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Radioamatori: Allegato 25 e poi?

Aperto da ik0zcw, 07 Maggio 2022, 16:29:30

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ik0zcw

Giuseppe Misuri IW5CGM

IK0ZCW Alberto Devitofrancesco Presidente CISAR sezione di Roma
www.cisarroma.it - www.ik0zcw.it - www.qrz.com/db/ik0zcw


www.radiomercato.com


www.cisar.it


1ATR333

#1
Alberto, quella di Giuseppe è un'esposizione corretta e simpatica.
Ma la domanda giusta, a mio modesto avviso, non è:

"quale istituzione o politico c'è dietro a questa iniziativa"

la vera domanda è:

"quale lobby di operatori delle telecomunicazioni preme sulle istituzioni preposte per acquisire nuove fette di frequenze?"

Non mi sto riferendo al 5G già in essere, ma alla formalizzazione dello standard 6G, prevista per il 2025.

Sebbene le prime applicazioni pratiche 6G sono ancora lontane (sono previste per il 2029), si è già al lavoro per creare le basi tecniche sulle quali si fonderà la futura rete di trasmissione dei dati ad altissima velocità.

Mentre le frequenze operative del 6G sono allocate tra i 155 e 175 GHz, per il network management lo spettro V/U/SHF fa molto gola.

Un caro saluto.

Pieschy

@1ATR333: mi spieghi meglio la parte network management delle reti radiomobili in vhf/uhf? A quanto son fermo io non mi risulta che la telefonia mobile 2g,3g,4g,5g abbia usato frequenze diverse da quelle allocate per la copertura. Mi risulta di sicuro i collegamenti cella/cella/centro,etc. con ponti ma sempre in microonde o al max (da verificare) laser anche e se generalmente proprio il core e sopratutto per ovvi motivi il management "dovrebbe" usare link fisici oggi in fibra per ovvi motivi di affidabilità superiore alle onde radio. Puoi colmare le mie lacune? 
Tecnica a parte anche e se quanto proposto va' in porto non mi sembra di aver letto di tagliare frequenze in banda v/u ma semplicemente di tassare i ponti ripetitori. 
Ora che questo porterebbe alla sparizione di molti ponti privati per motivi economici mi sembra ovvio ma la loro sparizione non è assolutamente legata ad un riutilizzo che sarebbe di fatto impossibile a meno di riorganizzare drasticamente le frequenze assegnate ma quello è un discorso che nulla ha a che fare col far pagare una tassa per l'utilizzo di una frequenza.

1ATR333

Citazione di: Pieschy il 08 Maggio 2022, 22:05:59
@1ATR333: mi spieghi meglio la parte network management delle reti radiomobili in vhf/uhf? ...

Per soddisfare i requisiti di varie applicazioni emergenti, la futura rete mobile di sesta generazione (6G) dovrà essere una rete eterogenea intrinsecamente intelligente, altamente dinamica e ultra-densa che si interconnette tutto con una latenza estremamente bassa e una trasmissione dati ad alta velocità.

Si ritiene che l'intelligenza artificiale (AI) sarà la tecnica più innovativa in grado di ottenere operazioni, gestione e manutenzione di rete automatizzate intelligenti in future reti 6G complesse.

Guidata da tecniche di intelligenza artificiale, la comunicazione da dispositivo a dispositivo (D2D) sarà uno dei pezzi del puzzle 6G. Per costruire un'implementazione efficiente del D2D intelligente nel futuro 6G, si delineano una serie di potenziali soluzioni D2D associate al 6G in termini di mobile edge computing, network slicing, e Non-orthogonal multiple access (NOMA) cognitive Networking.

Poiché il segnale per il 6G (155 e 175 GHz) ha caratteristiche direzionali molto forti, il raggio del trasmettitore dovrebbe puntare perfettamente all'antenna del ricevitore per fornire con successo le informazioni, il che rende la gestione della rete (network management) un compito molto impegnativo.

In parole povere, il 6G avrà una fortissima densità sul territorio di "pico-base station", con tratte brevissime ma con un throughput (banda passante) da paura. Fin qui tutto semplice, ma il vero problema è come coordinare questa specie di rete mesh così strutturata, per l'appunto il problema del network management (anzi il termine corretto per il 6G è "Innately Intelligent and Highly Dynamic Network").

Da quanto scrivi vedo che conosci l'argomento, per cui spero di farti cosa gradita nell'allegarti qui un articolo che ritengo chiaro ed esauriente.

Citazione di: Pieschy il 08 Maggio 2022, 22:05:59

Tecnica a parte anche e se quanto proposto va' in porto non mi sembra di aver letto di tagliare frequenze in banda v/u ma semplicemente di tassare i ponti ripetitori.  Ora che questo porterebbe alla sparizione di molti ponti privati per motivi economici mi sembra ovvio ma la loro sparizione non è assolutamente legata ad un riutilizzo che sarebbe di fatto impossibile a meno di riorganizzare drasticamente le frequenze assegnate ma quello è un discorso che nulla ha a che fare col far pagare una tassa per l'utilizzo di una frequenza.

Comprendo la tua perplessità, ma il problema è che lo scenario che va a delinearsi è assai più pervasivo dei precedenti, basta pensare all'Internet delle cose, ossia al D2D (device-to-device) communications.

Indipendentemente dalle tecniche che essi usano, andranno "coordinati" per l'accesso al mondo 6G. Il primo esempio che mi viene in mente: i nodi che una rete ZigBee per l'Internet delle cose, indipendentemente che lavori a 868MHz o a 2,45GHz (UHF) quando arrivano al nodo coordinatore andranno in qualche modo convogliati verso il mondo 6G; ora, se tieni in conto che tutte le pubblicazioni stimano in 75 miliardi in tutto il mondo gli 'oggetti' connessi entro il 2025, con tassi di incremento del 170 per cento, che fame di banda V/U/SHF ci sarà per instradare il contenuto dei coordinatori zigbee (o una delle molte altre tecnologie D2D)?

Le tabelle e le immagini dell'allegato fanno un bel riassunto del complesso  scenario appena descritto  [emoji39]

Non voglio gufare e tantomeno fare il complottista, ma questi balzelli che, come dici tu, porterebbe alla sparizione di molti ponti privati per motivi economici, non dispiacerebbero a qualcuno ...

E poi, se la memoria non mi inganna, due o tre anni fa ci fu una proposta francese di rivedere il piano di assegnazione delle frequenze in ambito europeo (CEPT) per assegnare in statuto PRIMARIO la gamma 144-146 MHz al servizio mobile aeronautico: certo, è un altro servizio, ma il concetto sotteso non cambia.

Un caro saluto




r5000

Citazione di: 1ATR333 il 09 Maggio 2022, 00:13:32
Per soddisfare i requisiti di varie applicazioni emergenti, la futura rete mobile di sesta generazione (6G) dovrà essere una rete eterogenea intrinsecamente intelligente, altamente dinamica e ultra-densa che si interconnette tutto con una latenza estremamente bassa e una trasmissione dati ad alta velocità.

Si ritiene che l'intelligenza artificiale (AI) sarà la tecnica più innovativa in grado di ottenere operazioni, gestione e manutenzione di rete automatizzate intelligenti in future reti 6G complesse.

Guidata da tecniche di intelligenza artificiale, la comunicazione da dispositivo a dispositivo (D2D) sarà uno dei pezzi del puzzle 6G. Per costruire un'implementazione efficiente del D2D intelligente nel futuro 6G, si delineano una serie di potenziali soluzioni D2D associate al 6G in termini di mobile edge computing, network slicing, e Non-orthogonal multiple access (NOMA) cognitive Networking.

Poiché il segnale per il 6G (155 e 175 GHz) ha caratteristiche direzionali molto forti, il raggio del trasmettitore dovrebbe puntare perfettamente all'antenna del ricevitore per fornire con successo le informazioni, il che rende la gestione della rete (network management) un compito molto impegnativo.

In parole povere, il 6G avrà una fortissima densità sul territorio di "pico-base station", con tratte brevissime ma con un throughput (banda passante) da paura. Fin qui tutto semplice, ma il vero problema è come coordinare questa specie di rete mesh così strutturata, per l'appunto il problema del network management (anzi il termine corretto per il 6G è "Innately Intelligent and Highly Dynamic Network").

Da quanto scrivi vedo che conosci l'argomento, per cui spero di farti cosa gradita nell'allegarti qui un articolo che ritengo chiaro ed esauriente.

Comprendo la tua perplessità, ma il problema è che lo scenario che va a delinearsi è assai più pervasivo dei precedenti, basta pensare all'Internet delle cose, ossia al D2D (device-to-device) communications.

Indipendentemente dalle tecniche che essi usano, andranno "coordinati" per l'accesso al mondo 6G. Il primo esempio che mi viene in mente: i nodi che una rete ZigBee per l'Internet delle cose, indipendentemente che lavori a 868MHz o a 2,45GHz (UHF) quando arrivano al nodo coordinatore andranno in qualche modo convogliati verso il mondo 6G; ora, se tieni in conto che tutte le pubblicazioni stimano in 75 miliardi in tutto il mondo gli 'oggetti' connessi entro il 2025, con tassi di incremento del 170 per cento, che fame di banda V/U/SHF ci sarà per instradare il contenuto dei coordinatori zigbee (o una delle molte altre tecnologie D2D)?

Le tabelle e le immagini dell'allegato fanno un bel riassunto del complesso  scenario appena descritto  [emoji39]

Non voglio gufare e tantomeno fare il complottista, ma questi balzelli che, come dici tu, porterebbe alla sparizione di molti ponti privati per motivi economici, non dispiacerebbero a qualcuno ...

E poi, se la memoria non mi inganna, due o tre anni fa ci fu una proposta francese di rivedere il piano di assegnazione delle frequenze in ambito europeo (CEPT) per assegnare in statuto PRIMARIO la gamma 144-146 MHz al servizio mobile aeronautico: certo, è un altro servizio, ma il concetto sotteso non cambia.

Un caro saluto



73 a tutti, la memoria non ti inganna, non sò come è andata a finire ma la proposta di assegnare i 144 mhz all'utilizzo aeronautico in statuto primario c'è stata, poi è da vedere se a noi resta lo statuto secondario (come per i 70 cm) o peggio ma la proposta c'è stata...
non dare da mangiare al troll    https://www.rogerk.net/forum/index.php?msg=858599

Marco De Caprios

Sarò "antico" ma non capisco il nesso tra il 6G con una larghezza di banda da terabyte/s e la fettina di spettro dei 2m o dei 70cm.
La proposta dei francesi è stata rigettata al primo meeting e non se ne è parlato più (l' idea balzana era venuta solo a loro).

inviato M2004J19C using rogerKapp mobile



ik2nbu Arnaldo

Citazione di: Aquila Fr il 09 Maggio 2022, 02:23:07
Sarò "antico" ma non capisco il nesso tra il 6G con una larghezza di banda da terabyte/s e la fettina di spettro dei 2m o dei 70cm.
La proposta dei francesi è stata rigettata al primo meeting e non se ne è parlato più (l' idea balzana era venuta solo a loro).

inviato M2004J19C using rogerKapp mobile
Confermo, state parlando di 2 cose/esigenze diverse:

Esigenza di Giga di banda comporta uso di frequenze alte, da 800 MHz sino alle SHF

Nelle nostre bande VHF/UHF la trasmissione dati e la larghezza di banda ottenibile sono infatti ridicole in confronto a quelle della Telefonia. Al massimo possono essere usate per un segnale di allarme/telecontrollo di pochi Kbyte, o su una mappa APRS.


kz

ma ditemi chi sarebbe l'imbecille che voglia usare per dei servizi generali una banda che viene utilizzata da 60 anni da milioni di apparati distribuiti tra la popolazione, apparati impossibili da tracciare e con potenze relativamente elevate, quindi con la certezza di avere moltissimi disturbi.
sarebbe un suicidio.

HAWK

#8
@ KZ  [emoji106] (Magari qualche manager commerciale, pensa che ci sia una rigidezza di controllo e gestione di tali frequenze che permette l'uso generale...), pia illusione di non addetto ai lavori.
@ IK2NBU  [emoji106] ( Nello specifico la EOS ponti allarmi ( qualcuno regalato a sezione ARI, rimodulato di frequenza poi), mono e bidirezionali, che maneggio ogni tanto...di fatto sono pochi Kbyte).


Pieschy

Ringrazio 1ATR333 per il comodo allegato e le spiegazioni per me molto interessanti. Gli darò una lettura approfondita col tempo ma mi premeva fare qualche ulteriore considerazione.
Leggendo al volo nella tabella dell'allegato non si citano frequenze inferiori agli 800Mhz per qualsiasi tecnologia attuale e futura.Ora il discorso è semplicemente "complicato" :-) Per le trasmissioni a larga banda come scritto e come è si sono scelte frequenze >5Ghz perchè solo lì è possibile avere canalizzazioni (esemplifico) di Mhz o decine di essi necessarie a raggiungere velocità elevatissimi di trasmissione dati. Per la tipologie di queste frequenze serve molta banda ma celle piccolissime (pico) perchè oltre all'intrinseca "acidità" delle microonde il riutilizzo dei range di frequenze diventa fondamentale. Quindi Le microonde quindi sono perfette perchè posso usare (sono esempi) 100Mhz e raggiungere X Gigabit ma in un'area ristrettissima e quindi quei 100Mhz possono essere riutilizzati a poche decine di metri. Tuttavia il trasporto di tali dati necessita ovviamente di fibbra ottica e quindi qui lasciamo per ovvi motivi le rf. Il controllo che sarà complicatissimo di un'infrastruttura così veloce di sicuro non potrebbe essere demandato anche per segnali di controllo di pochi byte (quindi non parlo di flussi di megabit) alle VHF/UHF nelle bande che usiamo per il semplice motivo che per la loro "fisica" sono soggette a rifrazioni/riflessioni/interferenze tali che non potrebbero mai sposarsi a coordinare quel tipo di infrastrutture. Cioè come dire il traffico di 100 autostrade a 5 corsie non lo puoi semplicemente coordinare con 10 corsie telepass (stupido esempio ma per far capire il tutto ai non troppo tecnici).
Di conseguenza niente di questo avrebbe ripercussione sui quei pochissimi Mhz a disposizione di noi radiomatori.
Senza andare alla fantascienza e dirò fra poco perchè il "semplice" 5G che non tutti sanno che esiste ormai da anni sulla carta, ha richiesto un refarming di fette di decine/centinaia di Mhz tolte alla vecchia tv analogica e parliamo ancora di 5G sub 6Ghz quello che "ancora" non c'è quasi mai in quanto non tutti sanno la gran presa in giro dell'iconcina 5G ...che nella stragrande maggioranza dei casi è NSA (Non Stand Alone) quindi un mix di qualche frequenza nuova con Carrier Aggregation delle frequenze varie 4G ....Ora dove siano queste ipervelocità io non lo sò. Pur avendo telefoni 5G di ultima generazione io anche sotto la bts non ho mai visto velocità superiori ai 300mbps ma sono rarissimi casi. Disgustato (scusando il termine poco carino) che neanche a Milano Linate o Palermo P.Raisi (insomma non son mica due aeroporti da aeroclub) ci fosse il 5G iperveloce. Ma come non era propio quello l'ambito di applicazione delle microcelle? Beh ecco perchè dico fantascienza. Malgrade le ingannevoli pubblicità che leggiamo ad oggi spesso e volentieri nella quotidianità anche con telefoni 5G e blasonati gestori da dentro casa se raggiungi 20/30 ringrazi il buon dio. In questo scenario il 6G sempre e se si farà ...beh forse fra 15 anni e forse a quei tempi a nessuno importerà più di far radio in uhf/vhf. Già da oggi (me compresi) molti abbracciamo i modi digitali in fonia....e spesso utilizzando hotspot domestici/mobili, wifi/3g/4g ..la nefasta ma realistica personalissima idea è che fra 20 anni a nessuno fregherà nulla delle v/u ed i radiomatori resteranno gli appassionati delle hf con le lore belle antenne. Triste non triste ma così la vedo.
Diverso il discorso delle vhf ampliamento banda aeronautica che avevo letto ma anche lì con i tempi bibblici ne abbiamo di tempo ed anche e se (leggete quanto sopra) restano pochi gli utilizzatori di dirette/ponti Vhf ..oggi figuriamoci domani. Ma interessanti per quanto siano questi discorsi come dice il buon Arnaldo stiamo facendo un purpurì o mix di diversi argomenti che fra di loro hanno ben poco in comune. Un'abbraccione virtuale,
Pietro, IU2DLC

1ATR333

#10
Carissimi tutti, anzitutto grazie per le vostre osservazioni che danno modo di chiarire quanto ho scritto all'inizio di questo thread.

In particolare, mi devo complimentare con Pieschy (Pietro, IU2DLC) che ha brillantemente riassunto il tutto e che condivido al 99%.

L'1% non condiviso è proprio il contenuto di questo post. Provo a sbrogliare la matassa.

La rete 6G (una rete wireless potenziata dall'Intelligenza Artificiale) verosimilmente sarà disponibile commercialmente negli anni 2030 e si ritiene che permetterà di raggiungere una velocità di trasmissione dati decisamente più alta della rete 5G, nell'ordine dei 100 Gbit/s e superiore.

Ad oggi, per il 6G sono previsti quattro macro scenari (ma come al solito ne spunteranno altri che oggi nemmeno immaginiamo):
[1] Entertainment (film 3D, ologrammi, giochi evoluti ecc.)
[2] Guida autonoma di tutti i veicoli (tecnicamente già pronta, ma da risolvere i problemi etici)
[3] Tactile Internet (telemedicina, molti casi d'uso industriali, sociali e aziendali. Qui il porno la farà, come sempre, da padrone, visto che oltre ai noti visori 3D per realtà ora sono pronte anche le tute aptiche: le indossi e i loro bending piezoelettrici vi trasmettono l'esperienza tattile dell'interlocutore virtuale. E' meglio che mi fermi qui  [emoji39].

Cosa richiedono questi macroscenari? Latenza quasi nulla (<0.1ms) e bitrate enormi (1 Terabit/s)

Che frequenze occuperà il 6G? Per iniziare 155 e 175 GHz, ma già ora la Cina ha messo in orbita un satellite sperimentale, denominato Tianyan-05, atto a verificare l'utilizzo 6G nello spazio tramite una tecnologia di trasmissione a frequenze nell'ordine dei THz, cosa finora mai testata prima nell'ambito delle comunicazioni spaziali.

Cosa c'entra tutto ciò con le nostre bande V/U/SHF?  NIENTE.

Già, niente, ma non vi ho ancora parlato del quarto macro scenario:
[4] Internet delle cose (o degli oggetti) detto IoT. Vediamolo un po' più da vicino.

Con Internet delle cose (IoT) si indicano un insieme di tecnologie che permettono di collegare a Internet qualunque tipo di apparato (tipicamente sensori ed attuatori). Lo scopo di questo tipo di soluzioni è sostanzialmente quello di monitorare e controllare (sensori) e trasferire informazioni per poi svolgere azioni conseguenti (attuatori).

Che frequenze usano i dispositivi IoT? Le bande ISM, sono parecchie ma tipicamente abbiamo:

ISM in VHF => (40,66 - 40,70 MHz) (83,996 - 84,004MHz) (167,992 - 168,008MHz)
ISM in UHF => (433,05 - 434,79 MHz) (886 - 906 MHz) (2400 - 2500 MHz)
ISM in SHF => (5,725 - 5,875 GHz) (24.0 - 24.25 GHz)

Bene, ora che dal 6G siamo arrivati alle V/U/SHF facciamo un altro passo. Per continuità e semplificazione prendo in prestito l'esempio dell'autostrada di Pieschy.

Immaginiamo di avere tante piccole stradine strette di campagna (Internet delle cose) con scarso traffico, anzi a volte non c'è proprio nessuno, mentre a volte 10 auto (bit) incolonnate . Queste stradine accedono ad una grande rotonda (gateway, hub, o chiamatelo come volete). La grande rotonda a sua volta consente di accedere ad una mega-autostrada a 10 corsie (rete 6G). Parrebbe che il tutto potrebbe funzionare bene, ma non è così: perché?

Perché quelle insignificanti stradine di campagna sono sì poco trafficate, ma ce ne sono a milioni (decine di miliardi nel mondo). Ve la immaginate una rotonda con un milione di immissioni? Ma non è finita: per quanto appena detto, in modo del tutto casuale ad un certo momento potrebbero non arrivare auto, ma poco dopo si affacciano complessivamente un decina di milioni di auto (bit): mega-ingorgo-galattico!

Usare network management del 6G per gestire la situazione? Non se ne parla, sarebbe come sparare ad una zanzara con un bazooka: i costi sarebbero ordini di grandezza superiori ai benefici.

E allora? Allora, tecnicamente si dice che occorre passare da un concetto di rete "service Centric" ad un concetto di rete 6G "Service Aware", cioè una rete tanto intelligente da avere una consapevolezza piena dei requisiti dei servizi che abilita sin dalla sorgente (qualcuno preferisce dire che si passa da un approccio top-down a bottom-up).

Conseguentemente le auto provenienti dalle stradine vengono alloggiate in parcheggi a monte della rotonda (buffering), poi raggruppate in blocchi da 128 auto (packet encapsulation) ed infine disciplinate con semafori e distribuite ai vari accessi alla rotonda (data packet routing).

Cosa se ne deduce? Che nel macro scenario dell'Internet delle cose in ambito 6G il network management non avviene in ambito 6G (THz) ma nelle bande ISM, ossia in porzioni V/U/SHF.

Abbiamo finito? No, manca la ciliegina sulla torta  [emoji39] .
Queste bande ISM sono (e soprattutto saranno) sempre più affollate: si pensi che nella sola porzione a 2,45GHz coesistono Bluetooth, WiFi, ZigBee, Zwave ... dai mettiamoci anche il forno a microonde. Quei poveri algoritmi anti-collisione non ce la fanno più. E allora che si fa? Ci si allarga: si tenta di estendere in frequenza sopra e sotto queste bande ISM; ci sono già proposal in atto.

Ecco perché, anche se è controintuitivo, c'è fame di frequenze in V/U/SHF. Comunque, tranquilli: per un bel po' di anni i 2 metri, 70cm, 23 e 13cm saranno "untouchables", ma, come dice Pieschy: "realistica personalissima idea è che fra 20 anni a nessuno fregherà nulla delle v/u ed i radiomatori resteranno gli appassionati delle hf con le lore belle antenne. Triste non triste ma così la vedo."

Una serena serata a tutti e grazie per la vostra attenzione.

Pieschy

@1ATR333 Bravissimo ed interessantissimo l'argomento sul quale sei molto preparato. Scritto così non fà una piega ne dal punto di vista tecnico ne dal punto di vista pratico.
Una cosa sola mi sfugge ed era implicita (almeno per me) in quanto scritto prima. Il fatto che molti device della IoT siano sui 433mhz (generalmente un'esempio telecomandi cancelli elettrici), 866Mhz (beh io ho la centralina che comanda la valvola del riscaldamento che però stà a circa 3 mt. dalla centralina) e BT/Wifi sui 2.4Ghz e 5Ghz per Wifi. Maggiore, ancora per poco, pulizia ma sopratutto appunto maggiore banda radio disponibile. Sul mio wifi6 ad esempio il top (se non erro sui 2.5Gbps ma vado a memoria) si raggiunge solo con ben 160Mhz di canale! Lasciamo stare ma un motivo c'è e non è di certo la scarsità di frequene a disposizione ma ...la fisica delle radioonde "itself".
Pensiamoci: il cancello elettrico o il telecomando dell'auto (non sò che frequenza usi) devono funzionare da vicino si ma parliamo che per essere umanamente funzionali il range deve essere di almeno 10/20 metri. Ecco quindi che un mini burst digitale codificiato a 433Mhz svolge il compito e anche in centri urbani affollati sarà praticamente "quasi impossibile" che nello stesso istante 2 persone premano l'apertura di 2 cancelli a 50 metri l'uno dall'altro. Improbabile ed alla peggio si ripreme il tasto.
Andiamo alla centralina del riscaldmento: idem io comando l'elettrovalvola sul pianerottolo) se in questo caso è vero che magari a seconda della temperatura i burst possono essere più di 2 al giorno resta la codifica e la scarsa contemporaneità della trasmissione. Ricordiamo che parliamo comunque di potenze di pochissimi mw. Ma se andiamo ai miliardi di dispositivi BT e reti Wifi allora la scelta delle microonde è logica in quanto la copertura deve essere si efficente in termini di banda ma molto poco in termini di area di copertura propio per evitare le interferenze che già vediamo oggi sulle reti Wifi a 2.4Ghz.
La IoT attuale generalmente nelle app più "autonome" utilizza ancora la rete gprs 2G perchè la copertura a 900/1800Mhz è molto capillare e trasmettere le coordinate gps o un qualche tipo di comando che non necessita di una latenza troppo bassa ne tantomeno velocità di mbps. Detto questo pensando a quanto sopra scritto le peculiarità delle nostre uhf secondo me poco si sposano alla iOt non tanto per banda ma propio per l'eccessiva latenza dovuta ai fenomeni di propagazione del tipo di onda in esame.
Tutto può essere e chi vivrà vedrà cosa e come succederà.
In ogni caso abbiamo parlato di qualcosa di interessante.
Grazie a tutti per la partecipazione e forse tediosa lettura :-)

HAWK

#12
Interessanti tesi, aspettiamoci futuri cambiamenti, mi fa pensare che i difensori a vita del sistema PMR, finiranno prima degli O.M. e dei C.B. quindi i supermercati li svenderanno a 1 euro l'uno, tutto materiale a perdere...finiranno varie organizzazioni...di conseguenza.
E le radio HAM V/U di conseguenza varranno nulla pure.

In rife alle bande V/U amatoriali attuali, diventate a volte peggio della C.B. becera, sarebbe ora che andando nelle HF ritornino ad avere più scienza e coscienza della radio obbligatoriamente...

E dobbiamo aspettare 20 anni ancora ?
[emoji33]

In HI ovviamente, ma non sarei molto pessimista, qualcuno ancora ci potrebbe sindacare sulle decisioni.


ik2nbu Arnaldo

#13
Non sono in grado di prevedere il futuro.... [emoji85] [emoji86] [emoji87]

ma i sistemi IOT in Italia stentano a partire, sono 17 anni che lavoro negli impianti industriali (oggi si chiama industria 4.0 per intenderci) e prima ero nei sistemi radio ad uso civile agli albori del Tetra.

I progetti IOT nel 2022 si contano sulle dita di una mano, e tutti gli scenari descritti riguardano invero altri paesi con sistemi Telecom e Radio + efficienti e sopratutto con tariffe + economiche per utente, industria compresa.

E' già tanto che funzioni il 4G nelle aree industriali Italiane, che sono spesso anche in zone montane o disagiate per Internet.

Provate a fare 2 conti di cosa vi costa una SIM in Italia per IOT o per M2M (machine to machine) e che abbia una garanzia di funzionamento/copertura H24, moltiplicate questo costo per 100 macchinari da sorvegliare all'anno x 10 anni di funzionamento minimo, che è un conto di ROI (ritorno dell'investimento) sensato per un piano industriale di ammodernamento tecnologico.

(questo è il solo costo di connessione alla rete, non certo dell'intero progetto IOT)

E tutti gli scenari fanta-tecnologici del 5G-6G assumeranno una dimensione + modesta, oserei direi per fortuna...  73

Pieschy

#14
Eh si Arnaldo. L'hanno scorso avevo una sim IoT di un famoso gestore con 500mb...troppi per molto pochi quando decisi di usarla con la POC. Ma era la più economica nonchè una delle poche. 22 euro l'anno non son tanti ma come dici tu x 100 macchine altro che. Idem leggendo un semplice localizzatore li si parla di canoni mensili connettività+servizio e non si scendo sotto i 10 Euro al mese. Ovviamente parliamo tiè al max di trasmettere le coordinate gps via gprs figuriamoci applicazioni più pesanti. Credo che in questo siamo molto all'età della pietra. Ma anche (e visto che siamo ot ci rimango per l'ultimo post) il famoso 5G...non farò papiri ho pubblicato sul blog un qualcosa che ..dovevo. In 2 parole. Oggi con telefoni da 1000 euro in prov.di Milano 4G/5G se vedo lo spunto a 80mbps in dw dico "wow". Ho postato lo speedtest effettuato alle Canarie nel 2014 (si avete letto bene) in 4G era 84/27. Penso di aver detto tutto.
P.S: anche il ping a 66ms non era malaccio per essere il 2014...ultimo test delle 19:11 in casa rete LTE-A media 3.27/6.41 32ms con segnale pieno a solo 3km dal confine del capoluogo di regione lombardo.

1ATR333

Seguo con interesse e rispetto le vostre considerazioni e riflessioni e mi ci trovo molto vicino.

Ecco, come è stato detto sopra parliamo di un futuro tutt'altro che immediato e onestamente nessuno ha la sfera di cristallo, considerando la velocità a cui galoppa la tecnologia.

Questa mia considerazione mi ha fatto tornare in mente un aneddoto vissuto personalmente molti anni fa e, visto che siamo in chiusura, mi concedo un piccolo OT nel raccontarvelo.

Correva l'anno 2001 e partecipai ad un congresso organizzato da Nokia, che allora era il "deus in terra" dei cellulari. Il contesto era la presentazione del Nokia 9210 Communicator, primo "smartphone" in cui potevano essere installate applicazioni aggiuntive.

La grande sala congressi era gremita di informatici, ingegneri delle telecomunicazioni ed elettronici, insomma il fior fiore della ICT europea.

Prende la parola l'allora direttore del marketing Nokia ed inizia a proiettare le slide di questo rivoluzionario smartphone. Man mano che le immagini scorrevano, la sala congressi si faceva sempre più rumorosa.

Nell'uditorio c'era gente che scuoteva la testa, sghignazzava in segno di commiserazione e alla fine, all'uscita dalla sala congressi, i commenti erano sarcastici, del tipo: "abbiamo assistito alla pagliacciata del secolo".

Sapete il perché? Perché quelle immagini riportavano una realtà futura che per noi allora era inconcepibile; le varie immagini infatti riportavano una moltitudine di giovani e meno giovani, tutti con questo smartphone all'orecchio, ovunque si trovassero: a piedi, in bicicletta, al ristorante, nei negozi, alla fermata del bus a casa propria...

Com'è andata a finire è sotto gli occhi di tutti, anzi, Nokia fu modesta: non aveva tenuto in conto di chi si incarta con le paline stradali o contro altre persone perché ha la testa ficcata nello schermo dello smartphone.

Da questo aneddoto imparai una lezione: mai dire mai e non stupirsi mai di qualsivoglia scenario futuristico.

Un caro saluto a tutti.

dattero

Citazione di: 1ATR333 il 09 Maggio 2022, 21:35:13


Correva l'anno 2001 e partecipai ad un congresso organizzato da Nokia, che allora era il "deus in terra" dei cellulari. Il contesto era la presentazione del Nokia 9210 Communicator, primo "smartphone" in cui potevano essere installate applicazioni aggiuntive.


dovrei averlo ancora in qualche scatolone, dici che si possa riutilizzare in ambito HAM??

1ATR333

Citazione di: dattero il 09 Maggio 2022, 21:43:59
dovrei averlo ancora in qualche scatolone, dici che si possa riutilizzare in ambito HAM??

Chissà ... mai dire mai  [emoji39]

Pieschy

Io l'avevo ed ho ancora il 9310 suo successore. Ai tempi era innovativo ma finì subito nel dimenticatoio in quanto riservato esclusivamente a professionisti sia per il costo che per le dimensioni. L'estrema comodità della tastiera fisica ne sacrificava le dimensioni. Symbian come o.s. durò ma non troppo e le app erano relativamente poche per il mass market. Anche io da spendaccione ed appassionato lo comprai ma malgrado tutto lo usai pochissimo. Insomma tanto bell'hardware ma poche app ed anche con la sim aziendale e quindi a costo direi zero la semplice gestione email non era proprio il massimo perchè alla fine fra tecnologia,costi e sw alla fine più della mail e dell'sms non è che ci facevi molto altro. Restò in auge per qualche anni per gli IT professional in quanto qualche sessione di terminale si poteva ancora fare :-)

Tornando ad oggi lato ham non credo che ci si possa fare nulla. Supporta esclusivamente il GPRS (il 9310 forse edge) ma comunque parliamo di max 80kbps non ci puoi navigare ma sopratutto Symbian e morto e sepolto da un decennio se non erro quindi non c'è alcun tipo di software.

Considerando che ormai neanche più si mandano sms al massimo whatsapp direi che conviene lasciarlo nella scatola :-(


1ATR333

Concordo con Pieschy: comunque vedo QUI che tirarlo fuori dallo scatolone potrebbe essere conveniente!  [emoji39]


dattero

Citazione di: 1ATR333 il 10 Maggio 2022, 12:35:24
Concordo con Pieschy: comunque vedo QUI che tirarlo fuori dallo scatolone potrebbe essere conveniente!  [emoji39]
Infatti ci ho subito guardato cosa lo fanno/vogliono fare pagare

HAWK

I Nokia, tanto brutti come design, avevo il forma a banana...mi pare che nel tempo, sono stati acquisiti tecnicamente dalla Ericsson...stavano fallendo.
Negli anni 90 avevo un sistema simile a questo della BOSCH...mobile ato passabile a mano a piedi con antennino...tutta batteria...bollette telefoniche stratosferiche.

Ai ristoranti guardavano un marziano...HI.


Cmq.
Bisognerebbe seguire gli sviluppi di tutto il discorso a livello di sede idonea; il 3D diventa alla lunga troppo articolato su sistemi, previsioni e pareri, TUTTI LEGITTIMI E GIUSTI, in quanto basati sulla propria professionalità e crescita personale, MA, possono essere tutti buoni e nessuno realizzato da chi di dovere.

Pieschy

Citazione di: 1ATR333 il 10 Maggio 2022, 12:35:24
Concordo con Pieschy: comunque vedo QUI che tirarlo fuori dallo scatolone potrebbe essere conveniente!  [emoji39]

Quasi quasi ci faccio un pensierino visto che praticamente non lo uso da anni ma è perfettamente funzionante :-)

HAWK

#24
A domanda rispondo qui cosi mettiamo un mattoncino al 3D.

Dalla proposta di modifica agli scopi ed usi delle freqeunze, tutto in relazione ai post avvenuti di seguito, basta leggere sopra tutti gli inquilini,  la tra parentesi teoria, evidenziata da un HI, grande quanto una casa, forse per portare sull' ironico, la decurtazione delle bande e una stretta sui ponti pendente, trova tuttavia una reale applicazione che può succedere.

Conoscendo gli ambienti giusti, tale proposta, sarà stata studiata da qualche professionista delle TLC, magari qualche Ingegnere con una magistrale conseguita, di qualche ditta che fornisce servizi o/e consulenze apposite, sia ad un committente che può essere politico, ditta, o tutte due casualmente collegati.
Uno studio di fattibilità quindi alla fine, con in allegato anche, dati al pubblico non visibili, di eventuali problemi creati a terzi, con modifiche o decurtazioni varie.
Si evince che il proponente, ha in mano tutti i dati, l' imputazione di causa e degli effetti per avere un dato su cui far decidere.

Se, passasse il tutto, le battute di ironia, DIVENTANO REALTA', ci piaccia o non ci piaccia, cambia il mercato delle radio, della utenza, delle vendite, della produzione...stessa.

Ecco, PRODUZIONE, le imprese sono attente a queste cose, saranno le prime a capire tramite i loro canali, le modifiche sicure e vedremo dei cambianti nelle vendite e produzioni collegati tra loro.

Anche di radio, come abbiamo visto sui cellulari con i vari G...di tipologia usati, i quali hanno modificato i device offerti al pubblico e via andare.

Probabilmente il non capire oggi, un futuro di stop usi, apparati e svendite pre rottamazione a svuota magazzino prima di avere materiale fermo invendibile..., non saprei come giudicarlo...non ci arrivo.
Non sono un commerciante, ne sono un imprenditore.

Subisco da cittadino dello Stato, come tutti gli altri le decisioni governative...adeguandomi alle norme future se ci saranno diverse.

I colleghi sopra hanno disaminato a livello tecnico, pro e contro, la loro scienza e conoscenza ci ha fatto apprendere meglio, sono da ringraziare; poi saranno altri purtroppo a decidere in barba alle Ns voglie e desideri.
73'.