Kenwood TH75

Aperto da IW3HQD, 16 Settembre 2023, 12:15:00

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IW3HQD

Altra mia breve recensione pubblicata tempo fa su altro portale.
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Una delle prime grandi rivoluzioni tra gli apparati bibanda portatili della fine degli anni ottanta - primi anni novanta.

Si tratta di un apparato dalla struttura MASTODONTICA, sia per dimensioni che per materiali di realizzazione: dispone di uno chassis in duralluminio da 3 millimetri che, anche quanto a peso complessivo, lo rende impegnativo.

E' una radio bibanda doppio ascolto e full duplex dotata di tastiera multifunzione dal menu non sempre intuitivo. La sua concezione ne fa ancora oggi una radio affidabile, se alimentata esternamente. Come uso in portatile invece è assolutamente da dimenticare: Kenwood ha predisposto l'abbinamento a un pacco-batterie per pile a secco (BT6); il suo analogo accumulatore a Ni-Cd (PB6), sebbene previsto, era introvabile, forse perché questa soluzione avrebbe appesantito ancora di più tutta la radio. Ma a questo punto, dico io... Inoltre oggi lo stesso BT6 è introvabile e quelli dell'epoca sono sicuramente tutti rotti poiché per aprirli si dovevano forzare due alette all'interno della slitta di fissaggio, le quali finivano sempre per rompersi, costringendo a noiosi e antiestetici "giri" di scotch.... In ogni caso, indipendentemente dalla scelta del pacco-batterie, la durata media non arrivava a superare le 2 ore....

Per l'epoca fu una radio molto costosa, della quale quasi tutti i radioamatori fecero a gara per disfarsi. La mia è ancora in stazione come "radio-muletto", collegata a una discone esterna e alimentata dall'alimentatore CEP che serve le altre radio. Abbinata al suo microfono esterno SMC-34, ha una timbrica inconfondibile che i vecchi OM riconoscono subito come quella del TH75, molto più rotonda e attesa ai toni bassi rispetto alle modulazioni metalliche di altri microfoni simili.

Anche per essa la scheda subaudio era opzionale, ma questa era la filosofia di vendita di quegli anni. Veniva venduta con un'antenna di standard molto più elevato rispetto ai tradizionali "gommini" delle concorrenti, tanto che ancora oggi viene ancora molto ricercata per la sua flessibilità, ma anche per il suo guadagno complessivo.

Se paragonata ad altre radio coeve (vedi Yaesu FT470 o Standard C520), ha il grosso vantaggio di non tirare dentro alcun disturbo parassita: una tale caratteristica oggi potrebbe farla sembrare sorda, in realtà in essa ci vedo solo un pregio.

Kenwood ha avuto la saggezza di usare condensatori a secco (e non elettrolitici), altro aspetto che ha reso questa radio pressoché immortale.

Credits: per la foto si ringrazia Radioamatori.info 
73 de IW3HQD


i5wnn

Citazione di: IW3HQD il 16 Settembre 2023, 12:15:00Altra mia breve recensione pubblicata tempo fa su altro portale.
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Una delle prime grandi rivoluzioni tra gli apparati bibanda portatili della fine degli anni ottanta - primi anni novanta.

Si tratta di un apparato dalla struttura MASTODONTICA, sia per dimensioni che per materiali di realizzazione: dispone di uno chassis in duralluminio da 3 millimetri che, anche quanto a peso complessivo, lo rende impegnativo.

E' una radio bibanda doppio ascolto e full duplex dotata di tastiera multifunzione dal menu non sempre intuitivo. La sua concezione ne fa ancora oggi una radio affidabile, se alimentata esternamente. Come uso in portatile invece è assolutamente da dimenticare: Kenwood ha predisposto l'abbinamento a un pacco-batterie per pile a secco (BT6); il suo analogo accumulatore a Ni-Cd (PB6), sebbene previsto, era introvabile, forse perché questa soluzione avrebbe appesantito ancora di più tutta la radio. Ma a questo punto, dico io... Inoltre oggi lo stesso BT6 è introvabile e quelli dell'epoca sono sicuramente tutti rotti poiché per aprirli si dovevano forzare due alette all'interno della slitta di fissaggio, le quali finivano sempre per rompersi, costringendo a noiosi e antiestetici "giri" di scotch.... In ogni caso, indipendentemente dalla scelta del pacco-batterie, la durata media non arrivava a superare le 2 ore....

Per l'epoca fu una radio molto costosa, della quale quasi tutti i radioamatori fecero a gara per disfarsi. La mia è ancora in stazione come "radio-muletto", collegata a una discone esterna e alimentata dall'alimentatore CEP che serve le altre radio. Abbinata al suo microfono esterno SMC-34, ha una timbrica inconfondibile che i vecchi OM riconoscono subito come quella del TH75, molto più rotonda e attesa ai toni bassi rispetto alle modulazioni metalliche di altri microfoni simili.

Anche per essa la scheda subaudio era opzionale, ma questa era la filosofia di vendita di quegli anni. Veniva venduta con un'antenna di standard molto più elevato rispetto ai tradizionali "gommini" delle concorrenti, tanto che ancora oggi viene ancora molto ricercata per la sua flessibilità, ma anche per il suo guadagno complessivo.

Se paragonata ad altre radio coeve (vedi Yaesu FT470 o Standard C520), ha il grosso vantaggio di non tirare dentro alcun disturbo parassita: una tale caratteristica oggi potrebbe farla sembrare sorda, in realtà in essa ci vedo solo un pregio.

Kenwood ha avuto la saggezza di usare condensatori a secco (e non elettrolitici), altro aspetto che ha reso questa radio pressoché immortale.

Credits: per la foto si ringrazia Radioamatori.info
Purtroppo aveva il tallone di Achille nei moduli rf. Bastava un corto circuito nell'antenna per defungerli immediatamente. Costo del ricambio proibitivo. Purtroppo il mio è passato a miglior vita e ho dovuto archiviarlo con dolore

inviato ANE-LX1 using rogerKapp mobile


IW3HQD

Citazione di: i5wnn il 16 Settembre 2023, 15:46:34Purtroppo aveva il tallone di Achille nei moduli rf. Bastava un corto circuito nell'antenna per defungerli immediatamente. Costo del ricambio proibitivo. Purtroppo il mio è passato a miglior vita e ho dovuto archiviarlo con dolore

inviato ANE-LX1 using rogerKapp mobile


Grazie per questo intervento che mi fa conoscere un particolare interessante, che ignoravo!
73 de IW3HQD