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Messaggi - trodaf_4912

#1
Supponiamo di avere un milliamperometro da Im= 1mA fondo scala (f.s.) e supponiamo di volere misurare una corrente di I=750mA.
Occorre inserire sul percorso della corrente I una resistenza di shunt Rsh. Come calcolare il valore ?. Occorre precedentemente misurare la resistenza del milliamperometro Rm e poi calcolare la sensibilita' del milliamperometro Vm.
Rm la misuro con un Ohmmetro e supponiamo sia 50 OHm.
Vm=Rm * Im= 50*1mA=0.05V
Il circuito e' il seguente :

La formula per il calcolo della Rsh e' molto semplice e si intuisce leggendo lo schema sopra :
Rsh = Rm *(Im/(I-Im))
da cui risulta Rsh= 50*(1mA/750mA-1mA)= 0.067 OHm.
Ora, difficilmente si riesce a trovare una resistenza commerciale di tale valore. Allora cosa si puo' fare ?. Possiamo aumentare la Rm inserendo una resistenza da 400 OHm in serie allo strumento.

La corrente Im non cambia, quello che cambia e' la R complessiva tra strumento e resistenza aggiuntiva e quindi cambia la sensibilita' che diventa 1mA*450=0.45V.
Questa tensione Vm che si sviluppa ai capi della Rsh e' ancora accettabile da non perturbare piu' di tanto la circuiteria a monte. Pertanto se applico nuovamente la formula precedente ottengo Rsh= 450*(1mA/(750mA-1mA))= 0.6 OHm che e' un valore commerciale con precisione all'1% che si riesce a trovare .
La dissipazione dell'Rsh vale Rsh*Ish^2= 0.6*749mA^2=0.33W.

PS : occorre che :
- la corrente di fondo scala dello strumento sua una percentuale molto minore della corrente principale I.
- la Vm deve non risultare invasiva tale da modificare il funzionamento del circuito a monte.
- la resistenza interna del milliamperometro non sia molto bassa, ad esempio 0.7 OHm.

#3
discussione libera / Re: Teoria sulle linee
18 Maggio 2023, 08:54:25
Mi corre l'obbligo di rispondere per chiarire.
Il concetto era che una antenna caricata non puo' avere l'efficienza di una antenna non caricata. Poi e' stato introdotto, non da me, il cappello capacitivo dove si assumeva che, grazie a questo, la resistenza di irradiazione assumeva valori simili a quella di una antenna non caricata. Per assurdo, allora, ponendo un numero di cappelli capacitivi si sarebbe potuto raccorciare ulteriormente l'antenna senza pregiudicare sensibilmente la resistenza di radiazione. Il problema che una antenna non deve solo trasmettere ma anche ricevere e pertanto ho dimostrato, sempre con formule, che l'energia ricevuta dall'antenna in ricezione e' in qualche modo proporzionale alla sua area efficace. Per fare questo ho introdotto alcuni passaggi semplificati.
Pero' se uno dubita di quanto ho scritto, peraltro lecito in quanto ognuno lo puo' pensarla a suo modo, ho consigliato di studiare il testo da me citato che viene usato in varie universita' Italiane. Il fatto che io lo abbia studiato e' ovviamente una nota a margine poiche' era d'obbligo per il mio tipo di corso universitario.
Nell'ultimo tuo post mi hai accostato al Marchese del Grillo, che per nascita eredito' tale carica mentre il sottoscritto, al contrario ha dovuto faticare sui libri per assimilare concetti che sembravano astrusi. Questo non ti fa onore.
Che dire, il fatto che tu sia a disposizione mi e' indifferente, questo non e' un duello fra me e te, bensi' esprime la differenza tra la costruzione di una teoria basata su internet che alle volte puo' essere fuorviante, e quella acquisita studiando.

Poiche' capisco che la discussione sta prendendo, come altre volte, la via della polemica, cosa che a me non interessa, preferisco chiudere il 3D.
Buona giornata.

 
#4
discussione libera / Re: Teoria sulle linee
15 Maggio 2023, 17:47:22
Speravo di non essere tirato per i capelli ma putroppo non e' stato cosi'.
Prendiamo il vettore di Poynting P0 che vale P0 = S*4*Π*r^2 dove S e' la densita'di potenza dell'onda incidente ricevuta dall'antenna e 4*Π*r^2 e' la superfice della sfera isotropa.
Il modulo del vettore di Poynting è l'intensità dell'onda, cioè l'energia che attraversa la superficie ortogonale alla velocità di propagazione nell'unità di tempo. In pratica la superficie  in [m^2] dell'antenna.
La relazione che lega il Guadagno in ricezione vale G= K * Aeff con K= 4*Π/λ^2.

In sintesi, piu' la superfice dell'antenna e' "grande" piu' il segnale ricevuto sara' maggiore e questo permette di applicare il teorema di reciprocita' tra trasmissione e ricezione (non e' proprio vero perche occorre che le tue antenne, trasmittente e ricevente siano puntate direttamente tra loro, ma si puo' per il momento semplificare). Quindi l'area efficace (Aeff ) di una antenna e' una delle responsabili del suo guadagno in ricezione.
Se io faccio una antenna corta e poi la carico o gli metto un cilindro, un cappello, o quello che ti pare, in ricezione sara' sempre "scarsa di manica".
Quanto ho esposto e' in modo, molto, ma molto semplificato. Se si vuole approfondire consiglio di studiare, come feci io a suo tempo nel 1980, il libro dell'Ing. Gian Carlo Corazza (mio docente e con il quale diedi l'esame) "Fondamenti di Campi Elettromagnetici e Circuiti" Edizioni Patron. Per sapere chi era costui basta fare una ricerca su Internet.
#5
discussione libera / Re: Teoria sulle linee
15 Maggio 2023, 14:31:17
Ma che incompetenti sono i costruttori di antenne. Basta prendere uno stilo verticale di 5 metri e inserire a varie altezze vari cappelli apacitivi per raggiungere la resistenza di radiazione di uno stilo 1/4 d'onda per i 40 metri, ottenendo gli stessi risultati per quanto riguarda l'efficienza.
Mi domando perche' non lo abbiano mai fatto.
#6
Con la marea di documentazione che c'e' in giro riguardante il nanovna lui dice che non sa come usarlo, allora gli ho proposto il solo analizzatore di antenna che ha gia' le bande HF predeterminate dove ne vede contemporaneamente l'andamento delle stazionarie. Poi le trappole puoi tararle anche con il solo analizzatore di antenna.
Tutto dipende dalle sue conoscenze e capacita', per il resto c'e' MasterCard !!
#7
discussione libera / Re: Teoria sulle linee
13 Maggio 2023, 13:48:53
Non c'e' che dire siamo tutti e 3 dei bricconi [emoji12] matricolati !
#8
discussione libera / Re: Teoria sulle linee
13 Maggio 2023, 13:02:16
Ovviamente tutto dipende dalle condizioni circostanti, da dove si trova l'interlocutore, dagli ostacoli e dalle riflessioni. Non si puo' dettare una regola. Io, da perfetto briccone, ho utilizzato come esempio una Lambda/4 per i due metri su un piano riflettente perche' la sua lunghezza non prevede cariche o accrocchi vari, viceversa la ho confrontata con una antenna per la 27 caricata e quindi ho un po' barato. Se quest'ultima fosse stata lunga Lambda/4 avrebbe avuto la stessa efficienza della prima. Per quanto riguarda la distanza coperta, ritorniamo al punto di partenza e cioe' dalle condizioni al contorno.
Ci sono dei colleghi che usano antenne che per loro costruzione, si possono assimilare a carichi fittizi, in pratica con efficienza bassa. Eppure, se chiedi loro, se sono contenti ti rispondono che e' una antenna eccezionale, larghissima di banda con ros=1 con la quale hanno collegato mezzo mondo. Andare a spiegare loro che di fatto stanno usando "un ferro da stiro" come antenna e' tempo perso poiche' ti risponderanno che i luoghi da loro collegati confermano l'efficacia dell'antenna in uso. Se una antenna ha un efficienza bassa, non vuole dire che non sia utilizzabile in trasmissione o che abbia un ros alto, vuole dire solamente che parte della potenza che gli giunge non viene irradiata. In HF, quando vi e' un minimo di propagazione basta poca potenza per fare collegamenti notevoli.
#9
discussione libera / Re: Teoria sulle linee
13 Maggio 2023, 10:58:09
Come ho detto, e' un espediente, ma la resistenza di radiazione non sara' mai uguale.
Poi, se riesci a dimostrarmi il contrario, sono sempre aperto alle dimostrazioni numeriche.
#10
discussione libera / Re: Teoria sulle linee
13 Maggio 2023, 09:37:46
KZ,
la tua considerazione deve comprendere la tipologia delle due frequenze diverse. In 2 metri (VHF) con 100mW e un quarto d'onda fai poca strada, viceversa con la stessa potenza in 27MHz, anche con una antenna caricata e quindi piu' corta di (Lambda /4), copri una distanza maggiore. Entrambe montate a centro tetto.
L'argomento della mia domanda, tuttavia, era concentrato sull'efficienza dell'antenna Lambda/4 e una piu' corta di Lambda/4. Per faare questo ho pensato ad una antenna per i due metri e ad una di 2 metri (follia pura) montate a centro tetto entrambe. Le frequenze sono ovviamente diverse ma non ho chiesto la max distanza percorribile o l'intensita' di segnale ricevuta da un corrispondente, ho chiesto, tra le due quale ha l'efficienza maggiore in relazione alla sua specifica frequenza.
Il quartino d'onda per i due metri e' quella che ha l'efficienza maggiore in quanto non e' caricata. Passando a quella per gli 11 metri, per avere la stessa efficienza  avrei dovuto montare a centro tetto una antenna lunga 2.75 metri. Ora., se la accorcio, ecco che l'efficienza cala anche se inserisco una carica che mi permette di simulare un quarto d'onda.
La carica, per quanto possa essere curata, introduce una resistenza di perdita che purtroppo ne diminuisce l'efficienza.
Io ho parlato di antenne caricate e non cappelli capacitivi che, non risolvono il problema dell'efficienza, anche se fossero dei "Borsalino".  Il cappello capacitivo puo' essere utilizzato su una antenna corta per simularne una lunghezza maggiore ma non e' come usare una antenna di lunghezza corretta. Sono artifici per avere meno perdite rispetto alla carica, se no prendiamo uno stilo di 2 metri e lo riempiamo di cappelli capacitivi per farlo lavorare in 40 metri, magari accorda, ma l'efficienza'... .
Un esempio e' la KLM34A che opera su 10/15/20 metri senza usare le classiche trappole ma usando trappole lineari con condensatori realizzati in tubo. L'antenna ha una efficienza maggiore di quelle trappolate , ma non avra' mai l'efficienza di una monobanda per i 10, una monobanda per i 15, una monobanda per i 20.
Spero di essere stato chiaro e spero inoltre non salti fuori che particolari condizioni di Venere in congiunzione con Saturno non facciano aumentare l'efficienza di una antenna caricata.  [emoji1]
#11
Oscar, a te per il momento serve un analizzatore di antenna. Il nanovna  e' un VNA, seppure molto economico, che ti permette anche misure su quadripoli che non fa l'analizzatore di antenna.
L'analizzatore di antenna permette la misura del parametro di scattering S11, mentre gli altri come il nanovna permettono la misura anche dell'S21 che pero' a te non serve. 
Pertanto, nanovna, Metrovna,  altri con doppia porta (DUT,DET) sono esuberanti per la tua necessita'. Orientati su strumenti con la sola porta DUT (cioe' un solo connettore) tipo Rig Expert o FA-VA5.  
#12
discussione libera / Re: Teoria sulle linee
13 Maggio 2023, 08:02:35
Niente di tutto questo.
L'efficenza maggiore è del quartino d'onda per i due metri che è fisico per tale banda , mentre l'altra avrà una efficenza minore in quanto raccorciata e per diventare un quarto d'onda necessità di una carica compensativa.
Il guadagno sarà sempre 0 dB rispetto al dipolo per il quartino d'onda per i due metri, mentre per l'altra sarà minore a causa delle perdite introdotte dalla carica.
#13
discussione libera / Re: Teoria sulle linee
12 Maggio 2023, 20:26:18
Ne approfitto per fare un quiz :
quale delle due antenne utilizzate per un mezzo mobile ha l'efficienza maggiore ?
1. stilo Lambda/4 per i due metri
2. stilo lungo 2 metri e caricato per raggiungere Lambda/4 per i 10 o 11 metri
entrambe montate a centro tetto.

#14
discussione libera / Re: Teoria sulle linee
12 Maggio 2023, 16:55:36
Scusate , 28 anni e non 23, l'età si fa sentire.
#15
discussione libera / Teoria sulle linee
12 Maggio 2023, 15:07:55
Nel lontano 1995 scrissi un articolo su CQ Elettronica riguardante tale argomento e oggi, tiratolo fuori dal cassetto, ve lo ripropongo a distanza di 23 anni. Chi se lo vuole leggere lo legge se no lo salta.
73'
#16
Indica di meno.
Se vuoi uno strumento che non ti costa un rene e che funziona decentemente allora il Daiwa CN-901 HP3. Misura il picco e ha il peak hold. Se no devi passare a strumenti decisamente più costosi come l'LP100 che e' un wattmetro vettoriale.
Lascia perdere i bolometri sono fatti per potenze dell'ordine di max 40dBm (10W).

Indicazione corretta in -SSB singolo tono (fischio) e sul parlato

Non so quante volte abbia gia' pubblicata questa tabella.


#17
Partendo dall'assunto che un'antenna 1/4 d'onda fisica guadagna 0dB sul dipolo e circa 2 dBi sul dipolo isotropico, qualsiasi antenna raccorciata non puo' che guadagnare di meno, anzi e' meglio parlare di antenna che perde di meno.
Piu' l'antenna e' corta piu' perde rispetto al dipolo. Inoltre, in una antenna raccorciata l''espediente che si usa e' porre una "carica" che permetta di farla funzionare sulla frequenza desiderata.
Un'altro fattore e' il posizionamento della stessa sul mezzo mobile. Se e' centrata sul tetto allora si puo' ipotizzare un funzionamento a 360 gradi. Viceversa se posta ad un estremo come anche uno specchietto di un mezzo pesante ecco che cambia l'irradiazione a favore della massa metallica che si trova di fronte.
Esiste poi un ulteriore fattore che e' l'andamento della corrente in funzione della disposizione, lungo lo stilo, della carica. Per comodita' costruttiva e meccanica la carica viene posta alla base, ma questa non e' il migliore posizionamento per avere la migliore distribuzione della corrente lungo lo stilo. Vediamo le tre posizioni, alla base, al centro e in cima che risultati portano alla distribuzione della corrente :

In rosso la distribuzione della corrente lungo il filo.
Come si puo' vedere la distribuzione migliore e' la terza ma questa difficilmente la vedrete realizzata. La corrente nell'induttore  si comporta linearmente.
Un discorso a parte poi sarebbe da fare sui materiali e sul tipo di cavo utilizzato.

Pertanto sulla antenna citata io avrei qualche dubbio sulle specifiche riportate, pero apprezzo l'onesta nel non avere riportato "il guadagno".

Per una migliore comprensione dei vari fattori che contribuiscono al funzionamento di una antenna caricata, allego un documento della fu' BIAS.

73'



#18
Aggiungo le considerazioni iniziali  fatte dall'autorevole W2DU/W8KHX, M. Walter Maxwell, Ingegnere, Capo dei Laboratorio Antenne e della Sezione Prove del Centro Spaziale, Divisione Astro-elettronica della RCA, pubblicata su QST.
"Link ad articoli contenenti informazioni chiaramente erronee e concetti distorti trovano la via della Stampa, diventano Vangelo e continuano a propagarsi con
l'efficacia della Catena di S. Antonio. Essi comprendono perle di logica intuitiva
come, ad esempio, ricercare sempre il perfetto adattamento di impedenza fra antenne e linea; incrementare le prestazioni di un'antenna, cioè l'efficienza di radiazione, solo sulla base dei ROS del cavo, più è basso e meglio è; tagliare un dipolo perché risuoni su una (unica) frequenza e alimentare con un cavo lungo
esattamente un multiplo intero di mezze lunghezze d'onda, nessun'altra
lunghezza va bene; regolare l'altezza, magari abbassando le estremità
di una inverted-V, per rendere la componente resistiva dell'impedenza
di radiazione uguale all'impedenza dei cavo; sottrarre da 100 la percentuale
di potenza riflessa per determinare la percentuale utile di potenza di
uscita (e sono stati pubblicati normogrammi per illustrare questo metodo erroneo) .
Come risultato di questi pregiudizi, siamo stati condizionati a evitare ogni
disadattamento, e a fuggire le onde riflesse come la peste.
ROS 1 : 1 a tutti i costi!
Questi nozioni non sono corrette !"
#20
Onestamente e' molto difficile darti una risposta che sara' banale ma posso solo dirti che piu' radiali metti meglio e' per una verticale. In pratica cerchi in qualche modo di "fare vedere" all'antenna un piano di terra miglio di quello che avresti con pochi radiali e quindi con svicolandoti in teoria dal tipo di suolo che hai cercando di minimizzare la resistenza di terra . Poi si fa come si puo', non tutti abitano in un casale in campagna dove possono fare quello che desiderano.
Un esempio, anche se di piano di terra non si parla e', la loop magnetica. La resistenza di irradiazione del loop e' data dalla somma della resistenza introdotta dal materiale del loop e dalle eventuali giunte piu' la resistenza di irradiazione propria del loop che ha valori bassissimi. La migliore efficienza e' data minimizzando la parte resistiva del materiale e del tipo di costruzione in modo che sia almeno un ordine di grandezza inferiore alla resistenza di irradiazione.
#22
Mi si permetta di dire che la rete elettrosaldata non e' un "trucco" ma e' un espediente per svincolarsi dal tipo di terreno e conferire all'antenna immagine caratteristiche omogenee. Esperienze in tale senso sono state fatte da colleghi che, specialmente per le bande basse hanno migliorato e di molto le prestazioni del sistema antenna che sia una disposizione in verticale o in orizzontale.
#25
nik, io ho usato il programma "pasan3.3" che e' molto semplice da usare se comparato con altri.
http://science4all.nl/?Electronics___Pasan