Curiosità e primati da tutto il mondo.

Aperto da tulipano, 28 Agosto 2007, 11:12:25

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

tulipano

 «Provata l'esistenza del bosone di Higgs»
E' la particella all'origine dell'Universo


Denominata «particella di Dio», consente a ogni cosa di avere «massa» e quindi l'esistenza della materia come la conosciamo
la conferenza stampa internazionale al cern di ginevra

«Provata l'esistenza del bosone di Higgs»
E' la particella all'origine dell'Universo


Denominata «particella di Dio», consente a ogni cosa di avere «massa» e quindi l'esistenza della materia come la conosciamo

GINEVRA – Il bosone di Higgs, la famosa «particella di Dio», esiste ed è stata catturata finalmente senza alcun dubbio nel superacceleratore Lhc del Cern di Ginevra. I due esperimenti che le davano la caccia con tecnologie diverse sono giunti allo stesso risultato: la sua energia si esprime tra 125 e 126 GeV (miliardi di elettronvolt) e quindi conferma l'ultimo tassello rimasto aperto del Modello Standard, la teoria che spiega l'architettura di base della natura.

  COS'E' - Il bosone di Higgs è importante perché è la particella che garantisce la massa a tutte le altre particelle subatomiche della materia della quale anche noi siamo formati. La conferma arriva dall'aver raggiunto da parte dei ricercatori gli ambitissimi «5 sigma» che è il valore che garantisce l'altissima probabilità della sua presenza. La caccia era iniziata nel 1964 quando il fisico britannico Peter Higgs aveva previsto teoricamente la sua esistenza.

Luigi Rolandi, ricercatore senior al Cern: «Il bosone di Higgs, una lente d'ingrandiemnto per la fisica»
di Alessia Rastelli

Mi piace questo contenutoNon mi piace questo contenuto A 0 persone piace questo contenutoA 0 persone non piace questo contenuto 17Link:
LA SCOPERTA - Dopo cinquant'anni la milanese Fabiola Gianotti e l'americano Joe Incandela, portavoce dei rispettivi esperimenti, hanno illustrato questa mattina davanti alla comunità scientifica del Cern le loro conclusioni dell'ultima fase di indagini iniziata nel dicembre dell'anno scorso quando, sempre qui al Cern, avevano presentato i primi indizi dell'esistenza della fatidica particella. Le incertezze del passato sono definitivamente cadute. Ma con una doppia sorpresa. «Il bosone di Higgs – spiega Guido Tonelli, portavoce dell'esperimento CMS sino a qualche mese fa – non solo ora lo abbiamo davanti agli occhi ma ha anche aperto una nuova fisica.


La scoperta al Cern

Mi piace questo contenutoNon mi piace questo contenuto A 0 persone piace questo contenutoA 0 persone non piace questo contenuto 17Link:
DIVERSO DALLA TEORIA - Le sue caratteristiche sono un po' diverse da come la teoria l'aveva immaginato e presenta alcune anomalie che prospettano nuovi mondi della conoscenza da indagare. Ed è quello che faremo nei prossimi mesi». Ma la materia rappresenta solo il 4 per cento dell'universo conosciuto, il rimanete 96 per cento è materia oscura ed energia oscura, così chiamate perché non se ne conoscono le caratteristiche. «Proprio le nuove anomalie intraviste nel bosone di Higgs, potrebbero costituire l'anello di congiunzione con la realtà che ancora ignoriamo – ha sottolineato Rolf Heuer, direttore generale del Cern - . Per questo abbiamo raggiunto una tappa fondamentale nella conoscenza della natura».

Il bosone di Higgs: l'esperimento in grafica
                 

ENTUSIASMO - Lunghi applausi hanno seguito le presentazioni di Joe Incandela e Fabiola Gianotti che insieme hanno coordinato il lavoro di tremila scienziati. E Fabiola per nulla emozionata dall'evento spesso divagava con qualche battuta per far sorridere i colleghi seri consapevoli del grande momento.

L'entusiamo degli scienziati per il Bosone
                 

4 luglio 2012 | 14:13



Giusy Tulipano

1RGK030


tulipano

L'eclissi marziana - Un'eclissi di Sole vista da Marte. Un evento davvero unico


La sonda Curiosity ci regala un'altra perla. Su Marte, il robot della Nasa, giunto sul pianeta lo scorso 6 agosto 2012, è riuscito a catturare un fenomeno davvero eccezionale. Si tratta di un'eclissi di Sole, la prima vista dal pianeta rosso.

Curiosity è infatti riuscito a fotografare Phobos, una delle lune di Marte, mentre si stava allineando con il disco solare. Il satellite naturale Phobos orbita a meno di 6.000 km dalla superficie di Marte. Si tratta del satellite naturale più vicino al proprio pianeta dell'intero sistema solare.

Queste immagini sono state catturate grazie all'utilizzo di un particolare filtro, necessario vista l'enorme potenza dell'inquadramento diretto del Sole, non mediato dall'atmosfera. Senza l'apposito filtro, l'intera apparecchiatura avrebbe potuto distruggersi.



Giusy Tulipano

1RGK030

tulipano

giovedì 27 settembre 2012Una luna aliena ripresa dalla superficie di un mondo alieno .

NEWS SPAZIO :- La foto che vedete in basso è tanto semplice quanto spettacolare, una mezza luna crescente in alto nel cielo.


Ciò che la rende speciale è che non è la nostra Luna, si tratta della luna Phobos fotografata dalla superficie di Marte da Curiosity, il Mars Science Laboratory Terrestre.





Giusy Tulipano

1RGK030

tulipano

Alpha Centauri ospita il gemello della Terra

 
Nel cuore di Alpha Centauri c'è un pianeta molto simile alla Terra, con alcune caratteristiche  che lo accomunano a noi. Come la Terra, infatti, ruota attorno ad una stella molto simile al nostro Sole.

Ad individuarlo è stato lo strumento Harps dell'ESO. La particolarità della scoperta sta nel fatto che il pianeta ha una massa simile a quella della Terra ed orbita intorno alla stella Alfa Centauri B. E il sistema Alfa Centauri è il più vicino a noi.

La scoperta dei record, così potrebbe essere sintetizzata. Già, perché oltre ad essere il pianeta più simile a noi per massa, è anche il più leggero mai scoperto intorno a una stella simile al Sole. Il nostro gemello è stato scoperto usando lo strumento Harps (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher), il cacciatore di esopianeti installato sul telescopio da 3,6 metri all'Osservatorio di La Silla dell'Eso in Cile, già noto per aver regalato agli scienziati altre scoperte di questo tipo.

"Le nostre osservazioni con lo strumento HARPS si svolgono in un periodo di più di quattro anni e hanno rivelato un segnale piccolo, ma reale, da un pianeta che orbita intorno a Alfa Centauri B ogni 3,2 giorni" ha detto Xavier Dumusque dell'Osservatorio di Ginevra e primo autore dell'articolo. "È una scoperta straordinaria e ha spinto al limite la nostra tecnica!".

Alpha Centauri è una delle stelle più brillanti del cielo australe ed è anche il sistema stellare più vicino al nostro Sistema Solare visto che si trova a 4,3 anni luce di distanza. Anch'esso ha una particolarità, come spiega l'Eso: "È una stella tripla: un sistema costituito da due stelle simili al Sole in orbita stretta l'una intorno all'altra, Alfa Centauri A e B, e da una stella rossa più distante e debole nota come Proxima Centauri".

Da oltre un secolo, si è ipotizzata la presenza di pianeti simili alla Terra in orbita intorno a questi corpi celesti, i più vicini mondi che potrebbero ospitare la vita al di fuori del Sistema Solare, ma finora poco si sapeva riguardo a tale possibilità. "Questo è il primo pianeta di massa simile a quella della Terra mai trovato intorno a un stella simile al Sole. La sua orbita è molto vicina alla stella e deve essere troppo caldo per la vita come la conosciamo", spiega Stéphane Udry, co-autore dell'articolo "ma potrebbe anche essere uno tra tanti in un sistema planetario. Gli altri risultati che abbiamo ottenuto con HARPS così come le nuove scoperte di Kepler mostrano chiaramente che la maggioranza dei pianeti di piccola massa si trova in questi sistemi".

Com'è stato scoperto? Il team di ricerca dell'European Southern Observatory ha individuato il pianeta osservando le piccole oscillazioni nel moto della stella Alfa Centauri B, causate proprio dall'attrazione gravitazionale del pianeta. Un effetto piuttosto ridotto, che causa lo spostamento della stella avanti e indietro di non più di 51 centimetri al secondo (1,8 km/ora). Ma è bastato agli esperti per accertare l'esistenza del nostro lontano fratello, con la massima precisione mai ottenuta con questo metodo.

Chi è Alfa Centauri B? Questa stella ha molte somiglianze col nostro sole, anche se è più piccola e più debole. Il nuovo pianeta orbita attorno ad essa a circa 6 milioni di chilometri di distanza. Per dare un'idea, molto più vicino di quanto faccia Mercurio con il Sole (58 milioni di km in media). Spiegano gli esperti che l'orbita dell'altra stella, Alfa Centauri A, la mantiene a centinaia di volte di distanza, ma dovrebbe essere un oggetto molto brillante nel cielo del pianeta.

"Questo risultato rappresenta un grande passo avanti nell'individuazione di un gemello della Terra nelle immediate vicinanze del Sole. Viviamo tempi emozionanti!" ha concluso Dumusque.




Giusy Tulipano

1RGK030


tulipano

venerdì 16 novembre 2012MACS0647 JD, scoperta la galassia più distante di sempre nel nostro Universo, by Hubble!

( NEWS SPAZIO :- E' quella manciata di puntolini rossi all'interno del riquadro in alto a sinistra che vedete nella foto qui in altro. E' l'oggetto più lontano nello spazio e nel tempo che sia mai stato scoperto fino ad oggi. Appena 420 milioni di anni dopo il Big Bang.


Si tratta di una giovanissima galassia a cui è stato dato il nome di MACS0647-JD.


Solamente pochi pixel colorati per la spettacolarità di queste meravigliose immagini riprese il 5 Ottobre ed il 29 Novembre 2011 dal Telescopio Spaziale Hubble, con le sue WFC3 (Wide Field Camera 3) ed ACS (Advanced Camera for Surveys).





Giusy Tulipano

1RGK030

tulipano

Curiosità: A Bruxelles treno di cioccolato piu' lungo Un record dolcissimo.

BRUXELLES - Un record dolcissimo: 34,05 metri di treno completamente di cioccolato. Il Belcolade Express è stato inaugurato oggi alla Gare de Midì di Bruxelles, capitale mondiale del cioccolato che celebra oggi la sua prima Brussels Chocolate Week con questo Guinness dei primati: la più lunga struttura al mondo interamente derivata dal seme di cacao. 1.285 chili di cioccolato e 784 ore di lavoro per assemblare i 6.432 pezzi che portano questo treno, che ripercorre la storia delle ferrovie belghe dal vapore all'elettricità, a toccare il record di oltre 34 metri di lunghezza. "Come provato dai carotaggi nei vagoni, non c'é un solo pezzo di metallo o di plastica, questo è cioccolato belga al 100%", ha assicurato al termine delle misurazioni Koen Dewettinck, professore del Cacaolab dell'Università di Gand. Il Belcolade Express è il frutto dell'incontro tra l'artista maltese del cioccolato Andrew Farrugia e uno dei fiori all'occhiello della gastronomia belga.

"Il fatto che Farrugia abbia scelto Bruxelles ed il cioccolato belga è l'ennesima prova dell'elevatissima qualità del nostro prodotto", ha sottolineato a margine del record Patrick Bontinck, amministratore delegato di VisitBrussels, l'agenzia che organizza la Chocolate Week. Un record dolce, ma non da assaporare: per proteggerli dal calore, locomotive e vagoni stati coperti di una vernice non commestibile.







Giusy Tulipano

1RGK030


tulipano

Tempesta solare in atto. Aspettando il picco del 2013
   

E' in atto in questi giorni l'ennesima tempesta solare di questo travagliato 2012. Non è la prima volta, infatti, che il Sole allarma gli esperti. E non smetterà di farlo se, come dicono, è nella primavera del 2013 che si attende il picco massimo dell'attività del ciclo solare che, come sappiamo, ha durata di 11 anni.

Le tempeste solari da alcuni mesi colpiscono la Terra, causando disturbi limitati. Tuttavia, gli strumenti stanno segnalando dei fenomeni sempre più intensi. La Nasa non ignora la questione. Anzi, promuove numerosi congressi di astronomi per studiare il problema e, soprattutto, trovare le soluzioni per proteggere il pianeta. Il rischio però c'è ed è quello di confondere un reale problema con la solita bufala apocalittica.

A vegliare sulle condizioni del Sole è il NOAA Space Weather Prediction Center, il quale ci informa che in questi giorni è in piena attività una tempesta magnetica di livello moderato G2, ma potrebbe raggiungere quello G3 su un massimo di G5. Gli esperti però rassicurano che non ci saranno pericoli per la Terra. Non va trascurato il fatto che, durante una tempesta geomagnetica, le forti emissioni di materia provenienti dal Sole generano un forte vento, le cui particelle ad alta energia vanno ad impattare con il campo magnetico terrestre in uno spazio di tempo che va dalle 24 alle 36 ore.

Secondo gli scienziati, se le perturbazioni dovessero raggiungere il livello G3, potrebbero verificarsi delle interruzioni momentanee dei sistemi di navigazione GPS e delle trasmissioni radio. Massicce ondate di particelle solari potrebbero dirigersi verso il nostro pianeta, danneggiando e mettendo fuori uso i satelliti. Nei casi più gravi, le tempeste magnetiche arrivano a causare massicci blackout. Infine, ed è forse questo l'aspetto più affascinate di questi fenomeni, tali perturbazioni del campo magnetico generano aurore boreali a latitudini anche molto basse.

In previsione del picco solare atteso per il prossimo anno, si sta lavorando all'intensificazione delle ricerche e delle analisi con lo scopo di comprendere meglio il potenziale impatto dell'energia del Sole sulle infrastrutture terrestri. Il rischio da scongiurare è quello di imponenti blackout e, sfortunatamente, il pericolo potrebbe essere molto alto.





 

Giusy Tulipano

1RGK030


El Airdarr

Prima la notizia buona (in tutti i sensi visto il quantitativo di cacao) e poi quella cattiva  :sfiga:
Pensate che ho visto giusto ieri il film "segali dal futuro" in cui la terra viene incenerita da una tempesta solare   :-\
cb: Ky-Mani   operatore: Francesco
Pace e Bene!

tulipano

In giro per i rioni delle nostre città, non è difficile trovare gente che addobba l'esterno delle loro case con luci di natale colorate.

Una vera mania che in certi casi prende il sopravvento e impazza una corsa frenetica a chi ha la casa più illuminata.

La famiglia Faucher > ormai è conosciuta in tutto il mondo proprio per questo, motivo. Ecco la loro casa immersa in un perfetto spirito natalizio e consumistico.
Un milione di lucine delineano i contorni di casa Faucher accompagnate da sfarzosi addobbi natalizi.



Giusy Tulipano

1RGK030


IUØAXD

Spero le lucine siano a LED, altrimenti bella casa, bella bolletta... eheheh

tulipano

Asteroide Toutatis, sarà a distanza ravvicinata con la Terra l'11 e il 12 dicembre
Asteroide Toutatis, c'è un rischio di collisione tra l'asteroide e la Terra?

Lunedì 10 Dicembre 2012    .

L'asteroide 4179 Toutatis si troverà a distanza ravvicinata con la Terra nei giorni 11 e 12 dicembre. L'asteroide Toutatis è uno dei Near-Earth Objects ( Oggetti vicini alla terra), ed è ritenuto tra i più pericolosi. L'asteroide passerà a circa 7 milioni chilometri dalla Terra il 12 dicembre.In passato questo asteroide è passato più volte vicino alla Terra, ogni volta più vicino.

L'asteroide Toutatis ha dimensioni notevoli, è una roccia allungata di 2 per 4 chilometri. Nela caso in cui l'asteroide dovesse entrare in collisione con la Terra gli effetti potrebbero essere devastanti, fortunatamente per ora non ci sono rischi di impatto. Sarà possibile un impatto solo nel 2196, quando, secondo i calcoli degli astrologi si troverà a "soli" 2,96 milioni di chilometri dalla terra. La prossima volta che l'asteroide sarà vicino alla Terra sarà il 29 dicembre 2016

Il nome dell'asteroide, Toutatis, deriva dalla divinità della guerra, della fertilità e della ricchezza nella mitologia greca. E' stato scoperto il 4 gennaio del 1989.






Giusy Tulipano

1RGK030

tulipano

  Il 2013 è l'anno delle comete  Una brillerà come la Luna piena


Il 2013 è l'anno delle comete: ben tre 'visiteranno' i nostri cieli e una, di nome Ison, si annuncia memorabile: sarà brillante come la luna piena e visibile in pieno giorno. Sono previsti inoltre appuntamenti con asteroidi, eclissi di Luna e le immancabili stelle cadenti.

Ad inaugurare la ''passerella'' delle comete è la C/2012 K5 Linear, luminosa e ben visibile già in dicembre con l'aiuto di un piccolo binocolo. Nei primi giorni del mese, grazie alla vicinanza alla Terra, diventera' ancora più brillante.

La cometa Panstarrs sarà invece visibile in primavera. ''In marzo passerà a circa 50 milioni di chilometri dalla Terra'', spiega l'astrofisico Gianluca Masi, curatore scientifico del Planetario di Roma e responsabile del Virtual Telescope.
Ma lo spettacolo che si annuncia memorabile è quello della cometa Ison che, rileva Masi, potrebbe essere la più bella cometa degli ultimi 100 anni se sopravviverà al passaggio ravvicinato al Sole, che potrebbe frantumarla.
Secondo le previsioni la cometa Ison sarà visibile dal prossimo novembre al gennaio 2014 e potrebbe diventare la super-cometa del Natale 2013. ''Potrebbe diventare molto luminosa - spiega Masi - in prossimità del suo massimo avvicinamento al Sole, a fine novembre 2013, quando arriverà a soli 1,5 milioni di chilometri dalla nostra stella''.
In questa fase, prosegue, Ison potrebbe eguagliare la luminosità della Luna, diventando visibile in pieno giorno. In dicembre, in particolare, la cometa diventerà sempre meglio visibile dall'emisfero Nord, poi la sua luminosità inizierà a diminuire gradualmente.

Daranno spettacolo anche due asteroidi: il primo appuntamento è per il 9 gennaio, ''quanto l'asteroide Apophis, che ha un diametro di circa 300 metri, passerà a circa 15 milioni di chilometri dalla Terra. ''Sarà un passaggio molto interessante dal punto di vista scientifico - osserva l'esperto - perché aiuterà gli astronomi a calcolare la distanza con cui questo asteroide passerà nuovamente vicino alla Terra nel 2036''. Un passaggio, quello del 2036, sul quale da anni si concentra l'attenzione degli astronomi perché ritenuto potenzialmente pericoloso.
Apophis tornerà anche nel 2029, ad una distanza di sicurezza di 35.000 chilometri dalla Terra.

Il 15 febbraio passerà vicino alla Terra l'asteroide 2012 DA14, del diametro di circa 50 metri. ''Questo oggetto - rileva Masi - passerà a 35.000 chilometri dalla Terra. Ovviamente non vi sarà alcun pericolo di impatto con il nostro pianeta, ma sarà una occasione ghiotta per astronomi e appassionati perché l'oggetto si vedrà benissimo dall'Italia anche con un piccolo binocolo''.

Attese nel 2013 anche con due eclissi parziali di Luna, la prima il 25 aprile e l'altra, il 19 ottobre, sarà una eclissi di 'penombra'. La Terra proietta nello spazio la sua ombra ed una penombra dovuta all'atmosfera terrestre: ''la Luna - spiega Masi - passerà in questa penombra e si noterà appena un calo di luce del nostro satellite''.

Da non mancare, infine, gli appuntamenti con le stelle cadenti: le Perseidi, il cui picco è previsto l'11 e il 12 agosto, e le Geminidi, il 13 e il 14 dicembre.





Giusy Tulipano

1RGK030

tulipano

 Il telefono cellulare compie 40 anni: nel 1973 la prima telefonata senza fili


Nel 2013 appena iniziato si celebra un'importante ricorrenza per il mondo della comunicazione: sono infatti passati quaranti anni dall'invenzione del telefono cellulare.
Era il 3 aprile 1973 quando Martin Cooper, ingegnere della Motorola, effettuava la prima telefonata senza fili della storia, portando a compimento una lunga ricerca tecnologica costata un milione di dollari. Decisamente particolare il luogo scelto da Cooper per la prova: la sesta strada di New York, sotto gli uffici di Joel Engel, un ricercatore dei laboratori Bells di AT&T, suo rivale nello sviluppo della nuova tecnologia.

Esattamente dieci anni dopo quella telefonata, la Motorola metteva in vendita il primo modello di cellulare: il DynaTAC 8000X, subito soprannominato "the brick" - pesava oltre un chilogrammo. Costava quasi quattromila dollari (oltre novemila dollari di oggi), e permetteva di telefonare per una trentina di minuti, poi doveva essere messo sotto carica per oltre dieci ore. Riscosse subito un successo clamoroso. Tale da cambiare la storia.

La nuova tecnologia, evolutasi nel tempo fino agli smartphone attuali, ha infatti avuto un grande impatto sul mondo della comunicazione, ed ha contribuito ad innalzare la qualità della vita umana e stimolare la crescita economica. Il telefono cellulare è una delle tecnologie che ha ottenuto il successo più rapido della storia: ci sono voluti 128 anni affinché il telefono fisso raggiungesse il miliardo di utenti: traguardo raggiunto dal telefonino in soli venti anni. Da gadget di lusso per pochi eletti è passato in poco tempo a strumento di uso quotidiano, anche nei paesi in via di sviluppo.

I dati parlano chiaro: oggi nel mondo ci sono più telefonini che persone (oltre sei miliardi), e tre persone su quattro ne possiedono uno. Molto vicino al futuro immaginato negli anni '70 da Cooper, in cui a ogni persona sulla Terra al momento della nascita sarebbe stato assegnato un numero di telefono



Giusy Tulipano

1RGK030


tulipano

#713
Trovato mammut in perfetto stato:
ora si pensa alla clonazione

ROMA - La geniale idea che Spielberg ha proiettato in Jurassic Park potrebbe, in un futuro non molto lontano, diventare realtà. Grazie all'eccezionale scoperta della carcassa quasi intatta di una femmina di mammut, l'ipotesi di "resuscitare" questo antichissimo animale diventa più concreta che mai. Rinvenuta in una remota isola della Nuova Siberia, tra il Mare di Laptec e il Mar della Siberia Orientale, la carcassa del mammut è talmente ben conservata che non è così assurdo pensare di poter, un giorno, clonare l'animale. Dopo aver liberato il pachiderma preistorico, rimasto intrappolato nel ghiaccio per millenni, gli scienziati russi, autori della spedizione, sono rimasti a bocca aperta. Non immaginavano neanche che, forando quella coltre spessa di ghiaccio, avrebbero addirittura trovato del sangue liquido. La scoperta è quindi doppiamente importante: il ritrovamento di una carcassa così intatta non solo è un primato assoluto, ma apre altre prospettive.
Morta a 60 anni. «È il caso più sorprendente di tutta la mia vita», confessa Semyon Grigoryev, lo scienziato dell'Università Federale Northeastern Yakutsk a capo della spedizione. La carcassa è di una femmina di mammut lanoso, morto presumibilmente all'età di 60 anni, tra i 10 e i 15mila anni fa. La parte inferiore è rimasta quasi intatta perché trattenuta in una pozza d'acqua successivamente gelata. Secondo gli studiosi il mammut potrebbe essere caduto in acqua o rimasto impantanato in una palude e, non riuscendo a liberarsi, è morto. «Grazie a questo fatto - dice Grigoryev - la parte inferiore del corpo, la mascella inferiore e la lingua si sono conservate molto bene». La parte superiore e due gambe potrebbero invece essere state divorate dai predatori. «Quando abbiamo rotto il ghiaccio - riferisce il ricercatore - sotto il suo stomaco, il sangue scorreva. Come è possibile che il sangue sia rimasto liquido? Il tessuto muscolare era ancora rosso». Grigoryev ha affermato che «è stato possibile prelevare vasi sanguigni, ghiandole, tessuti molli, in una parola tutto quello che potrebbe aiutarci a realizzare il progetto di clonare un mammut», partendo dal Dna ricavato. Ma è presto per cantare vittoria. Come ammette lo stesso ricercatore, «speriamo che almeno una cellula vivente del mammut sia stata conservata come farebbe pensare la buona condizione della carcassa».
Luogo top secret. Ora il sangue e gli altri campioni sono stati inviati al laboratorio di bioingegneria privato della sudcoreana Sooam Biotech Research Foundation, l'organizzazione che nel 2005 ha creato il primo cane clonato al mondo, e che lo scorso marzo ha firmato un accordo con la Northeastern University federale di Grigoryev per arrivare alla clonazione di un mammut. Esperti dell'animale preistorico di Russia, Corea del Sud, e Stati Uniti studieranno la carcassa, che sarà conservata in un luogo top secret. Se tutto filerà liscio, il programma prevede di impiantare gli ovuli del mammut nell'utero di un elefante, che affronterà poi una gravidanza di 22 mesi.
Ma è più facile a dirsi che a farsi. Perché anche se la scoperta della carcassa del mammut è nuova, l'idea di ricreare un Jurassic Park è un sogno che gli scienziati covano da molto tempo. Finora però tutti i tentativi sono miseramente falliti. Non solo. Anche se l'idea può apparire affascinante, oltre ai limiti tecnici, vi sarebbero anche ripercussioni etiche importanti. Non tutta la comunità scientifica, infatti, è convita dell'effettiva utilità della clonazione di esseri così antichi. Il dibattito è diventato più acceso qualche mese fa, quando il famoso genetista George Church, della Harvard Medical School, ha ipotizzato la possibilità di portare in vita l'uomo di Neanderthal «affittando» l'utero di una donna. Un progetto, questo, che suscitò l'indignazione di molti colleghi e che portò il genetista britannico  a fare qualche passo indietro.



Giusy Tulipano

1RGK030

hafrico

KETCHUP LA RICETTA PER PREPARARLO IN CASA
Il ketchup, ecco una gustosa salsa molto semplice da preparare in casa, in modo tale da evitare l'acquisto di salse preconfezionate che potrebbero contenere coloranti, dolcificanti artificiali e conservanti indesiderati.

Con l'avvicinarsi dell'estate si avrà l'occasione di avere a propria disposizione degli ortaggi freschi per la preparazione della salsa di pomodoro. A partire dalla salsa di pomodoro fatta in casa è possibile ottenere una gustosa salsa ketchup da preparare con l'aggiunta di pochi ingredienti.
Il sapore agrodolce del ketchup in commercio viene ottenuto mediante l'aggiunta di zucchero raffinato o di dolcificanti industriali, come lo sciroppo di glucosio, che rende le salse che lo contengono eccessivamente zuccherine e caloriche. Per la preparazione casalinga del ketchup è possibile sostituire lo zucchero con dello sciroppo d'acero o di agave, ancora meglio se biologici ed ottenuti secondo procedimenti il più possibile naturali.
Una curiosità: il ketchup è una salsa di origine cinese che ha iniziato ad essere prodotta negli Stati Uniti agli inizi del Novecento. Da quel momento in poi, la sua diffusione ha interessato tutto il mondo, con un vero e proprio boom nel corso degli ultimi decenni. Seguire questa ricetta vi permetterà di non dover acquistare più il ketchup e di conoscere esattamente gli ingredienti che esso conterrà, a tutto vantaggio della salute.
Ingredienti

250 grammi di salsa di pomodoro
60 millilitri d'acqua
1 cucchiaio di sciroppo d'acero o d'agave
1 cucchiaio di aceto di mele
½ cucchiaino di sale
¼ di cucchiaino di senape
Preparazione

La preparazione del ketchup secondo la presente ricetta non richiede cottura. Il vostro ketchup risulterà certamente più salutare se alla salsa di pomodoro comunemente in vendita verrà sostituita della salsa di pomodoro biologica o preparata in casa a partire dai pomodori freschi. Tutti gli ingredienti indicati dovranno essere versati all'interno di una ciotola e mescolati con un cucchiaio fino ad ottenere una salsa ben omogenea.
Per una consistenza ancora più liscia, è possibile ricorrere all'utilizzo di un frullatore. E' consigliabile aggiungere l'acqua a poco a poco a seconda della densità desiderata per il ketchup. Naturalmente, le quantità indicate per la preparazione possono essere ridotte a seconda delle proprie esigenze. La salsa ketchup casalinga qui indicata dovrà infatti essere preparata al momento e si conserva in frigo massimo due giorni. Per una versione di salsa ketchup più duratura potete far riferimento a questa ricetta che, prevedendo la cottura, può essere conservata a lungo nei barattoli.

Ugo da Norcia

Succo di 1/2 limone, un cucchiaino di bicarbonato ed ecco pronto lievito naturale per 100g di pasta.
WWW.SEISMOCLOUD.COM

Grossissimo problema, Einstein è morto, Beethoven pure, e io non sto per nulla bene

tulipano

Voyager 1, verso i confini del sistema solare
01 luglio 2013 -

Voyager 1  si trova a più di 18 miliardi chilometri dal Sole, viaggia verso i confini dello spazio interstellare?
Voyager 1 non smette di sorprendere "all'età di quasi 36 anni". Ora si trova nella regione dell'eliosfera, continuando il suo viaggio verso i confini del sistema solare e lo spazio interstellare. L'eliosfera si estende almeno per circa 13 miliardi km al di là di tutti i pianeti del nostro sistema solare. E' dominata dal campo magnetico del Sole e dal suo vento ionizzato che è in espansione verso l'esterno. Fuori dall'eliosfera, lo spazio interstellare è pieno di materia composta da altre stelle e il campo magnetico è ancora in parte influenzato da quello presente nella Via Lattea. Voyager 1 fu lanciata assieme alla sua gemella Voyager 2. Gli scienziati non sanno esattamente quanto lontano Voyager 1 dovrà andare per raggiungere lo spazio interstellare. Si stima che tutto questo potrebbe richiedere diversi mesi, o addirittura anni.

Voyager 1 verso i confini del sistema solare
La sonda spaziale Voyager 1 è stata una delle prime esploratrici del Sistema Solare esterno, ed è ancora in attività. Fu lanciata nell'ambito del Programma Voyager della Nasa il 5 settembre 1977 da Cape Canaveral, a bordo di un razzo Titan IIIE-Centaur. Stando agli ultimi dati ricevuti, la sonda dovrebbe adesso trovarsi ai confini dell'eliosfera, la gigantesca bolla magnetica che contiene il nostro Sistema Solare.


Giusy Tulipano

1RGK030

]{iLLErDj

sai che ci pensavo proprio ieri alla cara e vecchia voyager?
il manufatto dell'uomo più lontano nel cosmo.

ogni volta che ci penso mi perdo nei pensieri
La mia stazione Radio
"Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna" Albert Einstein

ragenet

O meglio detta viger, dai citazione esagerata

Inviato dal mio Nexus S
iz2yaf  '73 thank you


tulipano

Biglietto di sola andata per Marte: 100 mila in lista per 40 posti

   
   

NEW YORK - Sono già 100 mila i volontari pronti a partire per Marte e non fare mai ritorno sulla Terra. E tra questi ci sono anche diversi italiani.
Hanno pagato la tassa di iscrizione e presentato un breve video e un particolareggiato curriculum nella speranza di essere fra i 40 "astronauti senza ritorno" che la Mars One sceglierà per un periodo di training lungo ben otto anni. Ma anche di questi 40, solo 16 partiranno, in gruppi di quattro, a cominciare con la prima missione, nel settembre del 2022.

IL PROGETTO
Si parla da tempo di andare sul Pianeta Rosso, e c'è anche un progetto di mandare nel 2018 una coppia composta di un uomo e una donna a orbitare intorno al pianeta, per poi far ritorno a casa. Ma il progetto di Mars One è di ben diversa portata. Creato da due olandesi, l'ingegnere Bas Lansdorp, un pioniere dell'energia eolica, e da Arno Wielders, fisico della Nasa e dell'Agenzia Spaziale Europea, il progetto è incredibilmente ambizioso, ma anche fattibile.

I due uomini hanno messo insieme una squadra di altissimo livello e hanno reclutato collaboratori in ogni Paese avanzato, incluso il nostro. Sanno che i costi sono stratosferici, ma propongono un sistema di finanziamento che potrebbe funzionare. I miliardi di dollari necessari (ne servono 6 solo per la prima missione) verranno sia dagli sponsor, ansiosi di essere parte del più grande progetto esplorativo della storia umana, ma anche dai media dei vari Paesi, desiderosi di avere l'esclusiva di ogni avvenimento legato alla lunga preparazione e poi alla partenza degli astronauti. Diciamo che si tratterà di una specie di eccezionale reality show. Difatti i 40 prescelti verranno sottoposti ad allenamenti fisici e scientifici molto rigorosi. Dovranno vivere in ambienti difficilissimi com'è la superficie di Marte, e imparare ogni sorta di scienza.

LAVORATORI
Alla fine ognuno di loro sarà di fatto ingegnere, meccanico, biologo, agricoltore, medico, perfino dentista. Sarà in grado di riparare un guasto ai moduli o agli impianti di produzione di acqua e ossigeno, saprà coltivare gli alimenti in colture idroponiche e in spazi ridotti, potrà riparare ossa rotte e carie ed effettuare operazioni chirurgiche. Già questo è ben difficile. Ma ognuno degli astronauti deve accettare che il viaggio è senza ritorno, e che la vita sul Pianeta Rosso non sarà una scampagnata.

Mars One prevede di mandare in avanscoperta una serie di moduli, con automi che cominceranno a filtrare l'acqua di Marte, e usarla anche per produrre una riserva di ossigeno. Se infatti i moduli porteranno rifornimenti di ogni genere, incluso i pannelli solari per l'energia necessaria all'insediamento, non porteranno acqua. A loro volta però, i moduli serviranno da "campo base" e faranno da casa e laboratorio per i pionieri. La scelta del luogo su cui fare atterrare i moduli avverrà nel 2018, quando sarà spedito sul pianeta un rover che dovrà cercare l'area più adatta. E nel settembre del 2022, partiranno i primi quattro, due uomini e due donne. Saranno seguiti da altre squadre di quattro a intervalli di due anni. Con l'aggiunta di altre spedizioni dei moduli con il materiale necessario alla colonizzazione del pianeta rosso.

I RISCHI
Rischi? Ce ne sono tanti che non c'è spazio per elencarli. Dai più ovvii - ritardi e guasti nella preparazione sia degli astronauti che delle navette spaziali - sino a quelli più gravi, i pericoli delle radiazioni ad esempio, che potrebbero fare aumentare il rischio di cancro negli astronauti. Ma Lansdorp e Wielders non hanno dubbi: «Andremo su Marte e costruiremo una nuova Terra». In tanti credono a questa promessa. Anche numerosi giovani italiani, che hanno presentato la loro candidatura. Ad esempio Pietro, 23enne studente di medicina a Trieste, «pronto a lasciare il pianeta Terra». O Silvia, avventurosa geologa 28enne che cerca «una sfida» e «un contratto che duri per sempre». O Marco, 19enne «bravo in matematica e scienze» che «desidera costruire un nuovo futuro per l'umanità».




Giusy Tulipano

1RGK030

tulipano

ENERGIA RINNOVABILE   . Pedoni e auto producono energia
  Utilizzare il movimento del corpo come motore per produrre energia è un processo noto già da anni; la discoteca che si illuminava sfruttando la pressione esercitata sul pavimento di chi ballava in pista, ne è l'esempio principale. Su questa scia sono nati negli anni nuovi progetti.


La stessa ditta produttrice della Sustainable Dance Club sta sperimentando, ad esempio, a Tolosa in Francia un nuovo dispositivo per produrre energia dal movimento dei pedoni.


Il progetto consiste nel dotare i marciapiedi di una serie di tavolette che, sollecitate dal peso dei passanti, generano elettricità che viene immagazzinata in una batteria ed utilizzata per l'illuminazione pubblica.


Tolosa punta a divenire in questo modo una delle prime città in grado di riciclare l'attività urbana trasformandola in energia elettrica.


Un progetto simile è stato implementato anche in una stazione ferroviaria di Londra, nella quale è stato installato, sotto la banchina, un sistema per raccogliere e sfruttare l'energia prodotta dal transito dei pendolari.


Non finisce qui. In cantiere ci sono altre idee e iniziative in grado di produrre energia sfruttando il traffico autostradale grazie all'installazione di generatori, sotto l'asfalto, che utilizzando la pressione esercitata dal passaggio dei veicoli.


In Giappone, a Tokyo, per esempio, sul ponte Goshiki-Zakura-Ohashi sulle rive del fiume Arakawa, dove sono stati istallati una serie di piccoli generatori in grado di trasformare le micro vibrazioni prodotte dalle auto.


Questo impianto segue il principio delle casse acustiche che danno origine a suoni partendo da impulsi elettrici che generano vibrazioni, ma invertendo questo processo. I dispositivi installati sul ponte catturano le vibrazioni e le trasformano in energia.
Al momento l'elettricità prodotta è sufficiente a coprire solo il fabbisogno del ponte ma si sta già pensando di installare su altri il medesimo impianto.


La speranza è che queste idee non restino isolati tentativi ma diventino soluzioni condivise in ogni parte del mondo, per sfruttare energia che altrimenti andrebbe perduta.

Giusy Tulipano

1RGK030

tulipano

Dalla cima dell'Aiguille du Midi, a Chamonix, sulle Alpi francesi, la vista è mozzafiato.

Per apprezzare il panorama spettacolare che si può ammirare dalla montaga più alta d'Europa, il Monte Bianco, è stata costruita una cabina completamente trasparente e a picco su un baratro di 3.842 metri.

'Un passo nel vuoto' (Pas dans le Vide), questo il nome dello sky view che aprirà al pubblico dal 21 dicembre.

La terrazza è stata costruita con un'armatura di metallo e cinque vetrate, tra cui quella al posto del pavimento, testate per resistere alle bassissime temperature che si registrano a queste altezze e al forte vento.

La cabina di cristallo ricorda quella inaugurata qualche anno fa a Chicago sulla ex Sears Tower. The Ledge è un balcone di vetro sospeso a oltre 400 metri d'altezza sulla città. Anche se la terrazza panoramica più famosa di tutte lo Skywalk che si affaccia sul Grand Canyon. Uno spettacolo nello spettacolo.







Giusy Tulipano

1RGK030

tulipano

Non siete deboli di cuore, non soffrite di vertigini e avete coraggio da vendere? Allora potete permettervi una passeggiata nel vuoto, o meglio su una pedana di vetro che si affaccia su un precipizio di 1.430 metri d'altezza. Ironicamente chiamato Sentiero della Fiducia  (Walk of Faith), questo cammino da brivido, lungo 60 metri, si trova in Cina nel Parco Nazionale attorno al monte Tianmen. Ai turisti coraggiosi che decidono di intraprendere questa "passeggiata", viene chiesto di indossare dei copriscarpa, per tenere pulita e non graffiare la superficie. Ovviamente il panorama è mozzafiato a 360 gradi e non ha nulla da invidiare allo skywalk più famoso del mondo, quello del Grand Canyon.








Giusy Tulipano

1RGK030

Leopardo

Sarà vero?   8O

E-Cat, l'Energy Catalyzer. Il prodotto lanciato dall'imprenditore italiano Andrea Rossi, destinato alla vendita per l'utenza domestica, che consente di produrre energia sfruttando un procedimento di fusione fredda. Il procedimento alla base del funzionamento dell'ECat è denominato LENR (Low Energy Nuclear Reaction), potrebbe essere distribuito nelle catene della grande distribuzione. La vendita al pubblico dell'E-Cat domestico potrebbe rivoluzionare l'approvvigionamento di energia in tutte le case del mondo.
A questa passione non si rinuncia mai!

tulipano

 Scoperto nuovo pianeta fatto di diamanti, 55 Cancri E            Se vi piacciono i diamanti, immaginate cosa potrebbe essere un pianeta di puro diamante. Non è fantasia ma scienza: a parlarne è infatti Nikku Madhusudhan, studioso della Yale University americana, che lo ha descritto sulla rivista Astrophysical Journal Letters. 55 Cancri E, questo il nome del pianeta, è stato identificato cinque anni fa e ora si è potuti arrivare anche alla sua descrizione: sotto uno strato superficiale di grafite, il pianeta ne ha uno piuttosto consistente di puro diamante. Come dire, se si potesse arrivare su 55 Cancri E, basterebbe scavare un po' per trovare dei veri diamanti.

Se lo spazio può diventare protagonista nel mondo del lusso, con l'utilizzo di materiali "extraterrestri" come meteoriti o come prossima meta per viaggi esclusivi, un pianeta di diamante potrebbe essere l'ultima frontiera.

Difficile però che si possa raggiungere davvero, almeno non ora e non con gli attuali mezzi tecnici e scientifici. Il pianeta di diamante si trova in una zona già nota e studiata da anni dagli astrofisici che hanno prima individuato la stella 55 Cancri attorno alla quale ruotano cinque pianeti, tra cui il "nostro" amico prezioso.

Di dimensioni doppie rispetto alla Terra, ha una velocità di gran lunga superiore al nostro pianeta, compiendo la rotazione in 18 ore anziché in 365 giorni: in più dista dalla Terra circa 40 anni luce. Particolare interessante è la quantità di diamante puro, equivalente a un terzo della massa.

Come hanno fatto gli studiosi a capire la composizione del pianeta? Sono partiti prima dalla composizione della "stella madre" formata da carbonio: è questo materiale ad aver influito sul pianeta, visto che il corpo celeste è originato dalla stessa nebulosa planetaria. Ora, il diamante, come la grafite, è formato da carbonio, il che spiega la sua rarità e difficoltà di reperimento sulla Terra: 55 Cancri E è invece formato da carbonio sotto forma di diamante.

Oltre a essere lontanissimo e inaccessibile, il pianeta più chic non ha acqua e le temperature di superficie toccano i mille gradi centigradi. La scoperta non è solo affascinante di per sé ma è anche importante per gli studi geofisici e geochimici dello spazio extrasolare: è infatti un esempio di come la formazione dei corpi celesti possa essere diversa dal nostro sistema solare e dai modelli già conosciuti in passato.

Il pianeta 55 Cancri E sembra uscito dai sogni di ogni amante del lusso: lucido, splendido, brillante diamante ovunque, ma, viste le condizioni di vita e la distanza, sarà impossibile che possa diventare la realtà per qualche essere umano. Insomma, sarà anche fatto di diamante, ma per noi il vero gioiello prezioso è la nostra cara, verde Terra.



Giusy Tulipano

1RGK030