta) prendo atto dell'uso, rimanendo sempre del parere esposto, che sinteticamente riassumo in un vecchi slogan pubblicitario:  non serve un pennello grande per verniciare una grande parete, ma un grande pennello.










Ciao e buona giornata a tutti, Carmine.


Cb Colt

Da parte mia installati anche da 20F  :mrgreen:
Potenze inaudite per chi non è appassionato di SPL in auto, con auto tutte resinate e watt estremi  :dance:
Datemi un cacciavite e mi farò sentire dal mondo...

Chiamatemi sul CH13 o CH45 propagazione permettendo...
73 by Espresso Colt

New effetto eco! Molto soft e penetrante nel qrm

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IZ0OWB

Citazione di: Lino il 31 Agosto 2009, 08:07:26
Buona giornata.

A me sembra che la nota postata da "acquario58" si riferisca alla classica problematica che si deve affrontare quando si tratta di dare tensione a condensatori di altissima capacità e di limitarne le correnti di carica nel momento dell'accensione, e questo spiegherebbe perchè l'autore parla di inserire in serie tra i condensatori e l'alimentatore un carico resistivo adeguato.

Ma, evidentemente, durante il normale funzionamento a regime la richiesta di energia dell'impianto è tale da poter essere soddisfatta anche con l'interposizione di quel carico resistivo.

In altri casi invece, si pensi agli alimentatori per ampli lineari per radiofrequenza, all'accensione la corrente di carica dei condensatori viene limitata con vari dispositivi ma, trascorsi pochi secondi, il circuito di limitazione viene by-passato e la corrente fluisce direttamente sul carico.

Saluti, Lino   
Quoto con quanto detto da te nella prima parte ,cioè che condensatori di elevata capacità vanno caricati con una resistenza per limitare la corrente di carica , ma questa poi và rimossa altrimenti il condensatore non potrebbe fornire la sua grande carica all'amplificatore quando questo lo richiede.
Nelle gare estreme di SPL addirittura si cambia la batteria o batterie montandone alcune che riescano a fornire grandi correnti in breve tempo(spunto), quello che serve ad esempio in un amplificatore da 500w per subwoofer che spesso hanno una resistenza di 2 Ohm.
Il condensatore fornisce per un DELTA T l'extra corrente richiesta di per i sub (classico colpo di grancassa)senza cadute di tensione che rovinerebbero non poco la qualità e la quantità audio.