programma di ricerca attiva aurorale con alta frequenza

Aperto da iz8ftw, 16 Maggio 2007, 23:21:36

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iz8ftw

E'' possibile modificare il clima artificialmente?
Quanto c''è di vero in questo interrogativo? Ci sono realmente progetti volti a fare del clima una macchina da guerra più potente dell''atomica?
La modificazione artificiale del tempo è un progetto che parte da lontano, dagli anni 60, ai tempi della guerra fredda. Qualcuno proposte di bonificare le aree ghiacciate spruzzandogli sopra sostanze che assorbono la luce solare, ad esempio della fuliggine.
negli anni 70, arrivò il progetto americano denominato STORMFURY, che aveva lo scopo di indebolire gli uragani sfruttando le proprietà dei cristalli di ioduro d'argento, che fungono da nuclei di congelamento per le goccioline soprafuse nelle nubi temporalesche. In questo modo sarebbe stato liberato CALORE; da qui la creazione di un secondo occhio all'interno del ciclone; sarebbe aumentata la pressione nel nucleo centrale e si sarebbe colmato lo scarto barico tra centro e zone periferiche dell''uragano, perché il nuovo occhio avrebbe attirato verso di sé parte del carburante, cioè l'aria calda ed umida. Come conseguenza i venti sarebbero stati meno violenti. I tentativi furono parecchi e qualcuno andò anche a buon fine; spesso gli uragani inseminati si indebolivano per alcune ore, poi riacquistavano potenza; occorrevano semine costanti ma c'era anche una legislazione severa su questo punto: non si poteva inseminare l'uragano che, nell'arco di ventiquattrore, avesse più di dieci probabilità su cento di raggiungere zone costiere abitate.

Noterete che si tratta davvero di una sperimentazione singolare e il progetto venne ostacolato a tal punto da determinarne il fallimento. Fu allora che il controspionaggio russo pare abbia individuato un progetto ben più ardito e segreto, di cui nessuno però sa fornire le prove concrete: H.A.A.R.P. (High-frequency Active Auroral Research), cioè «programma di ricerca attiva aurorale con alta frequenza».

La ionosfera è composta da materia rarefatta allo stato di plasma, cioè di particelle cariche (ioni), e ha la proprietà di riflettere verso terra le onde hertziane, in particolare nelle ore notturne e questo è molto utile per ascoltare le radio dei Paesi stranieri di notte in AM dato che la riflessione ionosferica permette ai segnali di scavalcare la curvatura terrestre. Quindi HAARP si propone questo progetto: miglioramento di radar, comunicazioni, sistemi geofisici per la ricerca di petrolio.

I russi da molti anni ritengono che gli Usa siano in grado di modificare il clima dell'Eurasia lacerando lo strato di ozono. Fra gli impieghi ufficialmente dichiarati del progetto HAARP vi è: la comunicazione militare con i sottomarini, che avverrebbe inviando segnali ad alta frequenza ed intensità, tanto da far vibrare la ionosfera (che funge come filtro dei raggi solari). Il segnale può anche essere usato per la tomografia di penetrazione del terreno (una sorta di radiografia della superficie) e quindi la rilevazione di attrezzature sotterranee, rifugi, strati differenziali geologici a diversi chilometri di profondità. Si ritiene invece che quest''arma possa interferire con estese zone dell''atmosfera e quindi, secondo la logica militare, abbattere missili ed aerei. Rispetto al clima Haarp tace.

Resta la nostra immaginazione: pensate dunque ad un NINO creato artificialmente dall''uomo, ad una modificazione della corrente del Golfo, ad una Nao stravolta, ad un nuovo regime barico, un''eccezionale piovosità in zone aride e al contrario siccità in altre notoriamente piovose? Se queste onde sono in grado di scaldare o comunque di produrre modificazioni molecolari in troposfera, allora è possibile che una zona di alta pressione venga rafforzata, che una perturbazione possa essere potenziata generando calore al suolo ed esaltando la crescita delle nubi cumuliformi responsabili dei rovesci temporaleschi.

Perchè allora non ricorrere ad una simile arma per attenuare gli effetti dell''effetto serra antropico e far risparmiare un sacco di miliardi agli Stati Uniti per adeguarsi alle restrittive misure pro ambiente adottate a Kyoto? Il buon senso ci induce a pensare che se fosse veramente così facile agire sul clima gli americani avrebbero tentato in ogni modo di frenare l''avanzata degli uragani che sempre più spesso minacciano le piattaforme petrolifere.

Comunque non stiamo parlando di fantascienza. E'' notizia di questi giorni che in Germania sta per diventare operativo il simulatore di nubi. Presto gli scienziati che l''hanno progettato ci diranno esattamente come funziona e cosa ci si propone di ottenere dal suo utilizzo.

Però una domanda sorge spontanea: vale proprio la pena somministrare delle medicine ad un malato (il clima) che è tale solo per l''uomo?

Il sole è in una fase di grande dinamismo ma entro una trentina d'anni questa attività straordinaria si attenuerà, e se a questo uniamo un parziale inceppamento della Corrente del Golfo e un ciclo di retroazione climatica negativa, ne avremo abbastanza per ritrovarci velocemente in una nuova era glaciale.

Sembra un controsenso ma è così: più calore, più energia in gioco, più umidità a disposizione alle alte latitudini, proprio dove transiteranno sempre più frequentemente le perturbazioni. Un aumento della quantità di precipitazioni fornirà maggiori apporti di neve fresca alla Scandinavia e al Canada.

La neve fresca riflette la radiazione solare, dunque quelle terre si raffredderanno sempre di più, spingendo le loro masse d'aria gelate verso le latitudini più basse. Il freddo insomma prima o poi ci raggiungerà comunque. Solo che ora stiamo vivendo la fase calda che prima o poi farà scattare quel meccanismo di retroazione e temporaneamente rischiamo di entrare in una fornace, con esiti molto pericolosi e certamente imprevedibili. Dunque inquinare di meno è un nostro dovere, ma con intelligenza, senza affrontare spese che potrebbero minare gravemente la stabilità della nostra economia e mettere a rischio milioni di posti di lavoro.

Il punto è che le energie alternative non decollano e prima o poi ci si dovrà tornare a misurare con il nucleare, perché nessuno vuole rinunciare alla tecnologia e al benessere conquistato, costi quel che costi, questa è la cruda verità.

HAARP è l''abbreviazione di High Frequency Active Auroral Research Program, un''installazione civile e militare in Alaska (Stati Uniti) per la ricerca scientifica sugli strati alti dell''atmosfera e della ionosfera tramite l''uso di onde elettromagnetiche. Un altro scopo è la ricerca sulle comunicazioni radio per uso militare.

Si trova vicino a Gakona, in Alaska (lat. 62.39° N, long. 145.15° W), a ovest del Parco Nazionale Wrangell-Santo Elias.

Impianti simili esistono in:

Norvegia: progetto europeo EISCAT (potenza 1000 MW ERP)
Stati Uniti: HIPAS, vicino a Fairbanks (Alaska)
Porto Rico: Arecibo
Russia: progetto SURA, vicino a Nizni Novgorod (potenza 190 MW ERP)
L''impianto HAARP è costituito da un trasmettitore capace di trasmettere onde elettromagnetiche sulle onde corte da 2,8 a 10 MHz con una potenza di 960 KW. La potenza irradiata (ERP) è di 84 dBW (corrispondendo a 500 MW), questo vale però solo per la frequenza di 10 MHz. Due frequenze spesso usate sono 3,39 e 6,99 MHz.

L''impianto HAARP è stato costruito in tre fasi distinte:

Il prototipo DP aveva 18 antenne, organizzate in tre colonne da sei file, con una potenza trasmittente di 360 kw.
L''impianto FDP successivo ha attualmente 48 antenne, ordinate in sei colonne da otto file.
L''impianto finale sarà il FIRI che nel 2007 sarà composto da 180 antenne, disposte in 15 colonne da 12 file, con una potenza trasmittente di 3.600 kw.
Ciascuna antenna corrisponde a un dipolo a croce che può essere polarizzato in modo lineare o circolare per la trasmissione e la ricezione.

La struttura è stata costruita modificando una precedente installazione radar esistente in zona.


http://www.rapportoradio.org/modules.php?name=News&file=article&sid=944&mode=&order=0&thold=0