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AVVISTAMENTO.....

Aperto da hafrico, 24 Aprile 2008, 21:43:51

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r5000

73 a tutti giustissimo,evitate di mettere particolari compromettenti...
non dare da mangiare al troll    https://www.rogerk.net/forum/index.php?msg=858599


arizona

#26
di burloni ce ne sono tanti... ma provate a leggere cosa è successo in un paesino vicino al mio qth nel 1957, quando led e tecologia non sapevano neanche che cosa erano...

[/La volta che a Cerano cadde lo Sputnik

12 NOVEMBRE 1957: BALZA ALLE CRONACHE DI TUTTO IL MONDO UN RINVENIMENTO CHE FA PENSARE SUBITO ALLO SPUTNIK. IN REALTA’ SI TRATTAVA DELLA MESSA IN SCENA DI UN 30ENNE VIGEVANESE

La sfera argentata di 80 centimetri di diametro era adagiata in un campo, un chilometro fuori Cerano, dietro le case Fanfani, sulla terra allentata dalle abbondanti piogge dei giorni precedenti. Sopra, ben riconoscibili, erano dipinte quattro stelle rosse, due teschi e una sigla misteriosa, KY1.

Ai lati spuntavano due antenne. E l’oggetto emetteva un ronzio intermittente, una specie di «bip bip». A notarlo, la mattina del 12 novembre 1957, furono due cacciatori usciti all’alba con i cani. Corsero in paese a chiamare i carabinieri, segnalando di aver trovato «qualcosa in un campo». Pochi minuti dopo, verso le 8, la prima pattuglia era sul posto. I militari descrissero via radio la sfera luccicante al loro diretto superiore, il maresciallo che comandava la stazione di Trecate. Da Trecate partì immediatamente una telefonata per Novara. Da Novara chiamarono Torino, da Torino il comando generale a Roma, da dove qualche alto ufficiale si mise in contatto con la Farnesina e l’ambasciata sovietica.
Alle 9 e 30 il campo era piantonato, mentre la voce si diffondeva in un baleno non solo in paese ma anche nei dintorni, Vigevano compresa: «A Cerano è caduto lo Sputnik!». Centinaia, migliaia di curiosi si riversarono sul posto con ogni mezzo, molti in auto ma i più in bicicletta. Arrivarono intere scolaresche accompagnate dai loro maestri, massaie, pensionati, gli operai che uscivano dalle fabbriche. E decine di giornalisti e gli operatori della televisione, anche loro tenuti a debita distanza da un cordone di carabinieri, polizia e vigili urbani. Intorno alla sfera era un brulicare di ufficiali superiori, compresi agenti dei servizi segreti, mentre in cielo sfrecciavano i ricognitori dell’Aeronautica. Nessuno osava avvicinarsi allo Sputnik, che continuava ad emettere il suo inquietante ticchettìo.
Servivano degli specialisti e da Torino vennero fatti arrivare gli artificieri dell’Artiglieria. Invano qualcuno - come il giovane inviato dell’Informatore Vigevanese Vito Pallavicini, destinato poi a diventare famoso come autore di canzoni - faceva osservare che l’oggetto non poteva essere caduto dal cielo perché non c’era cratere, non era minimamente sprofondato nel terreno. Tra la folla che si assiepava dietro le transenne, infatti, più d’uno diceva d’averlo visto precipitare con i propri occhi, con una lunga scia luminosa, verso l’una e mezza di notte. Come il guardiano notturno del cotonificio Valle Ticino, o come il signor Demetrio Zema, di Vigevano. Chi possedeva un binocolo lo affittava agli altri, 50 lire a guardata. A mezzogiorno tutti i fornai del paese avevano già finito il pane. Alle 16, mentre qualcuno stava istituendo un deposito di biciclette e qualcun altro un bar volante in mezzo alla campagna, arrivarono gli artificieri. Uno di loro indossò una tuta protettiva e si avvicinò con la massima cautela con un rilevatore di radiazioni. Poi sollevò lo Sputnik con una sola mano, lo depositò su un furgoncino e lo coprì con un telo militare.
Finiva così, dopo otto ore di mobilitazione generale, di tensione e di delirio collettivo, la bufala della damigiana. Già, proprio con una damigiana era stato realizzato il falso Sputnik. L’ideatore della burla, rimasto sempre sconosciuto, venne scovato 22 anni dopo da Filippo Caserio, che ne raccontò la storia sull’Informatore del 26 luglio 1979, chiaramente dietro la promessa dell’anonimato. Una consegna che è sempre stata rispettata. Il buontempone all’epoca aveva 32 anni, era originario di Vigevano e si era da poco trasferito a Cerano. «L’idea - spiegò - mi venne una notte insonne, ero a letto con la febbre, guardavo per aria. Tutti parlavano dello Sputnik, pensai di farne uno». La damigiana fu recuperata in un ristorante, spagliata e dipinta d’argento. Poi venne tagliato il collo, al posto del quale fu sistemato un padellino per uova capovolto, fissato con sei bulloni. In cima fu posizionata una valvola termoionica e sul fondo un cicalino alimentato da due pile. Ai lati, infine, furono attaccate due sottili aste di alluminio.
Tre giorni di lavoro in tutto. Poi la «missione» notturna: posizionarlo nel campo, passando da un fossetto per non lasciare impronte.
La bufala fece il giro del mondo: una rivista americana le dedicò addirittura la copertina ed una donna di Cerano all’epoca emigrata in Brasile raccontò in seguito di aver visto un servizio alla televisione.



r5000

73 a tutti... MITICO!!!
non dare da mangiare al troll    https://www.rogerk.net/forum/index.php?msg=858599

hafrico

Citazione di: r5000 il 26 Aprile 2008, 14:22:38
73 a tutti... MITICO!!!

questo si'.....  altro che led e palloncini....


dukeluca86

Dai non l'avevo mai sentita questa storia, ha messo nel sacco mezzo mondo per mezza giornata.
Il miglior SO ? Linux !

hafrico

si ..... e l'altra mezza giornata il mondo l'ha passata ad uscire dal sacco... hahahh


claudia

davvero una bella storia