IL BALUN: ANATOMIA DI UNO SCONOSCIUTO

Aperto da davj2500, 18 Maggio 2013, 15:08:30

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davj2500

Il "balun" è uno dei componenti delle nostre antenne il cui scopo e funzionamento è tra i meno compresi.
Spesso si leggono opinioni contrastanti su antenne che funzionano meglio con o senza balun, supportate da teorizzazioni più o meno fantasiose.

Balun ed impedenza

Questo dipolo ha impedenza 50 ohm: pertanto, non ha bisogno di balun.

Questa frase concretizza una delle principali mistificazioni legate al balun: non c'è alcuna relazione tra l'impedenza dell'antenna e il balun.
Quando si legge "balun 4:1" bisogna leggere "balun con annesso trasformatore di impedenza 4:1".
Infatti è il "trasformatore di impedenza" che trasforma l'impedenza, non il balun.

Il qui pro quo nasce dal fatto che è possibile costruire dei circuiti elettronici che svolgono contemporaneamente il ruolo di balun e quello di trasformatore di impedenza. E come il telefonino con incorporata la macchina fotografica: condividono molti componenti, ma sono due funzioni logicamente separate. Infatti posso avere anche un semplice telefono o una semplice macchina fotografica.

La funzione "trasformatore di impedenza" è molto evidente, perché rilevata dall'unico strumento di solito in dotazione al radio-appassionato: il ROSmetro. Infatti, un'impedenza disadattata fa schizzare la tanto temuta lancetta del ROS, scatenando le paure più recondite.
Invece gli effetti del balun sono molto più subdoli e potrebbero non essere rilevati del tutto o apparire come TVI, piccole scosse nel microfono o efficienza ridotta dell'antenna.

Tutti questi fatti combinati hanno prodotto l'immedesimazione della parola "balun" con un circuito che aggiusta l'impedenza, necessario solo se essa non sia già 50 ohn.


Il balun e il cavo coassiale

Ci sono due modi in cui un balun entra in gioco. Uno è legato allo sbilanciamento d'antenna (di cui parleremo in una prossima puntata), mentre l'altro è strettamente legato alla natura del nostro cavo preferito: il cavo coassiale.

Domanda: da quanti conduttori è formato un cavo coassiale?

Sicuramente, quasi tutti risponderanno due: il centrale e la calza.

Questa risposta è corretta solo se lavoriamo in corrente continua: se puntiamo il nostro tester sulla funzione ohmetro, vedremo che i conduttori sono effettivamente due.
Se però applichiamo una corrente alternata ad alta frequenza le cose cambiano. Infatti entra in gioco un fenomeno chiamato effetto pelle: la corrente alternata non scorre in tutto il conduttore, ma solo su un sottile strato vicino alla superficie. Lo strato utilizzato è tanto più sottile tanto più alta è la frequenza. Già ad 1 MHz viene usato uno strato di soli 66 micron.

Il risultato di questo effetto è che se facciamo scorrere della corrente alternata all'interno di un tubo di rame, all'esterno del tubo non ne avremo traccia: potremo farci scorrere una seconda corrente alternata come se fosse completamente isolata da quella interna.

Nel cavo coassiale, per via del modo in cui si concatenano i campi elettromagnetici che trasportano l'energia, le correnti scorrono sulla superficie esterna del centrale e su quella interna della calza.

Quindi, se parliamo di correnti alternate ad alta frequenza, la risposta alla domanda "quanti conduttori ha un cavo coassiale" è TRE: il centrale, la calza interna e la calza esterna!


Irradiazione

L'irradiazione è quel fenomeno per cui una corrente alternata si trasforma in un campo elettromagnetico che si propaga nell'etere.
Essa avviene quando una corrente alternata è fatta scorrere in un conduttore di lunghezza comparabile con la lunghezza d'onda della frequenza utilizzata.

Come si fa quindi a portare questa corrente dalla radio all'antenna usando un filo ma evitando che esso stesso irradi? In altre parole, perché la radio trasmette dall'antenna e non dai molti metri di coassiale?

La soluzione è quella di configurare dei conduttori a formare una linea di trasmissione.
La linea di trasmissione è costituita da due conduttori paralleli in cui vengon fatte scorrere correnti identiche ma opposte.

La corrente che scorre nel primo filo genera un fortissimo campo elettromagnetico; la corrente che scorre nel secondo filo, genera però un campo elettromagnetico altrettanto forte ma contrario. Essendo vicinissimi, questi campi si sommano annulandosi quasi totalmente. In questo modo l'energia non viene trasmessa all'etere circostante, ma rimane confinata nella linea e viene "spinta" in alto, verso l'antenna.
Questa corrente si dice corrente differenziale, perché in ogni punto vi è una corrente uguale e contraria a quella che scorre nell'omologo punto sul conduttore adiacente e non irradia.

Vediamo la simulazione delle correnti che scorrono su un dipolo alimentato da una linea:



Nella figura vediamo che le correnti che scorrono sul dipolo (A e B) sono più intense verso il centro e nulle verso le punte, dove invece c'è la tensione più elevata. Questo, tra l'altro, corrisponde esattamente a quello che ogni trattato sulle antenne spiega.
Anche sulla linea di trasmissione scorrono fortissime correnti (C e D); in particolare, l'andamento "panciuto" delle correnti sulla linea è dovuto al fatto che così come è stata inserita, ha un fortissimo ROS (le linee adattate hanno una corrente costante in tutti i punti). Nonostante ciò si vede chiaramente che le correnti C e D in ogni punto sono sempre di pari intensità ma verso opposto, annullandosi. Questa linea di trasmissione irradia zero.


Il "terzo ramo"

Supponiamo di costruire perfettamente simmetrico a cui colleghiamo direttamente il coassiale che arriva alla radio.

Seguiamo ora il percorso delle correnti lungo il cavo aiutandoci con la figura sottostante.



La corrente (C) che sale lungo il centrale raggiunge il suo ramo del dipolo e comincia a percorrerlo, irradiando energia da esso (A).
La corrente (D) che invece sale dall'interno della calza, quando arriva in cima trova due conduttori: uno è il ramo del dipolo (B), mentre l'altro è la superficie esterna della calza stessa (E) che, come ricordiamo, è vista come un conduttore completamente isolato.

La corrente trova due strade e si divide: in parte scorre sul dipolo, in parte sulla calza esterna. Il problema è che la corrente (E) che scorre sulla calza esterna non ha una omologa contraria capace di cancellarla (come avveniva per C e D), per cui irradia come se fosse parte dell'antenna.

Questo tipo di correnti si definiscono correnti di modo comune per distinguerle dalle correnti differenziali viste sopra.


Effetti delle correnti di modo comune

Le scosse - Come è noto, all'interno dei rami di un dipolo si formano delle onde stazionarie che hanno come effetto la creazione di nodi di tensione e ventri di corrente. Tradotto in termini elementari, in alcuni punti del dipolo scorreranno intense correnti ma la tensione sarà bassa; in altri punti la tensione sarà altissima e le correnti molto basse.
Come si vede nelle figure precedenti, in un comune dipolo a mezz'onda, le correnti più intense sono al centro mentre le tensioni più elevate si formano ai lati: infatti si raccomanda di non toccare le estremità del dipolo mentre si è in trasmissione perché si rischia di essere fulminati.

Ebbene, la calza esterna del coassiale è vista esattamente come se fosse un terzo ramo del dipolo. Come sul dipolo vero e proprio, su di essa si forma un regime di onde stazionarie che provocano correnti elevate in certi punti e tensioni elevate in altre.
Il problema è che mentre le estremità del dipolo sono in ambiente libero e in piena sicurezza, l'estremità del "terzo ramo", la calza, è collegata alla nostra radio, presso la quale siamo noi con il microfono in mano. Ora, si può essere fortunati ed avere alla radio un ventre di corrente; però si può essere anche sfortunati e capitare con il nodo di tensione: alcune migliaia di volt saranno lì, alla disperata ricerca di una via verso terra. Questo può provocare, ad esempio, le famose "scosse dal microfono".

Disturbi per irradiazione dal coassiale - Il secondo problema è che il coassiale irradia: questo passa nei muri e nelle canaline. Se dovesse passare vicino a cavi TV, telefono o altri apparecchi, gli irradierebbe direttamente al loro interno, provocando fastidiose interferenze.

Lobi disturbati - Il terzo problema è che l'energia irradiata dal coassiale non è irradiata dal dipolo: il lobo dell'antenna si disturba e in certe antenne (come le Yagi) si rovina proprio, peggiorando molto le prestazioni. E poco saggio, dopo aver curato le nostre antenne ed istallazioni, completare l'opera aggiungendo un elmento radiante casuale che si insinua nell'edificio.

ROS elevato - La presenza di un terzo ramo indesiderato collegato all'antenna può portare ad oscillazioni inattese del ROS e difficoltà a tarare l'antenna. Infatti l'antenna è fatta per funzionare con i suoi pezzi, non con un ulteriore "radiale" random che scende in casa.


Perché a volte gli effetti non si vedono?

Non sempre le correnti di modo comune provocano effetti evidenti. Vediamo quali sono le ragioni per cui i problemi a volte non si notano.

Bassa potenza - Gli apparati a bassa potenza, come ad esempio i palmari o i QRP, generano correnti modeste appunto per via della loro bassa potenza.
Queste correnti, pur essendo presenti, non creano effetti evidenti come forti scosse o disturbi. Per questo molti radio appassionati sono portati a credere che con tali apparati i balun non servono. Invece le correnti di modo comune continuano a disturbare il lobo e influire sul ROS.
E' proprio quando la potenza è bassa che è necessario non sprecarne!

Lunghezza del coassiale - Come abbiamo già detto, quando la corrente arriva al ramo del dipolo collegato alla calza, trova due percorsi: il ramo stesso del dipolo e l'esterno della calza. La corrente si divide in base all'impedenza che i due percorsi offrono.
L'impedenza del dipolo a 1/2 onda è sicuramente bassa, dato che è stato tagliato appositamente per essere risonante. L'impedenza della calza, invece, varia in base alla sua lunghezza e alle reattanze parassite che incontra nel suo percorso.

Vediamo le seguenti casistiche:
A) linea lunga 1/4 d'onda (o multipli dispari) nello spazio vuoto
B) linea lunga 1/2 d'onda (o multipli) nello spazio vuoto
C) linea lunga 1/2 d'onda (o multipli) collegata ad una terra perfetta



Come si vede, il 1/4 d'onda (A) è il caso peggiore, dato che la calza presenta l'impedenza più bassa. La mezz'onda (B), invece, presentando un'impedenza altissima, è praticamente perfetta e non consente alle correnti di scorrere sul coassiale.
Però la stessa mezz'onda se collegata ad una terra perfetta (C) ritorna ad essere uno dei casi peggiori, con fortissima irradiazione.

Questi effetti della lunghezza della linea sulle correnti di modo comune sono probabilmente alla base di tanti i miti e leggende sulle migliori lunghezze del coassiale da utilizzare.

Nei casi reali, la calza esterna del coassiale si accoppia capacitivamente e induttivamente con tutto quello che incontra sul suo percorso, compresa la terra ed è difficilissimo stabilire con esattezza la sua impedenza. Da misure sperimentali che ho eseguito sulle correnti di modo comune su una linea a mezz'onda ho potuto constatare fluttuazioni notevoli dei valori, che passavano da ottimi a pessimi semplicemente spostandomi o muovendo un po' il cavo.
In genere, per un mero calcolo delle probabilità, la linea si porrà in una situazione di impedenza intermedia, provocando delle correnti di intensità non eccessiva nella maggioranza dei casi, provocando effetti disastrosi solo in situazioni e/o frequenze particolari.

Come funziona il balun

balun in tensione

Il balun cosiddetto in tensione utilizza un trasformatore.



Il centrale e la calza interna trasportano una corrente che transita nell'avvolgimento di sinistra, generando un campo elettromagnetico nel nucleo. Questo genera una corrente equivalente nell'avvolgimento di destra, che però ha solo i rami del dipolo su cui agire.
Della stessa famiglia fanno parte anche gli autotrasformatori, che hanno avvolgimenti non separati in DC ma che hanno lo stesso funzionamento in AC del trasformatore di cui sopra.
Variando il rapporto tra numero di avvolgimenti sui due lati, questo dispositivo può anche svolgere la funzione di trasformatore di impedenza oltre a quella di balun.


balun in corrente

Il balun in corrente invece usa un altro principio. Questo è lo schema:



Quello che si vede non è un trasformatore ma una linea avvolta ad induttanza. In pratica, è una bobina fatta con due fili paralleli.

Vediamo come funziona.
Come è noto, una bobina forma un'induttanza. Un'induttanza per la corrente continua è praticamente trasparente: se provate con un tester i capi di una bobina, risultano cortocircuitati.
Applicando però una corrente alternata, il campo elettromagnetico da questa prodotta fa sì che l'induttanza cominci a presentare un ostacolo (non per niente chiamato "impedenza") che si oppone al passaggio della corrente. Più sale la frequenza, più aumenta l'impedenza e più l'induttanza si oppone al passaggio di corrente.

Il concetto fondamentale nel balun in corrente è questo:
- le correnti differenziali, cioò quelle prodotte dalla radio e che scorrono nel coassiale, come sappiamo si elidono e non producono campi elettromagnetici; non producendo campi, non subiscono l'influenza dell'induttanza;
- le correnti di modo comune, invece, producono campi elettromagnetici; esse vengono così fermate dall'induttanza.

Il balun in corrente in figura quindi è un dispositivo che ferma le correnti di modo comune lasciando passare quelle differenziali.
La corrente che eccita il dipolo rx passa da sinistra a destra perché accompagnata da quella che eccita il dipolo sx che ne annulla il campo. Arrivata lì, però, non può ritornare sulla calza esterna, perché dovendo tornare indietro da sola, produrrebbe un campo elettromagnetico che provocherebbe il blocco da parte dell'induttanza.

I balun in corrente sono anche detti choke, che in inglese vuol dire "strozzare": infatti operano "strozzando" il passaggio alle correnti di modo comune.

Il più comune ed economico balun di questo tipo è il cosiddetto "ugly balun", costituito da un'avvolgimento del cavo coassiale su una forma cilindrica. Più la frequenza è bassa, più serve un'induttanza elevata: per questo può essere avvolto in aria per frequenze elevate o su ferrite per quelle più basse (o per fare balun più piccoli).



Come si "vede" la corrente di modo comune?

La corrente di modo coumne si misura con uno strumento molto semplice, che si può autocostruire con pochissimo sforzo.
Ecco lo schema:


In pratica è un piccolo ricevitore non sintonizzato che si accoppia induttivamente alla linea di trasmissione. Il segnale rivelato da un diodo viene immesso in un microamperometro che fornisce una stima della corrente in transito.
I componenti non sono critici: il diodo può essere qualunque diodo a velocità abbastanza elevata, come uno al germanio o un Schotty.
Lo strumento così costruito da risposte abbastanza lineari. Il suo scopo non è quello di fornire misure di precisione ma di saper dire se le correnti sono assenti, presenti in maniera lieve o grave.

Ecco lo strumento realizzato:



La sonda è costituita da una comune ferrite clip-on alla quale è avvolto il secondario con filo smaltato.

Vediamo lo strumento in azione misurando le correnti di modo comune su una Yagi per i 144 MHz, prima in versione senza balun e poi con "ugly balun":



Come si vede, la direttiva senza balun presenta delle correnti di modo comune che sicuramente disturbano il funzionamento dell'antenna.
Il piccolo choke, invece fornisce una protezione perfetta eliminando la corrente indesiderata.

Conclusioni

In conclusione, se alla domanda "mi serve un balun?" non sappiamo rispondere, chiediamoci: "voglio un elemento dell'antenna di forma e dimensioni randomiche che, insinuandosi nell'edificio, arrivi fino alla mia radio?". Se la risposta è "no", allora ci serve un balun.


ik1npe

Bravo Davide   :up:  :up:  :up:
73 de ik1npe

IZØYES (Calindro)

Ciao Davide , complimenti per la tua trasparenza esplicativa !!!
Riesci a spiegare le cose per loro natura complesse in modo semplice e chiaro !!!


Ovviamente pero' non puoi esimerti dal fatto che ogni qualvolta si spiegano delle nozioni e si rende piu colta una persona, questa iniziando a capirci qualcosa iniìzia a farsi delle domande alle quali sei moralmente obbligato a rispondere !! ;-) ;-) ;-) ;-) .


Domande.


1) Parlando del balun in corrente. Il cavo è coassiale e scorrendo nei conduttori interni due correnti contrarie , queste si annullano e non generano, se non in minima parte , campo magnetico. Pero' all'interno del balun i due conduttori scorrendo negli avvolgimenti del trasformatore non sono piu coassiali pur mantenendo la loro specularità, mi verrebbe quindi da pensare che le induttanze del trasformatore dovrebbero fare il loro lavoro ma non  essendo cosi ipotizzo che i due campi generati dalle induttanzr si "soffocano a vicenda" annullando quindi quasi ogni reattanza..(E GIUSTO???)


2) Se ho ben digerito questo concetto il balun in corrente DOVREBBERO AVERLO TUTTE LE ANTENNE,  poiche la calza del cavo si presta molto bene ad accogliere parzialmente l'irradiato dela sua parte interna che è libero di scorrere e tornate indietro sulla linea...pero' molte antenne le vedo montate senza nè choke nè balun  ....è un errore o ci sono casi che non vedo che non necessitano di balun???


3)Nei disegni non capisco il significato dei dipoli rx sx (sx sinistro ma rx ????) a meno di un errore di battitura non comprendo il significato...


Ps. a quando la prossima puntata ??
73
La differenza tra un uomo ed un bambino...sta solo nel prezzo dei loro giocattoli.

Legge di Dunn.
Nessuna attenta pianificazione potrà mai sostituire una bella botta di CUL0 !!!

Io non perdo mai !!! O vinco o IMPARO !!!


davj2500

#3
Citazione di: calindro il 19 Maggio 2013, 13:03:51
1) Parlando del balun in corrente. Il cavo è coassiale e scorrendo nei conduttori interni due correnti contrarie , queste si annullano e non generano, se non in minima parte , campo magnetico. Pero' all'interno del balun i due conduttori scorrendo negli avvolgimenti del trasformatore non sono piu coassiali pur mantenendo la loro specularità, mi verrebbe quindi da pensare che le induttanze del trasformatore dovrebbero fare il loro lavoro ma non  essendo cosi ipotizzo che i due campi generati dalle induttanzr si "soffocano a vicenda" annullando quindi quasi ogni reattanza..(E GIUSTO???)

Il diagramma "tecnico" del filtro (non è un trasformatore) può trarre in inganno.
Quel disegno significa che i due fili appaiati sono avvolti sullo stesso nucleo e nello stesso verso (identificato dal pallino).
In pratica si tratta di fare una bobina usando o un coassiale o una piattina bifilare, con o senza nucleo di ferrite (il nucleo aumenta l'induttanza a parità di spire).
Non c'è alcuna necessità che il cavo sia coassiale: l'importante è che i due conduttori corrano paralleli ad una distanza inferiore all'1% della lunghezza d'onda perché possano essere considerati abbastanza vicini da elidersi completamente.
Infatti si usano tranquillamente le linee bifilari, che non irradiano anche se non schermate.

Citazione di: calindro il 19 Maggio 2013, 13:03:51
2) Se ho ben digerito questo concetto il balun in corrente DOVREBBERO AVERLO TUTTE LE ANTENNE,  poiche la calza del cavo si presta molto bene ad accogliere parzialmente l'irradiato dela sua parte interna che è libero di scorrere e tornate indietro sulla linea...pero' molte antenne le vedo montate senza nè choke nè balun  ....è un errore o ci sono casi che non vedo che non necessitano di balun???

Dunque, andrebbe letta così: sarebbe auspicabile che i sistemi di antenna non avessero correnti di modo comune significative sulla calza. Nel caso, bisogna adottare meccanismi che li limitino, come un balun.
Parlo a spanne perché non ho ancora condotto esperimenti in merito, ma secondo me ad esempio sulle verticali con radiali le correnti di modo comune sono molto basse e quindi potrebbero non richiedere ulteriori misure. Infatti le correnti sulla calza, si dividono tra vari radiali a bassa impedenza e una calza di impedenza variabile, ma probabilmente molto più alta. Dovendosi dividere per così tanti percorsi, la quota rimasta per circolare sulla calza è presumibilmente molto bassa.

Molte antenne, invece, sono montate senza balun perché chi le ha fatte non sapeva a cosa servisse: ha visto che funzionavano, il ROS andava bene e non si è preoccupato di fare altro.
Se cerchi su internet trovarai decine di progetti che dichiarano di funzionare senza balun: se sono corredati di una spiegazione tecnica, che oltre a parlare di impedenza, spieghi perché non sono soggetti a correnti di modo comune allora sono da prendere in considerazione.


Citazione di: calindro il 19 Maggio 2013, 13:03:51
3)Nei disegni non capisco il significato dei dipoli rx sx (sx sinistro ma rx ????) a meno di un errore di battitura non comprendo il significato...

No è un errore di anglofonia acquisita: siccome per lavoro scrivo tutto in inglese, a volte mi viene "right" invece che "destra". :-)

Ciaoo


IZØYES (Calindro)

OK..Quando hai tempo mi spiegherai cosa significa che la radio da 50 ohm sbilanciati .....
Per ora ho capito cos'è un antenna bilanciata...ma il resto..
La differenza tra un uomo ed un bambino...sta solo nel prezzo dei loro giocattoli.

Legge di Dunn.
Nessuna attenta pianificazione potrà mai sostituire una bella botta di CUL0 !!!

Io non perdo mai !!! O vinco o IMPARO !!!


Francesco_PRT

Dalle mie esperienze sulle antenne CB autocostruite (1/4 d'onda) ho notato che con il "balun choke" o ugly balun praticamente ho un R.O.S. più basso e stabile su una porzione più ampia di frequenza e, soprattutto, la discesa si comporta molto, molto meno da "antenna" ; Spostando o meno il cavo della discesa non ho più quel fastidioso R.O.S. "oscillante".


Io il balun l'ho fatto avvolgendo 1/4 d'onda per il fattore di  di cavo coassiale su un tubo di plastica da 80 mm di diametro (vengono 7 spire se non ricordo male) , Vorrei chiederti come stabilire le dimensioni del balun (lunghezza cavo, spire, materiale, etc...) in base alla frequenza di utilizzo  :birra:

Grazie, Francesco.


r5000

73 a tutti, ottimo topic... il balun choke "isola" il cavo di discesa dall'antenna vera e propia ed è comunque sempre meglio se l'antenna ha un suo piano di massa o è realmente bilanciata, se invece per questioni di posizione e o misure obbligate aiuta ad evitare malfunzionamenti che spesso vengono imputati ad altro tipo con i ritorni rf, tvi ecc...   anche del banale rumore elettrico raccolto dal cavo stesso viene attenuato se sul cavo si fà il balun choke...
non dare da mangiare al troll    https://www.rogerk.net/forum/index.php?msg=858599


El Airdarr

Caspita grazie per la magnifica spiegazione!
cb: Ky-Mani   operatore: Francesco
Pace e Bene!

Ugo da Norcia

Complimenti, bella spiegazione.
Mi domando però:
- dallo schema che posti del misuratore pare che le  10 spire non debbano essere avvolte al "ferrite clip-on" ma in aria e appaiate. nella tua realizzazione invece sono avvolte su i essa. quale delle due. sono circuiti elettricamente diversi, secondo me.
- che diamentro per il filo di rame smaltato?

ciao, grazie
WWW.SEISMOCLOUD.COM

Grossissimo problema, Einstein è morto, Beethoven pure, e io non sto per nulla bene

davj2500

Ciao Ugo.

Citazione di: Ugo da Norcia il 19 Maggio 2013, 17:37:45
- dallo schema che posti del misuratore pare che le  10 spire non debbano essere avvolte al "ferrite clip-on" ma in aria e appaiate. nella tua realizzazione invece sono avvolte su i essa. quale delle due. sono circuiti elettricamente diversi, secondo me.

In elettronica, quando c'è un simbolo così:



non vuol dire "avvolgere delle spire in aria vicino ad un nucleo", ma vuol dire "avvolgere le spire su un nucleo".
Nell'altro disegno il nucleo è stato disegnato toroidale, ma il significato è lo stesso. Anche perché che senso avrebbe avvolgere delle spire vicino ad un toroide? Il campo elettromagnetico è quasi tutto entrocontenuto dentro al toroide, non fuori (infatti nei circuiti i toroidi si possono anche ammassare senza problemi di interferenze).
Quello che si ottiene è un trasformatore in cui un'avvolgimento è costituito dal coassiale in esame, che fa una spira.
Ricordo che si conta "una spira" ogni volta che il cavo passa nel nucleo: per cui un filo che semplicemente passa nel toroide fa una spira.
Invece il filo smaltato fa 10 spire, cioè deve entrare nel toroide 10 volte.
Può anche entrarci 12 o 8, non importa. Questo trasformatore, se fatto 1:10, presenta ai capi della resistenza di carico (qui indicata da 47 ohm) 10 volte la tensione presente sul cavo e, di conseguenza, 1/10 della corrente viene dissipata sulla resistenza da 47 ohm (che deve essere di wattaggio adeguato).
Una parte minimale della corrente viene estratta dall'altro ramo del circuito, che ha la resistenza da 10k in serie al microamperometro, e misurata.
Se aumenti il numero di spire, diminuisci la sensibilità. Se le riduci, la aumenti.

Citazione di: Ugo da Norcia il 19 Maggio 2013, 17:37:45
- che diamentro per il filo di rame smaltato?

Qualunque diametro va bene, purché il toroide clip-on si chiuda ancora bene: se i due semigusci in ferrite non fanno contatto bene, non funziona.
Io ho usato del filo smaltato da 0.35mm preso dal tubo catodico di un vecchio monitor.

Per tararlo si usa questo filo:



In pratica è un coassiale in cui in un punto calza e centrale viaggiano separati.
Si mette un carico fittizio da una parte e una radio dall'altra. Si mette il toroide in modo che abbracci solo uno dei due conduttori.
Regolando la radio alla minima potenza, si va in TX in CW o FM nelle varie bande, vedendo quant'è la deviazione.
Il mio strumento così com'è fatto è troppo sensibile: trasmettendo con 0.5W in tutte le bande fino ai 6m, la lancetta sbatte a fondoscala.
In 2m arriva a circa 70 e in 70cm si ferma sui 40.
Per questo ci aggiungerò un deviatore per aumentare la resistenza da 10k.
Teoricamente dovrebbe essere abbastanza lineare, nel senso che se con 1W si legge 100, con 0.5W si dovrebbe leggere circa 50, ma non ho fatto ancora molte prove.

Ciaoo
Davide

Ugo da Norcia

Grazie
provvedo e faccio sapere.
PS domani sera, incrociando le dita finisco il pezzo per l'antenna. poi ci sentiamo per le prove
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Grossissimo problema, Einstein è morto, Beethoven pure, e io non sto per nulla bene

davj2500

Citazione di: Ugo da Norcia il 19 Maggio 2013, 18:51:00
Grazie
provvedo e faccio sapere.
PS domani sera, incrociando le dita finisco il pezzo per l'antenna. poi ci sentiamo per le prove

Ok, ottimo.
Dai che son curioso! :-)

Ciaoo
Davide

Vincenzo IZ2WMW (Brian)

Bravo Davide!
Come sempre ottimo lavoro di sintesi.

Per gli Admin: che ne direste di mettere il thread come sticky?


vinnyturboracing

ciao francesco, spero che questo possa esserci utile



sierra foxtrot

Grazie mille, questa è un' ottima spiegazione, chiara ed esauriente. Personalmente trovo le antenne e le linee alcuni degli argomenti più interessanti della radiotecnica, tuttavia ho sempre avuto dubbi intorno ai balun e agli altri dispositivi di adattamento. Inoltre come fai giustamente notare, spesso si arriva quasi a casi di "misticismo" per giustificare alcune scelte in questi ambiti e finalmente hai affrontato il tema in modo diretto; neppure Nerio Neri approfondisce così a tanto[size=78%] [/size][/size]nel suo libro sulle linee!
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davj2500

Citazione di: sierra foxtrot il 27 Maggio 2013, 18:36:45
Grazie mille, questa è un' ottima spiegazione, chiara ed esauriente. Personalmente trovo le antenne e le linee alcuni degli argomenti più interessanti della radiotecnica, tuttavia ho sempre avuto dubbi intorno ai balun e agli altri dispositivi di adattamento. Inoltre come fai giustamente notare, spesso si arriva quasi a casi di "misticismo" per giustificare alcune scelte in questi ambiti e finalmente hai affrontato il tema in modo diretto; neppure Nerio Neri approfondisce così a tanto nel suo libro sulle linee!

Grazie Sierra Foxtrott.

Sono contento che questo argomento sia interessante per molte persone!

Ciaoo
Davide

vinnyturboracing

ciao davj! puoi spiegarci anche,infine come mai non c'e bisogno di un chocke su un dipolo con cavo coassiale? un folder dipole? in tutti i progetti che ho visto, pero' tutti i dipolo sono orizzontali, per i dopoli verticali, vale lo stesso? non c0e bisogno di un chocke per il ritorno di RF?

Grazie!

davj2500

Citazione di: vinnyturboracing il 06 Giugno 2013, 13:22:51
ciao davj! puoi spiegarci anche,infine come mai non c'e bisogno di un chocke su un dipolo con cavo coassiale? un folder dipole? in tutti i progetti che ho visto, pero' tutti i dipolo sono orizzontali, per i dopoli verticali, vale lo stesso? non c0e bisogno di un chocke per il ritorno di RF?

Ciao Vinnyturboracing.
Lo scopo dell'articolo era di spiegare che un qualche tipo di balun (es. un choke) è necessario su tutti i tipi di dipoli.
Per cui non ti so spiegare perché mai non ci vada un balun su un dipolo X o Y, perché secondo me ci va sempre.

Ciaoo
Davide

ale_nest

Bravo Davide, i miei più vivi complimenti.
Giusto in questo periodo stavo pensando (e discutendo con Ugo) circa i vari balun che si vedono in giro con le relative domande "Ma cosa fa alla fine un balun?" "Perché sia che lo metta oppure no posso comunque trasmettere?" "Quali differenze fa avercelo e/o non avercelo?"
Ora ho le risposte.
Mi ci vorrà ancora qualche giorno di lettura e rilettura per digerire l'argomento (ultimamente sono fuori forma sui trattati tecnici) ma almeno c'è qualche scritto che ne parla in maniera terra terra sviscerando l'argomento.

Comunque ti sei buttato in un bel bartavello, adesso saremo tutti qui ad assillarti HI :grin: :grin: abbraccino abbraccino

Domandona: rimanendo sul semplice del ugly balun secondo quali regole/formule si dimensiona il balun stesso quanto a numero di spire e diametro? Sicuramente al variare della frequenza di utilizzo come giustamente dici tu ma non so altro.
RCI 2970
Yaesu VX-6E - Baofeng BF-888S
Proxel 6055 NFA - Zetagi HP 1000


iw9gyy

#19
Citazione di: davj2500 il 06 Giugno 2013, 14:27:09
Citazione di: vinnyturboracing il 06 Giugno 2013, 13:22:51
ciao davj! puoi spiegarci anche,infine come mai non c'e bisogno di un chocke su un dipolo con cavo coassiale? un folder dipole? in tutti i progetti che ho visto, pero' tutti i dipolo sono orizzontali, per i dopoli verticali, vale lo stesso? non c0e bisogno di un chocke per il ritorno di RF?

Ciao Vinnyturboracing.
Lo scopo dell'articolo era di spiegare che un qualche tipo di balun (es. un choke) è necessario su tutti i tipi di dipoli.
Per cui non ti so spiegare perché mai non ci vada un balun su un dipolo X o Y, perché secondo me ci va sempre.

Ciaoo
Davide
73 a tutti  concordo , il balun sul dipolo ci va sempre......e' vero che alcuni disegni in rete non riportano l'utilizzo del balun nei dipoli , ma questo e' un errore bello e buono : il cavo coassiale e' una linea sbilanciata ,mentre il dipolo e' una antenna bilanciata (irradia sia la parte collegata al polo centrale , che pure quella  collegata alla calza.....per questo motivo il balun (choke ) e' necessario.....sempre......spesso sento in radio chi parla di questi dipoli senza balun , e sento dire :" non ho ROS quindi il dipolo va bene cosi'" , questo e' un errore , perche' avere ROS basso non vuol dire alta efficienza , ma vuol dire solo che non bruci i finali della radio. Un dipolo senza balun choke porta ad irradiare anche il cavo coassiale con inevitabile modifica dei lobi di irradiazione e perdita di efficienza, la mancanza del balun aumenta  il ROS , anche se a volte a causa di una lunga discesa questo ROS non si vede grazie all' attenuazione del coassiale.....

Inviato da RogerK Mobile
amo la radio da sempre.......

vinnyturboracing

#20
io ho costruito questo ma devo dire la verita' lho usato solo per tararlo sulla frequenza che mi interessava e basta e devo dire che le stazionarie sono al minimo,almeno in quei 5 minuti che lho provato,poi non lho piu alzato,pero ho qualche metro di cavo in piu, e magari ce lo faccio lo stesso un choke appena scende pero posso dire che va bene anche cosi a differenza i altre antenne che ho costruito!

http://postimg.org/image/yoagmrj4f/

wilson

Bellissima spiegazione!
Un dubbio:una serie di ferriti ad anello messe sul cavo coassiale possono sostituire un balun choke?

pesciolino73

il mio dipolo orizzontale ha un choke di 1,20 metri   e 7/8 spire... (sto parlando per gli 11 metri) pero' im rete si trovano tante di quelle misure...tutte diverse....
c' e' una formula per calcolarlo esattattamente data una specifica frequenza e il tipo di cavo utilizzato?

Inviato da RogerK Mobile


Vincenzo IZ2WMW (Brian)

Citazione di: wilson il 05 Luglio 2013, 07:53:01
Bellissima spiegazione!
Un dubbio:una serie di ferriti ad anello messe sul cavo coassiale possono sostituire un balun choke?

Wilson, cerca w2du balun e avrai la risposta ;)

wilson

Quindi rivestendo una ventina di cm di cavo con le ferriti a clip dovrei raggiongere lo scopo. Giusto?

davj2500

Citazione di: wilson il 05 Luglio 2013, 19:54:06
Quindi rivestendo una ventina di cm di cavo con le ferriti a clip dovrei raggiongere lo scopo. Giusto?

Sì, forse ne serve qualcuna in più, ma l'idea è giusta.
In ogni caso ti dovresti dotare dello strumento descritto nell'articolo per misurare le correnti di modo comune: quando la lettura è zero, il balun va bene, qualunque cosa esso sia.

Ciaoo
Davide


wilson

Sabato sono salito sul tetto e ho realizzato un manicotto di ferriti a clip sotto il bocchettone d'antenna.
Alla fine ne ho messe 10, del tipo TDK ZCAT 1730-0730, per un totale di circa 30 cm di cavo ricoperto.
Altre 4 le ho messe in entrata della radio.
Ora non dovrei avere nessun problema di RFI.

Vincenzo IZ2WMW (Brian)

Il problema delle ferriti in generale, e di quelle che utilizzi in particolare, è l'impedenza che hanno alla frequenza di utilizzo.

Su questo link
trovi le caratteristiche di quelle che hai utilizzato.

La loro impedenza va da un minimo di 40 ohm fino a circa 100 ohm sulle frequenze di nostro utilizzo.
Questo significa che ne devi mettere veramente tante per avere un'impedenza decente.

Spesso si legge di utilizzare la mistura 43, che è un po' un tutto fare, parte da 850 ohm iniziali e decresce al salire della frequenza.

Per le hf le migliori dovrebbero essere la 77 o la 73 per fare i choke. Lì abbiamo impedenze di partenza di 2000 ohm.

wilson

Quindi vorresti dire che dovrei mettere qualche chilata di clip sul cavo?
Scusa l'ignoranza, ma le misure a cui fai riferimento cosa significano?
Comunque a me sembra già di apprezzare dei miglioramenti così come l'ho sistemato, sia in rx sia in tx.
Sarà solo un'impressione?

Pol

Vorrei innanzi tutto ringraziare Davide  :allah: per avere trattato questo argomento in modo semplice e completo.
E' da un bel po' che avevo una linea sbilanciata sulle p....  :-D e non trovavo mai il tempo di approfondire.
Già da prima mi era chiaro che gli OM (e anche i CB) si possono dividere in tre gruppi:
1: quelli che sanno  :mrgreen:
2: quelli che non sanno e sono preoccupati  :rool:
3: quelli che ritengono che onde stazionarie e linee sbilanciate siano fenomeni paranormali alieni, tanto loro i dx li fanno ugualmente e non sono ancora rimasti fulminati    :'(
Sto ultimando l'autocostruzione di un'antenna, ma metto subito in cantiere anche lo "sbilanciometro", l'unico dubbio è che le due mezze ferriti non vadano bene a contatto in posizione di chiusura e così sto cercando un toroide abbastanza grosso per infilarci il cavo con i connettori già saldati.
Per caso qualcuno lo ha già realizzato?


Vincenzo IZ2WMW (Brian)

Citazione di: wilson il 08 Luglio 2013, 22:56:36
Quindi vorresti dire che dovrei mettere qualche chilata di clip sul cavo?
Scusa l'ignoranza, ma le misure a cui fai riferimento cosa significano?
Comunque a me sembra già di apprezzare dei miglioramenti così come l'ho sistemato, sia in rx sia in tx.
Sarà solo un'impressione?

Ciao Wilson, il compito di un choke è quello di introdurre un'impedenza per fermare la rf sul cavo. Ovviamente le ferriti non sono tutte uguali e non si comportano tutte alla stessa maniera e a tutte le frequenze.

Pertanto non esisterà mai una ferrite che andrà bene sempre e una che andrà male sempre.

Ovviamente una rf molto forte avrà bisogno di un'impedenza elevata per fermarla, al contrario una rf tenue basterà un'impedenza non molto  grossa per fermarla. Altro elemento è dove piazzi il choke: se lo piazzi in un nodo di corrente, la corrente sarà bassa e anche con impedenze basse avrai maggiore possibilità di  fermarla, se invece la piazzi su un ventre di corrente allora la corrente sarà massima e avrai bisogno di un'impedenza molto elevata.

Per avere un'impedenza molto elevata o usi una ferrite con un'impedenza, alla frequenza di utilizzo, molto alta, oppure usi tante  ferriti con impedenza bassa.

Nel tuo caso probabilmente, dato il livello di rf da  dover fermare, la posizione in cui le hai messe e il numero di clip che hai utilizzato, il choke funziona. In altri casi però potrebbe anche non funzionare.

Ciauz

wilson


iw9gyy

#32
La mia esperienza : un amico ha una classica rhybakov (canna da pesca ) e mi dice che ha tanto rumore .....vado a dargli un'occhiata e vedo che l'antenna non e' collegata ad una massa decente e che non ha un balun in corrente (choke)  ....ebbene faccio un semplice choke in aria e metto l'antenna a massa ......risultato :qrm da 8/9 fisso a 1(quindi e' evidente che il rumore proveniva dal cavo coassiale che captava disturbi provenienti da apparecchi elettrici casalinghi ed  era parte integrante dell'antenna )  e ros migliore su tutte le bande operative ! Grazie Davide !
amo la radio da sempre.......

iw9gyy

Ho dimenticato di aggiungere una cosa importantissima : prima dell'aggiunta del choke il collega quando trasmetteva sentiva la sua voce nelle casse dello stereo di casa ....ora non più ! :)
amo la radio da sempre.......

davj2500

Citazione di: iw9gyy il 19 Agosto 2014, 18:52:24
La mia esperienza : un amico ha una classica rhybakov (canna da pesca ) e mi dice che ha tanto rumore .....vado a dargli un'occhiata e vedo che l'antenna non e' collegata ad una massa decente e che non ha un balun in corrente (choke)  ....ebbene faccio un semplice choke in aria e metto l'antenna a massa ......risultato :qrm da 8/9 fisso a 1(quindi e' evidente che il rumore proveniva dal cavo coassiale che captava disturbi provenienti da apparecchi elettrici casalinghi ed  era parte integrante dell'antenna )  e ros migliore su tutte le bande operative ! Grazie Davide !

Ottimo, sono contento che abbia risolto... e che tu abbia fatto la tua bella figura! :-)

Ciaoo
Davide

Sterock77

Salve !  :-D
E' stato interessantissimo leggere questi chiarimenti ed approfondimenti su un tema così ricorrente ed a volte misterioso.
Pongo qua una domanda o se non è il luogo giusto chiedo scusa e sarà spostato !
Ho un dipolo Windom a V invertita (120° ) di lunghezza fisica dei classici all' incirca 20m  con balun 6:1.   Non mi presenta problemi di stazionarie eccetto casi rari, ma ho dei forti rientri in 40m nonostante il balun.
La linea di discesa è stata calcolata in proporzione ai 14 Mhz  come multiplo dispari in questo caso:
   5 * (1/2 onda * fattore di velocita )
Forse il multiplo 5 non è adatto ma cercando in rete non sembrava creare problemi ammeno a quanto da me letto, poi sapendo che il balun solitamente evita questi fenomeni ero erroneamente
abbastanza tranquillo !!!   
A questo punto chiedo qualche consiglio ... sarà il balun non adatto o solo colpa della linea ? :(
allego foto del balun , magari solo a vista lo conoscete !!!



Grazie !!!   :allah: :allah: :allah:

IZØYES (Calindro)

La differenza tra un uomo ed un bambino...sta solo nel prezzo dei loro giocattoli.

Legge di Dunn.
Nessuna attenta pianificazione potrà mai sostituire una bella botta di CUL0 !!!

Io non perdo mai !!! O vinco o IMPARO !!!


Sterock77

No sotto il balun non c'è nulla ! Pensavo che il balun facesse anche da choke ! Sbagliavo ?

Vincenzo IZ2WMW (Brian)

I 4:1 commerciali spesso sono in tensione. Questi balun funzionano bene su dipoli simmetrici ma con una windom o ocf non riescono a lavorare bene. Quindi va messo un choke. Purtroppo le asimmetriche sono una brutta bestia.

Sterock77

Ok !!! Questo è un 6:1 a quanto riferitomi da chi ha fatto l' antenna ma non c'è scritto nulla sopra quindi mistero ! Se e' in tensione o in corrente non lo capisco ! Metterò un choke sotto al balun , vedrò come farlo per non rischiare di arrostire tutto con il lineare !!!

Vincenzo IZ2WMW (Brian)

Citazione di: Sterock77 il 04 Settembre 2014, 08:51:25
Ok !!! Questo è un 6:1 a quanto riferitomi da chi ha fatto l' antenna ma non c'è scritto nulla sopra quindi mistero ! Se e' in tensione o in corrente non lo capisco ! Metterò un choke sotto al balun , vedrò come farlo per non rischiare di arrostire tutto con il lineare !!!
Pardon mi sono espresso male io, quando ti parlo di 4:1 intendo un balun che funge da trasformatore. Solitamente quelli in corrente non fanno anche trasformazione.

Quando si acquista un balun 4:1 o 6:1 solitamente è in tensione. Te ne accorgi perchè centrale e massa del pl sono in corto.

Ciauz

Sterock77

Vedrò di fare due prove !!! Grazie mille

Sterock77

Rapida prova fatta dal cavo coassiale in stazione !   Il centrale e la schermatura risultano in corto, quindi sin tratta di un balun in tensione che non blocca efficacemente i ritorni RF .   Giusto ?  :rool:

IZ8XOV

Riprendo questa interessante discussione perché mi è sorto un dubbio atroce. Nella realizzazione della mia Doublet ho usato 20 metri di linea bifilare al termine della quale per questioni pratiche, (non potevo portare la scaletta fino all'accordatore), ho utilizzato un 4:1 e quindi del normale Rg-213 fino in stazione, (per fortuna la tratta a 50 ohm è di circa 4 metri).

Il dubbio è sul 4:1 ovvero non sono certo che questo rapporto di trasformazione sia ottimale visto che la scaletta è a 450 ohm e visto che le impedenze su alcune bande saranno certamente più alte ergo se volessi trasformare 450 ohm della scaletta dovrei usare un 9:1 e non un 4:1! ma avevo quello disponibile e l'ho usato.

Ora premesso che come giustamente fatto notare nel forum i Bal-Un non trasformano nulla ed è quindi opportuno parlare di Trasformatori d'Impedenza, la domanda è se secondo voi passando ad un maggior rapporto di trasformazione cambierebbe (in meglio) qualcosa.

Io ritengo che vi sarebbe comunque una discrepanza tra la scaletta e il cavo coassiale e che il grosso del lavoro lo fa comunque l'accordatore in stazione ma voi cosa ne pensate?
Il radioamatore è una persona affascinata dal comportamento delle onde radio e da tutto ciò che serve ad esplorarle. E' uno sperimentatore che opera nel rispetto delle leggi e che ama condividere con gli altri le proprie conoscenze, Michele IZ8XOV

LA MIA STAZIONE RADIO: www.qrz.com/db/IZ8XOV

Vincenzo IZ2WMW (Brian)

Citazione di: IZ8XOV il 17 Settembre 2014, 13:00:28
Riprendo questa interessante discussione perché mi è sorto un dubbio atroce. Nella realizzazione della mia Doublet ho usato 20 metri di linea bifilare al termine della quale per questioni pratiche, (non potevo portare la scaletta fino all'accordatore), ho utilizzato un 4:1 e quindi del normale Rg-213 fino in stazione, (per fortuna la tratta a 50 ohm è di circa 4 metri).

Il dubbio è sul 4:1 ovvero non sono certo che questo rapporto di trasformazione sia ottimale visto che la scaletta è a 450 ohm e visto che le impedenze su alcune bande saranno certamente più alte ergo se volessi trasformare 450 ohm della scaletta dovrei usare un 9:1 e non un 4:1! ma avevo quello disponibile e l'ho usato.

Ora premesso che come giustamente fatto notare nel forum i Bal-Un non trasformano nulla ed è quindi opportuno parlare di Trasformatori d'Impedenza, la domanda è se secondo voi passando ad un maggior rapporto di trasformazione cambierebbe (in meglio) qualcosa.

Io ritengo che vi sarebbe comunque una discrepanza tra la scaletta e il cavo coassiale e che il grosso del lavoro lo fa comunque l'accordatore in stazione ma voi cosa ne pensate?

Ciao Xov,
purtroppo l'unico modo per capire cosa è meglio è misurare. Se non hai idea di che impedenza ci sia alla fine della scaletta non potrai mai capire se è meglio un 9:1 o un 4:1

Ad esempio in 40 metri 20 metri di piattina ti riportano quasi la stessa impedenza, e se il tuo dipolo è quasi una mezz'onda vuol dire che all'ingresso della piattina dove hai messo il 4:1 avrai quasi un 100 ohm di impedenza.

Cmq scarica tldetails ti calcola tra le varie cose come le varie linee e le varie lunghezze modificano l'impedenza.

IZ8XOV

Ciao Brian, infatti hai ragione ed è proprio così. Il punto che avevo sottolineato è che le impedenze variano a seconda della frequenza infatti qualcuno aveva ipotizzato un accordatore remoto sotto la scaletta mentre un dispositivo statico come un trasformatore trasforma solo "da a" e non è flessibile per cui in realtà la mia domanda è stupida nel senso che qualsiasi rapporto mettessi diverso dal 4:1 avrei sempre dei miglioramenti e dei peggioramenti a seconda dell'impedenza a monte del trasformatore.

In poche parole non se ne esce. Potrei come dici calcolare, apportare varianti alla scaletta ma l'antenna mi va molto bene e non voglio eventualmente peggiorarla quindi la terrò così accettando che in 10 metri non mi accorda ma li userò la mia verticale.
Il radioamatore è una persona affascinata dal comportamento delle onde radio e da tutto ciò che serve ad esplorarle. E' uno sperimentatore che opera nel rispetto delle leggi e che ama condividere con gli altri le proprie conoscenze, Michele IZ8XOV

LA MIA STAZIONE RADIO: www.qrz.com/db/IZ8XOV

Ugo da Norcia

Davide ha fatto un bel accordatore apposta.
chiedi. io lo sto facendo
WWW.SEISMOCLOUD.COM

Grossissimo problema, Einstein è morto, Beethoven pure, e io non sto per nulla bene

Sterock77

Ho finalmente trovato il tempo per installare il  choke !
Il problema sembra risolto in buona parte , ora il rilevatore autocostruiti rileva una tensione quasi 10 volte più bassa.
Queste le foto del "filtro" realizzato in pochi minuti ! montarlo invece è stato il solito trauma da smontaggio dipolo !!!




antonio71

Salve Sterok77, vorrei tanto sapere dato che non ho fatto ancora l'esperimento quale RF Choke sia migliore dell'altro; tramite il solito rivelatore (bobina e diodo al germ.) ho notato che 4 clip in ferrite valgono circa la meta' rispetto a un bel toroide FT240-43 con 5+5 spire in controfase di rg58.
Mi pare pure di credere che da un lato il toroide ha un maggior potere di bloccare la RF;  d'altra parte molti  affermano  che dovrebbe essere bello dimensionato per dissipare il calore alle grosse potenze cosa che invece non fa o quasi il tuo RF-Choke avvolto in aria.
Ne sai qualcosa????

73

IZØYES (Calindro)

Citazione di: davj2500 il 18 Maggio 2013, 15:08:30
Quindi, se parliamo di correnti alternate ad alta frequenza, la risposta alla domanda "quanti conduttori ha un cavo coassiale" è TRE: il centrale, la calza interna e la calza esterna!
Ciao Davide, domandavo perchè  l'effetto pelle non ha effetto sul polo centrale ?
Un coassiale potrebbe avere 4 conduttori.Polo centrale , polo centrale esterno calza interna e calza esterna.

Perchè non è cosi ???
La differenza tra un uomo ed un bambino...sta solo nel prezzo dei loro giocattoli.

Legge di Dunn.
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Io non perdo mai !!! O vinco o IMPARO !!!


Sterock77

@antonino71   io alle ferriti credo poco, provato ma risolto nulla !!! il toroide con spire attorno è un altra cosa crei un induttanza diversa come valore molto più alta !!!
Provando a rispondere alla domanda del 4° conduttore sul centrale non può dare problemi per 2 motivi secondo me.
1 è racchiuso dentro la schermatura quindi non può irradiare quindi neutro
2 nel  centrale è la parte interna a non avere transito di corrente ma è racchiuso anche dal vero polo centrale .
spero di non aver sparato fesserie !!!! :dance:

IZØYES (Calindro)

Citazione di: Sterock77 il 18 Settembre 2014, 20:11:11

Provando a rispondere alla domanda del 4° conduttore sul centrale non può dare problemi per 2 motivi secondo me.
1 è racchiuso dentro la schermatura quindi non può irradiare quindi neutro
no il problema è che le correnti si dispongono sulla parte interna, quindi la parte esterna resta libera.
2 nel  centrale è la parte interna a non avere transito di corrente ma è racchiuso anche dal vero polo centrale .
spero di non aver sparato fesserie !!!! :dance:

[/quote] ?^??
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Legge di Dunn.
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IZØYES (Calindro)

Citazione di: calindro il 18 Settembre 2014, 21:05:47
Citazione di: Sterock77 il 18 Settembre 2014, 20:11:11

Provando a rispondere alla domanda del 4° conduttore sul centrale non può dare problemi per 2 motivi secondo me.
1 è racchiuso dentro la schermatura quindi non può irradiare quindi neutro
no il problema è che le correnti si dispongono sulla parte interna, quindi la parte esterna resta libera.
Citazione
2 nel  centrale è la parte interna a non avere transito di corrente ma è racchiuso anche dal vero polo centrale .
spero di non aver sparato fesserie !!!! :dance:

???
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Legge di Dunn.
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IZØYES (Calindro)

Citazione di: calindro il 18 Settembre 2014, 21:05:47
Citazione di: Sterock77 il 18 Settembre 2014, 20:11:11

Provando a rispondere alla domanda del 4° conduttore sul centrale non può dare problemi per 2 motivi secondo me.
1 è racchiuso dentro la schermatura quindi non può irradiare quindi neutro
no il problema è che le correnti si dispongono sulla parte interna, quindi la parte esterna resta libera.
Citazione
2 nel  centrale è la parte interna a non avere transito di corrente ma è racchiuso anche dal vero polo centrale .
spero di non aver sparato fesserie !!!! :dance:

?^??
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Legge di Dunn.
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IZØYES (Calindro)

Citazione di: calindro il 18 Settembre 2014, 21:05:47
Citazione di: Sterock77 il 18 Settembre 2014, 20:11:11

Provando a rispondere alla domanda del 4° conduttore sul centrale non può dare problemi per 2 motivi secondo me.
1 è racchiuso dentro la schermatura quindi non può irradiare quindi neutro

no il problema è che le correnti si dispongono sulla parte interna, quindi la parte esterna resta libera.
Citazione
2 nel  centrale è la parte interna a non avere transito di corrente ma è racchiuso anche dal vero polo centrale .
spero di non aver sparato fesserie !!!! :dance:

?^??
La differenza tra un uomo ed un bambino...sta solo nel prezzo dei loro giocattoli.

Legge di Dunn.
Nessuna attenta pianificazione potrà mai sostituire una bella botta di CUL0 !!!

Io non perdo mai !!! O vinco o IMPARO !!!


IZØYES (Calindro)

Citazione di: calindro il 18 Settembre 2014, 19:48:21
Citazione di: davj2500 il 18 Maggio 2013, 15:08:30
Quindi, se parliamo di correnti alternate ad alta frequenza, la risposta alla domanda "quanti conduttori ha un cavo coassiale" è TRE: il centrale, la calza interna e la calza esterna!
Ciao Davide, domandavo perchè  l'effetto pelle non ha effetto sul polo centrale ?
Un coassiale potrebbe avere 4 conduttori.Polo centrale , polo centrale esterno calza interna e calza esterna.

Perchè non è cosi ???

fORSE HO TROVATO LA RISPOSTA !!!

http://www.iz2uuf.net/index.php/ham-radio/14-comportamento-delle-correnti-nel-coassiale

Pero'  le correnti  che tornano indietro da un dipolo ( simmetrico) dovrebbero essere in controfase....o no ???
La differenza tra un uomo ed un bambino...sta solo nel prezzo dei loro giocattoli.

Legge di Dunn.
Nessuna attenta pianificazione potrà mai sostituire una bella botta di CUL0 !!!

Io non perdo mai !!! O vinco o IMPARO !!!


Sanco

Domanda da profano (molto profano):
Se c'è corrente comune che scorre nella calza, se ne può misurare voltaggio e amperaggio con un semplice tester (senza modifcarlo)?
Mi verrebbe da provare scollegando la parte filettata del bocchettone che collega il coassiale alla radio e metterci i due puntali per vederne il voltaggio!

Pol

Sicuramente se ci metti il tester non misuri nulla.
Puoi però con poca spesa e poca fatica costruire il semplice strumento descritto nel primo post di questo topic, magari usando il tester come milliamperometro.

Sanco

Perché non la misuro?
Se quando attacco la portante scorre corrente nella calza fino al trasmettitore, interponendo un tester dovrei misurarla!

davj2500

#59
Citazione di: Sanco il 15 Ottobre 2014, 17:58:37
Perché non la misuro?
Se quando attacco la portante scorre corrente nella calza fino al trasmettitore, interponendo un tester dovrei misurarla!

Ma così per curiosità, dove lo "interporresti" il tester?
Un tester in modalità amperometro funziona interrompendo un circuito ed inserendosi in mezzo tramite i suoi puntali. Come prevedi di interrompere il circuito delle correnti di modo comune (che scorrono sulla superficie esterna della calza) senza interropere il circuito di correnti differenziali (che scorrono all'interno della calza) per interporci un tester?

Sanco

Sei stato chiaro.
Mi viene in mente che ho un vecchio e piccolo rosmetro che aveva fornita una piccola antennina. Mi potrebbe servire per misurare la corrente di modo comune?
E se si, come si usa? Avvicinando l'estremità dell'antennina al cavo?

davj2500

Citazione di: Sanco il 15 Ottobre 2014, 18:18:14
Sei stato chiaro.
Mi viene in mente che ho un vecchio e piccolo rosmetro che aveva fornita una piccola antennina. Mi potrebbe servire per misurare la corrente di modo comune?
E se si, come si usa? Avvicinando l'estremità dell'antennina la cavo?

Sì funziona benissimo. Basta avvicinarlo a pochi cm dal cavo. I rosmetri CB leggono bene anche le correnti in VHF. Non è molto accurato perché la misura varia enormemente anche con piccole differenze di distanza e posizionamento, ma da certamente una buona idea se le correnti ci sono o no.
Il misuratore con ferrite da risultati più ripetibili.

Ciaoo
Davide

Sanco

Ottimo, quindi nel caso le rilevassi, potrei provare a costruire un choke alla base dell'antenna e a vederne le variazioni aggiungendo/eliminando/stringendo/allargando le spire.

davj2500

Citazione di: Sanco il 15 Ottobre 2014, 18:25:05
Ottimo, quindi nel caso le rilevassi, potrei provare a costruire un choke alla base dell'antenna e a vederne le variazioni aggiungendo/eliminando/stringendo/allargando le spire.

Sì. Occhio però che il misuratore di campo del rosmetro rileva anche il campo generato dall'antenna stessa, per cui se sei vicino alla stessa, non sai più cosa stai leggendo.
Invece l'amperometro RF con il trasformatore toroidale rileva solo le correnti che scorrono dentro il toroide, cioè sul cavo. Quindi con quello puoi fare anche misure ad un centimetro dall'antenna.

Ciaoo
Davide

Sanco

Ecco, c'era il trucco......
Questo fine settimana, pioggia permettendo, salgo sul tetto e faccio delle prove.
Davide, ti ringrazio delle informazioni che mi hai fornito.
Posterò per coloro che fossero interessati ciò che ho combinato

Ciao
Alessandro

Sanco

Ieri sera, intanto, in stazione, ho effettuato le prime prove.
1) ho avvicinto l'antennina al gommino di un  uv-5r e l'ago è schizzato a fondo scala.
2) ho ripetuto la prova settando la sensibilità del rosmetro al minimo e trasmettendo con 1 watt invece dei 4 della prova precedente: sempre fondo scala
3) inserendo la portante del baracchino (4 watts) ho fatto scorrere l'antennina per tutta la lunghezza dei vari cavi (tutti aircell 7) e connettori: l'ago non si è mosso.
4) toccando senza volere con l'antennina uno dei connettori l'ago è schizzato nuovamente a fondo scala.
Sicuramente il mio rosmetro non è un apparecchio di precisione e non rileva i micro ohm, ma se non si è assolutamente mosso probabilmente le correnti di modo comune sono talmente basse che non dovrei preoccuparmi.
Inoltre, cosa vuol dire quanto successo al punto 4?
riproverò il tutto in antenna sul tetto.

davj2500

Citazione di: Sanco il 16 Ottobre 2014, 10:47:03
Ieri sera, intanto, in stazione, ho effettuato le prime prove.
1) ho avvicinto l'antennina al gommino di un  uv-5r e l'ago è schizzato a fondo scala.
2) ho ripetuto la prova settando la sensibilità del rosmetro al minimo e trasmettendo con 1 watt invece dei 4 della prova precedente: sempre fondo scala
3) inserendo la portante del baracchino (4 watts) ho fatto scorrere l'antennina per tutta la lunghezza dei vari cavi (tutti aircell 7) e connettori: l'ago non si è mosso.
4) toccando senza volere con l'antennina uno dei connettori l'ago è schizzato nuovamente a fondo scala.
Sicuramente il mio rosmetro non è un apparecchio di precisione e non rileva i micro ohm, ma se non si è assolutamente mosso probabilmente le correnti di modo comune sono talmente basse che non dovrei preoccuparmi.
Inoltre, cosa vuol dire quanto successo al punto 4?
riproverò il tutto in antenna sul tetto.

Probabilmente le poche correnti che hai non sono sufficienti a generare un campo rilevabile dallo strumento, però forse per contatto sono passate direttamente allo strumento senza la mediazione attenuante del campo E/M.
Il rilevatore con ferrite toroidale realizza un trasformatore 1:10 dove la spira "1" è il cavo coassiale e le altre 10 spire sono sul lato detector, che così ottiene una tensione dieci volte superiore, proprio perché le correnti locali possono essere molto deboli.
Non ho mai provato ad appoggiare l'antenna del rosmetro ad un connettore, però farò questa prova al più presto confrontandola con le letture dell'amperometro RF.

Ciaoo
Davide

Sanco

Mi sono costruito il rilevatore, ma ho trovato un microamperometro da 500 microampere invece che da 100.
A questo punto mi domando: sarebbe meglio rendere il rilevatore più sensibile?
Se si, quali componenti dovrei sostituire?

Vincenzo IZ2WMW (Brian)

Ciao sanco, la resistenza da 1k è quella che regola la corrente. Tieni presente che già così è molto sensibile tanto che Davide ha inserito una da 10k con un commutatore proprio x renderlo meno sensibile. Secondo me la misura ti viene bene anche con lo strumento da 500uA