ASCOLTAVANO I COSMONAUTI RUSSI CAPTARONO L’AGONIA DEI PRECUR

Aperto da iz8ftw, 09 Maggio 2007, 10:16:32

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iz8ftw

Abbiamo attraversato la guerra fredda con l'incoscienza dell'età. Eravamo giovani, entusiasti. Oggi, probabilmente, ci fermerebbe la paura di quanto andavamo scoprendo e che il mondo non sempre ha saputo».

Giovanni Battista Judica Cordiglia ha 68 anni, è perito al tribunale di Torino. Suo fratello Achille, classe 1933, è un cardiologo allievo del professor Dogliotti. Due professionisti la cui notorietà è velata dal tempo. Ma per vent’anni, dalla fine degli Anni 50, i giornali li citavano a ogni missione spaziale come testimoni della lotta che russi e americani avevano ingaggiato per impadronirsi del cosmo.

Dal loro punto di ascolto, prima nel centro di Torino, in via Accademia Albertina, poi in un bunker tedesco affittato per due lire in collina, infine nell'ala di una casa di cura del Canavese, acchiapparono i segreti, divulgarono i successi e le tragedie, registrarono i suoni e le voci di missioni in cui avevano messo il naso non perchè fossero spioni di mestiere ma perchè erano entrati in un gioco più grande di loro, e lo giocavano benissimo.
Diventarono «i ragazzi di Torre Bert». Ancora oggi sembra impossibile che due radioamatori dilettanti abbiano potuto scoprire così tanto del più complesso conflitto tra le due superpotenze, e uscire indenni dalle trame di quegli anni.

IL BIP BIP
«Da bambini - raccontano i fratelli Judica - avevamo la passione per la radio, il più bel giocattolo del mondo, e la curiosità di andare sempre oltre nell'ascolto ci spinse ad allestire in casa una piccola stazione, fatta di materiale recuperato dai depositi di guerra e di antenne che progettavamo noi. La nostra Bibbia era una rivista che si chiamava “l'Arrangiatore”. Quello fu l'inizio del gioco. Poi nel '57 i russi mandarono in orbita il primo Sputnik e ne captammo il bip bip. Per noi cominciò la caccia ai segnali dallo spazio, una fantastica malattia».

Oggi li chiameremmo hacker. Arrivarono con la fantasia e l'entusiasmo dove altri non potevano. O, se potevano, tacevano. Due rompiscatole cosmici. Guardati con incredulità dalla Nasa, dove andarono nel ‘64 dopo aver vinto alla Fiera dei Sogni, uno dei programmi-cult di Mike Bongiorno; controllati dai sovietici per i quali erano gangster dello spazio.

«Nel settembre ‘63 abitavamo a Torino, avevamo le antenne sistemate sul terrazzo. Venne un certo Anatoli Krassikov, ufficialmente era il corrispondente della Tass da Roma, in realtà era un uomo del Kgb. Voleva vedere la stazione, ci propose di collaborare tecnicamente con Mosca. Dieci minuti dopo che se n’era andato arrivò il nostro controspionaggio. Da quel momento sapevamo di essere controllati».

Paura? «Quando trasferimmo il centro di ascolto, che chiamammo Torre Bert, nel bunker isolato in collina, ci passavamo le notti: avrebbe potuto venire chiunque anche soltanto per rubarci l'attrezzatura. E quando lo lasciammo perchè trovammo le bandiere rosse sul tetto e capimmo che era un segnale pericoloso, scoprimmo che qualcuno aveva messo di nascosto le mani sulle bobine cosparse di grafite. Qualche spia, di sicuro. Però non ci pensavamo o forse erano altri tempi. Eravamo eccitati dalla gara spaziale: ci appagava la conferma di qualcosa che non avremmo dovuto sapere, anche se talvolta ciò che ci nascondevano era la tragedia, la morte di un uomo». O di una donna.

«LE VITTIME SONO 14»…
Il libro e il documentario riapriranno le polemiche sulle morti mai ammesse. Secondo i due fratelli in quel periodo almeno 14 cosmonauti sovietici si sono persi nello spazio per una manovra sbagliata, o sono morti al rientro nell'atmosfera. «Gli americani - spiegano - comunicavano tutto e si esponevano alle brutte figure, a Mosca invece mantenevano il silenzio sulle operazioni finchè non avevano avuto successo. Ma le nostre antenne ricostruivano quanto stava accadendo.

Torino era un luogo privilegiato, il primo punto dove le astronavi sovietiche riprendevano contatto con le basi in Russia, dopo il black out imposto dal sorvolo degli Usa e dell'oceano. Così riversavano tutti i dati. Cogliemmo la voce di Gagarin e annunciammo la presenza del primo uomo nello spazio qualche minuto prima che lo ufficializzasse la Tass. Prima di lui, però, ci sono stati tentativi di cui non si è saputo niente. Nel novembre ‘60, sei mesi prima di Gagarin, sentimmo l'Sos nitido di un veicolo che si allontanava dalla Terra, senza possibilità di tornarci. Nel maggio ‘61 registrammo la morte in diretta di un equipaggio: due uomini e una donna».

Il messaggio della donna è un pugno nello stomaco. I due colleghi probabilmente sono già morti, la cosmonauta cerca aiuto alla base: la manovra di rientro è fuori controllo. La voce ripete ossessivamente dei numeri e «ho caldo, ho caldo, ho caldo». «Questo il mondo non lo saprà», è la sua frase che dà il nome al libro.

NIENTE POLITICA…
«Un'altra volta - aggiungono i fratelli Judica - captammo il battito cardiaco e il respiro affannoso di un essere cui evidentemente mancava l'aria. Facemmo ascoltare il nastro al professor Dogliotti. Lo analizzò e non ebbe dubbi. I sovietici però non ammettevano le tragedie, ci accusavano di inventarci persino i nomi degli astronauti, dimenticando che li prendevamo dalle loro riviste e che con noi, all'ascolto, c'erano sempre giornalisti e tv di tutto il mondo. Emilio Fede, alla Rai, ci conosceva bene. Non ci spingeva l’ideologia, non eravamo anticomunisti, nè al soldo degli americani. Solo c’indispettiva che si negasse la realtà. E gli astronauti erano volontari consapevoli del rischio di morire».

Nel villino a Ciriè i vecchi strumenti parlano di un'epoca lontana, centinaia di nastri conservano le voci e i ricordi. Oggi i fratelli hanno smesso di ascoltare il cielo.
«La fine la decretammo nel ‘75 con la missione congiunta tra l'Apollo e la Soyuz, russi e americani che si danno la mano in orbita». Di Torre Bert resta l'antenna gigantesca, in giardino.


Dagospia 08 Maggio 2007

Marco Ansaldo per “La Stampa”

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Giovanni Battista Judica Cordiglia

http://orione4.jumpy.it/public_html/articolo_index_31545.html


Nembo

Interessante... avevo sentito qualcosa in proposito.
Ora mi documenterò meglio. Mi sa che potrebbe essere una lettura ad hoc per le ferie...
73 + 51  a tutti

r5000

Citazione di: "Nembo"Interessante... avevo sentito qualcosa in proposito.
Ora mi documenterò meglio. Mi sa che potrebbe essere una lettura ad hoc per le ferie...
73 a tutti alcune cose sono sicure altre inventate questo è il parere di gente che calcoli alla mano dice che anche volendo non potevano ascoltare il traffico radio verso la russia,anche se la propagazione gioca in modo bizzarro con le onde radio quindi non è comunque da escludere,poi credo era il primo caso di intercettazzioni da parte di appassionati alla radio satellitare.
non dare da mangiare al troll    https://www.rogerk.net/forum/index.php?msg=858599

Derrick

Citazione di: "r5000"
73 a tutti alcune cose sono sicure altre inventate questo è il parere di gente che calcoli alla mano dice che anche volendo non potevano ascoltare il traffico radio verso la russia,anche se la propagazione gioca in modo bizzarro con le onde radio quindi non è comunque da escludere,poi credo era il primo caso di intercettazzioni da parte di appassionati alla radio satellitare.

E' vero, c'è chi nutre seri dubbi in proposito. Tra l'altro uno dei radioamatori in questione venne espulso dall'ARI nel 1963 per "gravi motivi"... probabilmente legati a quanto sopra.

Tuttavia non trarrei giudizi affrettati... in fondo oggi per collegare un satellite bastano una verticalina e un bibanda  ;-)

Ciao!


r5000

73 a tutti a proposito è un sacco di tempo che non sento la stazione orbitante,non sò se è una combinazione o per qualche motivo la radio a 145.800 è sempre muta
non dare da mangiare al troll    https://www.rogerk.net/forum/index.php?msg=858599

lewis

Citazione di: "r5000"73 a tutti a proposito è un sacco di tempo che non sento la stazione orbitante,non sò se è una combinazione o per qualche motivo la radio a 145.800 è sempre muta

Ultimamente ha fatto un QSO anche con una scuola di Piacenza.

5 May 2007

SUNITA WILLIAMS TALKS WITH ITALIAN SCHOOL IN PIACENZA

Saturday 05 May 2007 at 10:29 UTC, i.e. 12:29 local time, the "Liceo Scientifico Statale Lorenzo Respighi" in Piacenza, Italy, established a radio contact with US astronaut Sunita Williams, KD5PLB, on board the International Space Station. Astronaut Sunita Williams answered accurately 11 questions on various topics.

The "Liceo Scientifico Statale Lorenzo Respighi" is an high school for students aged from 14 to 19. At present about 1000 students attend the school and are taught by 90 teachers. The main subjects are foreign languages, maths and sciences.

The school has an amateur radio authorization with the call sign IZ4JSC for activities relating to education, instruction and training of the students. The contact was the first one established in Italy with direct participation of the students and an US astronaut operating NA1SS. The previous contacts were established by amateur radio operators, per telebridge or with an Italian astronaut.

Fabio Valla (IZ4BPH) and Dario Calza (IK4MED), contact coordinators for this ARISS school contact, set up the radio station in the school. They also did a very good job preparing the students. An audience of about 150 attended the event. Italian ARISS mentor Francesco De Paolis, IKØWGF set up a live streaming on the AMSAT Italia website.

Five newspapers and the TV-stations Telelibertà, Teleducato, Telecolor and RAI covered the event.

Congratulations to the "Liceo Scientifico Statale Lorenzo Respighi" team!

73
Francesco De Paolis, IKØWGF
ARISS mentor


r5000

73 a tutti grazie, infatti mi sembra strano che ricevo i satelliti meteo e non la stazione, è solo un problema di coincidenze...
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ferdinando983

Si, ho visto un mixer (trasmissione di Minoli di rai due..) parecchi anni fà, circa 15 credo, in quel reportage si udiva la voce di quell'astronauta russa che non è tornata a casa, almeno non con le sue gambe, perchè presumibilmente carbonizzata, non mi ricordo la fonte che citava allora Minoli, ma presumo che sia la stessa che ha citato il racconto di iz8ftv.
Effettivamente è scandaloso che dopo tutti questi anni nessuno si decida ad aprire questi archivi al pubblico, almeno per rendere onore a chi è morto per un'ideale.

73&51 Ferdinando Op.Leone

tulipano

Non conoscevo questa storia raccontata da iz8ftw.Certamente conoscendo come la Russia è stato un Paese chiuso,penso che ci saranno tante verità,magari non tutte,e comunque sono cose che fanno riflettere.E lo stesso discorso è valido se parliamo di UFO...,se non ricordo male la famosa area 51.Sono fantasie o verità nascoste?
Giusy Tulipano

1RGK030


r5000

Citazione di: "tulipano"Non conoscevo questa storia raccontata da iz8ftw.Certamente conoscendo come la Russia è stato un Paese chiuso,penso che ci saranno tante verità,magari non tutte,e comunque sono cose che fanno riflettere.E lo stesso discorso è valido se parliamo di UFO...,se non ricordo male la famosa area 51.Sono fantasie o verità nascoste?
73 a tutti queste cose si dice che sono pensate a tavolino.... per deviare l'interesse popolare da cose più terrene... se si riflette un'attimo la storia degli ufo è un'ottima copertura per esperimenti tecnologici che di extra hanno solo il costo... poi fanno comodo a tanti, per esempio a chi vende i giornali ecc...
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Black_Sheep

73 a tutti.
Scusate, ma leggendo l'articolo riportato da iz8ftw mi è parso di aver capito che vi è un libbro sulla storia narrata dei fratelli Judica.
Mi sapreste dire il titolo preciso e la casa editrice? Così lo cerco in libreria?
Vi ringrazio già da ora.
73

1VP001

la voce della cosmonauta russa l'hanno fatta sentire pochi giorni fa a RADIO1 NOTTE in un programma interamente dedicata agli Judica. La traduzione dei gridi era letteralmente "c'è fuoco dappertutto, sto bruciando, sto bruciando".
Onore a questi pionieri italiani anche se alcune cose mi sanno di "romanzo", come ad esempio che per calcolare le frequenze in uso dai russi avevano preso una foto di una navicella con di fianco una persona e calcolando la distanza tra gli zigomi sono arrivati alla lunghezza d'onda dell'antenna.
Certamente è più probabile, visto "l'interesse" di MOLTI sulla loro attività, che "qualcuno" gli avesse passato le frequenze da monitorare (ricordiamoci in che epoca eravamo. uno "spionaggio di stato" avrebbe fatto scandalo, meglio lasciare l'iniziativa a due DILETTANTI)...


CIAOOO
Stazione in furgone: President JFK + Sadelta ec880 + Bias Comb12 + Avanti Moonraker.
Stazione su fuoristrada: Tristar 120 + Magnum TE500 + Avanti Moonraker.
In casa: collezionista (accatastatore e distruttore) di radio e microfoni.