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Hotspot/piccolo ponte..dubbio amletico :-)

Aperto da Pieschy, 26 Gennaio 2022, 19:05:43

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Pieschy

Cosa sia un hotspot penso che lo sappiamo tutti (almeno chi bazzica i modi digitali) di fatto alla fine della fiera è un piccolo ripetitore. E' ripetitore perchè quello fa ovviamente nel senso ampio della parola perchè in realtà sarebbe un punto di accesso e non è detto monoutente. La sottile differenza sta in 2 particolari. L'utilizzo personale e la minima potenza rf irradiata (generalmente decine di milliwatt). Orbene rifletto ad alta voce su un hotspot comunemente particolare realizzato che molti avranno. Semplicissimo Rapsberry,internet da un lato ma GD-77 con OpenGD che usa il portatile come rtx. Beh di fatto è un'hotspot ma di fatto è anche un piccolo ripetitore perchè anche solo con 2W copre un paio di quartieri se non di più. Si può fare? Direi di si a patto di usare una frequenza nel range autorizzato e poco significativo (a patto di utilizzo esclusivo e peggio disturbo) il fatto della potenza visto che da 0.001W a 499.99W siamo autorizzati in V ed U. Ma di fatto se a questo punto io, ovviamente, lo sfrutto a 5km di distanza nella pratica lo uso come ripetitore ma nulla cambia che lo abbia di fronte dentro casa o a 5km son sempre io,il mio nominativo,la stessa frequenza e poteza autorizzata. Si può fare? Direi di si a patto di non accaparrarsi 24/7 uso esclusivo di una frequenza. Ma senza "please" aprire ombrelli alla mary poppins e volare con il solito si fa non si fa...pensiamoci. E' chiara la normativa sulle stazioni ripetitrici non presidiate. Ma il caso di cui sopra non credo rientri in questa categoria perchè di fatto l'idea resta il 99% di uso dentro casa in minima potenza come chiunque usi un'hotspot e l'1% di un qso sulla strada che porta al supermercato 3km più avanti. Un'aggeggio quindi che oltre ad essere al 99% presidiato non sarebbe comunque presenza fissa in quanto acceso solo quando si fa qso privato. Che ne pensate? Ripeto solo riflessioni non laconici giudizi tipo "non si fa" perchè io mi confronto si ma poi come sempre faccio come meglio reputo opportuno ;-)


ik2nbu Arnaldo

#1
Di stazioni remote in HF se ne sentono sempre di +, utenti radioamatore che sono a casa loro dove hanno domiciliato la licenza di esercizio e le antenne in cima ad una collina, nel 99,9 % dei casi sono link privati che solo il propietario usa, non pubblici.

Magari creati a scopo "sperimentale" ma poi di fatto restano fissi.

Allo stesso modo se un'azienda vuole un bridge link radio fra 2 capannoni a 3 Km fra loro, deve "dichiarare" impianto ed attrezzature installate, con la certifica di un professionista/azienda terza.

Poi ci sono altri radioamatori che vanno in giro in macchina, e con appositi hardware parlano dal cellulare su rete 4G ed escono traslati in V-U sulle antenne di casa e viceversa. Penso che la normativa su tutte queste cose moderne....sia di fatto rimasta indietro.

Salvo il fatto che l'esercizio di una stazione di radioamatore "fissa" è comunque legato al domicilio, perchè hanno si sdoganato uso portatile e mobile, ma come un fatto estemporaneo. Il rischio è infatti "il selvaggio west", dove si ricevono/arrecano disturbi rf.

Mentre il tuo esempio è di fatto un ripetitore con installazione fissa, soggetto secondo me alle norme di autorizzazione frequenza del MISE, senza se e senza ma. Ti allego documento vedi modifica articolo 9 in rosso. Devi compilare un modulo ed inviarlo al Mise.

Pieschy

Beh Arnaldo grazie della risposta tu sei per me un guru nel settore quindi grazie. Allora ho dato lettura a quanto da te inviatomi. Sinceramente essendo liggio al dovere ed essendo praticamente una semplice dichiarazione ci metto un'attimo a farla e mettermi in regola ma restano le osservazioni seguenti:
1) per quanto scritto sopra il ripetitore di "ridolini" sarebbe un'antenna da 95cm sul terrazzino di casa mia e quindi all'indirizzo della mia A.G. quindi ...non so.... perchè presidiato lo è tranne per quella mezz'ora che starei in giro in zona.
2) renderlo pubblico? Si che c'è di male ed in effetti per la scarsa copertura che ha non credo lo utilizzerebbe nessuno.

Non mi piace però per eccesso di altruismo accaprrarrarmi se pur legalmente una frequenza perchè a quel punto libera a tutti ma resterebbe la frequenza di una stazione con tanto di nominativo ministeriale. 

Pur non di meno essendo espressamente scritto "anche per scopi sperimentali" il che implicitamente significa ahimè tutto il malcostume che si sente o meglio "non si sente" su fior di ponti strategici....perchè no. Qella che ho utilizzata per 2 giorni è sulle V ed in zona 2 non esiste ripetitore (secondo il famoso file di tutte le frequenze) operante. Unico utilizzatore un nodo echolink se non erro ma ad AT zona 1 praticamente a 200km da dove sto io quindi con 2W zero disturbi (e poi fra i palazzi pensa te). Fra l'altro essendo un nodo mi basta una sola frequenza e non due per non dire che in caso di crescita potrei dislocarlo altrove credo semplicemente comunicando al mise la nuova location. Interessante anche scoprire che la max potenza è di 10W (ammetto non lo sapevo) ma nel mio caso anche al max. non raggiungo i 4W quindi ci rientro pienamente

AZ6108

Citazione di: ik2nbu Arnaldo il 26 Gennaio 2022, 22:53:54
Di stazioni remote in HF se ne sentono sempre di +, utenti radioamatore che sono a casa loro dove hanno domiciliato la licenza di esercizio e le antenne in cima ad una collina, nel 99,9 % dei casi sono link privati che solo il propietario usa, non pubblici.

Ma non solo antenne, per dire, un RTX come questo (tanto per fare un esempio, non è l'unico) può essere totalmente gestito da remoto, per cui uno potrebbe avere la stazione in cima ad un monte e fare DX dall'appartamento di città dove non ha neanche l'antenna; mi chiedo però se (a parte "l'onestà"), in Italia una cosa del genere, a fronte delle normative correnti, sia legale

Dopodichè conosco un OM che usa un approccio di tal genere, ossia ha la stazione remotizzata con controllo su apparato/lineare e rotore, ma in quel caso lo giustifico dato che essendo portatore di peacemaker ed essendo stato avvertito di evitare l'esposizione a campi EM, per lui era l'unico modo di continuare a fare radio
Presa di terra :
manciata di terriccio che, cosparsa sulle apparecchiature elettroniche, ne migliora il funzionamento


Pieschy

A mio avviso, il tutto diventa di opinabile interpretazione con la normalissima e sacrosanta regolamentazione dell'uso degli apparati portatili.
Diventa quindi tutto molto vago perchè un portatile o una radio in genere non ha più, per definizione, un'ubicazione fissa. Per fare un semplice esempio io posso avere la radio a casa (indirizzo dell'A.G) ma posso montare una radio nella casa di villeggiatura o modulare in veicolare/portatile in giro per il mondo.
L'utilizzo quindi remoto di una stazione potrebbe ricadere in questo caso in quanto è comunque solo il titolare di A.G. ad operare anche se da zona diversa geograficamente rispetto all'indirizzo riportato in A.G.

Se poi addirittura il link alla stazione remota è via internet decade tuttto non utilizzando alcuna frequenza se non quella dell'apparato regolarmente dichiarato.

Un pò come le POC/Internet radio. Essendo dei telefoni non rientrano nelle competenze del mise e quindi il loro uso è completamente deregolamentato. Nella pratica (esistono app come zello per dirne una) finchè si resta in rete internet non serve alcuna patente o A.G. Se paradossalmente le varie reti dmr&co non avessero i ripetitori e se coerentemente non ci fosse lo zelo dei singoli gestori di richiedere i titoli potrebbero essere reti voip che nulla hanno a che fare con l'etere e che quindi non necessitano di null'altro che la registrazione di identità richiesta per ogni sim che si usa.

Ma è OT rispetto al nocciolo del discorso. La cruda verità è che essendo il servizio di radioamatore quasi esclusivamente sperimentale nei limiti del bandplan e del possesso di A.G. senza pestarci i piedi a vicenda ognuno può sperimentare come meglio crede.

Tutto molto semplice come molto complicato ed io troppo loquace. I 10/100mw delle centinaia di migliaia di hotspot alla fine occupano 1 o 2 frequenze egualmente ed il fatto che coprano 10mq invece di 2kmq è concettulmente eguale ciò non toglie che non serve alcun tipo di autorizzazione in quanto giustamente sono sperimentazioni insite nel radiantismo stesso. Idem se sperimento dal supermercato sotto casa...mi sarebbe piaciuto leggere un sono d'accordo perchè sinceramente pur facile che sia riservarmi una frequenza magari poi non usata spesso non mi sembra molto civile....anzi mi sembra solo un qualcosa che alimenti il proprio ego ciò non toglie che una pec al mise la mando egualmente al massimo dicono no e si continua come prima oppure vedrete IR2XXX del Pietricello fra qualche po hahaha :-) Tanto il TG 222 270 su BM già ce l'ho...sarebbe il coronamento del mio smisurato ego ahahahaa ;-))))

Pieschy

@Arnaldo: Visto che sei ferrato in materia piccola domandina. Io son capa tosta e liggio al dovere, ieri ho inviato il tutto all'ispettorato territoriale di zona 2 quindi allegato di richiesta, richiesta nominativo, scheda tecnica allegando ovvamente come da istruzioni copia C.I ed A.G. e dichiarazione sostitutiva del pagamento marca da bollo di 16 euricelli. Insomma tutto come da istruzioni nel modello trovato sul sito del ministero. Lo stesso modulo dice espressamente che a meno di rifiuto o comunicazione di altro tipo non ci si deve aspettare risposta. Ergo il solito silenzio assenso.
Tutto madato via PEC quindi ovviamente in tempo reale ricevuta di invio e consegna (ieri sera).
Oggi ricevo mail con numero di protocollo e data di oggi. 
La intendo come accettazione del tutto?
Ovviamente seguirà comunicazione del nominativo ma credo che essendo protocollata forse una guardatina gliel'hanno data e non hanno riscontrato errori. Interpretazione corretta secondo te o mi sbaglio?
Grazie,
Pietro IU2DLC


aquiladellanotte

Citazione di: Pieschy il 28 Gennaio 2022, 11:59:35
@Arnaldo: Visto che sei ferrato in materia piccola domandina. Io son capa tosta e liggio al dovere, ieri ho inviato il tutto all'ispettorato territoriale di zona 2 quindi allegato di richiesta, richiesta nominativo, scheda tecnica allegando ovvamente come da istruzioni copia C.I ed A.G. e dichiarazione sostitutiva del pagamento marca da bollo di 16 euricelli. Insomma tutto come da istruzioni nel modello trovato sul sito del ministero. Lo stesso modulo dice espressamente che a meno di rifiuto o comunicazione di altro tipo non ci si deve aspettare risposta. Ergo il solito silenzio assenso.
Tutto madato via PEC quindi ovviamente in tempo reale ricevuta di invio e consegna (ieri sera).
Oggi ricevo mail con numero di protocollo e data di oggi.
La intendo come accettazione del tutto?
Ovviamente seguirà comunicazione del nominativo ma credo che essendo protocollata forse una guardatina gliel'hanno data e non hanno riscontrato errori. Interpretazione corretta secondo te o mi sbaglio?
Grazie,
Pietro IU2DLC
Ciao Pietro, solitamente il protocollo significa che la domanda è stata correttamente ricevuta, come da prassi della pubblica amministrazione, ma non necessariamente (come immagino) che sia stata letta, studiata o valutata.
In alcuni Ministeri, il protocollo è automatico, in altri manuale, ma ci pensa la segreteria che poi la smista.
Fammi sapere se sono stato chiaro


inviato Redmi Note 8 Pro using rogerKapp mobile

aquila della notte 1adn089


Pieschy

Citazione di: aquiladellanotte il 29 Gennaio 2022, 21:59:48
Ciao Pietro, solitamente il protocollo significa che la domanda è stata correttamente ricevuta, come da prassi della pubblica amministrazione, ma non necessariamente (come immagino) che sia stata letta, studiata o valutata.
In alcuni Ministeri, il protocollo è automatico, in altri manuale, ma ci pensa la segreteria che poi la smista.
Fammi sapere se sono stato chiaro


inviato Redmi Note 8 Pro using rogerKapp mobile


Si chiarissimo e qui si svia sulla nostra burocrazia. In effetti potrebbe essere automatica la cosa infatti la mail è una specie di "bot" ma visto che la mail è arrivata 12 ore dopo la corretta ricevuta di consegna penso e spero (vale per tutti i documenti) che si protocolli qualcosa che almeno formalmente risponda ai requisiti richiesti. In questo caso domanda compilata correttamente ed allegati congrui a quanto richiesto. Spero non si protocolli giusto per.... per quello basterebbe la ricevuta di ritorno per capire che il destinatario ha semplicemente ricevuto la comunicazione. In due parole la logica dice (ma ahimè spesso non sempre è così) che il necessario è stato protocollato in quanto formalmente corretto. Ovviamente se e nel caso (è espressamente scritto nella domanda che è previsto solo il diniego, in caso contrario non comunicano nulla) si ha qualcosa da obiettare sarà ad eventuale esame successivo anche perchè prima o poi la mail che indica il nominativo la dovranno mandare se la cosa va in porto.

aquiladellanotte

Non lavoro direttamente in Pubblica Amministrazione ma conosco un po le dinamiche. La semplice ricevuta di conferma non è sufficiente: domani mattina devi impugnare un atto, hai il riferimento preciso. Inoltre così, lo possono archiviare (è un retaggio del passato).
Pensa inoltre che chi riceve il documento spesso non sa neanche di cosa si tratta, altre volte neanche le capisce. Non puoi capire quante volte una pratica chiaramente destinata ad un ufficio sia stata portata dal protocollo presso un altro...
Chissà all'estero come funziona (sono curioso :))

inviato Redmi Note 8 Pro using rogerKapp mobile

aquila della notte 1adn089


HAWK

La normativa del silenzio assenso, art. 2 della legge 241 del 1990, in afferenza all' art.20 modificato dalla legge n.80 del 2005, dovrebbe essere così gestita: 

In parole diverse, dal ricevimento, la pubblica amministrazione ha 30 gironi di tempo per negare, controllare e porre veti...trascorso il quale il posto viene accolto in modo positivo.

Tuttavia, mi permetto per comodità di fare copia e incolla della disposizione di cui art.3 della normativa di cui sotto, LEGGERE BENE..., TRA AMMINISTRAZIONI.

Un cenno importante merita, nell'evoluzione normativa dell'istituto, la riforma della disciplina del silenzio assenso voluta con la Legge n.124/2015 (c.d. riforma Madia).
L'art. 3 di questa legge, introduce con l'art. 17-bis Legge 241/90, il nuovo istituto generale del silenzio assenso tra amministrazioni pubbliche che presenta delle peculiarità rispetto all'ipotesi di silenzio assenso disciplinata dall'art.20 Legge 241/90.

In questa nuova ipotesi:


  • il silenzio assenso non opera nel rapporto tra amministrazione pubblica e privati, ma tra diverse amministrazioni pubbliche (o tra amministrazioni pubbliche e gestori di beni o servizi pubblici);
  • il silenzio non corrisponde ad un provvedimento finale, bensì ad un atto interno al procedimento, in quanto va a sostituire l'acquisizione di assensi, concerti o nulla osta di competenza di altre amministrazioni pubbliche previsti per l'adozione di provvedimenti normativi o amministrativi.

Pieschy

#10
Signori grazie a tutti ma a volta forse ci inseguiamo.
Tutto quello che dite è corretto ma la mia domanda ...che potevo evitare di fare si basa su quanto scritto esplicitamente sull'allegato dall'ispettorato mica me lo sono inventato o interpretato io.
Nella seconda pagina si legge. Per essere più preciso non si riferisce ne specifica neanche i 30 giorni a me sembra chiaro a meno che non sappia leggere l'italiano:
Nella fattispecie visto che oltre consegna/ricevuta pec ho ricevuto anche mail con numero di protocollo che per quanto scritto neanche sarebbe dovuta arrivare...ergo da mente pensante che è tutto ok.
Riporto da pag.2 dell'allegato di richiesta inviato:
"N.B. SE LA DICHIARAZIONE È COMPLETA E CORRETTA NON SEGUIRÀ ALCUNA COMUNICAZIONE DA PARTE DELL'ISPETTORATO"