Amplificatore in classe A come lineare RF è possibile?

[Albano]

Scusate la mia ignoranza ma volevo sapere se è possibile creare un piccolo lineare per rf con un transistor polarizzato in classe A in modo da non avere problemi nell'accordare l'amplificatore.... mi spiego meglio...
Solitamente i lineari rf sono di classe c in quanto il transistor amplifica meno del 50% della sinusoide in ingresso ed è il  circuito risonante R L (opportunamente accordato) a ricreare integralmente la sinusoide in uscita, in questo modo si sfrutta quasi tutta la potenza che assorbe il transistor....
Negli amplificatori di classe A il transistor amplifica integralmente la sinusoide in ingresso (quindi non ha bisogno del circuito risonante R L) ma in uscita la potenza è del 25%circa di quella che assorbe il transistor (in quanto parte di potenza viene scaricata a massa dalla resistenza di emettitore). Considerando che non ho bisogno di amplificazioni esagerate mi accontento di creare un trasmettitore a 3-5w di uscita secondo voi è possibile una cosa del genere o ci sta una limitazione concettuale che ora mi sfugge? (cioè sto sparando cazz...volate?)

[yeti]

73 a tutti,
ciao Albano,
i lineari si chiamano così perché appunto amplificano...linearmente. La classe di lavoro utilizzata nella maggior parte dei casi è AB , per evitare inutili consumi /surriscaldamenti dei componenti.
I lineari in classe C si utilizzano in ambito amatoriale per la FM ed il CW .
Se guardi sui data sheet dei transistor trovi spesso dei circuiti applicativi adatti alla RF.

Grazie per l'attenzione

[77andreagas]

Aprovo quanto detto da Yeti, confermo anche l'importante dettaglio che un Ampli in classe C va usato solo per la modulazione di frequenza e per il CW mi permetto di aggiungere anche RTTY.
Da escludere l'uso della classe C per AM e Bande laterali (SSB).

Grazie per l'ascolto.

[Alba3]

Amplificare rf linearmente con elemento attivo polarizzato in classe A.La domanda era questa.Certo,possibilissimo e ,per alcuni lati,rigoroso dal punto di vista dell'amplificazione in se stessa;giustamente,hai già rilevato come energeticamente sia dispendioso.Come qualunque device ha i suoi bravi compromessi,non ne è privo.La scelta in sede di progettazione di una classe di amplificazione,o meglio,della classe di lavoro della parte attiva nell'amplificazione,è da correlare alla finalità del progetto;va da sè che si spazia dall'assoluta necessità di linearità alla robustezza magari per servizi attivi h24,passando per indifferenza alle dimensioni e consumi.Certo si può,anzi,la tendenza nei sistemi evoluti è proprio evitare le non linearità della "C" e "B" in favore,se non della "A" della "AB" normalmente in versione Bifinale push-pull che complica il tutto circuitalmente (e non poco),costa parecchio ma garantisce pulizia e robustezza che si traducono in minimi interventi successivi alla messa in opera e sicurezza/affidabilità,dove questi siano parametri necessari e/o esclusivi;con questo si torna al problema progettuale,come in tutte le cose.
Inoltre,tecnologia strip-line per i risuonatori e mosfet rendono da qualche tempo più appetibile questo percorso,il mercato poi ha fatto il resto.
'73 cordiali

[shineime]

scusa chi l'ha detto che in classe A non c'è bisogno dei circuiti LC in uscita?

[Albano]

Non vorei sbagliare ma in classe A i circuiti LC in uscita ci sono si, ma sono dei passa banda o adattatori di impedenza non sono dei circuiti d'accordo vero e proprio... non vorrei aver detto una cavolata sempre...

[Ottone]

Belli sti topic, quanto mi piacciono.  :mrgreen:

Un dato aggiunto,
come già detto un ampli classe AB1 push pull, garantisce praticamente la stessa pulizia (in termini di armoniche e distorsione) di un classe A puro, ma con rendimenti decisamente superiori; quindi consumi e temperature inferiori e affidabilità maggiore.

73 amplificati (scusa yeti se ti rubo la filosofia di saluto :)  )