Attività portatile da regioni a statuto speciale... barrato cosa?

Aperto da IU2DMG, 26 Settembre 2015, 20:05:19

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IU2DMG

Ciao a tutti, vorrei porvi un piccolo quesito.
Nei prossimi giorni sarò in Friuli e, siccome mi porterò la radio portatile, mi stavo chiedendo quale sia il miglior metodo per "barrare" il proprio nominativo. Visto che la domanda non sembra molto chiara è forse meglio andare sul sodo: meglio /3 o /IV3?
73 de Francesco IU2DMG


ik2cnf

Il quesito è dibattuto nella newsletter dell'agosto 2013 di Radio Rivista.
Di seguito la citazione pertinente:
Citazione
Detto questo se operiamo all'interno della nostra call-area o della
nostra isola o della nostra Regione a Statuto Speciale POSPORREMO
la lettera P separata da una /. In caso contrario POSPORREMO
il numero di call-area, o il prefisso dell'isola o della Regione a Statuto
Speciale dalla quale siamo a trasmettere.
Perché non anteporre il prefisso? Perché siamo in Italia e non
all'estero!
Facciamo qualche esempio:
IK2UVR/P se sono in Lombardia (IK2UVR/2 pur tecnicamente non
errato è in realtà pleonastico)
IK2UVR/1 se sono in Piemonte o in Liguria
IK2UVR/IX1 se sono in Val d'Aosta
IK2UVR/IS0 se sono in Sardegna (e non IS0/IK2UVR come obietta
qualcuno perché la Sardegna "è un Country separato" ) Abbiamo
già visto come il concetto di Country sia "made in ARRL" e quindi
non deve essere condizionante per altre realtà. E poi tutti i migliori
software riconoscono il Country DXCC anche se il prefisso viene
posposto anziché anteposto, come si diceva pocanzi a proposito
degli Americani
Quindi prima viene il proprio nominativo e poi l'indicazione di
dove si è. Ed è perfettamente inutile aggiungere una P per indicare
la portabilità ad eccezione del primo caso perché c'è solo quella.
Pensate a che salto deve aver fatto qualcuno quando anni fa
stavo facendo un'attivazione in portatile dalla Toscana e sono stato
spottato come IK2UVR/P5: North Korea!
Se un Radioamatore Sardo opera dalla Sardegna main island
sarà quindi IS0AAA/P,
se si trova alla Maddalena sarà IS0AAA/IM0
se è in Sicilia sarà IS0AAA/IT9
se è a all'Elba sarà IS0AAA/IA5
e così via

Quindi direi: iu2dmg/iv3

73 Maurizio ik2cnf

IU3EDK Alessandro

/iv3 friuli. /in3 trentino. /3 veneto. La zona 3 è la piu vasta.

IWØGWT

IWØGWT Op. Paolo - jn61gv

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IU2DMG

Perfetto, siete stati chiarissimi! Uscirò come IU2DMG/IV3
Beh, speriamo a questo punto di sentirci in radio: in questa mia breve permanenza in Friuli farò anche due giorni in montagna a 1000/2000 metri, quindi...
73 de Francesco IU2DMG

Alberto207

#5
Per la legge non puoi modificare il nominativo, c'è la portabilità delle hf, dovresti uscire col tuo call normale



ik2cnf

Citazione di: Alberto207 il 27 Settembre 2015, 08:04:45
Per la legge non puoi modificare il nominativo, c'è la portabilità delle hf, dovresti uscire col tuo call normale

Mi interesserebbe sapere a quale legge precisamente ti riferisci, io ti posso indicare una faq della CEPT del 2014:
http://www.cept.org/files/12338/FAQ%20Radio%20Amateur%20Updated%201%20December%202014.doc

Citazione
What callsigns are permitted?

The visitor should use his personal primary callsign prefixed by the appropriate prefix for the country being visited. The prefixes are shown in the equivalence tables in T/R 61-01 and ECC/REC(05)06.

You should use the national prefix and any secondary locator if any, then a forward slash,'/', followed by your home callsign. Thus an amateur from the Netherlands holding the callsign PA2MIL would identify in England as M/PA2MIL and an Austrian amateur holding the callsign OE7PBK would identify in Switzerland as HB9/OE7PBK.

Questo per la portabilità all'estero, per l'Italia dovrebbe valere il principio analogo, ma con la regione al suffisso

73 Maurizio ik2cnf


MauritZ

La normativa Italiana non obbliga l'uso di specificare nel proprio call la zona in cui ci si trova se si è nel territorio nazionale, se lo si fa è per cortesia ai colleghi che ascoltano giusto per far capire "dove siamo"...
Discorso differente se si è all'estero...

Alberto207


Citazione di: ik2cnf il 27 Settembre 2015, 11:11:22
Citazione di: Alberto207 il 27 Settembre 2015, 08:04:45
Per la legge non puoi modificare il nominativo, c'è la portabilità delle hf, dovresti uscire col tuo call normale

Mi interesserebbe sapere a quale legge precisamente ti riferisci, io ti posso indicare una faq della CEPT del 2014:
http://www.cept.org/files/12338/FAQ%20Radio%20Amateur%20Updated%201%20December%202014.doc

Citazione
What callsigns are permitted?

The visitor should use his personal primary callsign prefixed by the appropriate prefix for the country being visited. The prefixes are shown in the equivalence tables in T/R 61-01 and ECC/REC(05)06.

You should use the national prefix and any secondary locator if any, then a forward slash,'/', followed by your home callsign. Thus an amateur from the Netherlands holding the callsign PA2MIL would identify in England as M/PA2MIL and an Austrian amateur holding the callsign OE7PBK would identify in Switzerland as HB9/OE7PBK.

Questo per la portabilità all'estero, per l'Italia dovrebbe valere il principio analogo, ma con la regione al suffisso

73 Maurizio ik2cnf

http://www.aritn.it/portal/Data/Sites/1/media/aritn_commons/modul/normativa_corso_2013.pdf

Articolo 139, non puoi modificarlo quindi niente /...


Pieschy

Senza voler essere polemico ma per quello che so' e mi hanno detto l'obbligo di "barrarsi" non esiste più. E' una cosa opzionale anche perche' se transiti su ripetitori locali in zona X è chiaro che trasmetti da li' e puoi essere un IZ1,IU2,IK3 etc. Altro esempio i nodi echolink...mica gli OM , sapendo che vanno in diretta nazionale, dicono barrato X/Y/Z a seconda di dove si trovano. Il nominativo identifica a livello mondiale una stazione di radioamatore e questo e' il tutto. Poi e' opzionale dire o "barrarsi" per dove ci si trova...Specie in Italia. Ancora ancora capisco il "barrarsi" all'estero perchè sei in un'altra nazione e i corrispondenti magari non sono a conoscenza del tuo nominativo. Ma in Italia da milano a lampedusa io sono iu2 dlc e stop. Ripeto non ci sono oneri in merito (in Italia) poi ovvio puoi "barrarti" a tua discrezione ma mi sembra un complicarsi inutilmente la vita. Si puo' sempre dire "sono i2XXXX" e trasmetto per il momento da Trento. Divago un po'...molti OM non hanno mai capito cosa sia il "nominativo di stazione". Esso serve solo ed esclusivamente per consentire agli (eventuali) organi di controllo di confermare la tua patente/autorizzazione a trasmettere sue quelle bande. Per il resto puo' servire per riconoscerci fra radioamatori ma niente di più. Per farla facile e' un po' come la targa automobilistica. Mica se vai in Puglia o Calabria con la macchina immatricolata a Milano devi scriverci /9. Ovvio ognuno fà come vuole io sono IU2DLC sia a Milano che a Lampedusa ..fra l'altro, ripeto, se vado di diretta o di ponti locali inutile dire /X si capisce che un milanese non aggancia un ponte della zona 9. Ovvio poi ognuno si comporta per come vuole.

Alberto207

Addirittura tu potresti identificarti con il numero di patente mentre la tua radio e la tua antenna sono IU2... Negli anni si è travisato il concetto.

Pieschy

Citazione di: Alberto207 il 27 Settembre 2015, 18:10:38
Addirittura tu sei il numero di patente e la tua radio e la tua antenna IU2... Negli anni si è travisato il concetto.

Concordo con te. Io sono Pietro operatore radio con nominativo IU2 DLC che dico esclusivamente per eventuali organi di controllo ne più ne meno come la mia macchina e' targata AA 000 BB e se mi fermano la mia patente e' XXXX Stop. Hai ragione il concetto si è travisato non  negli anni ma da sempre perche' sembrerebe quasi che le sigle facciano il radioamatore. Il nominativo e' una "targa" la patente e' un'atorizzazione  (unita alla AG) a trasmettere detto questo in un' Italia unita dai tempi di Garibaldi ...e unirei l'Europa il barrato e' una sega mentale.

MauritZ

Citazione di: pieschy il 27 Settembre 2015, 18:01:12
Senza voler essere polemico ma per quello che so' e mi hanno detto l'obbligo di "barrarsi" non esiste più. E' una cosa opzionale anche perche' se transiti su ripetitori locali in zona X è chiaro che trasmetti da li' e puoi essere un IZ1,IU2,IK3 etc. Altro esempio i nodi echolink...mica gli OM , sapendo che vanno in diretta nazionale, dicono barrato X/Y/Z a seconda di dove si trovano. Il nominativo identifica a livello mondiale una stazione di radioamatore e questo e' il tutto. Poi e' opzionale dire o "barrarsi" per dove ci si trova...Specie in Italia. Ancora ancora capisco il "barrarsi" all'estero perchè sei in un'altra nazione e i corrispondenti magari non sono a conoscenza del tuo nominativo. Ma in Italia da milano a lampedusa io sono iu2 dlc e stop. Ripeto non ci sono oneri in merito (in Italia) poi ovvio puoi "barrarti" a tua discrezione ma mi sembra un complicarsi inutilmente la vita. Si puo' sempre dire "sono i2XXXX" e trasmetto per il momento da Trento. Divago un po'...molti OM non hanno mai capito cosa sia il "nominativo di stazione". Esso serve solo ed esclusivamente per consentire agli (eventuali) organi di controllo di confermare la tua patente/autorizzazione a trasmettere sue quelle bande. Per il resto puo' servire per riconoscerci fra radioamatori ma niente di più. Per farla facile e' un po' come la targa automobilistica. Mica se vai in Puglia o Calabria con la macchina immatricolata a Milano devi scriverci /9. Ovvio ognuno fà come vuole io sono IU2DLC sia a Milano che a Lampedusa ..fra l'altro, ripeto, se vado di diretta o di ponti locali inutile dire /X si capisce che un milanese non aggancia un ponte della zona 9. Ovvio poi ognuno si comporta per come vuole.

Pienamente d'accordo con te!


Pieschy

Citazione di: Alberto207 il 27 Settembre 2015, 12:39:01

Citazione di: ik2cnf il 27 Settembre 2015, 11:11:22
Citazione di: Alberto207 il 27 Settembre 2015, 08:04:45
Per la legge non puoi modificare il nominativo, c'è la portabilità delle hf, dovresti uscire col tuo call normale

Mi interesserebbe sapere a quale legge precisamente ti riferisci, io ti posso indicare una faq della CEPT del 2014:
http://www.cept.org/files/12338/FAQ%20Radio%20Amateur%20Updated%201%20December%202014.doc

Citazione
What callsigns are permitted?

The visitor should use his personal primary callsign prefixed by the appropriate prefix for the country being visited. The prefixes are shown in the equivalence tables in T/R 61-01 and ECC/REC(05)06.

You should use the national prefix and any secondary locator if any, then a forward slash,'/', followed by your home callsign. Thus an amateur from the Netherlands holding the callsign PA2MIL would identify in England as M/PA2MIL and an Austrian amateur holding the callsign OE7PBK would identify in Switzerland as HB9/OE7PBK.

Questo per la portabilità all'estero, per l'Italia dovrebbe valere il principio analogo, ma con la regione al suffisso

73 Maurizio ik2cnf

http://www.aritn.it/portal/Data/Sites/1/media/aritn_commons/modul/normativa_corso_2013.pdf

Articolo 139, non puoi modificarlo quindi niente /...

Concordo. Ora non ho letto tutta la legge ma l'alterazione del nominativo non e' permessa. Di conseguenza essendo il nominativo radioamatoriale univoco a livello mondiale non vedo obbligo a modificarlo. Una cosa sono "usi e costumi" un'altra le leggi. Se sono IU2 DLC ed e' intellegibile il tutto non devo barrare o aggiungere nulla che sia in Italia o all'estero. Il nominativo include nazione e regione che ti ha rilasciato patente e A.G. chi vuole controlli.

Pieschy

Citazione di: IU2DMG il 26 Settembre 2015, 21:58:43
Perfetto, siete stati chiarissimi! Uscirò come IU2DMG/IV3
Beh, speriamo a questo punto di sentirci in radio: in questa mia breve permanenza in Friuli farò anche due giorni in montagna a 1000/2000 metri, quindi...

Se ti leggi tutti i commenti vedrai che puoi benissimo e legalmente uscire come IU2DMG senza aggiungere nulla al massimo dici "attualmente in Trentino".

MatteoIU3EES

ma cosa significa modificare il nominativo?

io che sono del Veneto e sono in macchina, dico IU3EES portatile, se sono in Friuli dico IU3EES portatile IV3

quindi non mi sembra che sto modificando il nominativo... dico solo dove sono, a voce. Ma sono sempre IU3EES
Matteo - IU3EES -  (PMR) 1FERJ - Susegana - JN65CT/JN65DT


Alberto207

Se esci /iv3 lo modifichi se dici che sei in portatile iv3 dovrebbe essere corretto

ik2cnf

Mi sembra che partendo da un semplice quesito si sia divagato molto.
Mi permetto di fare qualche precisazione e poi vorrei chiudere.

L'articolo 139 dice semplicemente che il nominativo è assegnato dal ministero e nessun altro lo può modificare.
Il nominativo è composto da 1 o 2 lettere indicanti la nazione seguito da un numero e da una serie di lettere identificanti la singola stazione, secondo le norme dell'art. 19 ITU.
Questo è il nominativo che non puoi modificare.

Altrimenti come spiegare le norme CEPT che prevedono l'obbligo di anteporre il prefisso del paese da cui si trasmette (CEPT RECOMMENDATION T/R 61-01)?
Citazione
2.3 When transmitting in the visited country the licence holder must use his national call sign preceded by
the call sign prefix of the visited country as indicated in ANNEX 2: and ANNEX 4:. The call sign prefix
and the national call sign must be separated by the character "/" (telegraphy) or the word "stroke"
(telephony).
E, apro una parentesi, ricordiamoci che quando si è all'estero vige la legge locale, e bisogna rispettare le sue norme.

L'aggiunta /iv3 non è una modifica del callsign, ma quello che gli americani chiamano "personal identifier" o "self-assigned indicator", previsto dalla loro legislazione.
(Quest'ultima peraltro è molto rigida: "No self-assigned indicator may conflict with any other indicator specified by the FCC rules or with any prefix assigned to another country.", addirittura è vieteto l'uso di /M o /MM - vedi http://w3beinformed.org/id45.html).

Per tornare all'utilizzo dei prefissi italiani usati dopo il nominativo, è vero, non esiste alcuna indicazione perché nel DPR che regolarizza la trasferibilità degli apparati non se ne fa cenno.
Per ovviare a ciò l'ARI aveva proposto (RR 01/2006 pag. 19) quelle linee guida poi riprese nella newsletter citata nel mio precedente messaggio.
Non sono un obbligo, ma sono sicuramente una forma di cortesia nei confronti del corrispondente, e magari anche una necessità per chi sta cercando un contatto o una qsl da un prefisso non collegato.

Quanto all'identificazione con la sola patente, lascerei cadere il discorso, con la sola patente senza un nominativo (anche di un altro) non si va da nessuna parte.
Personalmente il nominativo non lo considero una targa, ma più uno status, una parte a cui non rinuncerei...

73 Maurizio ik2cnf


Pieschy

Citazione di: ik2cnf il 27 Settembre 2015, 20:13:10
Mi sembra che partendo da un semplice quesito si sia divagato molto.
Mi permetto di fare qualche precisazione e poi vorrei chiudere.

L'articolo 139 dice semplicemente che il nominativo è assegnato dal ministero e nessun altro lo può modificare.
Il nominativo è composto da 1 o 2 lettere indicanti la nazione seguito da un numero e da una serie di lettere identificanti la singola stazione, secondo le norme dell'art. 19 ITU.
Questo è il nominativo che non puoi modificare.

Altrimenti come spiegare le norme CEPT che prevedono l'obbligo di anteporre il prefisso del paese da cui si trasmette (CEPT RECOMMENDATION T/R 61-01)?
Citazione
2.3 When transmitting in the visited country the licence holder must use his national call sign preceded by
the call sign prefix of the visited country as indicated in ANNEX 2: and ANNEX 4:. The call sign prefix
and the national call sign must be separated by the character "/" (telegraphy) or the word "stroke"
(telephony).
E, apro una parentesi, ricordiamoci che quando si è all'estero vige la legge locale, e bisogna rispettare le sue norme.

L'aggiunta /iv3 non è una modifica del callsign, ma quello che gli americani chiamano "personal identifier" o "self-assigned indicator", previsto dalla loro legislazione.
(Quest'ultima peraltro è molto rigida: "No self-assigned indicator may conflict with any other indicator specified by the FCC rules or with any prefix assigned to another country.", addirittura è vieteto l'uso di /M o /MM - vedi http://w3beinformed.org/id45.html).

Per tornare all'utilizzo dei prefissi italiani usati dopo il nominativo, è vero, non esiste alcuna indicazione perché nel DPR che regolarizza la trasferibilità degli apparati non se ne fa cenno.
Per ovviare a ciò l'ARI aveva proposto (RR 01/2006 pag. 19) quelle linee guida poi riprese nella newsletter citata nel mio precedente messaggio.
Non sono un obbligo, ma sono sicuramente una forma di cortesia nei confronti del corrispondente, e magari anche una necessità per chi sta cercando un contatto o una qsl da un prefisso non collegato.

Quanto all'identificazione con la sola patente, lascerei cadere il discorso, con la sola patente senza un nominativo (anche di un altro) non si va da nessuna parte.
Personalmente il nominativo non lo considero una targa, ma più uno status, una parte a cui non rinuncerei...

73 Maurizio ik2cnf

Mi trovi d'accordo in toto. Quindi riassumendo. Discorso patente non ha senso. Se non hai nominativo e A.G. al massimo puoi fare da secondo operatore. Il numero di patente in radio non ha alcun valore. Se da Italiano moduli all'estero anteponi l'indicativo del paese dove sei più il tuo nominativo Italiano. Esempio HB/IU2DLC (Svizzera). Se ti trovi in Italia e' opzionale al max e' una cortesia per chi ti ascolta ma non sei tenuto a dirlo. Anche perche' c'e' da dire che ovvio se fai le HF potrebbe essere significativo anche per il corrispondente sapere che da zona 2 ti sei "mosso" in zona X...ma se vai di V/U allora e' chiaro che se transiti sul ripetitore locale anche se hai nominativo differente sei in quella zona.


Alberto207

bhe si ovviamente non stiamo qui a cavillare anni di interpretazioni, si continuerà per sempre con /1 /in3 /qrp etc etc.Fermo restando che aggiungere qualcosa al call è una modifica senza se e senza ma, l'appartenenza all'ari è sempre soggettiva, c'è chi come in veneto si è fatto un bel cluster packet in piena frequenza sstv vhf perchè tanto non fa parte dell'ari e se ne frega dello iaru e band plan annessi. La storia del call identificativo è molto simpatica e anche lì non si riuscirebbe mai a togliere alla gente il piacere di scrivere il proprio call su giubbini da pesca e magliette con gli stemmi , è giusto che chi si senta partecipe dimostri di esserlo  :-D

Gossip

Aggiungere /p non altera il nominativo, non è obbligatorio per legge, ma secondo me è molto utile ed andrebbe sempre fatto in portatile. Ricordo che nel regolamento di alcuni diplomi è obbligatorio aggiungere il /p al call da parte degli attivatori... vedi ad esempio il diploma castelli italiani nel punto 15.15 -B

http://www.dcia.it/index.php/regolamento
Citazioneb) Non è altresì permesso alcun contatto con indicativo di Radioclub o di Sezione se, chi opera non si trova nel QTH dello stesso Radioclub, diversamente l'indicativo deve essere sempre utilizzato seguito dal /P

Pieschy

Citazione di: Gossip il 28 Settembre 2015, 01:47:30
Aggiungere /p non altera il nominativo, non è obbligatorio per legge, ma secondo me è molto utile ed andrebbe sempre fatto in portatile. Ricordo che nel regolamento di alcuni diplomi è obbligatorio aggiungere il /p al call da parte degli attivatori... vedi ad esempio il diploma castelli italiani nel punto 15.15 -B

http://www.dcia.it/index.php/regolamento
Citazioneb) Non è altresì permesso alcun contatto con indicativo di Radioclub o di Sezione se, chi opera non si trova nel QTH dello stesso Radioclub, diversamente l'indicativo deve essere sempre utilizzato seguito dal /P

Ma si ,si divaga perche' come radioamatori siamo "chiaccheroni" ed e' bello confrontarci. L'oggeto o meglio la domanda era "barrato cosa?" . Allora alla fin della fiera si e' giunti alla conclusione che 1) in territorio italiano non e' obbligatorio "barrarsi" anzi iu2dlc/0 (ad esempio) e' un'alterazione del nominativo. 2) diverso e' se dico iu2dlc portatile X (non altero il nominativo) ma anche li' ci vedo poco senso ed e' comunque a discrezione personale. 3) all'estero invece bisogna "barrarsi" con la nazione ove si e' ospitati.

In merito ai diplomi. Sono iniziative di singole associazioni o gruppi di esse che si stabiliscono le lore regole a casa propria ma questo non significa che /p sia "obbligatorio" se non in quel contesto e per quel diploma.

Poi ognuno ovviamente fà come vuole. Continuerà ad esserci chi si "barrerà" per la zona dove attualmente si trova, chi non lo fà, chi dirà "portatile 1,2,etc" etc. Io sono per le semplificazioni .Se trasmetto in portatile anche non nella mia regione mi presento solo col nominativo anche perchè i colleghi se transito male o per semplice e normale curiosità chiederanno come e' composta la mia stazione ed a quel punto diro' sono in portatile.