Ciao Rosco.
naturalmente ringrazio Davide per gli articoli, in questo caso http://www.iz2uuf.net/wp/index.php/2017/07/30/il-mito-della-potenza-riflessa/ ;
come sempre ho bisogno di un po' per "digerire" i concetti, ma inizio lo stesso con una domanda.
Come sempre le mie sono domande "per capire" e non per contestare qualcosa.
Esperimento 3: carico e generatore disadattati
- cambiando l'impedenza del generatore, non andrebbe ricalcolato il ros ?
Innanzitutto bisogna premettere che il "ROS" è un valore che ha senso in una linea di trasmissione, anche se il suo valore può essere calcolato matematicamente per qualunque interazione tra circuiti.
Esso parte dal coefficiente di riflessione Γ (lettera gamma):
Γ = (Z
L - Z
0)/(Z
L + Z
0)
dove:
Z
L impedenza complessa del carico (es. dell'antenna)
Z
0 impedenza complessa caratteristica della linea
Il ROS è:
ROS = (1 + | Γ |)/(1 - | Γ |)
Da questo si evince che per calcolare il ROS, l'
impedenza della radio non importa niente visto che non compare da nessuna parte nella formula relativa.
L'esperimento che citi dimostra infatti che nel comportamento interno della linea non cambia nulla se si cambia l'impedenza del generatore.
La linea si comporta da trasformatore di impedenza. Cioè al lato del generatore, se il carico è disadattato, non si presenta più l'impedenza caratteristica della linea (cioè 50+j0) ma nel mio caso d'esempio era 18.590 -j36.952.
A questo punto un generatore riuscirà a trasferire o meno l'impedenza su 18.590 -j36.952 quanto più sarà adattato. Nel caso dell'esempio, il generatore a 50 ohm era meno disadattato di quello a 144 ohm, ed infatti la tensione che riusciva a produrre sulla linea era più alta.
I nostri ricetrasmettitori si basano sul fatto che hanno la stessa impedenza dell'impedenza caratteristica della linea. Per cui se la linea è adattata, produrrà all'ingresso la sua impedenza caratteristica e anche il trasmettitore lo sarà.
Se la linea è disadattata, produrrà un'impedenza diversa e anche il trasmettitore pertanto sarà disadattato.
In sostanza, il valore del ROS che misuriamo di solito (i più sofisticati, sotto l'antenna) è utile solo perché anche la radio è a 50 ohm.
Dall'esperimento 4 in poi devo "digerire".
In "prima battuta" non mi ha stupito che le sinusoidi avessero tutte la stessa ampiezza, essendo la somma di 2 segnali, ma mi ha stupito che i segnali fossero "in fase".
Ma probabilmente non avrei dovuto, dopotutto non è onda stazionaria ?!? ;-)
Non stai vedendo l'onda stazionaria ma la tensione che si sviluppa in ingresso e quella che si sviluppa in uscita.
L'onda stazionaria è un'altra cosa.
Se tu guardi dentro un cavo coassiale e visualizzi le tensioni tra centrale e calza in tutti i punti, vedrai che all'ingresso la tensione va da uno zero ad un massimo con andamento sinusoidale perché così il generatore la produce.
Quello che il generatore produce all'ingresso si propaga a destra verso il carico. Per cui se ha appena prodotto 1V, poco dopo quel picco da 1V sarà a destra del trasmettitore.
Per capire, se non ti va a massa la vista, considera solo l'onda blu dell'animazione sotto:

Questa è un'onda progressiva. Il picco in pratica di tensione "cammina" dal generatore al carico.
Quando viene riflessa totalmente (come nell'animazione) se ne forma un'altra (rossa) che cammina all'indietro. La loro somma fa sì che il voltaggio effettivamente presente abbia un picco che non cammina né avanti né indietro: questa è l'onda stazionaria.
Se la riflessione non è totale, avrai un'onda che cammina verso destra più lentamente di quella blu (un po' meno stazionaria, diciamo).
Ma quello che vedi sul mio oscilloscopio è la tensione all'ingresso e la tensione all'uscita, non una rappresentazione delle onde di tensione dentro alla linea.
Ciaoo
Davide